Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 8

Usciamo dall'edificio scolastico, davanti al cancello è posteggiata una moto nera luccicante.
Oh mamma spero non ci muoveremo con quello...

"Sali sulla moto"

"Come?"

"Il posto in cui andremo è distante da qui, sali sulla moto" mi porge il caso e sale in sella.

"Oh no, io non salgo su quella cosa" torno indietro verso il cortile.

"Dai, fidati di me. Non devi aver paura, l'hai già superata temp-" scuote la testa interrompendosi "dai sali".

Il suo sguardo mi chiede fiducia, il mio istinto mi dice di scappare.

Ignoro la vocina di rimprovero all'interno della mia testa e salgo in sella.

Cerco di tenermi il più possibile distante dal suo corpo, nonostante lo spazio ridotto.
Sento Trevor sospirare notando l'assenza delle mie braccia attorno al suo corpo per reggermi.
Nonostante ciò guida con una velocità costante, né troppo forte né troppo piano.

Il vento sferza il mio viso, e si insinua tra i miei capelli.
Il paesaggio intorno a noi sfreccia velocemente al nostro passaggio. Tutt'ad un tratto la moto si ferma e entrambi scendiamo.

"Non dirmi che saliremo questa collina a piedi" inarco un sopracciglio.

"Non possiamo salire in moto lassú, forza e coraggio vediamo se le tue corsette fanno effetto" sorride scherzoso.

Iniziamo a camminare, nessuna parola vola tra di noi, ma questo silenzio non è imbarazzante, anzi.
Sto bene.

"Eccoci qui"

Il paesaggio che mi si presenta davanti è di una bellezza inaudita.

In lontananza si vedono i più famosi monumenti di Londra.
È un posto tranquillo, i prati sono rigonfi di primule, delle farfalle svolazzano attorno ai fiori, gli uccelli cinguettano; è proprio adatto a me, trasmette serenità.

"Perché hai detto che questo posto mi piace tanto?" chiedo confusa "Non sono mai stata qui".

"Rilassati e basta, niente domande".

"Ma...ho mille domande da farti!Perché durante il mio momento di rabbia non mi hai chiesto di cosa stessi parlando?"

Fa un respiro profondo e si siede su un pezzo di tronco ancorato al terreno.

"Alcuni pezzi di memoria stanno tornando a galla" lo guardo come se stesse dicendo un'assurdità "ricordi cos'hai fatto quest'estate?"

"Ricordo di essere andata in vacanza con mia madre in Europa, ma cosa c'entra questo?"

"Ricordi i particolari della vacanza?"

Riconosco che devo fare un enorme sforzo per riportare le immagini di quei giorni alla mia mente.

"No è come se fosse tutto sfocato nella mia testa".

Mi siedo accanto a lui e tiro dei fili d'erba, come se volessi scaricare al suolo ciò che mi sento dentro in questo momento.

"Si dice che chi non ha memoria di un fatto accaduto cerca di tappare i buchi con altre vicende".

"Tu sei pazzo, io non ho perso nessuna memoria okay?"
mi alzo non potendone più di questi giochetti
"Non sai nulla di me e della mia vita, non so nemmeno perché sono venuta con te"

Inizio a scendere la collina.
Sento di nuovo la testa pesante, affollata da centinaia di pensieri. Mille dubbi si insinuano in me.
Un dolore acuto si insinua nella mia testa facendomi accasciare al suolo o forse non sono caduta non so.
Quando riapro gli occhi mi trovo ancora lì nella collina.

Ho abiti diversi, ed è sera, ma sono io.

"Perché mi hai portato in questo posto Amelia?"

"Eddai Trevor fidati"
tolgo le mani che in precedenza erano poste sul volto di lui facendogli ammirare il panorama.
Resta con la bocca aperta per qualche minuto.

"Attento, qui è pieno di moscerini possono entrarti in bocca"

rido prendendolo in giro

"qui è dove vengo quando sono triste, oppure arrabbiata.
Da oggi sarà anche il tuo posto se lo vorrai.
È un posto tranquillo in cui si può riflettere"
Trevor mi sorride

"Grazie, ci farò un pensierino".

"Amelia!"
Trevor prende il mio viso tra le sue mani scuotendolo
"Svegliati ti prego".

"Io e te siamo già stati qui" dico in un sussurro una volta presa coscienza "ti ci ho portato io" lo guardo in cerca di risposte, ma so che dalle sue labbra non uscira nulla.

"Sarà meglio se torniamo in città, devi prepararti per una festa no?" non mi ero accorta fossero passate più di quattro ore.

Non dico nulla e in silenzio ci dirigiamo alla sua moto e torniamo in città.
Mi riaccompagna davanti la scuola dove Vicky mi aspetta per andare a fare shopping.

"Grazie della fiducia".
Detto ciò preme sull'acceleratore diretto chissà dove.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro