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Quattro

Colton Hills era la sua casa da sempre, proprio come Giorgio.
Erano cresciuti insieme, fin dalle elementari. Quando si erano incontrati la prima volta Liam era ficcato nel fango, nel cortile della scuola. Giorgio era scoppiato a ridere a quella vista, tutt'oggi ancora lo prendeva in giro.

"Sei un coglione"
"Eddai, ancora che te la prendi. Avrei dovuto farti una foto!"

Erano all'ingresso del loro liceo, Liam gli tirò uno scappellotto dietro la nuca; In anticipo di dieci minuti, così si erano messi a parlare fuori al cancello insieme a
Robert e Marcus, due ragazzi che avevano integrato nel loro duo l'anno prima.
Giorgio adorava a dir poco mettere Liam in situazioni imbarazzanti, si divertiva come uno scemo a prenderlo in giro e conoscendolo da tutta la vita sapeva sempre dove colpire.

"E lascialo stare, gli rompi sempre i coglioni" intervenne Marcus in sua difesa.
"Non è che ti sei innamorato di lui?" Ci scherzò invece Robert, che aveva la stessa passione di Giorgio nel punzecchiare la gente in modi imbarazzanti.

"Ma che cazzo dici, io amo solo Allison!"
"Oddio hai aperto il vaso, questo ora non la smette più"

Infatti, come previsto da Marcus, Giorgio passò l'intera mattinata a parlare di Allison e le sue tette cresciute prima del previsto.

"Oi, mi stai ascoltando?"
Liam tornò alla realtà quando Geremias gli sventolò la sua grossa mano davanti alla faccia, facendolo sussultare per lo spavento.
Quel giorno, per la prima volta, stava pranzando in mensa con qualcuno e quel qualcuno era proprio Geremias e il suo trio di giganti.
"Scusa, non ho capito cosa hai detto"
"Ti sei fatto, vero? Prince e Falcon portano sempre roba pura, non so come cazzo facciano a trovarla tanto raffinata"
Liam guardò verso quello che doveva chiamarsi Ugo, sembrava proprio scemo.

"Ma che dici! Io non uso sostanze"
"Sostanze, ma da dove cazzo sei uscito, da un bosco fatato?" Scoppiarono tutti a ridere, compreso Geremias, tuttavia Liam non se la prese, anzi, sorrise addirittura.
Stare con loro lo faceva sentire protetto e al sicuro e sapeva che sedersi al loro tavolo in mensa gli avrebbe assicurato tranquillità con gli altri detenuti. Nessuno si avvicinava a loro nemmeno per sbaglio, di certo con Geremias l'avrebberolasciatoin pace.

"Ti ho chiesto perché cazzo sei finito in questo buco"
Liam non sapeva come rispondere, professarsi innocente era inutile, gli avrebbero di nuovo riso in faccia.
"Omicidio" sussurrò.
Per qualche scherzo divino il biondo passò accanto a lui proprio in quel momento, mettendosi a ridere. Geremias non disse niente a Dominic, tuttavia non sembrava convinto delle parole di Liam.
"Ne ho visti di pezzi di merda, ma tu un omicida... Che cazzo di stronzata" incrociò le braccia al petto e cominciò a scrutarlo, come se stesse cercando indizi sul fatto che fosse davvero un assassino.
"Cazzo se tu sei un assassino io sono una principessa" Ugo se la rideva sotto i baffi folti, a quanto sembrava nessuno di loro credeva alle sue parole.

Liam era sorpreso, era la prima volta che qualcuno lo credeva innocente.

"E chi avresti ammazzato?" Ross, un altro amico di Geremias seduto al tavolo, gli pose la domanda con la bocca piena di cibo.
A Liam pesava quella storia, tutto quello che sapeva gliel'aveva raccontato la polizia.
"Una famiglia, non mi va di parlarne in realtà, non saprei nemmeno cosa dirvi"

"Quella sera... " Cominciò Geremias, sempre a braccia incrociate. In quel momento sembrava un ispettore e non un detenuto.
"Una guardia ti ha lanciato qualcosa"
Non era una domanda, Liam ne fu sorpreso. Era certo che quella notte il suo compagno di cella stesse dormendo, evidentemente l'aveva sottovalutato.
Vagò con lo sguardo, di fronte a lui c'era il tavolo dei rossi, subito seguito da quello del biondo, che lo stava osservando chissà da quanto tempo. Liam restò bloccato nel suo sguardo a lungo, era come se volesse dirgli qualcosa, o forse stava solo cominciando a delirare.

Riportò lo sguardo su Geremias, prima di rispondere.

"Non avresti dovuto sfidarmi"
"Come?" Ugo scattò sull'attenti, convinto che fosse una minaccia rivolta al suo amico, tuttavia Geremias sembrava più sveglio degli altri tre.
"Qualcuno ti ha fottuto, bambino"
Beh, quello lo sapeva già.
Con un alzata di spalle decise di mettere fine a quella conversazione, cominciando finalmente a mangiare.

Nel pomeriggio fu convinto dal suo compagno di stanza a uscire per l'ora d'aria, era la prima volta in assoluto.
Camminò un po' titubante, la luce del sole lo investì oscurandogli la vista per qualche secondo quando uscì nel cortile.
Si schermò il viso con la mano, visto in prima persona sembrava meno spaventoso.
Era tutto recintato, ma non sembrava altro che un vecchio campetto da basket, con lunghe panche laterali dove la gente fumava o conversava.
Era strano vedere tutti loro in quel contesto, all'aperto, stava perdendo l'abitudine di sperare nella libertà.

"Ma allora non sei un vampiro!"
Geremias rise alle parole di Ugo, dandogli una pacca sulla spalla.
Si sedettero su una delle panche, il suo compagno di stanza si accese una sigaretta.
"Fumi?" Liam scosse la testa, pensieroso.
"Perché tu mi credi?" Chiese prima di collegare il cervello alla bocca.
L'uomo prese una lunga boccata di fumo prima di rispondere.
"Prima di essere un terrorista sono stato un militare, ho visto ogni sorta di killer e tu non lo sei"
Disse semplicemente, come se il suo istinto bastasse a distinguere i buoni dai cattivi.
"All'inizio mi facevi una paura tremenda" Confessò Liam. Stava cominciando ad aprirsi con lui, anche se ancora non aveva la certezza di potersi fidare.
Un ex militare diventato terrorista, non c'era da scherzare con lui, né con nessuno degli altri. Tuttavia era stato l'unico a dargli una mano mentre stava annaspando.
"Era uno scherzo di merda, sei troppo suscettibile" Si mise a ridere, distendendo la testa e guardando il cielo.
"Sai perché sono diventato un terrorista?" Voltò lo sguardo verso di lui, la luce del sole metteva in ombra metà del volto. Luci e ombre creavano un quadro inquietante di un essere umano che appariva stanco.

"Ero in Afghanistan, a guardare i miei compagni trucidare i bambini, mozzare le loro teste e ridere come dei bastardi. Ho visto gli occhi delle donne afghane spegnersi mentre venivano violentate. Sai chi ha preso la colpa per quelle atrocità? I terroristi."

Liam cominciava a capire, Geremias era davvero diverso da quello che mostrava al mondo.
"Allora stronzetto, ti piace l'ossigeno?"
Ross interruppe la conversazione, prendendo in giro Liam.
Il ragazzo tuttavia stava ancora osservando il suo compagno di stanza, che stava guardando nuovamente il cielo.

"Sei un uomo forte, Gere"
"La forza non cancella i ricordi"
Rispose, prima di alzarsi e tornare dentro. L'ora d'aria era finita.

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