Il colloquio
Tutta la notte non sono riuscita a dormire.
Pensavo ripetutamente a lui.
Inoltre avevo come la sensazione che Nate stesse per arrivare da un momento all'altro.
Sono rimasta seduta su questa maledetta sedia tutto il tempo.
Non ce la faccio più a tenermi tutte queste mie preoccupazioni dentro.
Ho bisogno della mia migliore amica.
Quell'amica che mi ha lasciato nel momento del bisogno.
Non ha lottato per la nostra amicizia e non l'ho fatto neanche io.
Mi alzo da questa maledetta sedia e vado verso il mio cassetto segreto.
Quello in cui ho nascosto tutte le lettere di Nate . Questo cassetto è chiuso a chiave che porto al collo grazie ad una collana.
Quel casetto custodisce un altra cosa.
Quel giorno quando andai da Allison e non trovai il viso dolce di lei ma quello di una donna impreditrice mi cadde il mondo addosso.
Avevo perso tutto.
Lei mi guardò per un momento preoccupata; aveva visto la mia espressione persa.
Mi chiese il nome e gli risposi con una voce leggera" Hilary".
Lei annuì e mi disse di entrare ma io volli rimanere lì fuori sul portico.
Non mi sentivo di vedere la casa in cui sono cresciuta completamente vuota.
Sparì per qualche secondo tra le mura di quella casa e ricomparve con in mano un diario.
Quando me lo porse capii di chi era.
Era di Allison.
Quel famoso diario di quel maledetto giorno di Natale.
Eravamo tutti a casa e Allison sarebbe partita presto per New York.
L'agente Blake era ancora vivo e fulminava spesso Nate che si avvicinava troppo a sua figlia.
È sempre stato protettivo nei confronti della sua famiglia.
Quando è morto è stato come perdere per la seconda volta un padre.
Il primo non l'ho conosciuto e non ho potuto piangere la sua morte, il secondo era tutto per me e lasciarlo andare via mi ha demolito completamente.
Estraggo dal cassetto il diario.
La rilegatura in pelle è scolorita.
Significa che l'ha preso spesso tra le mani.
Mi confessò che Nate ci aveva scritto dentro cio' che provava per lei.
Forse questa è la ragione della presenza della pelle scolorita.
Lo apro.
Trovo una dedica.
"Se avrai bisogno di me o di qualche cosiglio o se ti sentirai persa leggi le mie emozioni che ho trascritto in questo diario e falle tue.Mi dispiace di essere stata un amica così pessima. Ti voglio bene Hilary"
Questa è la caligrafia di Allison.
Mi vengono le lacrime agli occhi.
Perchè sono diventata così vulnerabile??
Giro la prima pagina.
La scrittura è diversa.
"Questo solito bar è così vuoto senza te. Sei partita per New York e già mi manchi. Guardo Daniel servire i tavoli e mi sale il volta stomaco. Vorrei ucciderlo con le mie stesse mai ma ho in mente la tua espressione contradditoria a quest argomento.
Ti amo Allison. Ti amo più di qualsiasi altra cosa.
Amo i nostri litigi. Le nostre cazzate. Le nostre risate.
Niente deve essere sottovalutato in un rapporto. Ricorda fanno parte di noi.
Anche la lontananza fa parte di noi.
Perchè se un giorno ci rivedessimo, lo spero, e i nostri sguardi si incorciassero so per certo che ci innamoreremo come la prima volta. Ti amo Allison. Ti Amo"
Questa è di Nate.
Quindi sapeva essere romantico. Ecco perchè Allison piangeva spesso leggendo questo diario.
Non mi ha mai voluto far spirciare e adesso me l'ha donato.
Cosa ha volito dirmi con questo???
Alcune parole chiavi sono sottolineate.
"Amore" "litigi" "distanza" "fanno parte di noi".
Rileggo con attenzione cercando di decifrare il messaggio e tutto riconduce a lui.
Zack.
Allison non ha mai trascurato me e anche da lontano sta cercando di aiutarmi.
Avrei dovuto leggerlo prima queso diario e non avrei dovuto aspettare 3 mesi per farlo.
Questo amore che provavano nei loro confronti mi risolleva.
Mi rende consapevole che tutto tornerà alla normalità.
Mi alzo e mi preparo per il mio colloquio per diventare la nuova segretaria della dottoressa Smith.
Indosso una gonna a tubino nera e una camicia bianca.
Voglio essere professionale.
Chris mi ha spiegato il colloquio come sará.
La dottoressa mi farà assistere ad una sua seduta e dalle mie capacità interpretative mi darà la conferma del lavoro.
Non sto nella pelle ed è per questo che quando arrivo alla porta del suo ufficio mi tremano le mani.
Busso e una dolce donna dai capelli scuri e lisci mi apre la porta.
Si presenta come la dottoressa Cassandra Smith.
Le stringo la mano e rispondo alla sua domanda " Hilary O' Connel" dico.
Ho ottenuto per diritto il cognome di mio zio; così le società saranno ancora della famiglia O'Connel
Nate per i vari precedenti penali avrebbe perso per legge il diritto a possederle diventando così una proprietà dello stato.
Zio Jack non l'avrebbe mai permesso.
Mi fa un certo effetto non pronunciare più il cognome da nubile di mia madre: Blain.
Hilary Blain. Hilary O'Connel.
Strano a dirsi come entrambi suonino bene.
Quando entro la dottoressa mi fa cenno alla paziente seduta di spalle.
Ha la schiena dritta.
"Allora nuova stagista" mi dice con un sorriso " ti presento la mia dolce e taciturna paziente".
Mi fa affiancare alla ragazza.
"Allison ti presento..." non finisce la frase che sentiamo " Hilary" pronunciare da una voce fioca e rauca.
La dottoressa spalanca gli occhi.
Mi giro e vedo lei.
La mi Allison in condizioni disastrose.
I suoi occhi azzurri sono rossi e spenti. Le occhiaie sono diventate delle vere macchie scure.
Le labbra sono secche e impastate come se non pronunciasse una parola da tempo.
I suoi capelli sono arruffati e disordinati.
Basta non riesco a guardarla.
"Hilary tu conosci già Allison??" Mi chiede la dottoressa guardandomi.
Annuisco.
"Allison è uno dei miei casi disperati" ammette e Allison la guarda sott'occhi.
"È la prima volta che parla dopo 3 mesi" afferma "mi disegna soltanto delle figure e ad ognuno di loro da un nome" cerca di spiegarmi il problema.
Mi passa dei fogli.
Sono i volti di due persone.
"Li raffigura sempre e in modi diversi" dice " sai chi sono?" Chiede.
Presto attenzione. Scuoto la testa ma quando leggo le didascalie tutto risale alla mente.
Sotto al disegno di un ragazzo con la fiaccia spiaccicata a terra c'è scritto " L'incubo che ho desiderato" e sotto quella di una ragazza che piange mentre lo stesso ragazzo di prima la guarda da lontano c'è scritto " L'incubo che ho aiutato".
"Sono io e mio fratello " affermo e Allison alza la testa per guardarmi come se volesse dirmi " solo tu riesci a comprendermi".
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