Sedici
Liam tornò nella sua cella il mattino successivo, ma la pace non era niente di raggiungibile in quel carcere.
Nemmeno due ore dopo il suo ritorno qualcuno urlò. Tutte le celle vennero aperte, i detenuti messi in fila come bestiame.
Liam non capì cosa stesse succedendo, si limitò a eseguire gli ordini.
"Ti hanno messo il pannolone?"
Uno del gruppo dei rossi lo prese in giro, ma il ragazzo era troppo stanco per controbattere, ormai aveva capito che per sopravvivere in quel posto bisognava scegliere i nemici più accuratamente degli amici.
Il direttore fece il suo ingresso nella sala, sembrava davvero incazzato.
Tutti si resero conto di cosa stesse succedendo solo quando i detenuti indietreggiarono di qualche passo.
Sulla balaustra del primo piano erano appesi a testa in giù i due rossi che l'avevano stuprato, un taglio al collo e sangue ovunque, erano morti dissanguati.
Liam si portò una mano alla bocca, gli veniva da vomitare.
Cercò Dominic con lo sguardo e fece due più due.
Il biondo evitò di guardarlo, con le mani dietro la schiena e l'atteggiamento serio, come se stesse guardando un quadro in una mostra d'arte, e non due cadaveri appesi come salami.
Ecco chi era veramente Dominic, Liam poté vedere il mostro che aveva dentro chiaramente solo allora.
Cominciò a tremare, era spaventato da lui, cosi leggero nel togliere la vita alle persone.
E se avesse fatto qualcosa che l'avrebbe indispettito? Avrebbe assassinato anche lui?
Fece qualche passo indietro, finendo contro un detenuto, che lo strinse per la vita per non farlo cadere.
"Che cazzo, stai più attento" Fu solo in quel momento che Dominic voltò lo sguardo verso di lui, abbassandolo subito dopo sulla mano del detenuto che aveva ancora sulla vita.
"Scusami" disse al ragazzo alzando lo sguardo verso di lui, il tipo sorrise e lo lasciò andare.
"Signori, oggi avremo una spiacevole... Conversazione" Il direttore cominciò a dire quanto fosse deluso da tutti loro, quanto il muro dell'omertà fosse deplorevole, poi chiese a ognuno, singolarmente, se sapesse chi aveva ammazzato quei bastardi.
Quando arrivò il turno di Dominic sembrava tranquillo, per niente turbato o spaventato dall'autorità del direttore.
Del resto aveva un ergastolo da scontare, non c'era poi molto che potessero fargli.
Negò di essere stato lui e negò di aver visto l'assassino, la sua capacità di mentire spaventò Liam. Non era davvero possibile carpire informazioni da lui, sembrava un giocatore di poker.
Quando il direttore interrogò Liam, il ragazzo cominciò a tremare, ma non fece in tempo ad aprire bocca che uno dei drogati lo interruppe.
"Ieri notte quei due l'hanno violentato, forse... Li ha uccisi per vendicarsi"
Dominic corse nella direzione di quel povero cristo per tappargli la bocca, ma era già troppo tardi.
Liam era scosso, non era capace di mentire. Abbassò il capo e confessò al direttore che era vero lo stupro, ma non era l'assassino che stavano cercando.
Il direttore lo scrutò da capo a piedi, probabilmente la sua reazione terrorizzata lo stava tradendo. Liam guardò il biondo, che l'aveva messo nell'ennesimo casino della sua vita.
Questo non l'avevi previsto, eh stronzo? Pensò.
"Direttore, ho mentito" Liam strabuzzò gli occhi alle parole di Dominic. Che volesse confessare?
Il direttore ritornò sui suoi passi per guardare il biondo faccia a faccia.
"Su che cosa, esattamente?"
Incrociò le braccia al petto, era palese che non si fidasse di lui e in fin dei conti chi avrebbe potuto?
"Ho visto un uomo, ma la visuale era nascosta dalle sbarre. Era alto, non so altro"
Dalla balaustra un uomo concordò con lui.
"I fendenti sul collo sono stati fatti da qualcuno alto almeno un metro e novanta, sono morti per dissanguamento. Dagli schizzi sembra che l'assassino abbia commesso un delitto punitivo, quasi passionale"
Doveva essere un ematologo o qualcosa del genere.
Il direttore annuì.
"Tutti quelli alti un metro e novanta restino qui, sarà una lunga giornata"
Si passò una mano nei capelli brizzolati, sbuffando. Probabilmente aveva programmato diversamente la sua giornata, nessuno voleva passare la mattinata a parlare con dei detenuti di due cadaveri.
Quelli che non erano coinvolti tornarono nelle loro celle, Liam si sporse fino all'ultimo secondo per poter vedere l'espressione di Dominic, ma quello non si voltò mai verso di lui.
Nel pomeriggio uscirono per l'ora d'aria, a quanto sembrava il direttore si era chiuso in ufficio per decidere sul da farsi. Liam sentì alcune guardie discutere di quanto si sentisse sotto pressione dai piani alti, probabilmente non sarebbe stato un punto a suo favore dopo la questione delle celle in comune.
In ogni caso decise che non era un suo problema, voleva solo respirare un po' d'aria fresca dopo tutto quello che aveva visto e subìto.
Purtroppo però, anche tra i detenuti non si parlava d'altro, tra chi si vantava di avere la verità in tasca a chi non ci stava capendo un cazzo.
Liam tuttavia aveva una questione in sospeso, con passo veloce raggiunse il drogato che l'aveva accusato senza prove. I tempi in cui si fingeva invisibile erano finiti.
"Ehi tu, non so nemmeno come cazzo ti chiami, drogato di merda"
Lo strattonò per la tuta, sbattendolo contro la grata di ferro che delineava tutto il perimetro.
"M-mi dispiace, ho solo pensato che-"
"Tu non pensi, tu ti buchi. E quando non ti buchi cerchi qualcuno che se la ficchi nel culo per portarti un po' di eroina in questo posto di merda. Se mi accusi di nuovo senza prove ricambierò il favore"
Gli faceva pure pena quello scemo, tuttavia si era stancato di subire senza combattere. Il carcere era quello, ormai l'aveva accettato. Continuare a essere un bravo ragazzo gli assicurava solo un lasciapassare per il camposanto.
"Che vuoi dire?" Quel tipo si grattava di continuo, barcollava, aveva i denti marci in bocca. La droga gli aveva fottuto la vita, ma non gli avrebbe permesso di fregare anche lui. Non poteva permettersi di rimanere in galera con altri due omicidi sulle spalle, stava ancora provando a risolvere i primi quattro.
"Farò in modo che tu finisca nel buco, e sai che lì la droga non ci entra nemmeno se preghi i fornitori in cinese, vero?"
Il tipo strabuzzò gli occhi, assicurandogli che non avrebbe mai più aperto bocca sulla questione.
Liam in quel momento capì il vero potere della paura.
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