Diciotto
"Ci pensi mai al tuo futuro, frà?"
Liam si voltò per guardare Giorgio negli occhi. Erano nella stanza di Marcus, per studiare. L'altro era sceso a prendere qualcosa da sgranocchiare perché non ci stava capendo un cazzo dell'argomento che stavano studiando.
Liam era disteso sul letto di Marcus, con le mani dietro la nuca, Giorgio era alla scrivania cercando di prendere appunti.
"Qualche volta"
L'amico annuì.
"E che cosa vedi?'
"Ma che ne so, mi vedo laureato, magari con un bel lavoro a tempo indeterminato. E tu?"
Giorgio smise di scrivere, girandosi completamente verso l'amico.
"Beh sarei un buon padre di famiglia, sposato con Allison, ovviamente!"
Liam scoppiò a ridere proprio mentre Marcus tornava con gli snack.
"Di che stavate parlando? Sembra una cosa divertente"
"Del futuro, indovina Giorgio come si vede tra quindici anni!"
Marcus poggiò gli snack sulla scrivania, ci pensò su davvero poco.
"Con Allison incinta del suo decimo figlio?"
Liam rise nuovamente, confermando la supposizione del suo amico.
"Cazzo, siete proprio degli stronzi! E tu come ti vedi tra quindici anni, coglione?"
Si rivolse a Marcus, che stranamente si rabbuiò.
"Non lo so, non ci ho mai pensato"
Per qualche motivo l'atmosfera si raffreddò, Liam si tirò su a sedere, stranito.
"Basta, torniamo a studiare, sennò il professore ci fa il culo"
Giorgio guardò Liam scrollando le spalle, facendogli capire che Marcus era fatto così.
Il pomeriggio del giorno dopo Liam ricevette una visita. Robert era arrivato insieme a Marcus, i due amici sembravano preoccupati.
Liam si prese tutto il tempo prima di parlare, scrutava le loro espressioni, cercava indizi.
Notò immediatamente quanto Marcus sembrasse nervoso, ma fece finta di niente.
"Amico, come stai?"
"Bene Rob, qui ci si annoia"
L'altro annuì, osservando di sottecchi Marcus. Non aveva ben capito se l'avesse portato per studiarlo o solo per poterci parlare.
"Come vanno i sabato sera? Non deve essere cambiato poi molt-"
"È cambiato tutto" Finalmente Marcus parlò, ma la sua voce risultò malinconica e leggermente arrabbiata.
Liam guardò Robert, cercando spiegazioni, ma quello scrollò le spalle perché non ne sapeva niente.
"Senti Liam, lo so che sono stato un pezzo di merda a non venire per tutto questo tempo, ma non ho avuto il coraggio"
Era strano rivedere il suo passato in loro, anche avessero avuto scheletri nell'armadio Liam li avrebbe considerati comunque bravi ragazzi, probabilmente dopo tutto quello che subiva in galera gli sarebbe sembrato un angelo anche il demonio.
"Ma ora sei qui, questo conta"
Marcus scrollava la testa, sembrava autosabotarsi. Liam non l'aveva accusato di niente, ma lui si sentiva in difetto.
"A meno che tu non ti senta in colpa per qualcosa" Continuò. Il suo tono era tagliente, non sarebbe mai riuscito a parlare così a un suo amico qualche mese prima.
Marcus strabuzzò gli occhi, andò completamente nel panico.
"I-io, mi dispiace, giuro che mi dispiace"
Robert spostava lo sguardo da Liam a Marcus, era come se non conoscesse più nessuno dei due.
Marcus nascondeva sicuramente qualcosa, era talmente palese. Tuttavia Liam era stato una sorpresa. Il suo sguardo era cambiato, diventando più cupo e sinistro. Perfino il suo atteggiamento gli sembrò più arrogante e aggressivo.
Quello non era più lo stesso Liam di sempre, doveva essere successo qualcosa di grave in carcere per scatenare un cambiamento tanto importante.
"Per cosa ti dispiace, esattamente?" Liam si sporse fino a toccare il vetro che li separava con la fronte. I suoi occhi sembravano quelli di un predatore, erano iniettati di sangue.
"Sono uno spacciatore. Ecco perché sparisco di notte, per questo non volevo venire a trovarti, so che prima o poi entrerò anch'io in questo posto di merda. Ieri c'è stato un raid, hanno preso quattro stronzi ma un poliziotto mi ha visto scappare"
Entrambi i ragazzi, ascoltate le parole di Marcus, rimasero esterrefatti.
"Ma che cazzo stai dicendo"
Robert era proprio sconvolto, si alzò passandosi le mani nei capelli.
"Cristo, ci hai preso per il culo tutto questo tempo, ma chi siete tutti?"
Liam osservò la reazione di Robert dall'inizio alla fine, il suo amico non avrebbe mai potuto uccidere nemmeno una formica.
"Senti, sono incazzato ma non ti giudicherò. Sto indagando per trovare il bastardo che mi ha messo qui dentro, devi aiutare Robert, potrebbe c'entrare Giorgio"
A quel punto l'amico tornò a sedersi, Marcus incrociò le sopracciglia.
"Ma no, Giorgio non è mica un assassino, è solo ossessionato da Allison"
"Solo?"
Robert rispose con disprezzo, Liam temeva che l'avrebbe odiato, a lungo andare.
"Sai che la stalkera? Sai che l'ho convinta a denunciarlo?"
Entrambi lo guardarono, no, il senso morale di Robert c'era ed era evidente.
Robert era innocente.
"Tu cosa? Cristo, denuncerai anche me allora? Sei uno sbirro di merda!"
Marcus si alzò e cercò di andare via, Liam lo richiamò.
"Cosa sono per te, Marcus, un cazzo di passatempo tra una vendita di coca e una di eroina?"
Il ragazzo tornò indietro, sconvolto.
"Ma che stai dicendo, tu sei come un fratello"
"Allora non andartene senza nemmeno salutare! Aiutami a trovare l'assassino, pezzo di merda!" Sbatté i pugni tanto forte sul tavolo che una guardia si avvicinò, chiedendogli se ci fossero problemi.
I ragazzi tornarono tutti a sedersi, anche se pieni di rabbia e parole sputate con troppo veleno.
"Sei cambiato Liam"
"Cazzo, smettetela di dirmelo tutti"
Si accasciò sullo schienale della sedia, mettendo le mani in tasca. Si ricordò degli ultimi biglietti ricevuti dal killer e li tirò fuori, girandoli verso il vetro per dare modo a Robert di appuntarli.
"Contatta il mio avvocato, ho bisogno di vederlo"
Il ragazzo annuì.
Liam si alzò, con alcune risposte e con innumerevoli altre domande.
Prima di andare via guardò nuovamente i suoi amici, voleva bene a quei due idioti, ma aveva la netta sensazione che la loro amicizia fosse arrivata al capolinea.
Durante l'ora d'aria si avvicinò ai fornitori, aveva bisogno di sigarette.
"Cazzo, è venuto uno spettacolo!" Si voltò verso un detenuto che gironzolava sempre attorno a Prince e Falcon, si stava vantando per qualcosa.
Quando si sporse vide il suo braccio macchiato da qualcosa.
"Che hai da guardare?"
Quello lo scoprì, ma Liam era diventato bravo a gestire quelle situazioni.
"Dicevi che era bellissimo, volevo solo vederlo" Fece la sua espressione da cucciolo che riusciva sempre ad abbindolare Gere e funzionò anche in questo caso.
"Guarda che figata! Il maestro ha talento"
Aveva un tatuaggio, un teschio con due ossa sotto. Sembrava fatto da una vera macchinetta, il tratto aveva una precisione chirurgica. Questo maestro doveva averne fatti molti con quella tecnica per acquisire tanta abilità.
"Cosa sei, un pirata? E poi chi sarebbe questo maestro?"
Rise e inaspettatamente quello si riempì di orgoglio.
"Un pirata con un pisellone gigante! Vieni, ti porto dal maestro"
Liam fece un cenno di saluto ai fornitori e segui quel coglione.
Si fermarono davanti a un tizio che stava rollando una canna, ottimo modo per farsi rompere il cazzo dalle guardie.
Non doveva essere molto sveglio, ma effettivamente era bravo a disegnare.
"Maestro, ho un novellino pieno di pelle bianca e pura!"
Quello alzò lo sguardo verso Liam, scrutandolo da capo a piedi.
"Me lo fai un tatuaggio?" Di nuovo la faccia da bimbo innocente.
"Non credo che sopporteresti il dolore, e se dovessi farmi sbagliare poi dovrei strapparti la carne dall'osso per rimediare" Si accese la canna sorridendo, sbuffando il fumo dritto sulla faccia di Liam.
In fondo gli piaceva essere sottovalutato, vedere le facce sorprese di quei bastardi gli donava un piacere perverso.
"Ci sto. Ho questo schifo di cicatrice sul collo, se mi muovo e ti faccio sbagliare puoi anche riaprire la ferita" Lo sfidò.
Il maestro si sentì eccitato, quel ragazzino gli avrebbe fatto disegnare il più grande capolavoro di sempre, se con l'inchiostro o con il sangue ancora non seppe dirlo.
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