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All we don't know

"Niente di cio' che conosciamo è dato per certo, neanche l'origine della nostra esistenza." afferma Mrs Dalloway.

La donna anziana ci scruta uno ad uno per constatare se l'attenzione, in noi, è ancora alta; nessuno fiata e il rumore del vento è l'unico suono che ci circonda.

"Tutti conosciamo Robison Dalloway?" chiede con una nota di eccitazione nella sua voce.

Una ragazza apprendista alza la mano e la noia inizia a farsi spazio dentro me, invece Mrs Dalloway sembra davvero emozionata di raccontarci la solita storia.

"Un uomo eccezionale che ha saputo dare valore alla famiglia fondatrice i " Dalloway".
Aveva 15 anni quando iniziò a contemplare la natura che lo circondava, spesso lasciava la finestra della sua camera aperta per sentire se la notte parlasse o subisse dei cambiamenti. Lui definiva la natura selvaggia "creaturae" :una forza capace di mutare e di sottomettere l'uomo, fu così che creò la congrega Dalloway: un insieme di persone, che sotto la sua dominazione, riuscirono ad avere il pieno controllo della natura.

Robinson Dalloway creò la prima congrega e scoprì che l'uomo poteva controllare la natura attraverso la sua magia.

Nacquero le streghe e gli stregoni. Essi vissero in pace, finché la natura non decise di vendicarsi creando nuove forme di vita, che gli stregoni chiamano " Basar Vadam": creature simili agli stregoni, anche essi immortali e con una voglia matta di linfa vitale, che scorre nelle vene degli stregoni. I loro incisivi ti penetrano nelle carni prosciugando ogni traccia di linfa vitale che ti rimane.Sono esseri spregevoli.

Questo è cio' che viviamo e voi" indica ognuno di noi " siete l'orgoglio della congrega Dalloway" annuncia " ricordate che le vostre famiglie sono state le prescelte, dalla mia famiglia, per sterminare questi abomini" conclude il suo discorso lasciando la ragazza di prima in totale paura, anche io mi sentii spaesata la prima volta quando senti la storia delle mie origini, ma adesso non più.

Fa sempre un certo effetto conoscere la nascita della congrega e l'importanza dei suoi simboli.

Ogni famiglia è composta di tre persone, quando uno muore ne deve nascere un altro, cosicché si mantenga intatto il simbolo della congrega: un triangolo che simboleggia le famiglie fondatrici.

I tre vertici definiscono le tre famiglie: Dalloway, Beowulf e Malikson.
Ogni famiglia ha il suo erede, ovvero i giovani destinati a combattere contro i Basar Vadam.

"Potente andare e ricordatevi che il futuro è in voi" ci congeda Mrs Dalloway.

Ognuno di noi entra nella congrega, contro i mostri infernali, quando si compiono 15 anni di vita: gli anni che Dalloway, il fondatore, aveva quando scoprì la forza della natura.

Abbiamo dovuto aspettare che Rebekah, la ragazza che aveva alzato la mano, compiesse gli anni per completare il triangolo.

Rebekah è una Beowulf, famiglia riconosciuta per la sua maestria per gli incantesimi di difesa.

Niklaus è un Dalloway, figlio di Mrs Dalloway e potente stregone, capace di usare ogni tipo di incantesimo.

Io sono Charlene Malikson, strega proveniente da una famiglia di stregoni, orgogliosi per le loro abilità per gli incantesimi di attacco. Io sono la loro delusione ... sono quella che ha distrutto il loro orgoglio.

"Peccato per Charlene" Niklaus fa la sua solita frecciatina ricordandomi della mia condizione: un essere inutile e senza poteri.

Non ho nessuna capacità magica, ma posso vantarmi di una vita eterna e infelice, sempre se la mia linfa vitale non venga prosciugata da un Basar Vadam, unica eccezione che minaccia la vita eterna di uno stregone.

Abbasso la testa non facendo caso a Niklaus e alle sue frecciatine, voglio tornare dai miei e vivere infelice come ogni giorno.

Spesso cerco di esercitarmi a fare incantesimi, che i miei mi obbligano a fare, per riuscire a rimarginare la ferità provocata al loro orgoglio e la cui causa è aver fatto nascere un abominio come me, sono convinti che io sia pigra e che non mi sforzi abbastanza per un incantesimo, anche se io ci metto tutta me stessa.

Tutti usciamo dall'aula di magia e ci dirigiamo verso l'uscita per ritornare a casa.
Il cielo è davvero cupo, segno che la natura è pronta ad attaccare con tutto cio' che ha disposizione:fulmini, terremoti e creature infernali.

"Sta attenta Charlene" dice Rebekah con disprezzo.
"Peccato che tu non possa smaterializzarti" ridacchia Niklaus per poi dare un bacio a Rebekah.

Le loro famiglie sperano che dalla loro unione nasca un essere perfetto, peccato che loro non siano altrettanto perfetti.

Niklaus mi rivolge un' ultima occhiataccia prima di fare l'incantesimo e scomparire via con Rebekah.

Il vento aumenta e i tuoni sono davvero possenti, ho davvero paura e, per nascondermi dalla cattività della natura, decido di rifugiarmi nella foresta. Gli alberi sono impregnati di magia e, in caso di necessità, dovrebbero aiutare gli stregoni.

Il buio diventa sempre più oscuro e il vento minaccia di spazzarmi via, ho paura perchè sono impotente, inutile a tutto! Un fruscio mi fa sobbalzare, in un attimo qualcosa mi passa davanti in un modo talmente veloce, che penso che sia uno scherzo della mia vista, ma non è così e ne ho la conferma quando mi ritrovo circondata da Basar Vadam, prima di adesso non ero mai stata faccia a faccia con una di queste creature e invece adesso ce ne sono 5 che mi circondano.

Mi accerchiano, i loro corpi sono bianchi come il latte in contrasto con i loro occhi neri come la notte, i respiri affannosi e le zanne appuntite sono tutti segnali della mia probabile morte.

Uno di loro avanza velocemente verso di me con i canini ben i vista e la fame negli occhi, il suo avanzare mi fa raggelare il sangue, finchè un minimo di calore si fa spazio in me provocatomi dal ritardo della mia morte.

Un altro mostro infernale ha fermato il precedente scaraventandolo a terra.

Egli si gira verso di me e mi fissa, i suoi occhi neri mi donano la sensazione di sprofondare continuamente in un pozzo senza fine, non c'è pace per la loro anima infernale.

Distoglie l'attenzione dalla mia figura per poi concentrarsi su un altro di loro, gli fa cenno verso di me per poi raggruppare gli altri e scomparire in un secondo.

Chiudo gli occhi e inalo l'aria nei polmoni, la sensazione di sollievo è piacevole, ma non duratura; uno di loro è rimasto.

È qui che mi fissa e avanza verso di me, cerco di sfuggirgli, ma mi ritrovo in trappola con la schiena appoggiata ad un albero.

I suoi occhi sono davvero terrificanti, mi rendono davvero vulnerabile. Mi ritrovo dispersa in loro, con la consapevolezza della fine della vita eterna.

Muove le labbra come se cercasse di dire qualcosa, loro non sono stati creati per comunicare, ma per agire. La natura ha donato loro ogni caratteristica essenziale alla vita, eccetto l'arte di saper parlare.

La sua bocca si avvicina al mio collo, chiudo gli occhi per il contatto del suo respiro sulla mia pelle.

"Riii-laass-ssatt--ii" delle parole bofonchiate arrivano al mio udito, esse mi fanno aprire gli occhi per l'incredibilità.

"Hai ... parlato" dichiaro stupefatta.
Si avvicina a me e mi tocca la guancia; il suo gesto improvviso mi lascia di stucco, ma cio' che mi paralizza è il calore che il suo corpo riesce a diffondere.

Nessun mostro infernale è caldo, il freddo è il simbolo della loro malvagità.

Mi studia con gli occhi cercando di capire cosa fare.

"Sei speciale" ammette. La sua mano percorre i tratti del mio viso fini ad arrivare alle radici dei miei capelli, li accarezza e li annusa come se ogni cosa di me fosse nuova per lui, ma in realtà lui è nuovo ai miei occhi.

"Come ti chiami?" chiede allontanandosi da me.

Dovrei rispondere? Come è possibile che parli con me e non mi morda?

"Charlene" la parte lucida della mia mente si polverizza, lasciandomi in balia della parte irrazionale.

Sorride. Un sorriso che mi scalda il cuore, non ho mai provato una sensazione di leggerezza in presenza di qualcun altro e non avrei mai pensato che l'avrei provata con uno di loro.

"Dammi la mano" mi tende la sua incitandomi con lo sguardo, ma la profondità dei suoi occhi e il suo aspetto mi fanno tentennare. Troppo tempo per prendere una decisione, ma alla fine è lui a prenderla per me.

In me che non si dica mi ritrovo tra le sue braccia e, alla velocità della luce, sbrecciamo tra gli alberi. Chiudo gli occhi per la sensibilità del mio corpo da strega, finchè il vento, che mi pervade, cessa.

"Adesso puoi aprire gli occhi" ed ecco che in contro di nuovo quel pozzo oscuro, troppo vicino per i miei gusti, e perciò inizio ad indietreggiare finchè non inciampo e cado a terra.

"Ahi" esclamo, lui accorre a soccorrermi e con premura si abbassa.
Alzo l'orlo della mia toga per notare una piccola ferita ,contornata da linfa, sul mio ginocchio.

Linfa vitale.

Non appena quella parola arriva al mio cervello, esso fa scattare l'allarme che mi mette in agguato contro lui.

"Ehi ehi" cerca di fermarmi dal correre, ma non gli do retta, adesso sono uscita dalla foresta e casa mia non è molto lontana, arrivo quasi alla mia meta, finchè la sua figura mi si piazza davanti in modo quasi impercettibile.

Mi afferra per le braccia e il calore delle sue dita mi fa dubbiare della sua malvagità.

"Come è possibile che tu sia caldo?" mi sfugge questa domanda. Lui mi guarda per poi abbassare la testa, quasi offeso da quella mia osservazione.

"Scusa" pronuncio quelle parole con pentimento.

"Sarà meglio che tu entra prima che gli altri vengano a cercarmi e scoprano che non ho completato il rituale" dichiara spingendomi verso casa.

"Quale rituale?" chiedo.
" Ogni nuovo arrivato deve prosciugare la sua prima vittima. Tu eri la mia, ma io non ho obbedito agli ordini" dice.

Arrivo davanti casa, lui mi fa cenno di entrare ma io voglio sapere di più.

"Perchè?" Domando.
"Perché io non sento la necessità di bere della linfa. Io non bevo la linfa vitale" dichiara prima di indietreggiare, per poi sfrecciare via come il vento.

Rimango con il fiato sospeso per la sua grande rivelazione, entro in casa a causa del richiamo di mia madre, ma ormai la tempesta è fuggita via, proprio come lui e so che cio' che mi tormenterà per tutto il giorno sarà il pensiero di lui.

Qualche giorno dopo...
"Il rituale è essenziale per un mostro infernale, loro sono riconosciuti dalla natura e sanno di essere invincibili" dice Mrs Dalloway.

Alzo la mano interrompendo la sua lezione, lo sguardo di Niklaus cade sulla mia figura, ma non faccio caso a cio' che bisbiglia.

Mrs Dalloway mi fa cenno con la testa, accogliendo la mia domanda con un sorriso stampato sulle labbra.

"Possibile che uno di loro si rifiuti di portare a termine il rituale?" una risata fragorosa mi fa arrossire e quando noto che è da parte di Rebekah, la rabbia si fa spazio in me.

"Impossibile" ammette Rebekah " quei mostri sono sottoposti al controllo della natura, un disguido del rituale porterebbe al distacco da essa e la natura non perde il controllo di cio' che crea. Sarebbe strano" .

Le parole di Rebekah mi perseguitano tutta la giornata, perfino durante il tragitto verso casa.

Un balzo in avanti mi fa sussultare per poi urlare, ma il mio urlo viene soffocato dalla mano di lui.

"Novis" dico " mi hai spaventata" affermo.

La sua espressione è curiosa.
"Novis?" chiede e io annuisco.
"Non sapevo il tuo nome e per questo ti ho chiamato Novis" dichiaro " adesso mi dirai il tuo nome?" chiedo curiosa.

Ci riflette su per un po', per poi arrivare ad una conclusione.
"Io non ho un nome" dice " credo non ci sia concesso" afferma con tono triste.

"Non fare così" mi avvicino a lui toccandogli il braccio, non so cosa mi spinga in questo tentativo di suicidio, visto che non so come possa comportarsi o sei sia vero cio' che mi dice, ma lo voglio con tutta me stessa.

" cosa significa Novis?" domanda.
"Strano" dico in imbarazzo, ma a lui sembra non dare fastidio.

"Mi piace" dichiara " credo sia adatto a descrivere la mia vita" ammette.

Lo incito con lo sguardo a spiegarmi il perchè di quella affermazione, riguardo alla sua vita, e lui coglie questa opportunità, ma prima mi mostra cio' per cui è venuto.
Un ciondolo pende dalla sua mano sinistra, è un semplice amuleto con dentro del sangue.

"Questo è il mio sangue" dichiara " finché lo indosserai, esso sovrasterà il tuo odore facendoti arrivare a casa sana e salva" dice.

Quando il medaglione cade sul mio petto, esso si illumina, un onda di energia ci pervade, tutto diventa confuso, finché poi l'onda si espande e tutto ritorna come prima, man mano che il ciondolo diventa sempre più cupo.

"Cosa è stato?" dico.
"Non lo so" ammette. Il suo sguardo si incupisce per un momento, per poi far scomparire la sua figura, lasciandomi lì in mezzo al nulla con la curiosità a mille per la storia della sua vita.

Un urlo mi richiama, corro il più possibile cercando di capire a chi appartenga.

Un corpo è steso a terra insanguinato, accerchiato dalla comunità, e primo di vita.

"Perchè?!" esclama affranta Mrs Dalloway.

Una volta visto il volto del cadavere, capisco che i mostri infernali siano pronti per la grande guerra.

Rebekah è stata una delle prime vittime, adesso tocca agli altri.

Qualche settimana dopo...

Il pensiero di Novis mi tormenta la mente, non riesco più a riflettere lucidamente, ogni cosa mi riporta a lui, forse sarà il ciondolo che porto al collo che mi collega a Novis emotivamente, ma so che lui pensa a me tanto quanto faccia io.

Ogni respiro che faccio è sincronizzato con il suo, mi sento in perfetta armonia con il suo essere.

Mi sento me stessa in sua presenza, lui mi fa sentire felice della mia vita eterna. Prima era insostenibile vivere con il continuo rimorso di essere diversi, ma adesso non più, perchè so di aver trovato un mio simile, un ribelle agli standard della società, un essere proprio come me.

I miei pensieri vengono messi in fuga dalla caduta del libro di incantesimi, il vento forte ha spinto via il libro dal mobiletto.
Mi piego per raccoglierlo, ma qualcuno precede la mia mossa.

Quegli occhi oscuri sono di nuovo in cerca dei miei, ma sono sfuggenti, quasi consapevoli della loro colpa.

Novis mi porge il libro, quasi fosse un segno di pace, ma io non l'accetto.

"Perchè fai così?" chiede riferendosi al mio modo brusco di strappargli dalle mani il libro.

"Dovrei chiederlo io a te" affermo " cerco di darti fiducia, ma sparisci continuamente lasciandomi con il fiato sospeso" dichiaro " chi sei tu veramente Novis?" gli urlo in faccia.

Lui sembra vacillare dinanzi alla mia reazione, sembra voler scomparire di nuovo, ma poi si riprende avanzando verso di me.

"sono un esperimento mal riuscito che nasconde il suo segreto. Io non seguo gli ordini della natura, il mio corpo non è immortale. La mia pelle emana calore e so parlare e provo emozioni" dichiara "ti ho osservata ed è per questo che mi sono avvicinato a te" dice " sei stata la prima persona della congrega Dalloway che ho visto e l'unica che mi tormenta il sonno" ammette.

"Va via !" Dico " devo concentrarmi sulla mia magia di difesa" mento, ma lui sembra percepire la mia bugia.

"So che senti cio' che provo. Siamo collegati" dichiara.

Gli lancio il libro contro e lui con un balzo mi afferra i polsi, riuscendo a scaraventare il mio corpo a terra.

Il mio battito è accelerato e sono sicura che lui percepisca la linfa scorrermi nelle vene.

"Non sai come sia faticoso per me resisterti" dichiara baciandomi il collo. Brividi pervadono la mia schiena, dovrebbe darmi fastidio ma voglio che continui.

"Non resistermi Charlene" sussurra e io annuisco. Tutto sparisce dalla mia mente, mi lascio andare a questa meravigliosa sensazione che mi dona e che mi rende felice.

"Charlene!" urla mi madre.
Novis scatta sull'attenti, i miei occhi cadono sulle sue zanne insanguinate. Spontaneamente mi tocco il collo e, una volta visto il palmo della mia mano macchiata di linfa, mi rendo conto di essermi sbagliata.

"Charlene" dice Novis con il fiatone come se avesse fatto fatica a fermarsi " posso spiegarti" dichiara pulendosi dal mio sangue rimastogli sulla  bocca.

"lux et umbra " un incantesimo di attacco viene lanciato. Niklaus si affianca a me e copre il mio corpo con il suo per proteggermi e cio' sembra infastidire Novis.

"Va via se non vuoi che ti finisca" dichiara Niklaus afferrandomi la mano.

"Togliele le mani di dosso!" ringhia Novis " se non vuoi fare la fine della tua fidanzatina" dice " sai mi implorava continuamente di mettere a fine quella tortura" dichiara " pensavo che volesse morie, ma mi sbagliavo. Oops peccato che ho interpretato male il messaggio, una vita sprecata" sorride beffardo.

Mi rivolge uno sguardo per poi dire " Sai che siamo unici nel nostro genere. Io sono diverso e tu lo sei altrettanto" dichiara prima di sparire via.

Ha confessato di aver ucciso Rebekah mentendomi sul fatto di non bere linfa, ma se è così perchè non ha concluso il rituale quel giorno? Forse davvero siamo destinati a trovare cio' che ci manca nelle braccia dell'altro?

Qualche mese dopo...
Novis non è più tornato, questi mesi sono stati impegnativi per me e per Niklaus, siamo rimasti in due e io non posso contribuire, ci vorranno anni prima che l'erede dei Beowulf raggiunga i 15 anni per la lotta, dovremmo combattere in due, se vogliamo sopravvivere e sterminarli.

"Sei pronta?" chiede mia madre. Tutti credono che lo stress possa aiutarmi per un possibile incantesimo, ma io sono sicura di non possedere la magia nel sangue.

Scuoto la testa, ma so che non serve a molto.
"Ho bisogno soltanto di un po' d'aria" dichiaro.

Esco fuori da quella casa, dove tutti sono riuniti, pronti per la grande guerra che aspettavano da anni.

Inspiro cercando di memorizzare l'odore dell'erba e il profumo dei fiori, prima che sia l'ultima volta.
Chiudo gli occhi per ricordare il rumore del vento e il silenzio della foresta.

La mia pelle cerca di imprimere dentro di se il calore del sole, sicura di non rivedere più la luce.

"Ora o mai ..." la mia frase non ha una fine. Il mio corpo e la mia bocca vengono immobilizzati.

"Shhh" mi sussurra Novis " sono qui" si riferisce agli altri suoi simili.
Le urla dei mei familiari mi fanno agitare.

"Cosa succede?" urlo liberandomi dalla sua presa.
"L'attacco" dice.
Corro verso l'entrata, la casa è in fiamme e i corpi dei miei familiari sono distesi a terra circondati da pozze di sangue.

Piango per tutti loro, piango per la fine di tutto e per la perdita, per essere la causa di tutto cio', per non avere poteri ed essere inutile a tutti.

Ormai la fine è arrivata, insieme allo sterminio della congrega Dalloway.

Novis mi circonda con il suo corpo.
"Volevo aiutarti " dichiara " ero venuto per te e per gli altri" spiega " ma Niklaus mi ha impedito di vederti" dice.

Mi giro per guardarlo negli occhi. Essi sono diversi, delle pagliuzze azzurrine, come tanti piccoli frammenti, hanno sostituito parti di quel pozzo profondo.

" cosa ti sta succedendo?" chiedo.
"Credo di essermi allontanato da tutto il male" dice " e questo lo devo a te Charlene" dichiara " tu sei la mia linfa vitale e non mi serve altro"

Rimango colpita dalle sue parole e cio' mi spinge a fare l'inaspettato.Un bacio caldo e salato, per le mie lacrime, diventa la causa di un nuovo inizio.

"Dobbiamo fuggire" dichiara Novis mettendo fine al bacio contro voglia.
"Dove?" chiedo.

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"Mamma e poi?" chiede Rebekah "Charlene e Novis si sono sposati?" gli occhi luminosi di questa bambina sono cio' che mi spinge a raccontare, ogni singola sera, questa storia.

"No" ammetto " loro non hanno mai pensato al matrimonio. Erano di due mondi diversi, ma loro hanno saputo creare un intermediario tra i due. Novis si era innamorato della vulnerabilità di Charlene, mentre lei amava la sua diversità. Un'immortale e un mortale, una strega e un Basar Vadam, così diversi da essere destinati ad innamorarsi. Il semplice tocco del medaglione, contenente il sangue di lui, con il petto di lei aveva scatenato un'onda di energia, creatrice di un nuovo universo. Il loro amore era contro ogni regola, nessuno l'avrebbe accettato e cio' ha generato una nuova specie.
Un essere mortale, privo di qualsiasi potere e con sangue nelle vene, non sapevano come chiamare quella nuova razza, ci furono vari nomi, ma alla fine optarono per razza UMANA:
Unico Mondo Adeguato al Nostro Amore.

Con il tempo la razza si estese, l'uomo iniziò ad indagare sul pianeta che abitava, denominandolo Terra, e cercò di nascondere l'origine bizzarra della sua creazione, creando la teoria del Big Bang. Nessuno si domandò cosa provocò la creazione di quella sfera infuocata, solo alcuni sapevano che quel bacio fosse stato l'inizio di tutto."

"Mamma è vero?" chiede Drew.
Annuisco. Guardo i miei due figli, con orgoglio e un sorriso, perchè sono sempre stati affascinati da questa storia.

"Adesso a nanna " dichiaro dopo aver dato loro la buona notte.

Esco fuori socchiudendo la porta.
"Dormono?" chiede mio marito appena entro in camera da letto.
Annuisco

Mi infilo sotto le coperte accoccolandomi a lui.
"Jess" dico attirando la sua attenzione.

"Mhh?" bofonchia mezzo addormentato.
"Credi a cio' che racconta nonna Charlene ?"domando ricordandomi della domanda che mi aveva posto Drew.
"È una vecchia pazza" dice " per questo i tuoi l'hanno rinchiusa in una casa di cura" afferma.

"Credi che ci siano cose che l'uomo rifiuta di capire ?" domando " forse cio' che dice è tutto cio' che non conosciamo" concludo.

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Qualche mese dopo ...
"Abbie?" mi chiama mio marito Jess dal suo studio.
Mi pulisco le mani sul grembiule, lasciando Drew e Rebekah giocare con l'impasto per i dolci, per dirigermi da Jess.

"Si ?" dico una volta entrata nel suo studio.
"Tua nonna Charlene ti ha scritto una lettera" afferma.

Subito prendo la lettera strappandogliela dalle mani; mia nonna è passata a migliori vita qualche giorno fa e questa lettera è tutto cio' che mi resta di lei.

Cara Abbie,
ti scrivo con la consapevolezza di essere stata utile alla tua nascita, finalmente mi sento pronta ad affrontare la morte.
Novis ha abbandonato il suo compito, contro volontà, poiché la sua vita aveva una scadenza, mentre io ho messo fine alla mia con la mia volontà.

Tuo nonno mi regalò questo ciondolo, che ti lascio in dono, per proteggermi, ma allo stesso tempo poteva essere letale, il suo sangue, che ti scorre nelle vene, è sempre stata l'arma pronta a congiungere, finalmente, la mia anima con la sua.
Un giorno mi sono svegliata e mi sono guardata intorno, ho visto che tutto procede a meraviglia e ho deciso di mettere fine alla mia esistenza, credo che Novis abbia bisogno di me.
Così ho deciso di bere il suo sangue, mi trovavo da sola in camera ed ero pronta a morire, ma poi mi sono ricordata di te.
Tua madre e suo marito mi credono pazza e così i tuoi zii, ma io credo in te.

Da bambina eri sempre stata affascinata da cio' che ti raccontavo e pongo fiducia in te per tramandare questo ricordo.

Alla fine ho bevuto il suo sangue e ho chiuso gli occhi, consapevole del bene che ti voglio.

                                                                  Milkanson

Stringo la lettera al cuore e il ciondolo che mi ha lasciato, cosciente della pazzia di Charlene Milkanson.

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