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000. dedica.

Ai bravi ragazzi che sono ancora in cerca di una strada.

A Roma: primo, grande amore della mia vita.

















Un messaggio ai nuovi lettori (per i pochi coraggiosi che decideranno di avventurarsi): la storia è lunga. È lunga e lenta, perché è così che doveva essere. Le storie d'amore, seppur trattate, saranno estremamente marginali rispetto ai due punti focali: l'amicizia e la difficoltà del crescere e del farsi adulti quando si ha l'impressione di non essere mai stati bambini. Si parla di Roma, di tutto l'amore che dà e di tutto quello che, invece, ti va a togliere. Si parla di ingiustizie e disuguaglianze, di pregiudizi che offuscano le menti di tutti: qui non ci sono buoni o cattivi, ci sono solo ragazzi acerbi, ognuno chiuso nei propri problemi e nelle proprie convinzioni (la maggior parte delle quali estremamente errate). Si parla di una città divisa e della frustrazione di chi si trova a nascere dalla parte "sbagliata", che è sbagliata solo quando ti convincono a pensarlo. Si parla di chi non ha niente, e dell'insana gelosia verso quelle poche cose che riesci a guadagnarti. Di incapacità di comprendere i propri sentimenti. Di un affetto così profondo da non riuscire a capire dove finisca l'amicizia e dove inizi l'amore (verso l'altra persona e verso se stessi). Si parla di sacrifici, di fallimenti, di incertezza e tante delusioni; della violenza che permea vite di ragazzi dal cuore grande. Parla della voglia di aiutare e della diffidenza di chi ha dovuto fare tutto da sé. Parla di un sacco di cose, forse in modo confuso: alcuni personaggi iniziali finiranno per perdersi, altri diventeranno più importanti di quel che credete, e tutto ciò perché, ai tempi in cui ho iniziato i bravi ragazzi, non c'era un quadro generale. Dovevano esserci solo Emanuele e la sua vita. Poi, mentre scrivevo il primo capitolo, sono diventati Emanuele e Valerio. Verso il decimo sono diventati Emanuele, Valerio, Alessio e Robertino; e poi è arrivata Giada, la porta su un mondo completamente diverso. Dovevano essere sì e no 20 capitoli da scrivere in qualche mese, mentre siamo arrivati a più di 40 capitoli sviluppati in qualcosa come tre anni. Questi ragazzi mi sono stati accanto nei momenti peggiori, quando faticavo a pensare che ad un tramonto potesse seguire un'alba, convinta che la notte durasse tutta una vita; ma anche nei momenti migliori. Hanno visto nascere la mia passione per lo sport, che ho passato a Valerio e a Matteo, e anche la mia abissale paura per il futuro, per il tempo che passa, per il fallimento. Ho iniziato questo percorso a sedici/diciassette anni, in estate, e mi ritrovo a scrivere questa nota a marzo del 2021. In mezzo ci sono stati la maggiore età, due concerti dei 30 Seconds to Mars, la reunion inaspettata dei MCR, quattro giorni a Monza per il gran premio di Formula 1, una pandemia, un lockdown, il diploma, l'ultima stagione di Suburra (e di Supernatural!) e l'inizio dell'università. Ho quasi vent'anni adesso, e sono ancora qui con loro. Tutto quello che state per leggere è narrativa, finzione, ma è anche realtà, perché questi personaggi sono nati per essere veri, autentici, sinceri, e per questo sono anche imperfetti. A tutto questo processo sono dovuti eventuali buchi di trama, filoni non approfonditi o messi da parte... è colpa mia, e sono qui per dirvi che, a quattro capitoli dal mettere un punto a questo viaggio, mi impegnerò anima e corpo per dare stabilità all'estate dei bravi ragazzi. A dargli un'ossatura solida, sistemando tutto quello che c'è da sistemare. Nel frattempo, però, sarò felice di accogliervi in questo piccolo ed imperfetto universo, sperando che possa piacervi e che sia in grado di lasciarvi qualcosa.
Volevo essere breve, ma non ho il dono della sintesi hahah. Vi lascio alla lettura, un grande grazie a tutti,

H

Nota aggiuntiva (21/05/22): ho scritto un papiro, sì. Sono tornata ad aggiungere altro? Sì. Era necessario? Probabilmente no, ma ci tengo. Meglio: ci tengo a specificare che questa storia è stata scritta per creare uno spazio sicuro, per me ma, soprattutto, per voi. Sentitevi liberi di commentare, di scrivermi, di trattare i personaggi come se fossero amici, nel bene e nel male. Non sentitevi in imbarazzo. Nessuno è da solo qui.

Stay safe.

Love u,

H

Se volete piangere con me sui valele o rimproverarmi per la cocciutaggine di Lele mi trovate su instagram (@/zerometaforico anche lì!)

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