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Capitolo 1: la routine di una principessa.

Bhè..mi sembra banale iniziare una presentazione con un ciao, ma è quello che farò.
Ciao, io mi chiamo Blaze, principessa di un regno molto lontano e di sicuro diverso dal vostro.
Il mio pianeta è disperso nello spazio tempo, abbastanza tranquillo direi dove il fuoco è l'elemento più usato.
Qui ogni animale con ogni tipo di elemento è accettato e ben accolto. Tutti vivono in pace e armonia, sono molto amata e rispettata perché buona e gentile con i miei sudditi anche se, in realtà, quello non è il mio vero carattere.
Io, in realtà, sono una ragazza molto solitaria e aggressiva con chi mi infastidisce. E qui, nella mia camera, posso sfoggiare la mia rabbia e il mio odio verso chi me ne serba. Ho solo dato fuoco alla carta da parati e spaccato il letto a metà, che sarà mai?
Mi volto per trovare qualcos'altro da rompere, ma i miei occhi incrociano il mio riflesso sulla tavola riflettente davanti a me. Solito vestito viola, solita pettinatura, solito pelo lilla, solite orecchie e per ultima, ma di sicuro non meno importante, solita odiosissima corona. Ecco, eccola li, ciò che segna la mia prigionia nel " mondo" dei regali.
Sapete, non è bello essere una di corte, tutti mi guardano quando cammino per il paese, e mi invidiano, solamente perché sanno che io li comando, li sottometto, perché sanno che ho potere, e io so..che loro hanno solo paura di me..o meglio, di mia madre.
Mia madre è molto, ma moooolto severa con i suoi sudditi, quando passa lei tutti si inchinano e tremano sotto ai suoi occhi vigili, hanno paura, molta paura, al contrario, quando passiamo io e mio padre di pomeriggio per la nostra solita passeggiata, la gente ci saluta e ci sorride felice di vederci, ed è così che dovrebbe realmente essere, ma mia madre non la pensa così e ha regole molto rigide.
A interrompere i miei pensieri è la voce di Cassandra, che, delicatamente, aveva aperto la porta della mia camera.
Cassandra è una simpatica e, ormai anziana, pecorella rosa confetto. È la mia tutrice da quando sono nata, la mia tata, è come una seconda madre per me.

<< Signorina Blaze, mi dispiace disturbarla nel suo " rituale " pomeridiano, ma suo padre la aspetta per la sua immancabile passeggiata >> dice lei scherzosamente

<< Oh, grazie per avermi avvisata Cast, mia grande dea! >>

Scoppiamo entrambe a ridere e lei esce dalla camera. Mi piace questo modo di scherzare con lei, mi rilassa e non mi fa pensare ai problemi.
Mi guardo allo specchio e decido di rimanere vestita come sono.
Esco dalla mia camera chiudendomi la porta di legno alle spalle e scendo giù per le lunghe scale lilla.
Davanti al portone principale del castello trovo mio padre vestito con una semplicissima maglietta blu e dei pantaloni di un blu un po' più scuro che si confondono con il suo pelo nero.
Mio padre è un uomo veramente bello e attraente. Ha dei bellissimi occhi color blu mare e un pelo liscio e lucente, anche lui, come me e la mamma, è un gatto ovviamente.
Vi starete chiedendo, un reale vestito da normalissimo cittadino? Bhè che c'è di strano? È così..bizzarro? Pensavo che si fosse capito che noi ODIAMO la regalità e la perfezione.
Mio padre mi sorride e io faccio lo stesso avvicinandomi a lui e abbracciandolo

<< Allora Blaze, che facciamo oggi? >> dice sciogliendo l'abbraccio e guardandomi sorridete

<< Bhè pensavo di passare a fare un giretto al lago, ti va? >>

<< Ottima idea peperina! >> dice lui ridendo

<< Ehy chi ti ha permesso di usare il mio nome in codice? >> dico io dandogli uno schiaffetto sulla spalla

<< Quella sconosciuta! >> indica cassandra che nel mente fa le pulizie nella stanza principale. Per tutta risposta lei lo guarda divertita e continua a fare le pulizie.
Io e mio padre usciamo ridacchiando dal palazzo e scendiamo giù in paese. Facciamo battutine per prenderci in giro e parliamo del più e del meno.
Arrivati in paese, tutti ci salutano sorridendo, e noi ricambiamo i loro sorrisi e i loro saluti.
In poco tempo, arriviamo al lago.

<< Chi arriva ultimo è una gallina affumicata! >> dice mio padre correndo verso le sponde del lago.

<< EHY, NON VALE!! SEI PARTITO PER PRIMO!! >> grido io imitandolo.

Come calcolato, io arrivo ultima e lui grida vittorioso. Ci buttiamo nel prato pieno di fiori e rotoliamo in mezzo a quel paradiso per ore e ore.
Iniziamo a rincorrerci come bambini curiosi di scoprire e pieni di energia ma, dopo poco, quella nostra energia svanisce e ci addormentiamo cullati dal profumo dei fiori e dal vento che li fa danzare.
Dopo qualche ora, mi sveglio infastidita da una farfalla. Apro lentamente gli occhi che vengono accolti dal meraviglioso tramonto.

" si sta facendo tardi " dico fra me e me.
Guardo mio padre accanto a me e non faccio a meno di sorridere. È un'uomo, eppure si comporta da perfetto bambino, con le sue battutine e la sua voglia di giocare e scherzare, mi dispiace svegliarlo, ma devo farlo o faremo tardi per la cena.
lo scuoto poco consapevole che si sveglierà subito dopo.

<< Blaze proteggiti!! SALVATI DALLA PIZZA MUTANTE! >> dice lui svegliandosi di soprassalto.

<< papà non c'è nessuna pizza mutante >> dico io ridacchiando.

<< Uh..ehm >> si gratta dietro la testa arrossendo.

<< Dai, alzati o faremo tardi per la cena >> dico io sorridendo.

Lui si alza ridacchiando e, insieme, ci dirigiamo verso casa.
Appena entriamo in paese, il profumino delle cene della gente mi investe facendomi venire l'aquilina in bocca.
Arrivati a palazzo, apriamo il grande portone di legno e, ad accoglierci, c'è la cara Cassandra.

<< Siete venuti giusti giusti per la cena >> dice lei sorridente.

<< Che profumino, che hai cucinato? >> dice mio padre mettendosi la mano sulla pancia.

<< a giudicare dal profumo..sembra...pollo alla diavola? >> dico io.

Cassandra annuisce e io e mio padre ci guardiamo negli occhi.

<< L'ULTIMO CHE ARRIVA NON GLI SPETTA LA CENA!! >> diciamo io e lui all'unisono e corriamo come frecce in sala da pranzo.
Divoriamo tutto in pochi secondi e ci buttiamo a terra sconfitti dal cibo.

<< Pieno >>

<< Piena >>

Alziamo il capo e vediamo Cassandra guardarci male, scoppiamo a ridere per la sua strana espressione e ci alziamo da terra.

<< Bhè, io vado a farmi la doccia e poi me ne vado a nanna >> dico io ai due.

<< Buonanotte papà >> gli dico dandogli un bacio sulla guancia.

<< Buonanotte peperina >> dice lui sorridente.

Gli faccio una linguaccia e do la buonanotte anche a Cassandra.

<< Buonanotte cara, sogni d'oro >> dice lei sorridendo.

La ringrazio e vado al piano di sopra. Entro in bagno e faccio la doccia prima di andare a dormire.
Finita la doccia mi sdraio sul letto e guardo il soffitto.
Quel fine settimana mi veniva a trovare mia madre. I miei genitori non hanno buoni rapporti e abitano separati. Mia madre ha un pezzo di regno e mio padre il rimanente di esso. Io decisi di stare con mio padre perché, anche a me come a lui, non mi va a genio mia madre. Lei è una gatta color crema con una grande macchia marroncina sull'occhio, una donna insopportabile e avara. Ecco, questa è la fonte del mio carattere solitario e aggressivo, quello che tengo quando sono sola. Lei, è lei che risveglia l'odio in me, e quel fine settimana dovevo fare i conti con quell'odio.
Sbuffo sconfitta e inizio a vestirmi. Avevo tenuto l'accappatoio a dosso e iniziavo ad aver freddo. Metto il mio pigiama preferito lilla a cuori bianchi e mi metto sotto le coperte chiudendo gli occhi e sperando che i sogni chiudessero quella stupenda giornata in bellezza.

































Spazio all'autrice:

Hola tipi!! Come state? Todo bien?
Questa è la ma nuovissima storia, ve gusta il primo capitolo?
Se volte che la continui fatemelo sapere nei commenti!!

ZAUUU!!
Baci baci ameliathedemon~

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