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Trentacinque

Liam dovette rimanere un ulteriore settimana in isolamento prima che il suo avvocato riuscisse a vincere quella causa. Il giorno in cui tornò a essere un ragazzo libero fu per lui come rinascere nuovamente.
Varcare la soglia di quella stanza era un passo che fece titubante, pieno di paure.

Alla fine Coolin Moore era il vero colpevole di tutta quella storia e da quanto gli aveva spiegato l'avvocato anche dell'omicidio di sua madre.
Tuttavia per quella storia ci sarebbe voluto un altro processo e presumibilmente la riesumazione di Laureen, ma per il momento Liam decise di concentrarsi solo sul presente.
Chiese all'avvocato un ultimo favore, prima di ringraziarlo e lasciarlo andare.

"Vorrei rivedere Dominic, l'uomo che ha visto fuori dall'aula, sarebbe in grado di rintracciarlo?"
L'uomo fece un paio di telefonate e ottenne il cellulare del biondo.
"Ho dovuto chiedere un sacco di favori per questo numero, non sprecarlo. Ti auguro ogni bene Liam"
Al ragazzo venne un magone nel petto a pensare di chiudere definitivamente con quella vita, ma forse con il biondo al suo fianco sarebbe riuscito a vivere una vita normale un giorno.

Si incontrarono in un bar nel centro, Liam arrivò un pò prima approfittandone per chiedere in giro se cercassero un barista, un fattorino o chiunque per un lavoro. I risparmi di sua madre erano andati tutti in fumo per salvargli il culo, gli rimaneva su per giù lo stretto necessario per vivere un mese, poi sarebbe diventato un barbone probabilmente.
Dominic arrivò puntuale, offrendogli la colazione.
Fu strano per entrambi trovarsi in quella situazione dopo tutto quello che avevano passato insieme. In qualche modo per Liam fu come vivere un altra vita.

"Ti vedo bene" Gli disse il biondo con la bocca piena.
Liam chinò il capo di lato, c'era poco da fare, Dominic sembrava scolpito nel marmo.
Era in jeans e camicia arrotolata sugli avambracci, i capelli leggermente lunghi sul davanti gli ricadevano sugli occhi blu chiarissimo.
Era uno spettacolo.
"Sì, penso di stare meglio adesso"
Bevve un sorso del suo cappuccino, beandosi della vista di quel russo bastardo tanto bello quanto misterioso.
"Allora, vuoi dirmi chi cazzo sei o devo tirare a indovinare?"
Si leccò la schiuma all'angolo delle labbra carnose, il biondo ne seguì il movimento.
"Mh. Sono un sicario, uno di quelli che chiamano quando nessuno vuole sporcarsi le mani"
Liam annuì, ormai poco sorpreso.
Aveva intuito che comunque Dominic fosse abituato ad avere del sangue sulle mani, e forse la vita del carcere gli aveva anche insegnato a non giudicare.

"Capisco" Quindi gli disse, facendolo scoppiare a ridere.
"No, mi sa che non hai capito un cazzo moscerino"
Quel nomignolo lo fece sorridere, ormai non era più nemmeno una presa in giro per lui, ma qualcosa di affettuoso.
"Non mi importa cosa fai per vivere, voglio solo sapere se quella volta eri sincero, anche se credo di conoscere già la risposta"

"Non so a cosa ti riferisci"
Liam fece un piccolo esperimento, leccandosi il pollice sporco di cioccolata per poi fissare il biondo. Lo vide deglutire e abbassare lo sguardo.
"Sai, c'è qualcosa che il carcere mi ha insegnato. So sgamare i bugiardi adesso"
Fece scorrere la gamba sotto il tavolino di ferro, toccandolo. Dominic sussultò.
"Che cazzo stai facendo Liam"
Il ragazzo sorrise.
"Se non ti fosse importato un cazzo di me ora saresti ancora nel carcere a indagare su Gere"
"Come fai a-"
"Mi sottovaluti, biondo"
Dominic si stava eccitando, per la prima volta non sapeva come gestire la situazione che aveva davanti.
Liam era ormai consapevole del potere che aveva su di lui, se anche non fosse stato innamorato di certo provava qualcosa.
"Io ti amo Dominic" Gli confessò, ormai senza più timori. Non gli importava più essere ricambiato, desiderava solo che lui sapesse cosa provava per lui.

"Ti stai sbagliando sai? Forse non sei ancora guarito"
"Guarito? Certo, il carcere è come un cancro, questo lo so. Ma so anche che ti amo e che hai mandato a puttane una missione di quattro anni per me. So che ti sei presentato al processo perché volevi vedermi e in qualche modo proteggermi e farmi sentire al sicuro. Sbaglio?"

Dominic si appoggiò allo schienale della sedia. Lo fissò intensamente, riuscendo a vedere tutti i cambiamenti di quel ragazzino ormai diventato uomo.
Ricordava ancora la prima volta che l'aveva incrociato in carcere, il terrore che aveva negli occhi, la sua fuga continua da lui. La galera l'aveva cambiato profondamente e forse Liam non ne era del tutto consapevole.
Magari sapeva di aver modificato qualcosa, ma era totalmente e radicalmente cambiato, nel profondo.
Gli bastava guardarlo negli occhi per vederlo.

"Non posso farlo Liam, sul serio"
Cercò il modo di lasciarlo andare, per davvero questa volta.
Sapeva di essere stato un grande bastardo egoista con lui, omettendogli la verità sull'assassino. Ma non sarebbe mai più stato tanto avido, Liam meritava un pò di pace e normalità, cosa che con lui non avrebbe mai avuto.
La sua vita era un casino, fatta di morte e desolazione. Si spostava da un continente all'altro, in cerca della prossima vittima, e Liam non meritava quella vita di merda.
Quel ragazzino spaesato era già scomparso per sempre, non avrebbe mai consentito anche all'uomo che era diventato di perdersi del tutto.
"Dom, devi credermi, io ti-"
"Lo so Liam, sono io che non ti amo"
Gli mentì, sperò per l'ultima volta.
"Provo un grande affetto per te, ecco perché ho lasciato la missione e ti ho seguito al processo, ma non c'è altro. Davvero"

Liam non scoppiò in lacrime, ma era palesemente triste.
Dominic si sentì una merda ma in cuor suo sapeva che quella era l'unica scelta possibile per loro due.
Non sarebbe stato più egoista.
Si alzò dalla sedia, pagando per entrambi, poi gli lasciò un bacio a fior di labbra e toccò la fronte con la sua.

"Tu meriti un amore che non ti faccia sentire un mostro"

Strinse gli occhi, perché sentiva che pungevano per il pianto che dopo anni gli stava bagnando le iridi blu.
Quando riaprì gli occhi Liam vide un mare in tempesta.
Il ragazzo a quel punto gli sorrise, forte delle sue consapevolezze. Forse, tutta quella macabra storia era servita per portarli fino a quel punto, fuori a quel bar. Probabilmente Coolin gli aveva fatto un regalo che non si aspettava. E non gli importò più di tanto di cose dicesse il biondo, perché i suoi gesti tradivano continuamente le sue parole e ormai aveva imparato a leggerlo.
Se Dominic voleva lasciarlo andare l'avrebbe assecondato, perché il suo amore non avrebbe vacillato nemmeno se il biondo avesse deciso di scappare da quel sentimento.
L'avrebbe aspettato, anche tutta la vita se fosse stato necessario.

"Hai alzato il sopracciglio" Disse soltanto, ma Dominic non capì.








Note*
Cari lettori, buon anno!
Questo è il penultimo capitolo della storia di Liam e Dominic e abbiamo già capito l'andazzo, giusto?
Ma non temete, sto già scrivendo il sequel!
Attualmente siamo sui venti capitoli, ma ho intenzione di arricchire il racconto con ulteriori particolari.
Quando l'incastrato arriverà alla sua conclusione mi prenderò del tempo per concludere il sequel in modo coerente e lineare, quindi vi chiedo un pò di pazienza.
Intanto pubblicherò una fan fiction come intramezzo tra una cosa e l'altra.

Ci sarete anche nel sequel?

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