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Otto

"Potrebbe essere Giorgio"

Erano in mensa, Geremias sputò quello che stava masticando perché si stava strozzando.
"Ma come ti viene all'improvviso?"

"Nel biglietto dice di volermi rivedere, solo lui e l'avvocato sono venuti a farmi visita"
Gere ci pensò su, le parole scritte in quel biglietto erano troppo attente per commettere un errore del genere. L'assassino aveva fatto di tutto per non farsi beccare.

"Non so moccioso, potrebbe anche riferirsi a quando eri fuori, da quello che abbiamo capito era una tua conoscenza stretta"
Liam abbassò le spalle, rassegnato. In effetti aveva ragione, poteva essere chiunque.

"Ha fatto una strana espressione quando ci siamo salutati, gli avevo detto che ogni persona è innocente fino a prova contraria e sembrava... Arrabbiato"

"Oh, ma di che cazzo state parlando?"
Ugo punzecchiò Liam con la forchetta di plastica.
"Fatti i cazzi tuoi, meno persone lo sanno e meglio è" i due ispanici si guardarono negli occhi, poi Ugo annuì.

"Pensi che Giorgio abbia qualcosa da nascondere?"

Liam annuì.

"Ohi, sai come sgamo questo scemo quando mi dice una puttanata?"
Ugo indicò l'altro ispanico, loro amico.
Liam gli sorrise e scosse la testa.
"Ci sono tanti segnali che ti aiutano a capire, guarda qui"
Gli sussurrò all'orecchio.

"Ehy stronzo, ieri notte ti sei segato mentre dormivo?"
Ugo odiava quando il suo compagno di stanza lo faceva, lo sapevano tutti. Gli veniva proprio da vomitare.
Quello negò e Ugo si riavvicinò a Liam.
"Le spalle alzate, la voce alterata, quella risatina nervosa del cazzo e soprattutto il tic all'occhio"
Il ragazzo era impressionato, per quanto il loro QI fosse davvero limitato doveva ammettere che aveva molte cose da imparare da loro.
Osservò il compagno di stanza, era vero che quei segnali rendevano un immagine contrastante di quello che stava dicendo.

"Vedi moccioso, ogni persona è diversa, magari qualcuno si tira via le pellicine dalle dita, oppure evita di guardarti negli occhi. Se sei un bravo osservatore capisci subito chi ti racconta cazzate"

Era quello che aveva visto in Giorgio?

"Oi, Greyce, c'è una visita urgente"
Vennero interrotti dalla guardia, Gere scattò subito sull'attenti, ma Liam lo fece risedere con una mano. La guardia lo scortò velocemente lungo il corridoio.
Era davvero insolito ricevere una visita durante l'ora di pranzo, da quel che ne sapeva non era nemmeno consentito.
Ogni passo che faceva sentiva sempre più lo strano presentimento che fosse una trappola, finché non si fermò.

"Non si ricevono visite a quest'ora"
"E invece sì, muovi il culo, non ho voglia di trascinarti"
Il ragazzo decise che era meglio assecondarlo, visto che aveva la pistola nella fondina. Tuttavia si rese subito conto che non c'era nessun visitatore, perché fecero il percorso verso le celle di isolamento.

"Che cazzo succede?"
La guardia lo prese per un braccio, aprendo una delle celle.
"Te l'ho detto, hai una visita. Il carcere ti ha fatto diventare scemo o lo eri già?"
Lo spinse nel buco e chiuse con un tonfo.
La stanza era buia, illuminata solo da una piccola lampadina che stava probabilmente per fulminarsi visto quanto sfrigolava.

"Bisogna pregarti per poterti incontrare?"
La voce familiare del biondo lo lasciò di stucco.
"Perché siamo qui?" Si voltò, vedendolo seduto su una brandina a gambe accavallate.
"Ho una certa curiosità, perché un ragazzino che ha tutto dovrebbe massacrare una famiglia?"
Estrasse una sigaretta dal pacchetto che aveva in tasca e se l'accese, la luce di quel fuoco lo fece sembrare quasi sinistro.
"I-io, non ho commesso quegli omicidi, nemmeno li conoscevo"
Dominic si alzò, camminando lentamente verso Liam che indietreggiava a ogni passo, fino a ritrovarsi contro la parete.

"Hai paura di me?"
"Sì"
L'uomo sorrise, quasi sorpreso dalla sincerità del ragazzo. Forse era solo stupido a rivelare così facilmente le sue fragilità.

"Fai bene"
Si accostò al suo volto, con la sigaretta in bocca. Era tanto vicino che Liam ne sentiva il calore.
Il ragazzo pensò a un modo per fuggire da quella situazione, ma in verità non aveva via di scampo.
Strinse i denti e decise di stare al suo gioco.

"Perché ti interesso tanto?"
Non si chiese come avesse fatto a convincere la guardia a organizzare quell'incontro, del resto metà di loro era corrotta fino al midollo.

"Non lo so, sto ancora cercando di capirlo"
Il sopracciglio del biondo si alzò impercettibilmente, Liam sorrise.
Forse quello scemo di Ugo gli aveva davvero insegnato qualcosa.

"Stai mentendo"
Dominic spense la sigaretta pestandola con la scarpa, non prima di aver sputato il fumo sulla faccia di Liam.
Poggiò una mano alla parete, proprio accanto alla testa del ragazzo, sporgendosi ulteriormente.
"Hai i giorni contati, nemmeno il bestione può proteggerti dal rosso se decide di tagliarti la gola... Tic tac, tic tac, cosa farai, moscerino?"
La sua voce roca nell'orecchio, un suono appena sussurrato, fecero tremare Liam visibilmente, cosa che non sfuggì al biondo.

"Mi stai offrendo protezione? Che generosità" si azzardò. Dominic scoppiò a ridere, quel moccioso del cazzo gli dava ai nervi.
"Prima o poi sarai tu a venire da me, per una cosa o per l'altra, questo non lo so ancora"
Si staccò da lui e solo in quel momento Liam riprese a respirare in modo regolare. La presenza di Dominic era alienante, era come se divorasse l'intera stanza, pezzo dopo pezzo.
Di certo i racconti di Geremias non avevano aiutato.

Ma come ci si comporta con i serial killer? Quasi avrebbe voluto davvero esserlo per poterlo capire.
"Ci sono tante cose che non sai, a quanto sembra"
"Ma ne so comunque più di te. Per esempio so che stai indagando sul tuo stesso caso, so che ricevi biglietti dalle guardie e so che ti è appena venuto il cazzo duro"
Liam strabuzzò gli occhi, nel più completo imbarazzo.
Non si era nemmeno reso conto del suo stato, troppo terrorizzato per ascoltare gli altri segnali che il suo corpo gli stava mandando.

Cercò di coprirsi le parti intime, la risata di Dominic riecheggiò per la stanza, quasi entrandogli nelle ossa.
Al ragazzo affiorarono le lacrime agli occhi.

"Sei solo sessualmente frustrato o ti piace proprio il cazzo?"

"Vaffanculo, psicopatico di merda!"
Non gliene fregava più niente, tanto sarebbe comunque morto quando il rosso sarebbe uscito dal buco.
"Che cazzo vuoi davvero da me, eh? Mi trascini qui con la scusa di volermi proteggere, ma chi la vuole la tua protezione di merda? So chi sei, forse pensi che due serial killer potrebbero fare amicizia ma-"

"Io di serial killer ne vedo solo uno"
Ma non specificò se si riferisse a lui o a Liam.

"Che vorrebbe dire?"
"Senti, siamo partiti con il piede sbagliato, ti hanno ficcato in testa un mucchio di puttanate, voglio solo aiutarti" alzò le mani innocentemente ma Liam aveva tremila campanelli d'allarme nella testa che suonavano all'unisono.
"Sei un benefattore, quindi?"
"Qualcosa del genere. È che mi piace avere la gente attorno"

Non era vero, l'aveva capito nelle docce. Dominic poteva avere anche mille persone intorno, sarebbe stato comunque da solo. Tutti quelli che gli stavano vicino erano terrorizzati da lui, perfino gente che aveva ucciso, stuprato, massacrato, se si parlava del biondo abbassava la testa.

Quel tipo era pericoloso, senza dubbio.

"Beh io invece sono un tipo solitario, ora fammi uscire da questo buco"
Il biondo diede due colpi alla porta blindata, dei passi nel corridoio si facevano sempre più vicini e poco prima di aprire la porta si avvicinò nuovamente a Liam, accostandosi al suo orecchio.

"Mi ecciti così tanto da disgustarmi"

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