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Pace?

Vado avanti e indietro per la mia camera agitandomi come una pazza, perché non riesco a sopportate questa situazione che si è creata tra me e Hilary, devo risolverla al più presto.

Mi siedo al bordo del mio letto per prendere il cellulare pronta a chiamarla.
Uno squillo e poi la segreteria.

Decido di chiamare casa sperando che mi risponda, ma la madre mi avverte che sta lavorando alla ferramenta di Jack.

Prendo il cellulare e scendo le scale di corsa.

Cerco la mia per dirle che sto uscendo, ma trovo mio padre,ancora con la sua divisa da poliziotto, nel suo studio che sta parlando con uno della sua squadra di pattuglia.

L'uomo mi rivolge un sorriso caloroso mentre io cerco lo sguardo di mio padre, che mi nega come al suo solito.
Abbassa lo sguardo sui documenti per chiuderli . Sarà ancora il caso di Beth e della sua famiglia.

<< Questo è l'agente Smith con suo figlio Liam >> dice papà, rabbrividisco alla sua voce rauca. Non la ricordavo così. Cerco di non farci caso e mi concentro sul ragazzo che mi sorride, il suo viso non mi sembra nuovo.

Capisce il mio turbamento e mette a tacere ogni mia curiosità con la sua affermazione.

<< Frequentiamo la stessa scuola e lo stesso corso di storia! >> afferma Liam.

Guarda il mio graffio e d'istinto mi copro il volto con la mano.
<< Papà io sto per uscire >> annuncio anche se inutilmente, a lui non importa più di me.

Esco di casa correndo. Cosa avrei dovuto aspettarmi da lui? Che mi rivolgesse la parola e rispondesse alla mia domanda? Già è tanto che mi abbia presentato al padre di Liam.

<< Aspetta! >> mi giro verso quella voce notando Liam correre verso di me. Solo adesso mi soffermo sulla sua figura. È un ragazzo alto e robusto, con bellissimi capelli castani e gli occhi nocciola più belli che abbia mai visto.

<< Dove stai andando? >> mette a tacere i miei pensieri.
<< Da una mia amica per risolvere una questione. >> dichiaro.

<< Potrei venire con te che ne dici? >> mi incita con lo sguardo. Non so perché di questa domanda ma annuisco.

Iniziamo a camminare lentamente
<< Come va la testa e il graffio? >> dice all'improvviso per mettere a tacere questo silenzio assordante.
Forse non sono l'unica curiosona al mondo, sorrido tra me e me.

<< Niente di grave >> cerco di sviare la conversazione. Non voglio pensare a niente che riguardi me, al momento voglio trovare Hilary.

<< Non si direbbe da come ti ha scaraventata a terra. È un pazzo, conviene che tu gli stia lontano >> prova a intimorirmi.

<< Lo so >> dichiaro guardandolo negli occhi.
Mi sorride

<< Ma non voglio >> continuo la frase precedente facendogli morire il sorriso sul volto.

Entro nella ferramenta e vedo Jackz
<< Hey >> mi saluta Jack.
<< Hey Jack! >> cerco di essere cortese ma lui mi fissa con sguardo accigliato. Sa esattamente cosa voglio sapere da lui.

<< Dove è? >> chiedo infine riferendomi a Hilary.
<< Non è venuta al lavoro! >> mi informa.
<< Come?! >> esclamo preoccupata.

<< Mi ha detto della vostra litigata.>> afferma.
<< Sai dove potrebbe essere andata? >> chiedo. Di solito Hilary dice sempre tutto a Jack.

<< Prova al parco >> afferma.
Dopo questa piccola conversazione corro verso l'uscita e solo quando incontro gli occhi di Liam mi ricordo di lui.

<< Risolto? >> chiede in tono dolce.

<< Ti andrebbe di fare una passeggiata al parco? >> chiedo all'improvviso.

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<< Vedi se trovi una testolina bionda >> guardo da tutte le parti. Trovo tante ragazze bionde, ma non trovo quella bionda.

<< Credo che sia quella vicino al riccio >> Liam mi indica la ragazza.

Mi giro e vedo Hilary insieme al fratello Tom.
Corro da lei

<< Hey >> mi saluta Tom non appena mi vede arrivare, ma non rispondo subito al suo saluto. Sono troppo concentrata a guardare la mia migliore amica.

Hilary non riesce a guardarmi in faccia.
No! Lei non puo' negarmi il suo sguardo, già l'ho permesso a mio padre e cio' mi tortura, ma lei non puo' ferirmi.
Mi abbasso sulle mie ginocchia per guardarla in viso.

<< Se mi neghi il tuo sguardo non mi rimarrà niente più >> ammetto sentendo le lacrime pizzicare gli occhi.
<< E tu non privarmi della tua amicizia. È l'unico motivo che mi tieni ancora in vita e non sai quanto mi dispiace >> si scusa.

L'abbraccio e lei ricambia. Il suo profumo mi fa sentire viva, questa sua confessione mi rende cosciente di quanto io sia amata da questa testolina bionda.

<< Lo sapevo che prima o poi la pace sarebbe arrivata per voi due! >> afferma. Tom.

<< Pensa quanto ero disperata per passare qui una giornata con Tom. >> si lamenta Hilary.

<< Hey non prendere in giro il tuo fratellastro >> la rimprovera Tom.

<< Quasi fratellastro! >> lo corregge << mia madre deve ancora sposare tuo padre! >> sottolinea.

Liam! La mia testa mi ricorda che il ragazzo che mi ha seguito tutto il pomeriggio è ancora con me. Sono stata troppo occupata a preoccuparmi per Hilary che ho dimenticato la sua presenza.

Mi giro e lo vedo ancora alzato con le mani in tasca che fissa le sue scarpe in imbarazzo.
<< Ragazzi lui è Liam! Un mio nuovo amico. >> dico. Liam alza la testa sentendo il suo nome.
Sembra essere preso alla sprovvista e arrossisce.

<<Liam loro sono Hilary, la mia migliore amica, e Tom, il suo quasi fratellastro. >> continuo.

<< Sperando che non lo diventi >> afferma Hilary alzando gli occhi al cielo. Riesce così a mettere fine ad una situazione scomoda che si era creata tra Liam e Tom. Si fissavano come se già si conoscessero?

<< Hey io mi sono offeso! >> dichiara Tom.
<< Abituatici >> dice lei << non sarà l'ultima volta se diventeremo una famiglia. >> dichiara.

<< Lo sai vero che sono più grande di te? Ho 21 anni >> ribatte Tom.
<< Io 17! Quindi? >> dice Hilary.
<< Quindi adesso basta! >> intervengo mettendo fine alla loro discussione.

Annuiscono.

La giornata subito passa e decido che si sia fatta l'ora di tornare a casa. Liam è davvero un bravo ragazzo, non ha voluto lasciarmi un secondo da sola perché si sentiva in obbligo a riaccompagnarmi a casa.

<< Ci vediamo domani a scuola? >> domanda.
Annuisco.

Liam si avvicina a me per posarmi un bacio sulla guancia, rimango un po' sorpresa dal suo gesto ma dovevo aspettarmelo. Lui è un ragazzo così dolce e carino.

Entro in casa dirigendomi verso la cucina per aiutare mia madre con la cena, ma ha fatto giá tutto. Manca solo lui.

Vado nel suo studio ed è vuoto.
Starà in camera da letto.

Mi avvicino alla scrivania e vedo i documenti su Beth.

Li apro.

Molti sono stati indagati.

Nate,Zack,Liam, Brian e anche Hilary e Tom?

Che ci fanno anche Hialry e Tom?Hilary conosceva Beth, ma non hanno mai avuto un contatto,se non oltre un semplice ciao e uno sguardo.

Ma Tom?Tom non conosceva Beth, vero?
Non so più cosa pensare.

La porta si apre e io chiudo subito i documenti.

Pensavo che stesse entrando mio padre, ma invece è Nate.

Che ci fa qui?
<< Sai dovresti farti gli affari tuoi e non dovresti impicciarti delle cose di noi adulti! >> afferma.
<< Hai solo 5 anni in più a me e poi questa è casa mia, sei tu che non dovresti essere qui! >> dichiaro.

<< Quei documenti dicono che tuo padre vuole parlarmi.>> ribatte.

Si siede sulla sedia e appoggia i piedi sulla scrivani.
<< Quindi sono nel posto giusto e anche ben voluto, mentre penso che tuo padre non sarebbe molto contento di sapere che sua figlia frughi nelle sue cose. Non pensi alla sua reazione? Rabbia? >>continua.
<< Almeno sarebbe qualcosa. >> affermo.

Mi guarda cercando una spiegazione a quella mia affermazione.
<< Lui non da nessun segnale di vita nei mie confronti da quando Ben è morto >> spiego.
<< Conoscevo Ben. >> annuncia.
<< Davvero? >> scatto subito in avanti alla sua risposta avvicinandomi un po'a lui.

Annuisce.
<< Ehh... >> cerco di incitarlo con le parole, perché sembra che il solo sguardo non basti.

La porta si apre mettendo fine a quella discussione.
<< Credo che tu debba uscire. Io e tuo padre dobbiamo parlare. >> dice.

Le ore che passano sono interminabili. Mio padre e Nate sono ancora chiusi lì dentro.

Salta perfino la cena.
Vado di sopra e mi affaccio alla finestra cominciando a sentire un po' di musica.
Una playlist casuale.
Adoro la musica. È la stessa passione che avevo in comune con mio fratello.

La pioggia scende e mi rilasso. Chiudo gli occhi e mi addormento per un po'.
Mi sveglio per la pioggia che diventa sempre più forte, volto lo sguardo sulla finestra e noto Nate uscire da casa mia.

Non so cosa mi faccia scattare, ma afferro una felpa e corro via pronta per raggiungerlo.

Lo seguo passo dopo passo, lasciando più di qualche passo che ci divida. Arriviamo davanti ad una casa separata dalle altre nel bel mezzo del nulla.

C'è molta nebbia e non riesco a capire dove mi trovo, ma fortunatamente riesco a notare Nate entra in casa. 

È troppo buio e la casa è mal ridotta come se non venisse curata da qualche anno.
Forse dalla morte dei genitori più nessuno ci ha messo piede tranne lui e Zack.

Cerco di trovare un' altra entrata per non farmi sorprendere da Nate.

Giro intorno alla casa e trovo l'entra per la cantina, per fortuna non è chiusa.
Entro.

È troppo buio.

Prendo il telefono e faccio luce così posso arrivare alle scale e alla porta che da sulla cucina. Arrivo finalmente in cucina. Faccio il più piano possibile cercando di evitare di andar a sbattere contro qualcosa, ma con scarsi risultati.

Cado a terra inciampando nel tappeto.
La luce si accende e vedo Nate appoggiato alla colonna.

<< Pensavo che ci avresti messo di più per farti scoprire. Sei durata poco! >> afferma con un sorriso beffardo.

Sapeva che l'avrei seguito?
<< Cosa vuoi sapere? >> chiede dirigendosi nel soggiorno.
<< Cosa centrano Hilary e Tom in tutta questa storia? >> chiedo.
<< Alzati da terra e vieni a sederti qui con me sul divano >> mi ordina da lontano.

Si siede e mi fissa.
Annuisco e mi alzo per andare a sedermi vicino a lui.

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