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Ventinove

Liam non vedeva Dominic dalla sera precedente, non c'era nemmeno in cella. Solo in mensa riuscì a capire dal chiacchiericcio che fosse finito nel buco per una rissa con un altro detenuto.
Quel biondo era una testa calda, il ragazzo ogni tanto riusciva perfino a dimenticare il fatto che fosse un serial killer.
La sera prima aveva provato delle cose, cose a cui non aveva intenzione di dare un nome né un seguito.
Gli mancava solo una storiella con un assassino e poi aveva finito la lista di puttanate da fare per una vita intera.

Mangiò in silenzio il suo pasto concentrato sul da farsi. Non poteva continuare a mettere a rischio la vita dei suoi amici, era un prezzo che non avrebbe più voluto pagare.
Tuttavia l'alternativa era fermarsi e prendersi una colpa che non aveva.
"Ohi, sembri assatanato"
Liam venne interrotto dai suoi pensieri da Geremias, vide anche Ugo annuire con la bocca piena. Si mise a ridere quando notò il suo sguardo, uno spettacolo davvero disgustoso.
"Che cazzo, mangia come un essere umano"
"Bambino, sei un principino di merda"
Alzò gli occhi al cielo, quei due teppisti non facevano un cervello.
Finito il pranzo notò una chioma bionda nel corridoio, era certamente Dominic. Alto e prestante, nessun dubbio sulla sua identità anche da quella distanza.
Liam gli corse dietro fino a farlo voltare, il suo sguardo sembrava perso.
"Ehi, stai bene? Avevo sentito che eri finito nel buco"
Il biondo era assorto, ancora nel suo mondo oscuro. Ripensò alle parole di quel povero idiota, Liam non avrebbe mai accettato ciò che era veramente.
Non perché fosse un poliziotto, ma perché torturare la gente per lavoro non era esattamente il miglior curriculum da presentare alla società.

Oltre a questo, se anche avessero avuto un futuro, Dominic non avrebbe mai potuto dirgli la verità. La prima regola del suo mestiere è la privacy, svelare la sua vera identità a Liam l'avrebbe solo messo in pericolo, oltre al fatto che era un rischio che non poteva correre.
Per questo aveva sempre ripudiato l'idea di famiglia, non aveva proprio niente da dare a nessuno.
Tuttavia Liam, che lo guardò tristemente, gli smuoveva qualcosa nel petto, come se fosse davvero ancora in grado di sentire affetto per qualcuno.
Era entrato in missione in quella prigione per scavare nel passato di uno dei detenuti, cercando di capire quante informazioni avesse su alcuni documenti del governo, tuttavia con Liam tra i piedi era stato quasi impossibile scovare la verità.

Avrebbe potuto farlo trasferire di cella, così che potesse indagare sul terrorista Geremias senza avere rotture di coglioni ma l'ispanico era l'unica protezione che quel moscerino aveva.
E Dominic non poteva tenerlo al sicuro ventiquattr'ore al giorno.
Era una situazione di merda, il biondo era davvero combattuto sul da farsi.
Del resto con le nuove informazioni ottenute in isolamento dopo aver torturato quella guardia avrebbe potuto sbarazzarsi del moscerino in breve tempo.

Il problema era che non era sicuro di volerlo fare.

"Sì, una rissa idiota, niente di importante" infilò le dita nella sua chioma scura, tirandolo al suo petto.
"Come fai a profumare sempre di buono se siamo immersi nella merda"
Infilò il naso nel suo collo, ispirando forte. L'odore di Liam era qualcosa che gli restituiva umanità e lo faceva tranquillizzare.
Come avrebbe fatto a dirgli addio?

Il ragazzo, ignaro dei pensieri del biondo, si eccitò. Quella sensazione lo faceva incazzare e al tempo stesso lo infuocava.
Alcuni detenuti attraversarono il corridoio e mormorarono, ma tra le braccia di Dominic tutto era possibile, Liam si sentiva al sicuro malgrado tutto.
Affondò la faccia nel suo petto muscoloso, abbracciandogli la vita.
"Hai le tette" Gli disse sbuffando, quei pettorali erano enormi.
Il biondo si mise a ridere tirandolo in un posto più appartato del corridoio.
Si staccò per poterlo baciare, Liam non fece la minima resistenza.

Dominic non sapeva ancora il nome del suo assassino, tuttavia dalla descrizione fornita dalla guardia aveva un idea già chiara in mente, aveva solo bisogno di una conferma da parte di Liam.
"Mh, senti, ma il professore porta un anello all'indice?"
Il ragazzo si stranì a quella domanda, buttata così tra un bacio e l'altro.
"Cosa? No, non ha mai portato niente del genere. Aveva un bracciale una volta ma poi è sparito"
Dominic annuì, riprendendo a baciarlo.
"Voglio ficcarmi dentro di te"
Liam avvampò. Cazzo, lui e le sue frasi improvvise. Lo spinse via e lo guardò.
"Perché quella domanda sul professore?"
Non era un idiota, per quanto il biondo volesse farla sembrare una domanda innocua era palese che ci fosse dell'altro.

"Così" Scollò le spalle, il ragazzo non avrebbe ottenuto niente da lui.
Tornò in cella e il biondo si intrufolò senza problemi, Geremias che era già dentro lo guardò pensieroso.
"O sei un ricco ereditiero o un infiltrato. Spiegami come cazzo fai a entrare e uscire a tuo piacimento"
Cazzo, Dominic strabuzzò gli occhi per un millesimo di secondo, cercando di ritornare composto e indossando la sua solita faccia da poker.
"Ho tanti amici" Scrollò di nuovo le spalle ma a Liam non sfuggì il suo sopracciglio alzato.
Guardò Geremias che non sembrava per niente convinto delle sue parole. Si avvicinò al biondo con fare circospetto.
Aveva passato dieci anni in mezzo ai figli di puttana e sapeva come sgamarli. Era solo incazzato con se stesso per non averlo notato fino a quel momento. Di tanto in tanto andava anche bene la scusa del cazzo di pagare le guardie per ottenere favori, tuttavia stava diventando una cosa troppo abituale per non avere sospetti. Oltre al fatto che aveva visto chiaramente Dominic entrare senza che nessuno alzasse nemmeno un dito. Non aveva avuto il tempo materiale per corrompere qualcuno ed entrare lì, era appena uscito dal buco.

"Tu pensi di poter fottere tutti qui dentro perché hanno paura anche solo di respirare la tua stessa aria, ma io non sono un rincoglionito"
Il biondo gli sorrise. Stava giocando con il fuoco, Geremias era più scaltro di quanto sembrasse.
"No, sei un pluriomicida, un terrorista, un ex militare pieno di traumi e... Cos'altro?"
Gere scattò nella sua direzione, ma Liam lo spinse via, sentendo un bruciore assurdo alla schiena per via del movimento improvviso.
"Ma che cazzo ti prende? Ha sempre fatto così"
L'ispanico si stese nel suo letto senza replicare, non voleva turbare il ragazzino, malgrado cercasse di giocare a fare l'uomo vissuto. Quel moccioso si era messo in un grosso casino e nemmeno se ne rendeva conto.
Tutto ciò era un problema per il biondo, avrebbe dovuto alzare la guardia con l'ispanico che era più vicino alla verità di quanto pensava.

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