Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

24 - Sul fronte tra due Crouch

Nella baracca fu letteralmente il caos: appena si svegliarono tutti, videro che il letto di Barty era intonso, come se non ci avesse proprio dormito, e la porta d'ingresso era semiaperta, doveva essere uscito nella notte, senza che nessuno potesse accorgersene. Non era difficile sapere dove fosse andato, avevano avuto una discussione precedentemente: Barty voleva farla pagare a suo padre, per tutto, si era sicuramente diretto o a casa o, con più probabilità, al Ministero. Adesso avevano sia un compagno disperso che un compagno con un piede sulla fossa: non sarebbe mai riuscito ad affrontare suo padre, si sarebbe bloccato di nuovo e sta volta suo padre avrebbe potuto non essere buono come l'ultima volta.

"Cazzo Barty! Tu e il tuo odio paterno!" sbottò Dolohov che pensava quello fosse un capitolo chiuso, convinto che Antheo lo aveva fatto ragionare e che andasse avanti insieme a loro. Invece no: un passo avanti e due indietro comeni gamberi.

"Quell'idiota ci metterà in pericolo tutti" disse Rowle con la sua voce calma, anche se fremeva ed era tutto rigido. Venne affiancato a Rookwood e Gibbon che lottavano contro se stessi per non prendere a calci qualunque cosa.

"E ora che facciamo?"

"Mi sembra ovvio: lo raggiungiamo e lo portiamo via per le orecchie, quando fa così sembra un bambino!"

"Basta ragazzi, state zitti!" Rabastan prese in mano la situazione. Il piano era chiaro: andare al Ministero e portare Barty al sicuro prima che Bartemius Crouch senior potesse fargli qualcosa. Il loro compagno non era lucido e stava rischiando di suicidarsi. Se suo padre oo avesse levato al tappeto... Altro che mantello dell'invisibilità con l'Imperius, lo avrebbe rinchiuso in una tazza senza finestre e senza bacchetta e avrebbe buttato via la chiave. Ne era perfettamente capace quanto è vero che oo aveva spedito ad Azkaban senza troppi complimenti, non era un uomo da prendere alla leggera.

"Non possiamo andare in massa, se ne disarmano uno siamo tutti fottuti, Barty per primo. È capace di usarlo come esca, sarebbe che può ancora fare di lui quello che vuole"

"È incredibile come un mago attento e concentrato come lui riesca a perdersi in queste sciocchezze familiari. Voi andate, io resto qui con Alessio, non può ancora combattere"

"Va bene" concluse Rabastan "Noi altri andiamo al Ministero e facciamo un po' di festa. Ricordate: dobbiamo tornare qui con Barty sano e salvo, e soprattutto tutto intero"

Tutti annuirono e si prepararono per smaterializzarsi, quando Cedric si avvicinò ad Antheo: "Guida tu la missione sta volta"

"Cosa? No!"

Cedric lo guardò storto ricordando il discorso passato: non poteva tirarsi semore indietro, doveva superare quei fantasmi una volta per tutte, si trattava di Barty cazzo! "Invece lo farai perché devi aiuta e un tuo compagno!"

"No Cedric, peggiorerei soltanto!"

Cedric cercò di farlo ragionare dicendogli che non era vero, che lui era portato per essere un comandante, che doveva, per una volta, farsi avanti e dimostrare chi era l'erede Lestrange e, soprattutto, chi era l'erede dell'Oscuro Signore. Quando sarebbe stato il suo turno allora cosa avrebbe fatto? Si sarebbe nascosto dietro ad un dito sperando che qualcuno prendesse il suo posto? Sperava sempre che arrivare il Rabastan o il Rodolphus di turno che guidasse il plotone al suo posto? Pensava che la mammina lo avrebbe coccolato per ogni broncio? Su certe cose era più maturo della sua età ma su altre... Doveva sempre avere la conferma: "Non puoi tirarti indietro anche in questo caso"

"Senti!" ringhiò Lestrange "Tu non hai mai comandato un esercito, non sai cosa vuol dire mandare al macello i tuoi stessi compagni per la vittoria! Io dopo quella volta non ci riprovo!"

"Antheo sei caduto solo tu! Ma grazie ai tuoi allenamenti stavamo anche vincendo!"

Antheo sentì le il ti me parole mori e gli in gola. Stavano vincendo? La sua rivolta stava avendo la meglio? Non glielo aveva mai detto nessuno. In quel momento si sentì come sovrastato da tante emozioni tutte messe insieme: il panico per Barty, la paura di non riuscire nella missione la consapevolezza che in realtà tutti loro avevano bisogno del SUO AIUTO, anche suo zio nonostante si impegnasse per prendere il suo posto. Difatti lo video avvicinarsi prendendogli le braccia: "Antheo, non posso farcela da solo"

"... Va bene. Dolohov, andrai con Gibbon e mio zio per primo, distrarre mo gli Auror e potremo aprire un varco per insediarci; Rowle tu andrai con Rookwood, è un esperto nel muoversi all'interno; quanto a me, Adreo e Cedric, noi cercheremo Barty e lo protetemo fuori. Béatrice, tu resta qui con tuo fratello e con Alecto, sarai al sicuro. Antonin, portati anche Amycus, sa usare bene la Cruciatus"

Tutti annuirono di buon grado e si smaterializzarono verso il Ministero. Béatrice rimase per un attimo a fissare il punto dove i corpi erano implosi, sperando che fosse andato davvero tutto bene.

~~~~~

Barty si muoveva in mezzo alla poca folla di Diagin Alley coperto dal cappuccio per non farsi vedere, camminava a passo spedito senza nemmeno guardarsi intorno. Aveva un obiettivo e lo avrebbe lottato a termine quanto prima, costi quel che costi si disse, non era disposto ancora a subire le beffe di suo padre, non più. Era finalmente a un passo da fargliela pagare, da avere finalmente il rispetto che meritava come mago e come figlio, questa volta non si sarebbe tirato indietro.

Percorse il viale fino ad arrivare all'Atrium pieno di camino attivi che portavano maghi da ogni parte, eluse la guardia con un incantesimo di disillusione e nascondendosi in mezzo a un piccolo gruppetto di maghi politici che parlavano degli ultimi avvenimenti. Una volta che uscì dall'ascensore e si assicurò che il corridoio cose deserto, lo percorse a passi spediti fino a raggiungere la porta dell'ufficio di suo padre. Gli ribolliva il sangue sentendo anche le vene pulsare, era a un passo dal compiere finalmente la sua vendetta, vendicando anche i suoi compagni che erano stati brutalmente arrestati.

Fece un bel respiro e appoggiò l'orecchio alla porta, doveva assicurarsi che suo padre fosse da solo. Non se te e voci o discorsi, concluse che Bartemius Crouch senior doveva essere solo, forse assorto nel duo lavoro, così apri la porta brandendo la bacchetta e stringendo bene l'impugnatura.

Bartemius Crouch senior, sentendo la porta aprirsi, lì per lì non si degno nemmeno di alzare lo sguardo: "Hai già finito la tua mansione? Non ti hanno insegnato a bussare? Che razza di assistente..." evidentemente stava istruendo uno stagista, al sentire oa voce scoccia a poi, il suo assistente non doveva essere dei più afferrati.

"Non credo di avere compiti da voi, padre"

Al sentire quella voce, Crouch senior alzò di scatto lo sguardo e la sua faccia si congelò in un'espressione inorridita: "Figlio..."

"Sorpresa"

"Dunque... Sei venuto per continuare quello che abbiamo iniziato?" disse poi il padre con un tono più calmo, alludendo al loro primo incontro dopo la liberazione di Barty da parte di Antheo "Sei solo oggi?"

"Non fate tanto l'uomo sicuro padre, sono venuto per concludere quello che avevano cominciato" gli ringhiò tenendo plben in alto la bacchetta, pronto a sferrare qualunque Maledizione Senza Perdono a solo un passo falso.

Suo padre però, nonostante la minaccia deo figlio davanti a lui, sembrava tutt'al più tranquillo, evidentemente sapeva che nemmeno quella volta Barty avrebbe combinato qualcosa di concreto, era ancora lì fermo: "Che aspetti allora? I tupi compagni lo avrebbero già fatto"

"Non avete paura di morire per mano del vostro stesso figlio? Non avete paura di me? Non vi siete mai nemmeno fermato a guardare i miei progressi, non pensate che possa essere..."

"Potente? Non credo proprio. Anzi più ti vedo lì impalato, e più mi ricordi qualcuno che nella mia vita ha sempre rappresentato una spina nel fianco. Lo conosci, lo hai addestrato tu insieme ai tuoi amichetti Mangiamorte. Ma anche un bambino è riuscito a superarti Bartemius; e tu invece cos'hai fatto nella tua vita?"

"Non dite così, lo fate solo per confondermi, non avete la più pallida idea di quello che dite!"

Crouch senior sfoggiò un sorrisetto premuroso, il più falso che riuscì a tirare fuori: "Sai chi mi ricordi? Tua madre, la tua dolce madre; mi spiace che abbia avuto un figlio tanto sconsiderato che gliele ha fatte penare tutte..."

"Ah, un figlio? E che mi dite del marito eh?! Imprigionare la sua stessa prole sotto un mantello dell'invisibilità, privandolo della propria volontà e impedendogli di vivere!"

"Io ho solo tenuto fede al patto con tua madre, mi ha chiesti di tenerti al sicuro a casa, l'ho fatto per amore"

"SEI UN BUGIARDO!!!" gridò Barty in preda alla rabbia "TU NON SAI NEMMENO COSA VUOL DIRE LA PAROLA AMORE, NON SAI NIENTE!!! A TE IMPORTA SOLO DEL TUO EGO E DELLA TUA CARRIERA E CHISSÀ QUANDO È STATA L'ULTIMA VOLTA CHE HAI PENSATO ALLA TUA FAMIGLIA!! Ed io che da piccolo volevo compiacerti, volevo renderti orgoglioso di me... Ma quando ho visto i miei compagni, quando ho visto Rodolphus atteggiarsi con suo figlio, uno che nessuno avrebbe creduto potesse mai avere eredi... Non potevo credere che non avrei mai ricevuto lo stesso trattamento"

"Quindi la tua cos'è? Una vendetta nei miei confronti o nei suoi? Ma non capisci? Ti stanno mettendo in testa idee campate in aria, ti mettono contro la tua stessa famiglia, cosa speri di ottenere? A loro non interessa il tuo rendimento, perdi solo tempo"

Barty stava stringendo i denti, voleva affatturarlo, lo voleva davvero, eppure a quelle parole non poteva fare a meno di pensare al suo addestramento.

Era agli ultimi anni di scuola, e aveva già conosciuto una buona parte degli altri Mangiamorte. L'Oscuro Signore lo stava osservando mentre, con l'aiuto di Charles Mulciber stava cercando di resistere a tutte le Maledizioni. Poco dopo arrivsrono anche Regulus e i Lestrange: Rodolphus, Rabastan e Bellatrix che teneva per mano un bambino, doveva avere otto o nove anni; capelli indecentemente scompigliati e più neri dell'ebano come quelli di sua madre, salvo per un ciuffo bianco neve che gli copriva mezzo occhio sinistro, do un azzurro molto scuro rispetto al destro, che aveva dentro una pupilla a forma di serpente; pelle pallida come la madre ma dai lineamenti del viso tutti simili a quelli di Rodolphus. Quella bambino era Antheo, e i suoi genitori lo avevano portato all'addestramento.

"Guarda chi è arrivato, se oggi fai un buon lavoro avrai anche un ammiratore" disse Mulciber rivolto a Barty. Lui si girò verso il bimbo, che stava sfoggiando un sorrisone da un orecchio all'altro verso Lord Voldemort che plis stava accarezzando la testa, e probabilmente gli stava anche spiegando cosa stesse succedendo.

"Ma non è troppo piccolo per assistere a queste cose?" chiese Barty perplesso indicando il bambino con il dito.

"Certo che lo è, ma vallo a dire a Bella" intervenne Rabastan avvicinandosi al ragazzo, che ebbe un lieve sussulto nel sentirlo parlare scoprendolo dietro di lui "Quella non lo molla jemmeno in missione, una volta ci stavamo allenando nei duelli e ha ben pensato di duellare con lui in braccio; ha detto che in quel modo era sicura che non potesse succedergli niente"

Barty non seppe se ridere o rimanere sconvolto da una simile rivelazione. Quel ragazzino in così pochi aveva visto così tanti morti e così tanti attacchi, non aveva incubi la notte?

"Ora però non fare il fratello maggiore e pensa a concentrati" concluse Mulciber scaricando uno schiantesimo verso Barty che a fatica riuscì a bloccare in tempo. Continuarono così per una mezz'ora buona, finché Antheo, approfittando della pausa e della distrazione dei genitori, si avvicinò a Barty tirandogli i vestiti per chiamarlo: "Ti ricordi di me?" gli chiese sorridendo di più.

Anche Barty non poté fare a keno di sorridere: "Sei cambiato tantissimo rispetto al nostro primo incontro. Cos'è questo nido che ti ritrovi in testa?"

"Nuovo marchio di fabbrica, Regulus dice che mi da un aspetto unico nel mio genere"

Barty si mise a ridere: "E Regulus non ha tutti i torti, non ho mai visto nessuno della famiglia Black o Lestrange essere più trasandato di te"

Mulciber, approfittando della distrazione di Barty, pensò di tirargli uno schiantesimo a tradimento, ma Antheo lo intercettò in tempo e, prendendo la mano dove Barty teneva la bacchetta, bloccò in tempo l'attacco, rimbalzando leggermente indietro. Barty rimase sbalordito da una tale prontezza, e dal fatto che, se un normale bambino so fosse messo a piangere, o comunque si fosse spaventato, Antheo invece si mise a ridere e scherzare con Charles. E Antheo non aveva ancora l'età per Hogwarts.

"Non lo vedi?" suo padre interruppe i suoi pensieri "Non c'è nessuno a sostenerti, sei solo, forse più di prima"

Barty cercò di sostenere il suo sguardo, non doveva cedere alle sue persuasioni, era quello che voleva.

Antheo, Adreo e Cedric raggiunsero i corridoi pieni di ufficio grazie al diversivo degli altri Mangiamorte. Dovevano assolutamente raggiungere Barty prima che potesse commettere o subire una pazzia. Cedric fece loro segno di seguirlo, correndo verso ogni possibile sbocco e incrocio ogni qualvolta beccavano un Auror. Capitò anche che furono circondati e dovettero rassegnarsi a combattere contro di loro, Antheo con la bacchetta Dell'Oscuro Signore, Adreo con la bacchetta di sua madre e Cedric contro le persone che fino a qualche settimana fa erano i suoi compagni: "Spero solo che nel frattempo Barty non abbia altre rogne" se ne uscì Adreo scagliando uno schiantesimo contro una Aurora che gli stava arrivando da dietro.

Rabastan, Amycus, Antonin Dolohov e Gibbon si trovarono due piani più in basso, in caso Barty fosse già stato imprigionato, era meglio liberarlo al più presto. Si guardarono intorno, assicurandosi che nessuno li avesse intercettati o seguiti, così poterono muoversi e controllare tutti gli uffici uno per uno. Gibbon e Rowle stavano facendo da diversivo da un'altra ala del Ministero, mentre Rookwood indirizzava loro dove poter bloccare gli Auror: "Se facciamo abbastanza casino, saranno così impegnati a cercarci che lasceranno perdere i ragazzi"

"Allora facciamo ballare questi difensori della magia" mormorò Gibbon incantando qualche statua che, prendendo vita, si mise a volare contro gli Auror, che le distrussero con degli schiantesimi, mentre Rowle si concentrò sul bloccare gli attacchi e schiantarlo contro il muro: "Voglio sperare che gli altri se la stiano cavando bene, quindi siamo spalle al muro"

"Non c'è nessuno che ti sta chiamando figliolo, perché non accetti il fatto di essere una ruota di scorta e lasci perdere? Sono solo pensieri vaghi, senza alcun fondamento" Crouch senior si stava avvicinando pericolosamente verso Barty, che aveva lo sguardo perso. Cercava di non pensare alle sue parole, cercava di mettersi in testa che erano tutte follie, che lo faceva apposta per confonderlo, eppure suo padre era proprio bravo a colpire i punti peggiori.

"Non è vero... Io sono di grande aiuto..."

Nella sua testa si stavano affollando troppi, pericolosi pensieri. Si sentiva le gambe cedere, la testa stacca divagando sui ricordi dell'addestramento. Lui era un bravo mago, lo avevano sempre detto, era importante per la causa. Vero? Lo volevano davvero con loro? Era utile? Non lo sapeva, adesso non lo sapeva più, si sentiva perso, incapace di muoversi. Perché suo padre faceva sempre così? Perché davanti a lui non riusciva a combinare nulla? Possibile? Tutti quei pensieri e progetti e mai una volta che ne completasse uno.

Antheo, Adreo e Cedric corsero per un lungo corridoio. I mattoni neri lucidi riflettevano per loro sagome affusolate deformandole: "L'ufficio di Crouch è quello in fondo! Gli ho fatto d'assistente finita la scuola"

"Wow" fece Antheo sarcastico, che guidava la fila "Chissà che tirocinio emozionante" fece per mollare una risatina ma fu colpito di striscio da uno schiantesimo, costringendolo ad arrestare la corsa.

"Non così in fretta Lestrange" sibilò Remilia Crow con la bacchetta puntata su di lui "Credo che il tuo amico dovrà attendere ancora un po'. Voglio avere il questa volta l'onore si metterti al tappeto"

"Caschi male Crow" disse Antheo con una certa tranquillità "Non avresti un degno avversario in nessun caso: non colpisco le donne comunque"

"Che fai, ti tiri indietro? Il grande e potente Antheo Lestrange ha paura di una povera indifesa ragazza?" chiese lei in tino sarcastico, per provocarlo. Si sentiva particolarmente a suo agio in un ambiente che lei conosceva bene e che invece per il Mangiamorte fosse del tutto estraneo, aveva finalmente un vangltaggio e si sarebbe vendicata della tortura subita in biblioteca. Sul petto ne portava ancora i segni.

"Che facciamo Antheo? L'affatturiamo" chiese Adreo puntando la bacchetta. Antheo rimase a fissarla, come per studiare il modo migliore per tirarsi fuori da una situazione del genere. Diede un lieve sguardo verso Cedric e abbassò la bacchetta del cugino. Appena fece un passo indietro, Cedric lanciò subito uno schiantedimo che per poco non la buttò contro solo muro, e i due Lestrange continuarono a correre verso l'ufficio.

"Non fare l'idiota Barty, forza abbassa quella bacchetta togliti tutte queste stupide idee dalla testa" Bartemius Crouch senior era pericolosamente vicino al figlio, mentre questo era immerso nei suoi pensieri, intento a chiedersi se suo padre avesse ragione o meno. Non sapeva perché gli venissero certi pensieri, gli avevano sempre detto per.posizioni giuste e il fatto di dare retta a suo padre era estremamente controproducente. Ma. Ma allora... Perché nessuno aveva appoggiato la sua idea di colpire suo padre? Perché davanti a un tale intento si erano mostrati tanto ostili? Non credevano nelle sue capacità. Non si stava accorgendosi della bacchetta di suo padre che piange piano stava puntando la sua testa. Lo avrebbe fatto. Lo avrebbe imperiato domani nuovo e usato contro i suoi stessi compagni e poi... Be' non era molto importante cosa ne avrebbe fatto. Per quanto lo riguardava poteva anche marcire ad Azkaban insieme ai suoi compari. Ma di sicuro avrebbe insabbiato tutto quello che era successo.

"Ascoltami, non ne vale la pena. Abbassa la bacchetta e riconosci le tue debolezze... "

"Barty Crouch jr é un mago capace, potente e leale. E se lei lo avesse osservato anche solo un minuto di più se ne sarebbe certamente accorto!" quella frase arrivò insieme al disarmo di Coruch, risvegliando Barty dai suoi pensieri e facendolo girare indietro. Antheo si avvicinò parandosi tra Barty e il padre, puntandogli la bacchetta contro mentre con il piede tenne la bacchetta nemica, in modo che non potesse riprenderla. Adreo si avvicinò a Barty, assicurandosi che stesse bene.

"Lei definisce debole Barty solo perché non glien'é mai fregato un cazzo di suo figlio! Non ha nemmeno mai pensato di vederlo duellare o giocare a quidditch, ha proprio poco da parlare" rimase a fissarlo con occhi rudi, lui che aveva sempre goduto dell'amore paterno non poteva credere che si potesse essere tanto a affettivi nei confronti dell'unico figlio che possedeva. Alzò ip braccio di Barry, senza guardarlo in faccia, e quasti lo schiantò facendogli perdere i sensi. E si girò a quel punto verso Barty per vedere se l'amico stesse bene. Barty, ancora sconvolto per tutta la situazione, non riusciva a formulare frasi sensate che potessero comunicare con gli altri.

Non aspettarono che Crouch senior si riprendesse e si dileguarono il prima possibile, raggiungendo gli altri nell'atrium.

~~~~~~

"Antheo... Mi dispiace se..."

"Non preoccuparti Barty, al tuo posto io sarei messo uguale" erano sdraiati sull'umido prato appena dietro alla baracca mentre gli altri stavano ricattando le ultime cose. Non era sicuro per loro ruolare in un solo posto per troppo tempo e alcuni di loro avevano bisogno di più protezione di altri "Stronzo e bastardo quanto vuoi, ma resta sempre tuo padre. E per quanto tu voglia fargliela pagare..."

"Lo so Antheo. Non volevo coinvolgere anche voi, sarebbe stato troppo. Infondo bisogna sempre sacrificare il male minore giusto?"

"Barty ma che cazzo stai dicendo?" Antheo si girò verso di lui con un'espressione confusa, mentre la mano destra iniziava a emettere lievi convulsioni per il nervosisimo che stava salendo "Quale male minore?"

"Ma sì Antheo lo sai! Mi hai visto tante volte nei duelli, sono l'ultimo arrivato e come tale bisogna sempre sacrificare gli ultimi che sono più inesperti"

"Che?!" Antheo fece uno scatto e un secondo dopo si ritrovarono uno sopra l'altro con Lestrange che teneva in un pugno i vestiti di Barty "Prima di tutto sappi che tra Mangiamorte non esistono ruoli minori, per la nostra causa, per il rispetto del nostro sangue puro magico, siamo tutti importanti, dal primo all'ultimo" lo guardava arrabbiato, anche se il suo sguardo non presentava muscoli contratti. Barty lo dovette ammettere per l'ennesima volta: se tutti vedevano Bellatrix in quel ragazzo, a primo impatto, se ti con centravi era tutto Rodolphus, con quegli occhi stretti e con l'espressione da falso menefreghista e falso innocente che si ritrovava. Non poté fare ameno di sorridere a quel pensiero: "Tuo padre mi avrebbe detto lo stesso"

"Perché mio padre ti ha preso a cuore tanto tempo fa, anche se non lo da a vedere. Lo avevo sentito parlare un giorno, avrebbe voluto adottarti se ne avesse avuto la possibilità"

Barty sgranò gli occhi: Rodolphus Lestrange che provava tanta pietà per lui? Per il figlio, non amato ma comunque figlio, di un membro del Ministero? Lo aveva sempre visto guardarlo con quello sguardo rude e differente, soprattutto ogni volta che si avvicinava all'allora bambino Antheo, si era sempre sentito fuori posto in mezzo a quei duelli, quando tutti riuscivano e lui no.

"So che penso che non possa essere vero, ma mio padre è molto bravo a nascondere i suoi sentimenti. Lo riesco a captare solo io"

"Sì. Questo lo vedevo"

Poi si sentirono chiamati dagli altri, era ora di riprendere il viaggio.

----------------------------------------------------

Curiosità: se pensavate che tra Barty e Antheo ci fosse solo un legame puramente "professionale" qui avete capito l'opposto: Antheo ha sempre considerato Barty come un fratello maggiore acquisito, tanto che da piccolo, non potendo prendere parte completa alle riunioni, se lo trascinava in camera per giocare. È da lui e dai cugini Black che Antheo sviluppò il desiderio di avere fratelli minori, ma molto più piccoli di lui: per poter fare da mentore come Barty e i Black fecero con lui.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro