Bobby
Inizio a camminare veloce, anche se i tacchi mi stanno uccidendo. Mi appoggio ad un lampione e li sfilo, una volta tolti li butto via.
Non voglio più vederli, intendo tutti. I tacchi, questo vestito, Hialry, Zack, mio padre, mia madre e Nate. Si, anche lui!
Tutti mentono e non si rendono conto che riescono solo a farmi soffire. Vorrei andare a casa ma lì ci sono i miei e non ho voglia di parlare con mia madre che, una volta entrata a casa, cercherà di fare di tutto per parlare e conoscendomi ad un certo punto non riuscirò più a sentire la sua voce e le urlerò contro.
Non voglio che soffra quindi non andrò a casa.
Vago a piedi nudi per la strada con la testa tr a le nuvole, traballo da una parte all'altra a causa dei piedi doloranti, ad un certo punto mi fermo perché la mia mente viene richiamata da uno squillo proveniente dalla mia borsa. Noto che lo schermo del mio cellulare è illuminato, lo prendo e noto il nome di Nate che ha lasciato tanti messaggi, seguiti a loro volta da tanti altri di Hilary e Zack.
Non do importanza a tutto cio' che stanno cercando di fare per contattarmi, non voglio parlare con loro. Avrebbero dovuto pensarci prima di tradire la mia fiducia ... ancora una volta.
Non so dove andare. La città è desolata e a farmi compagnia ci sono solo le luci dei lampioni. Mi sento sola e mi piace. I volanti di alcuni negozi, che sono buttati per terra, iniziano a volare a causa del forte vento che inizia a soffiare. Bene solo il freddo ci mancava.
I piedi sono congelati. Più in là vedo un auto maltratta con su scritto "Da rottamare". Eppure non credo che abbia qualcosa fuori posto questa auto, è soltanto trascurata. Tutto cio' mi ricorda lui .Ben adorava le auto . Se l'avesse vista avrebbe fatto di tutto per ripararla con le sue mani. Era davvero bravo con i motori.
Ben.
Mi ricordo che spesso litigava con papà e che quando succedeva lui scappa di casa. Prima di scappare veniva da me e mi confessava che si rifugiava in un boschetto che lui tanto adorava.
C'era il silenzio e lì aveva un amico: Bobby.
Non ho mai capito cosa andasse a fare lì ma la mattina dopo tornava rilassato e calmo. Non si drogava o fumava, parlava soltanto con questo tizio. Mi ricordo che mi parlava spesso di quella foresta. Se ricordo bene dovrebbe stare in questi paraggi ... ed eccola che la vedo da lontano.
Corro più che posso, alzo il vestito per non cadere e cerco di arrivare sana e salva all'ingresso della grande foresa.Quando passo tra gli alberi accarezzo il muschio, il profumo dei fiori è intenso . Inizio a girovagare finché non mi accorgo di una piccola scia di fumo.
Noto da dove venga per poi dirigermi in quella direzione. Quando arrivo vedo un piccolo fuocherello acceso e vicino un uomo barbuto che cerca di riscaldarsi.
Avrei bisogno anche io di riscaldarmi. Alzo l'estremità del mio vestito, ormai sudicio, e intravedo i miei piedi pallidi. Le mie labbra sono screpolate e, credo anche violacee per il freddo, le mie guance saranno più rosee rispetto al mio viso pallido.
"Vieni. Mica mordo" dice l'uomo barbuto.
Pensavo stesse dormendo. Aveva il cappello davanti che gli copriva il volto.
Quando alza il capello adesso capisco il perché.
Il suo volto è tutto bruciato. Mi fa cenno con la testa di sedermi, forse dovrei correre via, sono una ragazza in una foreste, da sola, di sera e con il vestito rotto.
La voglia di scappare è alta ma quando suona il telefono e compare il numero di Hilary mi siedo senza pensarci due volte.
Sospiro quando mi siedo.
"Problemi di cuore?" domanda.
Scuoto la testa.
"Non rispondi?" continua.
"Ho risposto" dico infastidita
"Senti ragazza mia io sono cieco non sordo" adesso mi pento di cone l'ho trattato.
"Tutti mi mentono"
"Anche i miei genitori lo facevano" afferma.
Prende un respiro profondo e chiude le palpebre come se stesse cercando di ricordare i suoi momenti di gioventù.
"Mia madre e mio padre andavano d'amore e d'accordo.Cenavamo sempre in famiglia e si dimostravano sempre affetto davanti a tutti"
Non so cosa centri con il fatto che mentano.
"Sono sempre stato figlio unico. Avevo undici anni quando capii che mi mentivano ed da quel giorno non li ho mai più visti. " afferma.
"Sei scappato di casa?"
Annuisce.
"Perché ti mentivano?"
Annuisce.
"Cosa facevano?"Domando curiosa.
Ride.
"La notte ero il primo ad andare in camera e dormire,ma si sa che a una certa età i ragazzi dormo più tardi.Mi svegliai e andai in salotto per vedere un po' di televisione .Lì c'era mio padre, stava parlando con qualcuno.Il suo collega Jake."
Annuisco.
"Ti seguo" dico per fargli capire che la sua storia mi ha colpita.
"Era un collega di tuo padre e allora?Stava parlando che tradiva tua madre?" Dico un po' troppo diretta e arrossisco.
Se mi vedesse adesso riderebbe di me.
"Non bisognava che dicesse che stava tradendo mia madre, sai perché? Perché lui la tradiva con Jake. Era gay "
"Non accettavi che fosse gay e per questo sei scappato?"
"No! Sarei stato un mostro a scappare via da loro solo perché mio padre doveva essere infelice con mia madre"
"Eh allora?" Dico urlando.
Sono curiosa e lui non mi dice niente.
Ride e poi continua il suo racconto " andai in camera da letto di mia madre. Stavo per aprire la porta ma mi fermai. Era socchiusa e sbirciai.
Mia madre stava distesa sul letto con una donna, Miss Blake, la nostra cameriera.
Parlavano ma ad un certo punto mia madre la baciò sulle labbra e le disse che l'amava tanto"
"Quindi tua madre tradiva tuo padre" affermo.
"In realtà non era tradimento. Loro lo sapevano. Mio padre amava il suo collega e mia madre la domestica.Erano anni e loro non lo dicevano a nessuno perché i loro genitori combinarono il matrimonio. Ebbero me e poi non ci provarono più."
"Ecco perché eri figlio unico" affermo con voce flebile.
"Mi avevano mentito. Non si fidavano di me e così decisi che non meritavano la mia compagnia, presi la mia roba e andai via di casa" continuò dopo uno sbadiglio " passarono anni finchè non mi venne la curiosità di sapere il perché. A 30 anni tornai in quella casa. Scoprii che mio padre fu cacciato via con il compagno dall'azienda di famiglia e Miss Blake era morta di parto.Era incinta di un uomo che l'aveva violentata. Un uomo ingaggiato da mio nonno materno. Miss Blake non aveva figli perché era troppo minuta per essere sottoposta al parto. Mia madre mi raccontò tutto e disse che non avevano mai voluto dirmi niente per il mio bene. Volevano che io fossi felice e che non fossi circondato dai loro problemi. Volevano solo darmi amore da entrambe le coppie."
Una lacrima riga il suo volto e anche il mio.
Asciugo le lacrime e mi riprendo.
"Avevo distrutto io la loro felicità. E ne sono pentito. A volte le persone mentono per la pace e la serenità di una persona perché la amano troppo per farla soffire. Mia madre morì poco dopo e io non sono più riuscito ad entrare in quella casa e quindi ho deciso di vivere qui. Da solo fino a poco tempo fa finchè tuo fratello non veniva sempre da me"
Quindi è lui!
"Tu sei Bobby!!" Affermo con un sorriso.
Annuisce.
"Tuo fratello non è più venuto da ormai due anni. Dove è andato?" Questa domanda non so cosa rispondere.
"È scomparso"
"In che senso ?" Domanda.
"Sarà andato da qualche parte con la sua auto chissà a fare cosa perché aveva litigato con mio padre"
Prende un sospiro e poi tossisce.
"Me ne parlava spesso ma spero di essere stato utile a te questa volta"
Annuisco.
Dovrei fuggire come lui? A volte le situazioni sono doverse.
Rovinerei la loro vita? Non credo.
Parlo con Bobby di tutto.
Hilary e Zack. Le confessioni di Liam. Beth e le torture di Brian.La scomparsa o morte di Ben .
Del mio primo amore: Nate. E di come abbia fatto a capire chi sono vista la sua cecità. La sua risposta mi ha rimasta spiazzata.
Hai il profumo di Ben impresso sulla tua pelle. Lo riconoscerei d'ovunque. Era un bravo ragazzo.
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