Capitolo 30
KEIRA
Come stavo?
Letteralmente di merda.
Ero diventata praticamente come una morta vivente.
Il mio stato emotivo si era distrutto, mentre il mio corpo stava ricevendo delle ripercussioni.
Ero ricaduta nel mio brutto periodo dopo esser stata tradita in quel modo da Daniel..
Mi ero fidata.
Si mi ero di nuovo fidata di qualcuno e avevo sbagliato.
Non volevo stare male così per colpa di un semplice ragazzo, ma il vero motivo per cui mi sto distruggendo da sola è il fatto che me la sono presa con me stessa per non aver ascoltato i consigli di Lucas e di Ryan, per essermi fidata troppo e per avere tutti quei pensieri per la testa che non riesco a controllare e quando qualcuno colpisce il tasto dolente, rischio di scoppiare e di distruggermi da sola.
Ma cosa è successo dopo la sera al locale?
Beh niente di nuovo.
Sono passate circa due settimane da quando sono andata al locale con Lucas e Ryan, dove ho visto Daniel stare con un'altra ragazza e da quando mi sono ubriacata in quel modo e beh.. ho perso il controllo di me stessa e mi sono ritrovata insieme a Ryan..
Ma.. quest'ultima parte è meglio non ricordarla.
Ma come stavano andando le cose con Ryan ora?
Beh a quanto pare lui ha smesso di fare lo stronzo e stranamente abbiamo iniziato a parlarci anche in casa, ma raramente però.
Nessuno dei due ha osato aprire bocca sul discorso riguardo la scorsa notte.. e io non ne ho la minima intenzione.
Ultimamente il mio fratellastro ha iniziato ad uscire più spesso e, da come dice Lucas, credo che c'entri qualche ragazza.. ma non so chi e al momento non è di mio interesse.
A scuola invece sto continuando ad andare sempre, ma nella situazione in cui mi trovo ultimamente, è molto difficile per me concentrarmi e quindi, anche se fisicamente sono in classe, la mia testa è da tutt'altra parte.
Mia invece, ha provato più volte a farmi tornare su di morale e ha cercato di farmi tornare sorridente come sempre ma, essere testarda è la mia specialità, quindi è praticamente tutto inutile; stando in questo stato emotivo sto distruggendo anche il mio corpo: sto iniziando ad evitare il più possibile di mangiare perché con gli attacchi di panico che mi prendono ultimamente mi sale la nausea solo al pensiero del cibo.. eh si è anche questo uno dei tanti problemi che ho avuto in passato e che fa parte del mio brutto periodo.
La mia migliore amica però non mi lascia mai sola e mi sta sempre attaccata come guardia del corpo per evitare che faccia qualche pazzia o roba del genere.
Per quanto riguarda Daniel invece, beh, lui ha provato a chiamarmi e a mandarmi dei messaggi ma io l'ho ignorato per tutti questi giorni, a volte si è anche presentato a scuola ma non ha mai avuto la possibilità di avvicinarsi a me perché puntualmente si ritrovava sempre davanti un Lucas infastidito e incazzato, una Mia protettiva nei miei confronti e ovviamente incazzata anche lei e.. un Ryan con lo sguardo omicida ogni volta.. ma, per fortuna non c'è ancora stato un omicidio.
Stavo letteralmente malissimo ma per non far preoccupare mia madre e i miei amici sto cercando di comportarmi come al solito, anche se è molto difficile.
In questo momento me ne stavo seduta sul divano di casa a viaggiare con i miei mille pensieri.
C'era un silenzio in quella casa..
Ero da sola perché William e mia madre erano al lavoro, mentre Ryan era uscito di nuovo.
Ad un certo punto sentii il campanello suonare e andai dritta alla porta per aprire credendo fosse Lucas o Mia, ma mi fermai sul posto, con un colpo al cuore e un enorme nodo alla gola quando mi ritrovai davanti proprio quel ragazzo che stavo dimenticando e che mi aveva tradita.. Daniel.
- Senti.. mi stai evitando da giorni.. - inizió grattandosi la nuca nervoso.
Non lo feci entrare e non uscii neanche io.
Rimasi ferma davanti la soglia di casa con la porta aperta.
Incrocai le braccia sotto il seno e fulminai Daniel con lo sguardo.
- Chissà perché - risposi acida.
Lui sospiró rassegnato.
- Lo so lo so.. mi dispiace ma.. possiamo parlare? - mi chiese.
- Pff.. parlare? - ribattei con una risata acida.
Daniel annuí.
Scossi subito la testa.
- Io non ho la minima intenzione di parlare con te.
Ti rendi conto di come mi hai trattata!? Mi hai presa in giro e mi hai detto così tante bugie che penso non ci sia proprio nulla di vero in tutte quelle cose! - sbottai sentendo i nervi salirmi.
Daniel rimase a guardarmi in silenzio.
Sicuramente non aveva più cazzate da raccontarmi ora, visto che avevo scoperto come era realmente.
- Senti Keira.. tu sei una ragazza fantastica e non voglio farti soffrire.. - inizió ma io lo bloccai prima che potesse continuare.
- Daniel. - lo chiamai con tono duro e guardandolo con occhi pieni di fuoco e odio. - Smettila di sparare cazzate e vattene via.
Non voglio più sentirti parlare e ne tantomeno vederti, quindi, se non vuoi farmi soffrire come dici tu, fammi un favore: tornatene da dove sei venuto a prendere in giro altre persone se proprio non riesci a farne a meno, ma non farti più sentire e non presentarti più davanti a me. - dissi decisa.
Lui rimase in silenzio per qualche secondo e poi ricominció a parlare.
Cavolo ma non si arrende questo qua!
- Keira.. tu mi piace davvero.. ho sbagliato lo so, ma fammi rimediare.. - disse guardandomi.
Fece per avvicinarsi piano a me e allungó lentamente una mano verso il mio viso ma io lo allontanai subito tirandogli uno schiaffo proprio su quella.
- Fanculo Daniel - dissi sbattendogli la porta in faccia.
Feci dei grandi respiri profondi poggiandomi con la testa contro la porta per cercare di calmarmi.
Stavo per avere un altro attacco di panico e questa volta non c'era nessuno che poteva aiutarmi.
Chiusi gli occhi per cercare di calmarmi e andai di corsa in bagno a darmi una sciacquata al viso.
Rimasi per un pó davanti lo specchio, con le mani poggiate al lavandino e con lo sguardo fisso davanti a me: respirai lentamente e cercai di pensare a qualcosa di bello.
Per un momento la mia mente si fermó a pensare a Ryan, ma poi iniziai a pensare ai bei momenti insieme ai miei migliori amici e per qualche minuto mi ritrovai a pensare ai miei genitori e a quando andava tutto bene in famiglia.
Feci un ultimo grande respiro e riuscii a calmarmi pian piano.
Poi senza pensarci due volte, indossai le mie scarpe, presi il telefono, il portafoglio e uscii di casa.
***
Iniziai a camminare pian piano sentendo il vento sbattermi sul viso e mi rilassai.
Ad un certo punto mi fermai davanti un bar e andai a comprare un pacchetto di sigarette.
In passato avevo esagerato con il fumo e per quel motivo avevo smesso ma, in questo momento ne avevo proprio bisogno.
E così dopo essere passata al bar, mi diressi nell'unico posto che mi faceva stare bene e male allo stesso tempo: al cimitero.
***
Prima di entrare però mi fermai a comprare qualche fiore e poi mi incamminai pian piano e quando mi fermai rimasi in silenzio davanti la tomba di mio padre.
La guardai senza dire una parola e sentii le lacrime scendermi lentamente sul viso.
Poi mi avvicinai cautamente e posai i fiori dentro un vaso.
Mi passai una mano sul viso per controllare le lacrime ma non ci riuscii e così mi sedetti lí, in mezzo al prato e davanti quella tomba senza dire una parola.
Frugai nella mia tasca e quando trovai il pacchetto di sigarette, me ne accesi una iniziando a buttare pian piano il fumo fuori e chiusi gli occhi rilassandomi in quel silenzio tombale.
Solo dopo qualche minuto presi coraggio e decisi di aprire bocca.
- Ciao papá.. vedi? Sono di nuovo qui.. e se sono di nuovo qui vuol dire che voglio scappare da tutti e tutto.. - iniziai a parlare tra le lacrime.
Eh si.
Quando stavo male andavo sempre al cimitero per stare un pó da sola... mi dava un senso di pace.
Mio padre aveva lasciato molte ferite dentro di me e anche a mia madre.. e lo odiavo per questo.. però, so che in fondo lui ci voleva molto bene.. e anche io ne volevo a lui.
- So che è una cosa che odio dire ma.. vorrei tanto che tu fossi qui.. - dissi in un sussurro.
Continuai a parlare per circa 20 minuti: raccontando della mia vita, di quella di mia madre, e del motivo per il quale in questo momento stavo così male, ma ovviamente non ricevevo nessuna risposta.
Alla fine mi portai le ginocchia al petto, circondandole con le mie braccia e nascosi così la mia testa ricominciando a piangere in silenzio.
***
Ad un certo punto sentii dei passi dietro di me e alzai subito la testa colta dallo spavento, ma quando riconobbi subito quegli occhi verdi, lo spavento mi passò subito, ma si formó in me una strana sensazione, mista a paura e imbarazzo.
- Ehy.. - Ryan mi salutò con un sussurro sedendosi accanto a me.
- Ehy.. - risposi io cercando di essere tranquilla.
Feci un altro tiro alla sigaretta e poi mi girai a guardarlo.
Il mio fratellastro rimase con lo sguardo fisso davanti a sé e notai che stava guardando la tomba di mio padre.
- Non piangere.. - disse ad un certo punto girandosi verso di me.
Mi aveva appena beccata a fissarlo e fece un piccolo sorriso quando io girai subito la testa imbarazzata.
Ma lui posó dolcemente una mano sul mio viso facendomi rigirare verso di lui.
- Non credo che tuo padre vorrebbe vederti piangere così - disse con un filo di voce.
Ryan aveva uno sguardo così distruttivo e dolce allo stesso tempo..
In questo momento mi stava guardando con un'espressione triste e gli occhi lucidi.
Gli dispiaceva vedermi in questo stato..
Ingoiai l'enorme nodo che avevo in gola e mi passai una mano sul viso per asciugarmi le lacrime e poi rialzai lo sguardo verso il mio fratellastro.
Come ha fatto a trovarmi qui?
- Come.. come facevi a sapere che ero qui..? - gli chiesi un pó titubante.
- Quando sono rientrato a casa non ti ho vista e mi sono preoccu-.. - si fermó per un momento. - ..Emm mi chiedevo dove fossi finita e allora ho provato a chiamare Lucas e Mia per sapere se eri con loro, e la tua amica mi ha detto che in questo periodo potevi stare in diversi posti per stare da sola e allora.. ho iniziato a cercarti e finalmente ti ho trovata.. - mi spiegó.
Lanciai uno sguardo verso la tomba davanti a me e poi tornai a guardare Ryan.
- Hai.. hai girato mezza cittá per trovarmi?.. - chiesi pensando a quanta strada abbia fatto.
Lui alzó le spalle.
- Avevo voglia di camminare - rispose tranquillamente.
Io non dissi altro e neanche lui.
Rimanemmo in silenzio a guardare quella tomba e io continuai a finire la mia sigaretta e quando fu finita la buttai nel posacenere.
Mentre facevo quel movimento sentii degli occhi fissi su di me e quando mi rigirai beccai proprio Ryan a guardarmi con un piccolo sorrisetto.
- Ti fa male fumare sai - disse ad un certo punto.
Sospirai alzando le spalle e
buttando la testa all'indietro.
- Tranquillo prima o poi smetterò - risposi.
Lo sentii sospirare e poi si alzó, mi porse la sua mano e io la afferrai e mi aiutó ad alzarmi.
- Torniamo a casa dai - disse piano.
Annuii e lanciai un ultimo sguardo alla tomba, gli lanciai un veloce bacio da lontano e poi mi girai per andare via seguita da Ryan.
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