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Grazie

Mi giravo e rigiravo nel letto, mi sembrava impossibile riuscire a dormire. Ben e la sua scomparsa erano tornati a tormentarmi di nuovo nel sonno, quindi ho smesso di cercare di dormire. Già sapevo che questa battaglia non l'avrei vinta.

Nelle notti come questa per tranquillizarmi chiamavo Hilary e lei con le sue parole di conforto riusciva a farmi stare tranquilla. Non riusciva a scacciare via Ben dai miei pensieri ma riusciva a distrarmi, così una volta addormentata, non ci avrei più pensato.

Assolta completamente dai miei pensieri, decido di alzarmi.Non ce la faccio a stare ferma e stesa sul letto come un morto in una bara.
Ho bisogno di muovermi e, visto che ho anche sete, ne approfitto per prendere un bicchiere d'acqua giù in cucina.
Scendo le scale e riesco a vedere la luce della cucina accesa.
Arrivo davanti all'entrata della cucina e noto mia madre intenta a preparare il caffè.
Sembra strano che a quest' ora di notte ne prepari un po' solo per lei, ma quando non dorme preferisce il caffè alla camomilla.

"Caffè a quest'ora della notte!" la punzecchio.
Lei si volta e mi sorride leggermente. Mi siedo su uno sgabello di fronte a lei per analizzare il volto di mia madre, le lacrime l'hanno consumata. Sempre gli occhi rossi.
E le rughe si fanno vedere sempre di più, causate dai troppi pianti e dalla depressione e non per la vecchiaia.

Solo adesso capisco quanto Ben ci abbia distrutto uno ad uno.

"Come mai sei sveglia?"Dice bevendo il suo caffè.
La caffeina riesce a rilassarla. Strano a dirsi ma è così.
"I soliti motivi" dico non gurdandola. Sa cosa intendo e non riuscirei a sostenere il suo sguardo di compassione.
Si siede di fronte a me.

"Allora perchè avete litigato tu e Hilary?" Mi dice così di botto per cercare di cambiare discorso. Sarei felice di questo suo gesto se non avesse toccato un altro tasto dolente.

"Non abbiamo litigato" affermo tenendomi sulla difensiva
"Eppure mi sembrava di si quando Hilary ha chiamato qui e mi ha detto :< mi passi Allison, è una questione di vita o di morte> e sappiamo entrambe che dice sempre così quando litigate di brutto" sentenzia.
Sbuffo.

"Lei mi tiene delle cose nascote!" Affermo subito.

"Forse lo fa per il tuo bene!"dice così spensierata.

"Ti piacerebbe se io sapessi davvero cosa è successo a Ben e non te lo dicessi?!"sbotto. Mi sto arrabbiando.
Abbassa la testa.
Dopo poco la rialza e io sono pentita per come l'ho risposta. Cerco di scusarmi ma lei sposta via la tazza e ritorna in stanza. Bene sono una vera stronza.
Dopo tanto tempo mia madre cercava di avere una conversazione con sua figlia e io l'ho rovinata. Forse è meglio che papà non mi parli, non saprei neanche cosa dirgli.

Decido di risalire in camera mia, ero scesa per un po' d'acqua e ho combinato di tutto eccetto aver preso il bicchiere d'acqua. Salgo le scale e mi chiudo in camera, noto che la lampada è accesa e sono sicura di non averla lasciata accesa quando sono uscita, ma forse la stanchezza mi sta giocando brutti scherzi ... chissà dove ho la testa!

Sul letto noto la mia borsa.

Ah sono sicura che non fosse lì quella!Se per questo non so neanche in realtà dove fosse.

La prendo e l'appoggio a terra
"Volevo vedere come stavi" un sussurro arriva alle mie orecchie.
Salto dallo spavento provocano una risata da parte di Nate.

"Da dove sei entrato?" Chiedo con curiosità.
Mi indica la finestra aperta con uno sguardo.

"Tu sei pazzo!"Affermo scherzzando.
"Non non sei la prima a dirmelo" dice in tono serio osservando la mia libreria. Prende alcuni libri e legge con curiosità.

"Perchè sottolinei le frasi?"

"Perchè quelle che mi colpiscono di più sono essenziali per descrivere me. Ce ne sono molte. A volte anche contraddittorie, ma unendole insieme danno un'immagine perfetta di me"
Sorride leviemente.
Si distende sul mio letto fissando il soffito e mettendo le sue braccia muscolose sotto la testa per sollevarla.

"Come mai sveglia?"Domanda "Domani c'è scuola" continua.
Mi stendo a pancia in giù vicino a lui.

"Non riesco a dormire" Alzo la testa e vedo che mi sta gurdando. Il suo sguardo indugia su di me, mi prende la mano e ci avviciniamo alla finestra. Arrivati davanti alla mia finestea mi sorride per poi oltrepassarla con un balzo.
Oh Dio e se è morto? Mi sporgo e vedo che fa dei gesti

"Salta " mima con le labbra ma io nego con la testa.
"Ti prendo!" Dice
Scuoto di nuovo la testa

"Tu fidi di me?"
Mi fido di lui? Non so perché il mio cervello rifletta mentre il mio copro è già mezzo esposto. Salto giù senza pensarci e lui mi afferra.
"lo prendo per un sì" afferma con un bellissimo sorriso a 32 denti quando mi vede tra le sue braccia.

Arriviamo alla sua moto e mi passa il casco.
Lo metto e andiamo a tutta velocità.

"Dove andiamo?" Chiedo curiosa.
"Perchè?"
"Ho il piagiama e non vorrei andare da nessuna parte di particolare dove ci sia molta gente!" Affermo imbarazzata.

Scuote la testa ridendo.
"Non ti preoccupare.Saremo solo io e te. E comunque se bellissima anche così!" Arrossisco per la sua affermazione.

Questo ragazzo riesce a farmi sentire strana.
Mi sudano le mani.

Ad un tratto ci fermiamo nel bel mezzo di una strada.

"Eccoci arrivati!"

"Qui in mezzo ad una strada?" Affermo sorpresa. Annuisce.

"Qui non abita nessuno, queste case sono tutte disbitate. È un qurtiere isolato." Dice fissandomi

"Quindi?"

"Potrei ucciderti!" Dice serio guardandomi.
"Si certo!!" Rido.

"Eppure avevo fatto la faccia seria!"dice facendo il broncio.

"Nate sei troppo buono anche dietro quella maschera da duro che ti imponi di portare"dico tutto di un fiato. Lo guardo dritto negli occhi e lui distoglie i suoi dai miei.

"Ti ho portata qui così puoi urlare quello che ti tormenta. Lo sapranno solo io, tu e i muri di queste case".
Non so cosa mi colpisca di più, il fatto che mi abbia portato qui e che si sia buttato giù dalla mia finestra. Forse se do sfogo ai miei tormenti riuscirò a dormire. Prendo un grande respiro e butto tutti fuori in un fiato.

"ODIO CHE TUTTI MI CONSIDERINO UNA RAGAZZA SOLARE! NON SANNO COSA SIGNIFICHI PERDERE UN FRATELLO CHE PER TE ERA TUTTO E SENTIRSI INCOLPA PER LA SUA MORTE. TUTTI MI PRENDO PER PAZZA PERCHÈ IO AFFERMO CHE LUI SIA MORTO.AMO VEDERE IL BENE NELLE PERSONE PERCHÈ SE TU GLI FAI NOTARE LA SUA PIÙ GRANDE PARTE DI BONTÀ CHE POTRÀ ESSERE MINIMA CRESCERÀ SEMPRE DI PIÙ.
VOGLIO ESSERE AMATA DA UNA PERSONA CHE RIESCA A FARMI DISTRARE DA TUTTO. VOGLIO ESSERE PER UN GIORNO ALMENO FELICE SENZA I RICORDI CHE MI TORMENTANO!"

Nate sorride soddisfatto.
"Adesso tocca a te!" Lo sfido.
Scuote la testa.
"Perchè ?" Domando.

"Ci vorrá tutta la notte!" Dice Nate.
"Ho tempo" dico con un po' di speranza.
Si avvicina e mi da un bacio sulla fronte. Non me lo sarei aspetta.
"Un altra volta. Adesso devi dormire . Domani c'è scuola"cambia discorso, ma prima che possa diventare di nuovo il solito Nate lo afferro per un polso e lo costringo s voltarsi verso me.

"Me lo prometti?" chiedo con sguardo speranzoso. Annuisce.
Torniamo a casa e durante il tragitto mi addormento un po' sulla schiena di Nate.
Mi sento bene a contatto con il suo corpo, come se il suo calore fosse io calore familiare che manca da tempo a casa mia.
Quando mi sveglio Nate mi ha appena appoggiato sul letto.

"È stato inutile portarti qui. Alla fine ti sei svegliata" Lo abbraccio di istinto.
Quando mi allontano le noste faccie sono davvero troppo vicine. Lo fisso, mi perdo nei suoi occhi color oceano, i capelli spettinati dal vento e il sorriso sulle labbra.
Sembra davvero ingenuo in questo momento, ma il tormento nei suoi occhi è evidente, non so cosa mi spinga a farlo ma lo bacio.
Un bacio veloce. Quasi impercettibile.

Sorride al quel mio gesto. Quando mi allontano da lui imbarazzata, Nate cattura il mio mente
E mi bacia lui questa volta, non è un bacio come quello di prima, questo è un vero bacio e posso affermare che sia passionale. Alla fine Ci ritroviamo stesi sul letto con il fiatone e, presa da un improvviso attacco di coraggio, mi accoccolo vicino a lui.

"Rimani qui con me" Dico con un fil di voce.

"Niente mi farà muovere da qui"mi abbraccia a sè.
"Grazie" è l'ultima cosa che riesco a dire prima di addormentarmi tra le sue braccia.

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