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Capitolo 28

RYAN

Mi risvegliai e notai che ero ancora abbracciato a Keira.

Le sue mani stavano stringendo così forte le mie che non riuscivo neanche ad allontanarmi.

Mi aveva fatto così male vederla in quello stato.

Ho rischiato anche di fare una pazzia, proprio qui in questa camera, qualche ora fa.

Noi non possiamo stare insieme.
Se un giorno dovesse nascere davvero qualcosa, non potremmo comunque mandare avanti la nostra storia.
Siamo fratelli ora e complicheremo solo la vita ai nostri genitori.

So che stavo sbagliando e sono riuscito a fermarmi ma.. se dovesse succedere un'altra volta.. non credo che riuscirò a fermarmi come ora.

Povera Keira..

Sta cosí male.. per colpa di quel cretino..

Giuro che lo ammazzo.

Sentire la voce di Keira così implorante, vedere i suoi occhi rivolti verso di me.. vederla la sera prima stare così male e piangere in quel modo..

Tutte queste cose mi hanno fatto impazzire.

Ho avuto problemi in passato e a causa di questi ho anche problemi di rabbia e non riesco a controllarmi in certe situazioni.

L'ho vista così male e non sono riuscito a resistere.
Non potevo lasciarla così.
Devo rimanere sempre vicino a lei.

È una promessa a me stesso.

                           ***
Ad un certo punto sentii le voci dei nostri genitori provenire dal piano di sotto... si erano svegliati.

E ora che faccio?

Mi dispiace svegliarla ma se dovessero entrare qui.. non osa immaginare cosa possano pensare..

- Vado a vedere se si sono svegliati i ragazzi - sentii la voce della madre di Keira provenire dalle scale.

Cazzo!

Mi spostai velocemente.
Forse avevo fatto un movimento troppo brusco e infatti Keira si sveglió di soprassalto.

- O ma che cazzo-! - imprecó.

- Shh - la rimproverai mettendomi seduto.

Era allungata con gli occhi chiusi e alcune ciocche di capelli le coprivano il viso.

Avvicinai piano la mia mano e le spostai i capelli guardandola con un piccolo sorriso.

- Fai silenzio - le sussurrai all'orecchio e mi alzai dal letto.

Sentii i passi farsi sempre più vicini e mi infilai velocemente il pantalone e la maglia, e nel momento in cui sentii bussare alla porta mi catapultai fuori per poi richiudermela alle spalle.

- Oh.. buongiorno - mi salutò Megan con un sorriso.

Forse non si aspettava una mia reazione così.

- Oh.. em.. buongiorno - la risalutai.

Lei mi guardò per un momento confusa e poi spostò lo sguardo verso la porta alle mie spalle.

- Ti.. ti ho svegliato? - mi chiese.

Annuii.

- Cioè.. mi ero appena svegliato tranquilla - risposi.

- Capisco... percaso sai dov'è Keira?.. In camera sua non c'è - disse indicando la porta della camera della mia sorellastra.

Inventa una scusa Ryan..

- È andata a fare una passeggiata! - esclamai sforzando un sorriso.

La madre mi guardò con sguardo misto a confusione e divertimento.

- E.. come fai a sapere che è andata a fare una passeggiata se ti sei svegliato ora? - mi chiese.

Merda!

- Me lo ha detto ieri sera - inventai la prima cosa che mi passò per la testa.

Lei rimase a guardarmi per un pó e poi alzò le spalle.

- Beh va bene! Ti lascio stare allora - disse girando poi i tacchi per riscendere al piano di sotto.

Feci un sospiro di sollievo e rientrai dentro la camera richiudendomi la porta alle spalle.

Quando peró alzai lo sguardo vidi Keira seduta sul letto con il lenzuolo davanti per coprirsi e si guardava intorno spaesata.

- N..non dirmi che.. noi.. - inizió ma non riuscì a finire la frase che si mise le mani sul viso per l'imbarazzo.

Io mi spostai dalla porta per andare verso la scrivania.

- No tranquilla - risposi con nonchalance.

- C..cosa vuol dire? Cioè.. quindi?.. - balbettó guardandomi.

- No non è successo nulla.. - risposi. - .. tra di noi - aggiunsi.

Lei mi guardó piena di imbarazzo.

- Oddio che cosa ho fatto! - si lamentò allungandosi sul letto.

Oh ma certo stai pure bella comoda!

Sapevo che dopo si sarebbe pentita... per questo mi sono fermato e l'ho lasciata dormire.

Sospirai sedendomi sul bordo del letto.

- Ricordi qualcosa di ieri sera? - le chiesi poi.

Lei alzó la testa per guardarmi.

- Il locale, la festa.. tu.. Lucas e.. ricordo di aver bevuto qualche bicchierino in più e di aver visto.. D..Daniel.. - disse e quando pronunció l'ultimo nome notai che aveva gli occhi lucidi.

Mi avvicinai piano a lei e istintivamente le accarezzai una guancia.

- Shh.. non piangere - le sussurrai.

Aveva gli occhi spalancati pieni di imbarazzo e delusione, le lacrime le stavano scendendo pian piano e notai che tutto il suo corpo era stanco.

- Da quand'è che.. non bevevi così tanto? - chiesi piano per non sembrare troppo invadente.

Lei fece un gran respiro e abbassó lo sguardo verso le sue mani che stavano stritolando il lenzuolo. 

- Da.. da quando i miei.. g..genitori stavano.. insieme..- rispose cercando di contenere le lacrime.

Potevo capirla.
Anche io avevo dovuto sopportare una separazione da parte dei miei genitori.. certo forse non è proprio per lo stesso motivo.. ma il dolore di una separazione è lo stesso.

E so anche quanta fatica faccia a parlare del suo passato e dei suoi genitori... dopotutto è la stessa cosa che succede anche a me.

Forse avevo capito perché si ubriacava qualche anno fa...

Oh io e lei abbiamo così tante cose in comune..

Posai le mie mani sulle sue e la guardai dritto negli occhi.

Quegli occhi pieni di disperazione..

- Stai tranquilla - le dissi serio.

Lei rimase a guardarmi per qualche secondo e poi abbassò lo sguardo.

- G..grazie.. - sussurrò e poi si alzó pian piano.

Volevo ancora tenerla qui con me.. ma forse era meglio lasciarla andare.. sicuramente voleva stare da sola oppure in compagnia di qualcuno che non fossi io.

Dopotutto chi sono io?
Sono solamente il suo odioso fratellastro che si è fatto odiare fin dall'inizio e che le ha reso la vita più difficile solo per.. proteggerla.

Rimasi seduto sul letto e la vidi andare in giro per la camera per recuperare le sue cose.

- Ho detto a tua madre che sei andata a fare una passeggiata, trova una scusa per far vedere che sei appena tornata - la informai.

Keira era impegnata a riprendere le sue cose e quindi annuí senza però guardarmi.

Poi si diresse verso la porta della camera ma si fermó.

- Senti.. - inizió. - .. posso farti una domanda..? - mi chiese titubante. 

- Dimmi - risposi con nonchalance. 

Sinceramente non sapevo cosa voleva chiedermi.
Beh mi sarei aspettato qualunque cosa..

- Ma.. stai ancora con Erika? - mi chiese con un filo di voce.

Mi sarei aspettato di tutto ma non questa domanda...

Perché mi aveva chiesto una cosa del genere?

Cercai di ricompormi.
Mi aveva preso alla sprovvista con questa domanda.

Beh sinceramente non le stavo più dando corda da un paio di giorni ad Erika.
Probabilmente sarebbe tornata con il suo ex ragazzo.

- Beh in realtà.. credo che sia finita.. anzi, non è mai iniziata con lei - confessai.

A questo punto lei giró lo sguardo verso di me e mi guardó con un sopracciglio alzato, ma non aprí bocca.

- Perché questa domanda? - le chiesi io alzandomi dal letto per mettermi le scarpe.

Keira alzó le spalle.

- Così.. curiosità - rispose. - Beh.. ora vado e.. grazie ancora.. Ryan.. - disse e poi uscí dalla mia camera per richiudersi la porta alle spalle.

Sospirai e dopo aver preso il telefono uscii anche io.

Dovevo andare da qualche parte per distrarmi.

Tutta questa situazione mi stava soffocando e mi stava facendo impazzire.

Adesso non sapevo neanche più come comportarmi con Keira..

Avrei dovuto continuare a comportarmi da stronzo?
Forse..

Però lei ha bisogno di qualcuno che le stia vicino e io non credo di essere la persona adatta, ma, non posso neanche lasciarla così in questo stato..

Si.
Dovevo decisamente distrarmi in qualche modo.

Presi il mio pallone da basket e dopo aver salutato i nostri genitori uscii di casa.

                            ***
Mentre camminavo per la strada verso il campetto da basket sentii una voce chiamarmi.. una voce fin troppo familiare...

- Ehy Ry.. come va? - mi salutò questa voce.

Solo un'altra persona apparte Lucas mi chiamava in quel modo..

Mi stava per prendere un colpo.

Che cosa cazzo ci faceva qui!?
Perché era tornata ora da me?

Alzai pian piano lo sguardo e mi ritrovai davanti una bellissima ragazza alta, dai capelli neri  pieni di boccoli e gli occhi verdi.
Indossava dei jeans a vita alta e un top senza spalline.
Aveva messo un pó di trucco sulle guance e intorno agli occhi e aveva sempre quel bel sorriso stampato sul viso.

- C..ciao Ally.. - la salutai.

Allison..
La mia ex fidanzata..
La prima ragazza di cui mi sono veramente innamorato e quella ragazza che ho perso per colpa delle mie cazzate fatte in passato..





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