4 - Passato e rivalità (oppure) "Adotta uno snaso!"
"Oooh guarda chi abbiamo a lezione!" Esclamò il professor Flitwick vedendo il piccolo Antheo entrare in aula "Immagino che con dei genitori del tuo rango, tu abbia già una vaga base di incantesimi, inoltre se hai l'intelligenza di tuo padre, non sarà troppo difficile per te seguire le lezione e fare progressi" disse mentre il gessetto iniziò a scrivere alla lavagna il programma di lezione.
Tutto il gruppetto si sedette ai banchi, vicino ad Antheo capitarono Cedric e una ragazzina Serpeverde, la quale non era particolarmente contenta di avere accanto il piccolo Mangiamorte.
Il professor Flitwick iniziò a spiegare il primo incantesimo: "Oggi come nuovo incantesimo imparerete una tipologia dell'incantesimo Lumos; si tratta di un incantesimo base che permettere di illuminare una zona buia totalmente, quando pronuncerete l'incantesimo la punta della vostra bacchetta si illuminerà così tanto da accecarvi. Guardate attentamente come si fa" e prendendo la sua bacchetta, prima fece vedere il movimento mentre pronunciava l'incantesimo, poi indicò la pagina da leggere nel libro per studiarlo attentamente.
Tutti gli studenti presero la pagina e lessero attentamente ogni riga, mentre Antheo già aveva la bacchetta nella mano sinistra. "Sei mancino?" Chiese Cedric e Antheo annuì mentre stava eseguendo il movimento: "Lumos Maxima!" disse e la bacchetta si illuminò subito sotto gli occhi del professore con una luce accecante.
Egli si congratulò con lo studente assegnando cinque punti a Serpeverde: "Come avevo detto, sei promettente quanto tuo padre"
Finita la lezione di incantesimi, il gruppetto di Serpeverde si avviò verso la riserva delle creature magiche, ma mentre Antheo camminava per il corridoio, la ragazzina Serpeverde lo bloccò sbarrandogli la strada: "Ehi tu!" Disse con tono arrogante. Il giovane Lestrange la guardò con uno sguardo tra lo scocciato e il perplesso e tentò di scansarsi ma senza successo.
"Cosa vuoi?"
"Credi che stia tranquilla e buona sapendo che uno come te è ad Hogwarts?! I tuoi genitori erano qui insieme ai miei e per colpa loro adesso i miei hanno il trauma al solo sentire il loro nome! Ma io non permetterò che la storia si ripeta!"
"E allora? Non sto facendo male a nessuno!" Disse infastidito Antheo, non sopportava che gli venisse detta una tale offesa nei confronti della sua famiglia.
La ragazzina sembrava divertirsi a vedere la faccia di lui furiosa, anche se erano nella stessa casa, non avrebbe per nulla permesso che: quel Mangiamorte potesse superarla e voleva vendicare i suoi genitori per il torto subito.
"Non so cosa passi per la testa di Silente, ma io ti terrei d'occhio con ogni mezzo possibile per evitare una catastrofe" disse in tono provocatorio.
"Davvero? Perché non ti presenti? Così so con chi mi devo scontrare"
"Remilia Crow" dichiarò la ragazzina alzando il mento in segno di superiorità. Antheo decise di incassare il colpo e rilanciarlo a suo vantaggio: "Antheo Lestrange, primogenito di Bellatrix e Rodolphus Lestrange" disse piano e aspirando ogni parola e vedendo dei brividi silenziosi salire sulla pelle della compagna, anche se tentò di non darlo a vedere.
Alla riserva delle creature magiche, la professoressa indicò alcune tane dicendo che appartenevano a degli snasi. "Gli snasi sono delle piccole creature simili a delle talpe, a loro piace particolarmente cercare oggetti luccicanti; sono anche degli ottimi compagni. Il vostro esercizio è quello di trovare ognuno e uno snaso, osservare il suo comportamento e dirmi come si sente, se siete fortunati vi si avvicineranno. Nel vostro libro avete tutti i segnali di qualsiasi comportamento, dovete solo individuarli"
Tutti gli studenti, Serpeverde e Tassorosso, si misero alla ricerca di uno snaso. Chissà come lo avrebbero trovato: bianco a macchie nere? Tutto nero? Nero con le macchie marroni? Marrone a macchie bianche? Sarà grasso o magro? Grande o piccolo?
Un ragazzino Tassorosso urlò a squarciagola: "NE HO TROVATO UNO!"
Ma lo snaso, sentendo un tale frastuono, si agitò e iniziò a correre per tutto il prato circostante seguito dal ragazzino. Una sua compagna si mise a ridere divertita vedendo quell'intelligentone piegato a correre dietro un animaletto.
Remilia dal canto suo, faceva meno rumore possibile e trovò una famigliola di snasi composta da tre membri e cominciò a guardare i loro movimenti.
Antheo stava cercando dietro a rocce e cespugli, ma di snasi nessuna traccia, faceva paura anche a loro? Era l'unico del gruppo che non aveva trovato nessuno snaso, molto probabilmente erano nascosti per tutto il fracasso che facevano gli altri studenti, proprio come quel Tassorosso che ancora rincorreva il povero animale terrorizzato.
"Se fai così, non lo prenderai mai" disse seccato Antheo dopo che vide ottavo giro di campo di quello stupido "Non lo vedi che lo spaventi? Devi avvicinarti piano e aspettare che si fidi"
"Ah..." disse il ragazzino ansimando e aspettò che lo snaso smise di correre e si accovacciò per invitarlo ad avvicinarsi.
Quando tutti gli studenti, escluso Antheo, portarono il proprio snaso alla professoressa con il rispettivo comportamento esposto a voce, la professoressa si congratulò con tutti: "Il primo che mi ha portato lo snaso è stato il signor Stone, quindi cinque punti per Tassorosso; Oh! Ma che bello snaso che ha signor Lestrange! Particolare!"
"Eh...?" Antheo pensava fosse una presa in giro, era l'unico del gruppo senza uno snaso, non ne aveva trovati, dove lo vedeva, lo aveva inventato?
"È proprio lì, dietro di te"
Antheo si girò e vide un bello snaso grande, tutto nero, con una macchia bianca a forma di teschio di serpente sulla schiena e una macchietta bianca sull'occhio sinistro. Lo stava guardando curioso. Il Mangiamorte non se n'era accorto fino a quel momento; ma era sempre stato lì?
"Devo ammettere che è un esemplare davvero maestoso, e se si è avvicinato così tanto a te, hai mantenuto un comportamento oltremodo perfetto nei suoi confronti"
Il Mangiamorte guardò lo snaso con perplessità: ad essere onesto, lui aveva completamente ignorato l'animale, per tutta la lezione, della sua presenza proprio non aveva fatto caso.
Lo snaso non accennò ad allontanarsi, anzi, quando Antheo mosse un piede per andarsene, quello si incamminò raggiungendo la sua gamba snella e iniziando a strusciare la testolina.
Antheo decise allora di finire al meglio la lezione: prese il libro e disse tutti i segnali ad alta voce, alla fine dichiarò: "Credo che voglia essere adottato" e a quella parola, lo snaso si arrampicò sul mantello del ragazzino fermandosi dentro un marsupio che Antheo teneva sul fianco sinistro dove teneva matite e calamai, facendo sbucare solo la testolina con uno sguardo più che felice.
"Come chiamerai lo snaso?" Chiese il ragazzino Tassorosso avvicinandosi ad Antheo.
Il Mangiamorte guardò l'animaletto e disse: "Sni, quando annusa sembra dire questo, quindi gli starà benissimo" e alzò il mento con un sorriso sornione.
Il gruppo si avviò verso l'aula di pozioni, scendendo nei sotterranei, e Remilia ne approfittò per sbarrare l'entrata ad Antheo: "Non ti permetterò di creare scompiglio a scuola, eviterò che tu commetta gli stessi gesti dei tuoi orribili genitori!"
"Non dire queste cose sui miei genitori, insulsa strega" la interruppe sibilando Antheo e puntando il dito contro "A me non interessa se siamo della stessa casa o no, io non permetto a nessuno di parlarmi così, mi hanno insegnato le peggiori fatture e i più pericolosi incantesimi quando nemmeno camminavo" puntò la bacchetta contro il mento della rivale "Non provocarmi più"
"Cosa sta succedendo? Perché state discutendo davanti alla mia aula?" Chiese seccato Il professor Piton uscendo dall'aula, poi guardò i due ragazzi: "Oh... Antheo Lestrange, ecco un mago... promettente, presumo" il suo sguardo era rude mentre incrociava quelli freddi del ragazzino, pareva vedere lo sguardo di un serpente mentre si scambiavano quello sguardo d'intesa.
Antheo, alla fine, abbassò gli occhi, non voleva rischiare l'espulsione il primo giorno di lezioni, e comunque quando un Mangiamorte doveva agire, lo doveva fare bene. Remilia rise sotto i baffi, non avrebbe potuto godere meglio.
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