Ventisette
Dopo un giro in infermeria Liam tornò nella sua cella, dove ad aspettarlo c'erano sia Geremias che Dominic.
"Andrai in bancarotta per colpa mia" Tentò la strada dell'ironia, visto le facce funeree di quei due. Camminò lentamente verso la sua brandina, ogni passo era doloroso, le fasciature che il medico gli aveva stretto intorno al busto sfregavano continuamente contro la pelle spaccata, era una tortura anche solo respirare.
Si stese a pancia in giù, probabilmente non avrebbe potuto dormire di schiena per giorni, almeno finché le ferite più grandi non si fossero richiuse.
"Mi dici che cazzo è successo in quel bagno? È raro che una guardia si esponga in questo modo, che hai fatto a quel parassita?"
Dominic incrociò le braccia al petto, scontroso. Doveva pure subire la sua morale, che era quasi peggio delle frustate.
Gere si alzò dal suo letto, affacciandosi alla finestra, era davvero preoccupato per quel bastardello.
"Devi andartene da qui, Liam. Morirai se non lo fai"
Era dura ammetterlo, ma si era affezionato a quel moccioso e l'unico modo per saperlo al sicuro era dirgli addio.
"Sono già morto, Gere. Ho una marea di novità da raccontarvi ma... Non so quanto ancora reggerò questo peso, certe volte penso che sarebbe un sollievo mettermi una corda al collo e farla finita. Sono frustrato, giro e rigiro intorno al mio caso senza trovare un cazzo. Non ce la faccio più, giuro"
Affondò la faccia nel cuscino, cominciando a singhiozzare. Non che non avesse la lacrima facile, ma difficilmente ammetteva i suoi veri sentimenti.
Non aveva mai detto a nessuno dei suoi pensieri suicidi, era quasi confortante parlarne, si sentiva più leggero.
"Ma che cazzo stai dicendo!"
Il biondo perse la calma, ormai parlare con Liam era solo motivo di rabbia e frustrazione.
"Cristo, penso che continuando a fare il coglione riuscirai a vivere la vita che meriti? Questo mondo è lurido e marcio fino al midollo, se vuoi la bellezza devi coltivarla, se vuoi la fottuta libertà devi prendertela a ogni costo"
Geremias sospirò, quel mezzo monologo di Dominic non avrebbe portato molto lontano, conosceva troppo bene Liam, ormai.
"Non a ogni costo, non se devo continuare a fare del male alle persone che amo. L'assassino ha stuprato la sorella di sedici anni di Robert. Sedici fottuti anni. La sua vita è distrutta per colpa mia"
I due uomini si guardarono negli occhi, strabiliati.
"Ora ci racconti per filo e per segno tutta la faccenda, tu prendi carta e penna"
Dominic eseguì senza fiatare, sembrava quasi docile in quel momento. Liam si tirò su a sedere, con qualche difficoltà data dalle ferite.
"Il dottore ha detto che rimarranno le cicatrici"
"Prova a tatuarti anche la schiena e ti prendo a calci in culo"
Il ragazzo scoppiò a ridere, l'ispanico era proprio un padre iperprotettivo.
Liam ricominciò a raccontare tutto daccapo, dal giorno uno. Dominic scrisse ciò che riteneva rilevante, i nomi dei sospettati, i vari collegamenti con Liam, cosa potevano conoscere di lui, fino ad arrivare alle nuove informazioni.
"E quindi dopo che Coolin è venuto qui io-"
"Non mi piace quel bastardo, lo metto come sospettato numero uno"
Liam sospirò, sembrava quasi un fidanzato geloso.
"Coolin non c'entra un cazzo, puoi eliminarlo dalla lista come hai fatto con Robert. È stato lui a dirmi che quel capannone era del professore"
"E tu gli credi, coglione?"
Il ragazzo si spazientì, per che cazzo ce l'aveva tanto con un tipo che non aveva mai visto in vita sua?
"No, ormai non mi fido nemmeno più di me stesso, ma l'avvocato ha confermato la sua versione, il proprietario del capannone è il professor Lucas. Robert aveva visto Coolin perché stava indagando anche lui, è stato un fraintendimento"
Il biondo aveva finalmente il tassello mancante, ecco perché prima non riusciva a vedere il suo possibile assassino, perché non c'era nella lista.
"Questo tizio, Colkin..."
"Coolin"
"Sì, come ti pare... Che rapporto avete? Ho solo il suo nome scritto qui, devo aggiungerci una nota"
Stava mentendo, Liam aveva notato il sopracciglio alzato. Sorrise cercando di trattenersi dallo scoppiare proprio a ridere.
"Beh è un compagno di banco, andiamo alla stessa facoltà. Robert all'inizio sospettava di lui perché si era dichiarato e gli ho dato picche ma-"
"Che cazzo ha fatto quel bastardo?"
Dominic si alzò dal letto di Geremias, l'ispanico era stufo di assistere alle zuffe tra fidanzati.
"Avete rotto il cazzo, se dovete scopare fatelo e basta, così vi sfogate e la smettete di fare i ragazzini di merda"
Guardò tutto il tempo il biondo, che di rimando gli fece il medio.
"Senti Dominic, le cose stanno così, Coolin è innocente. Mi ha detto che avrebbe anche continuato a indagare. In effetti non lo sento da un po', spero che non gli sia successo niente..."
"Magari il professore gli ha infilato un coltello su per il culo, potrei anche ringraziarlo"
In qualche modo Liam sorrise alla crudele ironia del biondo, aveva un modo tutto suo di dimostrargli che ci teneva.
"Quindi pensi anche tu che sia stato lui, giusto?"
Dominic sbuffò, no, dubitava che fosse stato il professore, per il semplice fatto che per lui il colpevole era Coolin. Il problema era che non riusciva a capire se lo ritenesse colpevole perché il suo istinto infallibile glielo suggeriva oppure solo perché lo odiava a morte.
"Non abbiamo abbastanza prove per esserne sicuri, ma io nel dubbio li ammazzerei entrambi" Disse sovrappensiero, continuando a includere il compagno di banco di Liam.
"Hai rotto il cazzo, lo sai?"
"E va bene, dio! Facciamo così, ho due... Amici, che posso mandare in giro a curiosare. Sono esperti del mestiere, non come quegli idioti che hai mandato a caccia senza armi"
Liam ci pensò su, il bruciore costante alla schiena gli ricordava che avrebbe potuto metterli in pericolo in ogni caso.
"Non lo so Dominic, la guardia mi ha preso di mira per colpa di quel bastardo"
"Cosa?" Stavolta fu l'ispanico a intervenire, costernato.
"Già, per questo ti ho detto che sono morto, dentro o fuori di qui quel maledetto non si fermerà mai"
L'ispanico fece quella cosa fastidiosissima di camminare avanti e indietro, Dominic si appuntò mentalmente di torturare quella guardia finché non gli avesse rivelato il nome del suo mandante.
"Qual' era il messaggio?"
"Non indagare, lui può arrivare ovunque"
Ripeté le parole della guardia.
Il fatto che lo spaventava più di tutto era che considerava il carcere una bolla sicura. Certo, pieno di pezzi di merda, ma ormai erano tutti prevedibili. Il problema era quel cazzo di assassino, che l'avrebbe tormentato sia dentro che fuori le sbarre.
"Quindi ci stai dicendo che non sarai mai al sicuro finché lui è vivo"
Intervenne Dominic.
"Beh anche rinchiuderlo qui potrebbe aiutare, ma sì, qualcosa del genere che hai detto tu, non riesco nemmeno a ripeterlo"
Quel bastardo doveva morire, solo così Liam sarebbe stato davvero libero.
"Che situazione del cazzo"
Anche gli altri due concordarono con Gere.
Note*
Allora stelline, chi è il colpevole secondo voi? 👀
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