Capitolo 15
Trascorriamo il resto della serata così, se non fosse per il brontolio del mio stomaco ci saremmo addormentati.
"Qualcuno ha fame?" inarca un sopracciglio nella mia direzione con aria di rimprovero "Ti avevo detto di completare la nostra cena".
"Mi sembrava strano il nostro momento pacifico" sbuffo "era così pure nell'altra vita?" mimo le virgolette con le dita.
"Vabene...evitiamo di litigate per qualcosa di stupido questa volta" alza gli occhi all'insù.
"Qui vicino dovrebbe esserci un fastfood se ti va".
"Oddio sì! Ho proprio voglia di un bell'hamburger" mi alzo dalla mia postazione euforica.
"Perché adesso stai ridendo?"
"Ti si è illuminato lo sguardo" continua a ridere di me.
Un'altro rumore si diffonde nell'aria, è più che altro la suoneria di un cellulare.
Trevor infila le mani nelle tasche nel tentativo di trovare la fonte del suono. Guarda lo schermo con un cipiglio sul volto.
"È mia sorella, scusa ma devo rispondere." annuisco lasciandolo alla sua telefonata.
"Che c'è Mel?" il suo tono è infastidito.
Brandelli di conversazione mi arrivano all'orecchio.
"Si va tutto bene, è qui con me.." passa una mano tra i capelli castani e batte il piede al suolo ritmicamente. "C-cosa no! Ma che dici!" diventa rosso come un peperone in viso.
Che gli avrà detto? Il mio stomaco lancia un altro urletto udibile nella quiete di questo posto.
Trevor lo prende come un segno per concludere la chiamata.
"Vabene, ti saluta anche lei adesso vado ciao." chiude la chiamata e viene verso di me con un sorriso derisorio stampato sul volto.
"Non sapresti stare senza cibo nemmeno per un secondo tu"
Gli faccio la linguaccia da matura quale sono e sgambettando come una bambina mi appresto a raggiungere l'auto.
La porta del locale si apre tintinnando, per essere notte c'è un bel po' di gente intenta a finire il suo pasto.
Ci in camminiamo in direzione del bancone dietro al quale una ragazza con un grembiule giallo e lo stemma del fastfood stampato al centro si occupa delle ordinazioni.
"Cosa preferisci ordinare?"
lancia un lungo sguardo in direzione di Trevor sbattendo le ciglia più volte.
"Ci sono anch'io qui" sorrido falsamente.
Si gira solo per un attimo verso di me guardandomi dall'alto in basso
"Oh scusa non ti avevo vista" afferma con finto tono dispiaciuto.
Sento Trevor spettatore della scena schiarirsi la voce.
"Io e la mia ragazza vorremmo due hamburger con patatine senza salse speciali con due bottigliette d'acqua e una di Coca-Cola" la ragazza cosciente della pessima figura appena fatta si riprende annotando le sue parole, mentre io resto stupita dall'appellativo appena usato.
"Vuoi qualcos'altro tesoro?" mi schiaccia l'occhiolino; decido di stare al gioco.
"No grazie amore" soddisfatta della faccia sconvolta della cameriera aggiungo "a momenti arrostivo la civetta che ti volava attorno".
Guardo in cagnesco di fronte a me, mentre Trevor sghignazza.
Comprato da mangiare inaspettatamente ci dirigiamo nuovamente sulla collina.
"Perché non abbiamo consumato la nostra cena nel locale?" si morde il labbro per trattenersi dal ridere.
"E me lo chiedi pure? Avresti mangiato la cameriera piuttosto che il tuo panino" mi guarda per un momento per poi ritornare sulla strada.
"Ti stava mangiando con gli occhi!"
"Ma io stavo mangiando te.." nel suo sguardo pare apparire una luce diversa dal solito, quasi maliziosa.
Cerco di nascondere con i capelli il rossore irradiatosi sulle mie guance.
"Quindi saresti il mio ragazzo eh?"
"Già, un tempo lo ero e può darsi che tra un po' lo sarò dinuovo" il suo sguardo affilato mi trapassa lasciandomi a bocca asciutta.
"Mmm chi tace acconsente!" cantilena.
Non appena ferma l'auto ai piedi della collina scendo sbattendo la portiera. L'affermazione di prima mi ha un po' infastidita..
"Non te la sarai mica presa!"
Non gli do ascolto proseguendo la scalata e guardando avanti.
"Che permalosa.." sbuffa.
Mi giro verso di lui arrestando il mio passo.
"Non darmi mai per scontata Trevor, mai!" sento il mio fiato venir meno quando noto la distanza che ci separa.
I suoi occhi puntano le mie labbra come incantati. Il mio battito cardiaco accelera, lo sento nella testa.
Il suo viso si piega su di me avvicinandosi pericolosamente alla mia bocca, ma velocemente devia il percorso depositando un bacio all'angolo di essa.
"Scusami, non succederà più" la sua voce è roca e il suo sguardo intenso.
Le sue labbra si dispiegano in uno stupendo sorriso.
"Adesso si mangia!" solleva le buste superandomi per risedersi nello stesso posto di prima.
Resto come una stupida ferma nella stessa posizione di qualche secondo fa.
È come se il suo bacio si fosse stampato sulla mia pelle, lo sento bruciare.
Ho desiderato veramente di ricevere un bacio e questa cosa mi ha letteralmente spiazzata.
"Suvvia Amy! Sbrigati o altrimenti si fredda tutto".
Mi riscuoto dalla mia paralisi momentanea e corro nella sua direzione.
"Mia sorella Melany voleva sapere come stesse andando la serata" mi dice dopo aver ingoiato un boccone "Ha detto anche che sei invitata a pranzo".
Lo guardo attonita, lui deve aver intercettato il mio sguardo "non preoccuparti conosci anche lei"
sembra rattristarsi e mi rendo conto della piega che possano star prendendo i suoi pensieri.
Mi apro in un sorriso dolce poggiandogli la mano sulla spalla per rassicurarlo.
"Verrò" dico sicura "è pur sempre un altro pezzo dell'altra vita" ormai la soprannomino così.
"Grazie per avermi dato una seconda chance Amelia" non aveva mai pronunciato il mio nome per intero, o forse sì.
Suona così bene pronunciato da lui.
"Comunque scusa se spezzo questo bellissimo momento ma devo farti una domanda"
mi incita a continuare
"mi faresti vedere il tuo tatuaggio?"
Come non detto.
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Sempre la sua vocina a lamentarsi ahahhaahah
Rieccomiii spero di poter aggiornare con maggior frequenza💗
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