Diciannove
Si appartarono nei bagni, con tre persone fuori per fare la guardia.
La seduta fu lunga ed estremamente dolorosa ma Liam non mosse un muscolo.
In qualche modo quel giocare con la sua vita lo riempiva di adrenalina, sfidare la sorte, la pazienza dei detenuti, giorno dopo giorno lo faceva cambiare, trovava un sadico piacere nello sfidare la morte e vincerla.
Si fece disegnare delle grosse rose sul collo, anche se non era un tatuaggio da carcerati le rose per lui rappresentavano una rinascita della sua personalità.
Proprio per questo volle inserire decine e decine di spine, malgrado il dolore atroce che gli fece stringere un panno tra i denti.
Il maestro usava un ago da cucito, attorcigliato in filo di cotone e intriso di inchiostro.
"Ti ho sottovalutato, ma sarà un lavoro fantastico"
Liam notò perfino che quel bastardo si fosse eccitato, aveva un erezione evidentissima nei pantaloni.
Rialzò lo sguardo e incrociò gli occhi del maestro, erano verdi.
Non doveva avere più di trentacinque anni, ma Liam lo trovò comunque viscido e disgustoso.
Ci fu un po' di casino fuori, le sentinelle stavano discutendo con qualcuno e Liam aveva il sentore di sapere perfettamente di chi si trattasse.
Ci vollero solo pochi secondi per avvalorare la sua tesi, Geremias e Dominic irruppero nei bagni come due disperati.
"Che cazzo state facendo"
Liam non si mosse, ricordava perfettamente la promessa fatta al maestro, che lo stava mettendo alla prova facendo più pressione di prima.
Lo sfidava a muoversi, a rispondere.
"Sono arrivati i tuoi bodyguard"
Un sorriso accennato, ma nient'altro.
Il maestro era affascinato da quell'esserino, non riusciva nemmeno a capire perché quei due giganti cercassero di proteggerlo, lo vedeva perfettamente in grado di difendersi, anche se piccolo di statura e probabilmente anche di età.
"La smetti di fissarlo o devo strapparti gli occhi?"
Il maestro si fermò immediatamente alle parole di Dominic, in fondo tutti sapevano che non andava sfidato.
Geremias tirò via Liam da lui, provando a schermarlo con il suo corpo.
"Andiamo ragazzi, non stavamo facendo niente di male"
"Stai sanguinando, coglione" Il biondo sembrava furioso, ma non fece altro che divertire Liam.
"Succede quando ti tatui"
Geremias si passò una mano nei capelli, era sfinito dal baccano e da quel moccioso iperattivo.
"Non ti lamentare poi se prendi il tetano"
Liam ignorò l'ispanico.
"Per oggi finiamola qui, la prossima volta vedi di farti una sega prima di toccarmi"
Dominic voltò furioso lo sguardo verso il maestro, mentre Liam rideva divertito.
Quello si coprì le parti basse con una mano, ma non sembrava troppo imbarazzato.
Il biondo lo sbatté contro al muro.
"Se lo tocchi ti ammazzo, ci siamo capiti bastardo?"
"Mi appendi a testa in giù come quei due coglioni?"
Forse non era del tutto deficiente, pensò Liam.
"Che cazzo pensavi di fare, eh?"
Geremias non smetteva di rimproverarlo da quando erano tornati in cella, Liam era stufo di sentirlo.
"Ma non eri tu quello che non voleva rotture di coglioni? Perché non la smetti?"
"Che cosa?"
Gere era sconvolto. Quel bambino che aveva paura anche della sua ombra era sparito, il nuovo Liam faceva davvero schifo al cazzo.
"Senti, è stata una lunga giornata, non ho voglia di ascoltare anche le tue paranoie, non sei mio padre capito?"
Si stese sul suo lettino, lasciandolo in mezzo alla stanza come uno stoccafisso.
Forse Geremias era troppo protettivo, in ogni caso sapeva di non meritarsi quel trattamento dal moccioso. Aveva ucciso per lui, si era fatto un mese e mezzo di incubo dove tutti i suoi demoni erano usciti fuori per tormentarlo.
Certe notti restava con gli occhi sbarrati per paura di addormentarsi e vedere tutte le anime che aveva ridato alla terra. L'isolamento è orribile, qualcosa che quel bambino non avrebbe mai capito, così come non capiva il suo sacrificio.
Forse un modo per farlo tornare a quello che era c'era ancora, ma avrebbe dovuto osare.
Il giorno dopo Gere era ancora più convinto della sua idea, così si fece dare una dose per i drogati dai fornitori. Prince l'aveva guardato sospettoso, sapeva che l'ispanico non usava quella merda.
Anche il biondo seguiva i suoi spostamenti, anche se pensava di non essere notato, quel coglione.
In ogni caso approfittò dell'ora d'aria, dove erano sott'occhio delle guardie e scambiò una provocazione con una dose.
Il drogato, ottenuto il suo bottino cominciò a spintonare Liam, che inizialmente pensava fosse solo un gioco. Tuttavia quando gli spintoni continuarono cominciò ad alterarsi.
"Ma che cazzo vuoi, stronzo?"
Nel frattempo Dominic si avvicinò a Gere per chiedere spiegazioni.
"Mi dici che diavolo stai facendo?"
"Lo vedrai, il bambino ha bisogno di essere rimesso in riga altrimenti diventerà un pezzo di merda"
Il biondo osservò tutta la scena, Liam perse la pazienza e diede un pugno in faccia al drogato, che rachitico com'era crollò al suolo come un fuscello. La guardia di turno quel giorno era una di quelle incorruttibili e Geremias lo sapeva. Corse nella loro direzione chiedendo a Liam cosa stesse succedendo. Tuttavia quando lo toccò per girarlo il ragazzo gli schiaffeggiò la mano.
"E non toccarmi bastardo"
La guardia sorrise, quasi come se aspettasse quel momento per poter agire e sfogarsi su uno di quei pezzi di merda inutili.
"Complimenti bimbo, ti sei assicurato una gita in isolamento"
Gli mise perfino le manette visto quanto sembrasse su di giri Liam.
Dominic e Geremias, seduti vicini sulla panca, sembravano delusi da lui, che di contro fece loro il medio, prima di scomparire all'interno del carcere.
La guardia lo lanciò letteralmente nel buco, richiudendo senza dire niente.
Ecco fatto, bel lavoro coglione.
Sospirò, passandosi una mano nei capelli scuri. Ma che gli era preso a quel drogato di merda?
Non ci aveva nemmeno mai parlato.
Si stese sulla brandina e cercò di far passare il tempo pensando al suo caso.
Aveva un innocente, un sospettato e un quasi colpevole.
Oltre al fatto che non aveva ancora esaminato la situazione degli altri nella lista.
Il suo professore, per esempio.
Ogni volta che lo guardava parlare con Coolin si rabbuiava, osservandoli in modo agghiacciante. Era come se il suo sguardo penetrasse attraverso la carne per pungergli le interiora.
Tuttavia a parte una sensazione non aveva altro, non aveva mai dato modo al ragazzo di dubitare, a parte quando Coolin gli diceva che il prof era inquietante.
Robert ci parlava spesso con il suo compagno di banco. Erano anche piuttosto affiatati, cosa che lo rallegrava molto, perché sapeva quanto il suo amico avesse sofferto per il bullismo in passato. Trovare una persona con cui andare d'accordo era un miracolo per chi aveva sofferto di ansia sociale come Robert.
Il suo amico innocente, avrebbe dovuto fidarsi di lui da subito, senza provare a usarlo, tuttavia nella sua precaria situazione era impossibile capire chi mentisse e chi dicesse la verità.
C'era anche un altra opzione per un probabile assassino, una che di recente gli balzava alla mente ma che cercava sempre di soffocare.
E se Allison avesse voluto vendicarsi per la sua indifferenza?
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