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Tre

Il primo giorno di università, faceva un caldo infernale.
Liam era agitato, si era messo in ghingheri pur di fare buona impressione con i professori, a costo di sembrare un lecchino. Si diresse in aula, alcuni studenti erano intenti a scegliere il proprio posto. Liam decise di mettersi nel mezzo, non troppo dietro da non ascoltare la lezione ma non troppo avanti da essere notato da tutti gli studenti.

Non si definiva timido, tuttavia in passato aveva avuto una certa ansia sociale e non voleva troppi occhi a scrutargli la nuca.

Si sedette cominciando a posizionare gli aggeggi del mestiere come era solito chiamarli. Aveva sempre avuto l'abitudine di dare nomignoli a ogni cosa, Giorgio, il suo migliore amico, si divertita sempre a sentire cosa la sua testa tirava fuori in quei momenti.
I suoi pensieri furono interrotti da un ragazzo dai capelli castani che si sedette al suo fianco.
"Non troppo vicino da essere notato, ma non troppo lontano per essere un nullafacente, ottima scelta" Liam lo guardò, esterrefatto.
Il ragazzo puntava lo sguardo dritto davanti a lui, poi si voltò.

"Sbaglio?"
Liam scosse la testa, cosa che fece sorridere il suo interlocutore.
"Piacere, sono Coolin Moore"
Liam sorrise, non era abituato a fare amicizia. Prese la mano che il castano gli stava porgendo.

"Liam Greyce" Riuscì a dire, prima che il professore entrasse in aula.





Si svegliò di soprassalto, per un controllo a sorpresa delle celle.
Aprì gli occhi e la luce del mattino gli fece vedere tutto bianco per qualche secondo, poi realizzò dove si trovasse, ricordando anche la sera prima.
Il sorriso scemo che aveva sulle labbra sparì immediatamente.
Geremias sembrava scocciato, del resto odiava chi invadeva la sua privacy, tuttavia erano in carcere quindi di spazio personale c'era davvero poco.
Quando l'omone si accorse che Liam lo stava osservando gli fece il medio, il ragazzo stranamente non si impaurì, ma scoppiò a ridere. Del resto dopo la sera precedente il suo compagno di cella sembrò molto meno spaventoso.

Geremias era sorpreso, di solito quel bambino aveva paura anche solo a guardarlo... Che fosse cambiato qualcosa?

"Che hai da ridere, ragazzino? Stai nascondendo qualcosa per caso?" Liam scosse la testa quando la guardia gli pose la domanda, ma a Geremias non sfuggì il suo sguardo malinconico. Forse davvero stava nascondendo qualcosa.
Quando la guardia uscì decise di togliersi la curiosità.

"Allora, cosa nascondi? Telefono, coca o che cazzo ne so"
Liam si chiese se potesse confidarsi con il suo compagno di cella, era quasi un mese che condividevano anche il respiro, tuttavia la prima regola che si era imposto e cioè 'non fidarti dei carcerati' non poteva essere dimenticata.

Ne valeva della sua incolumità.

"Macché, mi faceva solo ridere la situazione"
Bugiardo, pensò Geremias.
Frequentava stronzi con la faccia da poker da quando era al mondo, uno scemo del genere poteva sgamarlo subito.
"Allora ti stai sciogliendo, alla fine. Mi sembravi un pezzo di ghiaccio"
Liam si sedette sulla sua brandina, posta di fronte a quella del compagno di stanza. Era davvero tentato di confidarsi, più che altro di mettere alla prova la regola numero uno.
Non vedeva Giorgio da troppo tempo, non aveva un discorso con un essere umano da settimane... Ma poteva fidarsi di Geremias?

"Beh sei stato chiaro il primo giorno, non volevo romperti il cazzo"
L'uomo sorrise, in fondo quel piccoletto gli faceva tenerezza. La prima volta che l'aveva visto si era chiesto che cazzo ci facesse un bambino in un carcere di massima sicurezza. La roba della privacy era vera, tuttavia quel giorno aveva calcato la mano per prenderlo un po' in giro.

Scoppiò a ridergli in faccia, in quel momento arrivò uno dei suoi amici, sgattaiolato fuori dalla cella mentre i controlli a tappeto erano ancora in corso.

"Quel pezzo di merda ha trovato la roba"
Geremias sospirò, passandosi una mano nei capelli folti.
"Se per roba intendi quello schifo che usi per farti le seghe dimmi chi te l'ha sequestrato che gli stringo la mano"
"E come cazzo dovrei sfogarmi in questo posto di merda? Dovrei fare come i rossi che ieri hanno accerchiato questo scemo nelle docce? Io non lo ficco negli uomini, meglio la mia figa di gomma"

Geremias scattò sull'attenti, mentre Liam si rannicchiò nella brandina.
Per qualche ragione l'uomo era infastidito dal fatto che avessero toccato Liam.
"È vero, bambino?" Il ragazzo annuì.
Geremias lo trascinò giù dalla brandina rimettendolo in piedi, sembrava davvero incazzato.
Lo controllò scrupolosamente da testa a piedi, mentre l'altro, suo amico, se la rideva come un coglione.
"Sembri suo padre"
Liam si stupì, davvero Geremias era preoccupato per lui?

"Che cazzo, ho un nipote della sua età, quei rossi bastardi"
Forse Liam aveva giudicato troppo presto Geremias? Non lo sapeva, qualcosa dentro di lui temeva ancora il confronto.
"Non è successo poi molto, in verità. Il biondo si è intromesso e ha rotto la testa a uno di loro"
Entrambi gli uomini erano esterrefatti, come se Liam fosse un prete e avesse appena bestemmiato.

"Che vi prende?"
I due si guardarono, l'amico di Geremias annuì e cominciò a camminare avanti e indietro per la cella, sembrava davvero nervoso.

"Stai lontano dal biondo, mi hai sentito?" Geremias strinse tra le mani le spalle esili di Liam, sembrava che tutti in quel posto fossero terrorizzati da quel bastardo, perfino uno grosso come Gere.

"Ragazzino, te lo dico come se fossi un fratello, quell'uomo è il diavolo"
Intervenne l'amico, prima di farsi il segno della croce e scappare via.
"Ma perché avete tutti paura di lui?"
"Paura, io? Che cazzo di stronzata!"
Lo urlò, ma Liam non gli credette. Era palesemente alterato e nervoso, cominciò perfino a camminare avanti e indietro come il suo amico poco prima.

"Gere, stai bene?"
"Da dove ti esce questo nomignolo di merda?"
Liam rise, la sua pessima abitudine.

"Scusa, hai ragione, do i nomignoli a tutti, però non è male dai"
"Fa cagare"
"Ma non è vero!"
Quello per Liam fu il primo momento di pace dopo tanto tempo, il primo sospiro di sollievo dopo giorni in apnea.

Tuttavia, Geremias tornò subito serio.

"Senti, io sono l'ultimo al mondo in grado di giudicare gli altri, e anche tu se sei in questo buco di merda, però Dominic è una cosa diversa. Davvero Liam, stai lontano da lui, se ti avvicina tu cambi direzione, se ti parla tu resta muto, ci siamo capiti?"

Liam annuì, ma aveva una curiosità.

"Perché è finito qui dentro?"
Geremias ci pensò parecchio prima di rispondere, del resto se glielo avesse detto, dormire da quel giorno in poi sarebbe stato difficile per quel moccioso.

"Omicidio, più di uno. Molti più di uno, moccioso. Dominic è uno psicopatico del cazzo, un serial killer"

Liam si sentì morire.

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