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Due

La vita in un carcere di massima sicurezza era più che difficile.
I detenuti tutti pericolosi criminali, fautori di reati gravissimi, perfino le guardie erano divise in fazioni.
C'erano i rispettosi della legge, che ti manganellavano solo se respiravi in loro presenza, e poi c'erano i complici, che si facevano comprare dai detenuti per sopravvivere.

Liam non se la sentiva di biasimarli, del resto le guardie erano carcerate senza aver commesso nessun crimine, proprio come lui.
Percorse il corridoio principale per arrivare in mensa, scorse le solite facce che vedeva ogni giorno da ormai quindici giorni. Era strano come il tempo in quel luogo pareva fermarsi, sembravano passati anni, Liam poteva nettamente distinguerli anche solo tramite i tatuaggi o le cicatrici.

Vide Geremias, il suo compagno di cella, mangiare con tre omoni grossi tanto quanto lui, ridevano e scherzavano per qualcosa di apparentemente divertente, ma Liam dubitò del QI di ognuno di loro. Si diresse al banco, prendendo un vassoio con il pranzo e si sedette da solo, in fondo alla sala. Sperò vivamente che nessuno lo notasse, erano quindici giorni che provava a diventare invisibile.

In quei giorni era stato un grande osservatore, aveva capito più o meno chi comandasse e chi erano i lecchini.
Geremias per esempio, era uno di quelli a cui non devi rompere il cazzo, lui amava stare tranquillo. Si era creato il suo gruppetto ispanico fatto di omoni giganti per non essere disturbato da nessun detenuto.

Un altro gruppo era formato da quelli che Liam chiamava i rossi. C'erano almeno quattro membri tutti con quel colore di capelli, li riteneva tra i più pericolosi perché erano sempre in cerca di una preda, si annoiavano facilmente e avevano bisogno di svaghi.

Un altro gruppo, o per meglio dire il duo, era composto dai fornitori.
Liam aveva sentito che si chiamassero Falcon e Prince, erano quelli che portavano la qualunque in quel carcere, con il benestare delle guardie corrotte.
Droga, cellulari, o chissà che altro, si raccontava che non c'era niente che non potessero infilarsi nel culo.

Tuttavia il gruppo più pericoloso era quello del biondo, o almeno così l'aveva soprannominato Liam.
Erano almeno dieci persone, tra cui spiccava il loro capo, un biondo tutto muscoli e cicatrici. Liam cercava sempre di non incrociarlo, era terrorizzato da lui anche se non sapeva spiegarsi bene il motivo, visto che era circondato già da pezzi di merda.
Tuttavia il solo essere nella stessa stanza con quel biondo gli faceva tremare le mani, era palese che emanasse un aura spaventosa.

Si decise a mangiare velocemente per poter tornare nella sua cella, di solito evitava anche l'ora d'aria perché succedevano sempre casini in quei momenti. La gente li dentro era annoiata, perennemente in cerca di svago, e anche se c'era una netta gerarchia c'era sempre qualche testa di cazzo che ogni tanto usciva fuori dai ranghi.

Percorse il corridoio a ritroso, quasi correndo, pur di dileguarsi velocemente, inconsapevole che diversi paia di occhi lo stessero già scrutando da giorni.

Quella sera si diresse nelle docce in ritardo, aveva dormito tutto il pomeriggio pur di sfuggire alla sua realtà.
Per il momento non poteva ancora ricevere visite, anche se il suo caso risultava chiuso il direttore aveva imposto regole ferree. Nessuna visita prima di un mese di detenzione.
Questo serviva a tenere d'occhio il comportamento del detenuto anche sotto stress, o almeno così andavano raccontando.
Si spogliò velocemente, gettandosi sotto l'acqua fredda della doccia comune. C'erano diversi stronzi a fare lo stesso.

Sentii un fruscio alle sue spalle, un brivido gli percorse la spina dorsale ma si impose di non voltarsi, non voleva intromettersi negli affari di nessuno.

Tuttavia quella sera fu lui il bersaglio.

"Oi moccioso, ti è caduta la saponetta" Risa e schiamazzi gli fecero immediatamente capire che era nel mirino. Cercò di ignorarli, ma uno di loro, uno dei rossi, si posizionò dietro di lui, schiacciandogli la faccia contro le piastrelle della doccia, strusciandosi contro il suo culo.

"Che stai facendo? Lasciami!"
"Ah, ma allora parli" Altre risate.

Liam era terrorizzato, cercava di divincolarsi ma il suo corpo era bloccato non solo da quello del rosso, ma anche dalla paura.
"Non ti abbiamo ancora dato il benvenuto" Si sentì sussurrare all'orecchio.
Preso dal panico Liam tirò una testata indietro, colpendolo in pieno volto. Il sangue che colava dal naso di quello si mescolò con l'acqua della doccia, Liam si voltò, incontrando diverse paia di occhi, alcuni di loro si stavano anche masturbando.

Capì immediatamente le loro intenzioni.

Si voltò a destra e sinistra, ma gli altri detenuti continuavano a lavarsi senza battere ciglio, senza nemmeno provare ad aiutarlo.
Gli si riempirono gli occhi di lacrime.

"Pezzo di merda, mi hai rotto il naso!"
Un pugno gli arrivò dritto allo zigomo, poi venne preso per i capelli, la sua testa sbattuta violentemente contro le piastrelle fece un suono agghiacciante.
"Basta, lasciami!" Altri due intervennero per tenerlo fermo, Liam smise di combattere.

Del resto, che senso aveva lottare ancora? Lui aveva quattro ergastoli sulle spalle, non ne sarebbe uscito vivo comunque.

"Ho sentito perché sei qui dentro, sei un cazzo di mostro, quello che ti faremo non è niente in confron..."

"Vorrei sapere che ne pensa la tua puttana del fatto che sei frocio"
Il rosso si voltò immediatamente verso la voce dell'uomo che lo stava insultando.
Era quel biondo, appoggiato agli armadietti, ancora bagnato di doccia e con solo un asciugamano in vita.
Liam non era sicuro di desiderare il suo aiuto, quell'uomo era in assoluto il suo terrore più grande in quel carcere.

"Dominic, non metterti in mezzo"
Il biondo si mise a sghignazzare, incrociando le braccia al petto.
"Dovrei domandarglielo la prossima volta che chiede un incontro privato con me..."

Cazzo, ora succede un casino, fu il primo pensiero di Liam, tuttavia il rosso si limitò a stringere i pugni. Tutto il suo corpo ebbe uno spasmo di pura rabbia.
Alcuni si misero a ridere, altri finirono in fretta la doccia per dileguarsi, in breve tempo rimasero solo i tre che stavano provando a stuprare Liam, lui e il biondo, che anche se completamente da solo non sembrò per niente intimorito.

"Tu pensi di comandare qua dentro solo perché hai più gente intorno, ma arriverà il giorno in cui sarai indifeso"
"È una minaccia, pel di carota?"
"È una promessa, bastardo"
Il biondo a quel punto si staccò velocemente dagli armadietti, arrivando dal rosso in un lasso di tempo ridicolmente breve agli occhi di Liam. Anche se era possente non era per niente lento.

Prese il rosso per i capelli, sbattendo la sua testa più e più volte contro le piastrelle della doccia, tanto da incrinarne due.
"Lo sai qual' è la differenza tra me e il resto della merda qui dentro?"
Il rosso non disse niente, del resto aveva il volto tumefatto e ricoperto di sangue.
"Rispondi, feccia"
La voce del biondo era roca, appariva quasi divertita.
Il rosso scosse la testa.
"Io non ho bisogno di nessuno, potrei ammazzare ogni singolo detenuto in questo posto di merda prima che tu possa toccare questo moscerino qui" Indicò Liam, che si stava abbracciando da solo, apparendo davvero indifeso come un moscerino.

"Ora levati dalle palle" I tre andarono via velocemente, il sangue venne completamente inghiottito dal filtro della doccia, come se niente fosse successo.
Tuttavia qualcosa era successo e Liam era certo che avrebbe tormentato le sue notti a venire.

"Ti decidi a vestirti o ti piace farti guardare?" Liam si rese conto solo in quel momento che il biondo fosse ancora lì, di fronte a lui, che lo fissava a braccia incrociate.
Il ragazzo si soffermò a guardare il suo petto, glabro e ricoperto da cicatrici.
In qualche modo si sentì curioso, ma lo tenne per sé.

Si asciugò e rivestì velocemente, sotto lo sguardo attento del biondo che non sembrava intenzionato ad andarsene.
"Lo sai che con quell'atteggiamento ti stupreranno a ogni ora del giorno? Vuoi diventare la loro puttana?"
Liam era stanco, provato e terrorizzato, ma decise di rispondergli.
Si voltò verso di lui, ormai completamente rivestito, il biondo sembrò sorpreso dalla sua espressione, forse gli faceva pena.

"Che altra scelta ho?" Liam aveva la voce incrinata dal pianto che cercava di trattenere, decise di non ascoltare la risposta del biondo e tornò nella sua cella.










Note:

E questo è il nostro biondo 👀

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