Capitolo 21
RYAN
Me ne ero andato al campo di basket per fare qualche tiro.
Non avevo la minima voglia di starmene ad ascoltare quelle cavolate che sparavano riguardo il fantastico fidanzato di Keira.
Non avevo del tutto detto la veritá a mio padre: non era vero che dovevo incontrare alcuni miei amici, ma era vero che sarei andato al campo da basket.
Continuai a palleggiare per circa altri 10 minuti e poi mi andai a sedere sul muretto, presi il pacchetto di sigarette e l'accendino dalla tasca del pantalone e mi accesi una sigaretta.
Ad un certo punto sentii dei passi dietro di me.
- Stavo pensando di venire a trovarti a casa.. visto che non mi rispondi al telefono da giorni.. ma passavo di qui e ti ho trovato - sentii una voce alle mie spalle.
Ero sovrappensiero e sobbalzai.
Girai la testa per vedere chi era e incontrai lo sguardo di Erika.
- Ehy - la salutai alzando una mano.
- Ti disturbo? - mi chiese lei avvicinandosi.
Scossi la testa.
- Emm.. scusa ma non sono stato molto di buon umore - risposi senza troppi giri di parole.
- Qualcosa non va? - mi chiese mettendosi davanti a me e poggiando le sue mani sulle mie gambe.
Sbuffai buttando fuori il fumo.
- Non è per colpa tua tranquilla - risposi.
Lei accennó un sorriso.
Non era male come ragazza.. ma non era granchè il mio tipo.. beh non voglio insultarla ma è il tipo di ragazza che sarebbe capace di stare con un ragazzo diverso ogni giorno.
E so che ora sta insieme a me solo per farla pagare al suo ex... e so anche che molto probabilmente alla fine torneranno anche insieme.
Sono fatti allo stesso modo, non riuscirebbero a stare lontano per troppo tempo.
Se fosse vista in modo diverso, Erika potrebbe anche essere una ragazza dolce.. peccato che quando è con me pensa solo a trovare un momento buono per accolarsi e limonarmi letteralmente.
E io cosa faccio?
Glielo permetto.
Da bravo idiota!
Lo so che sto sbagliando.
Me lo ha detto anche Lucas ma sono fatto così.
E poi dopo la separazione dei miei genitori sono anche peggiorato dandoci dentro con l'alcool, il fumo e le ragazze.
Lei rimase per un pò in silenzio.
- Eh che.. - fece una pausa. - .. mi sembri distante in questi giorni.. - disse alzando lo sguardo per incontrare il mio.
Sospirai.
Potevo sembrare uno stronzo senza cuore ma mi dispiaceva far stare male le ragazze.
Le spostai dolcemente un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
- Scusami - sussurrai.
Lei mi guardò in silenzio accennando un sorriso e poi si avvicinò a me dandomi un bacio sulle labbra.
Subito dopo si allontanó dal mio viso e rimase in silenzio a guardarmi.
C'era tensione nell'aria.
Stavo per dire qualcosa ma fui bloccato dalla vibrazione del mio telefono.
- Scusa..- - dissi prendendo il telefono.
Quando lessi il nome sullo schermo sospirai:
Papá.
- Pronto? - risposi scocciato.
- Ryan dove sei rimasto? - mi chiese lui.
- Dove ti ho detto che andavo, sono al campo da basket -
- Si sta facendo tardi torna a casa. E poi hai fatto sentir in colpa la madre di Keira vieni a chiederle scusa. - mi rimproverò.
- Si va bene adesso arrivo - dissi per poi chiudere la chiamata.
Riposai il telefono in tasca e poi spostai la mia attenzione verso Erika che mi stava guardando con sguardo interrogativo.
- Era mio padre.. devo tornare a casa - dissi saltando giù dal muretto con un saltello.
- Va.. tutto bene? - mi chiese lei.
Annuii.
Dopo essermi alzato, andai a recuperare il pallone che avevo lasciato a terra e poi mi rigirai verso Erika.
- Scusa ma.. devo andare, vuoi che ti riaccompagno a casa? - chiesi per non sembrare troppo scontroso.
Lei scosse la testa.
- Nah torno da sola, se tu devi tornare subito vai tranquillo - disse dandomi un altro bacio sulle labbra per poi andar via.
E così anche io girai i tacchi e mi diressi verso casa.
***
Quando arrivai davanti al portone di casa, entrai subito e ritrovai mio padre e la madre di Keira seduti sul divano a guardare un film.
Erano accocolati sul divano con una copertina addosso.
Ero felice per mio padre.
Finalmente aveva trovato una donna che lo amava veramente.
Stavo per andare verso di loro ma mi fermai quando mio padre mi fece notare che lei si era appena addormentata.
Così lo salutai con un cenno della testa e me ne andai silenziosamente al piano di sopra.
Stavo per andare verso la mia camera ma mi fermai per qualche minuto davanti la porta della camera di Keira.
Chissà se stava già dormendo..
Di certo non sarei entrato per nessun motivo.
Si.. forse era il caso di parlare, avevo deciso di parlarle per farle aprire gli occhi ma quando l'ho vista insieme a Daniel beh.. da bravo idiota me ne sono andato.
Quei minuti mi sembravano un'eternità, nella quale rimasi fermo davanti quella dannata porta.
Ad un certo punto sentii dei rumori provenire dalla camera e quando sentii i passi venire verso la porta, mi girai subito e feci per andarmene ma non feci in tempo.
- Che diavolo stavi facendo? - sentii la sua voce alle mie spalle.
Sospirai, girandomi a rallentatore e incontrai quegli occhi color nocciola che mi guardavano pieni di odio.
Ryan trattieniti..
Alzai le spalle.
- Perché? - chiesi facendo finta di niente.
- Eri davanti la porta della mia camera, che fai adesso ti sei messo anche a spiarmi? - mi chiese incrociando le braccia sotto al seno e guardandomi con sguardo di sfida.
- Pff.. io? E perché mai dovrei? - risposi girandomi dall'altro lato con il mio solito modo menefreghista.
La sentii sbuffare dietro di me e poi mi passò affianco.
- Dove vai? - le chiesi subito.
Lei si fermó e si girò guardandomi male.
- Al bagno, devo chiederti il permesso? - mi rispose acida.
- No ma volevo solo dirti una cosa.. - iniziai.
Lei mi guardò con un sopracciglio alzato.
- Cosa? Avanti sputa il rospo - mi incitó.
Dovevo dirglielo.
Dovevo farle aprire gli occhi.
- Senti.. tu odi me e va bene, ma perché te la sei presa anche con Lucas?
Sei proprio una stupida sai, noi stiamo cercando di farti aprire gli occhi. Tu non sai come è veramente quel ragazzo che tu ami tanto.
Invece io lo so.
L'ho visto con i miei occhi ma anche se te lo dicessi non mi crederesti mai.
Però almeno torna a parlare con Lucas perché lo hai trattato proprio di merda cara mia e lui è il mio migliore amico e ci è rimasto molto male.
Tanto non cambierai mai idea ma almeno ricordati queste cose che ti ho detto e sta un pó più attenta a quel tizio - le dissi trattenendo i nervi.
Keira mi guardò per un pó in silenzio e poi fece una risata amara.
- Tz.. non hai ancora capito che devi stare zitto e lasciarmi vivere la MIA vita!? - si avvicinò pericolosamente a me alzando la voce.
Istintivamente feci uno scatto facendola sbattere contro il muro.
- Abbassa quella dannata voce! - la rimproverai.
- Ma che cazzo vuoi? Lasciami stare! - continuó alzando di più la voce e cercando di allontarsi da me.
Ma per sua sfortuna era molto difficile visto che quella contro il muro era lei e io avevo entrambe le mie mani poggiate al muro e accanto alla sua testa per bloccarla.
- Tua madre stava dormendo, vuoi svegliare i nostri genitori? - le chiesi con sguardo duro.
Lei scosse la testa e provò a spostarsi ma le bloccai le spalle tenendola davanti a me.
- Lasciami stare ora! - mi ordinó abbassando di poco la voce.
- Se ti lascio stare tu mi darai ascolto? - ribattei.
- Non darò mai ascolto ad uno come te - sputó velenosa.
Mi stava facendo scoppiare dalla rabbia.
- E va bene! Fai come cazzo ti pare! Ma quando poi capirai che quel tizio ti sta tradendo con altre ragazze non voglio sentirti lamentare - dissi io.
Lei rimase in silenzio per qualche minuto.
- Ma stai zitt- - non fece in tempo a finire la frase perché feci una cosa che non avrei dovuto.
La baciai.
Di nuovo...
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