Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 14

"Volete del vino?"
chiede un cameriere ammiccando nella mia direzione.

"Facciamo da soli grazie" gli lancia un'occhiata di fuoco strappandogli la bottiglia dalle mani.

"E quello cos'era?" chiedo divertita.

"Se rispondessi a questa domanda perderesti una risposta" dice fiero di sé.

Versa nei nostri bicchieri il contenuto della bottiglia.

"Ma non è giusto!"

"È così che funziona cara" dice sghignazzando. "Cosa vuoi sapere?".

"Bene...domanda numero 1 : io e te eravamo amici?" mi guarda tristemente prima di rispondere.

"Eravamo più che amici Amelia".
Abbassa lo sguardo sul suo piatto.

"Ricordo il nostro primo incontro" presta di nuovo la sua attenzione su di me "sei stato parecchio sgarbato eh? Stento a credere che fossimo più che amici.
Però per te provo un'inspiegabile attrazione e un senso di fiducia e protezione che non ho mai provato con nessuno".

Sembra stupito da tali parole.
"Non sono riuscito a proteggerti" sussurra più verso se stesso.

"Proteggermi da cosa?".

"Non ti ho saputa proteggere dallo schifo che mi girava attorno" gioca con il ciondolo che porta al collo nervoso "e sono egoista pretendendo che tu ricordi il dolore che ti ha lacerata dentro portandoti via da me".

L'intensità delle sue parole mi arriva dritta allo stomaco come un pugno.

"Cosa mi hai fatto Trevor?" per un istante mi perdo nei suoi occhi, vorrei entrare dentro la sua mente per sapere cosa sta pensando, vorrei entrare nel suo cuore per sentire cosa sta provando, vorrei entrare nella sua anima per estirpare via il senso di colpa e la tristezza.

"Facevo parte di un giro di cattive persone al tempo" inizia a raccontare la sua storia "ero uno di quei ragazzi scazzati, a cui non importava altro se non compiacere la mia banda.."

"Si tratta di..."

"Droga, sì.
Capitava a volte che mi facessi in pieno giorno, sparavo in vena una parte di roba che mi chiedevano di vendere" deglutisce a fatica, deve costargli tanto parlarmi di ciò.
Gli sfioro la mano cercando di confortarlo "mi assentavo spesso da scuola, passavo la maggior parte del tempo con i ragazzi del giro.
La mia famiglia una volta scoperto cosa combinavo mi cacciò via di casa. Non potevo di certo macchiare la reputazione della famiglia Cooper, posseditrice della più grande azienda di Manchester. Allora abitavo lì".

Fa una pausa, beve un po' dal suo bicchiere.

" la mia vita stava andando a rotoli. Poi un giorno quelli della banda hanno scoperto che i pacchetti venduti non combaciavano con gli incassi, hanno capito che qualcuno stava tenendosela per sé " mi guarda per un attimo "è lì che ho deciso di andarmene da quella città, sarebbero stati capaci di farmela pagare in qualsiasi modo e la tragedia non tardó ad arrivare. Mia madre è stata investita da un auto a tutta velocità, per tutti era un incidente ma io sapevo la verità. Sono stato un codardo, sono scappato e mi sono ricreato una vita qui a Londra.
Volevo sistemare la mia vita, mi ero ripromesso di proteggere chiunque fosse venuto a contatto con me.
Grazie a David sono riuscito a disintossicarmi.
Mi sono iscritto alla Seven kings e poi ho incontrato te".

"Mi spiace per tua madre" mi si è formato un groppo in gola " Non andare avanti se ti fa male Trevor, non sentirti obbligato a parlarne"

Durante il racconto ho avuto come un déjà vu, ho già sentito quelle parole, la vergogna nascosta tra di esse.

"Ti ho già raccontato questa parte della mia vita Amelia, solo che il tuo inconscio ha rimosso tutto ciò che potesse darti dolore, e quel tutto riguarda me e la merda che mi porto appresso".

"Che ne dici se andiamo?" lo interrompo.

"Ma non hai nemmeno mangiato, non sono arrivati nemmeno i nostri piatti" mi dice "non voglio tu prova compassione per me"

"Non è compassione, sento solo che in questo momento c'è bisogno di un posto diverso in cui stare, un posto che conosciamo noi due a quanto pare".

Fa sì con la testa, ci alziamo dal tavolo uscendo dal ristorante.
In macchina sfilo i tacchi per stare più comoda.

"Guido io però caro" cerco di sdrammatizzare la situazione "hai bevuto quasi tutta la bottiglia là dentro e vorrei arrivarci sana e salva alla collina".

"Agli ordini capo" mi lancia le chiavi, accendo il motore e ci avviamo verso Primrose Hill.

Nessuno dei due spiccica una parola, ad accompagnarci nel nostro viaggio c'è il buio della notte.
Giunti hai piedi della collina spengo il motore, scendo dall'auto facendo segno al ragazzo al mio fianco di aspettare.
Ridendo corro dal suo lato aprendogli la portiera, i ruoli si sono comicamente invertiti.

"Ma che gentil donna" mette su una finta espressione stupita.
Entrambi ci uniamo in una risata e iniziamo a salire la distesa d'erba.

Arrivati nel punto più alto mi distendo di schiena, lo sguardo rivolto verso il cielo e le sue mille stelle, unici spettatori della nostra storia incasinata.
Se le nostre strade si sono incrociate di nuovo ci sarà una spiegazione, oppure è così e basta.

Trevor si distende al mio fianco, la quiete intorno a noi.
Il bagliore della luna illumina il suo viso facendolo sembrare una creatura ultraterrena, il suo occhio scuro si perde tra il nero della notte mentre il suo occhio azzurro è ben visibile, una stella caduta dal cielo incastonatasi sul suo volto.

"Per il momento non voglio risposte Trev" afferro la sua mano.
I miei occhi puntati sui suoi, le sue mani ad accarezzare i miei capelli.
Il silenzio testimone di questo momento magico.

Se è vero che io e lui stavamo insieme, allora mi sono innamorata per la seconda volta del suo mistero.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro