21 - Attenti al tranello del diavolo!
La Sala Comune era piacevolmente silenziosa; tutti gli altri Serpeverde erano fuori a godersi la luce del sole. Adreo entrò dentro e si diresse verso i dormitori maschili con il suo serpentino portandosi dietro un omone goffo e peloso. Cercò il cugino sapendo che era da tutta la settimana che non usciva dai dormitori, probabilmente si era talmente abituato alla punizione dell'anno scorso che era convinto di doverla ancora seguire.
"Antheo: ti presento Rubeus Hagrid! È il guardiacaccia del castello e conosce tantissime creature magiche!" disse allegro indicando l'omone con tutta la mano.
"Così sei tu il famoso Antheo Lestrange! Non c'è una sola Creatura esistente che non parli di te, fai concorrenza al piccolo Potter sai? Ehm... forse questa cosa non dovevo dirtela"
"Non preoccuparti, ho sentito di peggio" disse stancamente il Mangiamorte grattandosi il braccio formicolante. Adreo gli si sedette accanto e continuò le presentazioni: "Quando gli ho detto che hai uno Snaso ne era entusiasta, vuole anche vedere Divoranime"
"Vuole vedere Spruffo?"
Spruffo/Divoranime è il gufo di Antheo, una delle specie di gufi più grandi; lo ricevette per il suo secondo compleanno dal nonno Lestrange, il regalo migliore che potesse fare al suo nipotino, aveva già il nome Divoranime, ma Antheo essendo molto piccolo non riusciva pronunciarlo, così giocò sul fatto che il gufo avesse un aspetto trasandato e gli diede il soprannome Spruffo.
Hagrid rise sentendo il buffo soprannome e si congratulò col Mangiamorte per avere un esemplare tanto nobile, poi chiese di vedere lo snaso: "Stia attento signore, ultimamente è un po' nervoso"
"Oh dammi pure del tu Antheo, non sono proprio nessuno per ricevere così tante formalità; ma che bello Snaso che abbiamo qui! Che colori e che macchie!" Hagrid era entusiasta e si rigirava Sni nelle sue grandi mani sorridendo. Lo snaso sembrò calmarsi e rilassarsi davanti a lui, e questo infastidì leggermente Antheo.
"È molto bello e in salute Antheo, lo tratti molto bene"
"Ma con me si comporta male, perché?"
"Be' essendo una Creatura tanto socievole e sensibile... credo riconosca il nervosismo del padrone; se vuoi posso badare a lui mentre percorri l'anno scolastico"
Antheo rifletté un attimo e arrivò alla conclusione che, per quanto gli sarebbe dispiaciuto, doveva pur studiare con tranquillità. Accettò la proposta di Hagrid e gli consegnò la gabbietta con Sni. Prima che Hagrid potesse oltrepassare la porta, si girò: "Mi raccomando voi due: state molto attenti a dove passeggiate, ho sentito degli strani rumori in questi giorni e non vorrei che si fosse introdotto a scuola qualcosa di pericoloso" poi corse a casa sua.
Adreo guardò Antheo: "Non ti dispiacerà sentire la mancanza di Sni?"
"Sì, e anche tanto; ma io devo studiare e lui ha bisogno di tranquillità, magari si annoiava e una corsetta all'aperto gli farà bene" ma non finì di parlare che la mano iniziò a fargli più male del solito. Non era il Marchio Nero, il bruciore era ben diverso, ma il dolore era così forte che questa volta Antheo non poté nasconderlo. Adreo si allarmò e chiedendo ripetutamente se stesse bene, se facesse tanto male e cosa stesse succedendo, portò il Mangiamorte in infermeria di corsa.
"Questo è il risultato del tuo incantesimo quella volta, al tuo primo duello" disse la signora Chips massaggiando il braccio con un unguento. Adreo aveva ancora gli occhi spalancati e la bocca tremante dallo spavento, e l'infermiera pensò fosse meglio calmarlo: "Grazie a Dio non è nulla di grave, ma sarà meglio che il braccio non venga sforzato troppo"
"Ma è un anno che è ridotto così, perché fa ancora male?"
"Credo che questo lo scopriremo, ricordati che sei stato molto fortunato: una Maledizione di quella portata che rimbalza di solito ci lascia il morto"
Adreo si sentì mancare, morire... Antheo ci teneva tanto a rischiare la vita e il posto a scuola per puro divertimento! A volte, anzi, quasi sempre, proprio non lo capiva.
Aspettò pazientemente che la signora Chips fasciasse di nuovo il braccio ad Antheo ed uscirono dall'infermeria. Poco dopo aver varcato la porta, si trovarono davanti Ninfadora e un Cedric dolorante, seguite dal Tassorosso-snaso e da Béatrice in compagnia delle altre due ragazze Corvonero.
I due Lestrange si guardarono, poi Adreo prese la parola: "Come mai siete tutti qui in gruppo? Mi sembrate una manifestazione"
"Dorca è cascato dalla scopa dopo avermi urtato, fortunatamente io sono viva e vegeta, ma lui un po' meno..." disse Ninfa imbarazzata, poi guardò il Mangiamorte: "Ehi Antheo! Ma che hai fatto al braccio?"
"Oh ehm... credo sia uno... stiramento del muscolo"
"Vi conoscete voi due? Parlate con molta confidenza" chiese Aurelia, la ragazza col caschetto nero. Ninfadora si gonfiò di orgoglio e disse con vanto: "Siamo cugini di primo grado!"
"Ma come mai tu sei in Tassorosso? Non c'è stato un solo membro della sua famiglia che non fosse Serpeverde, così dicono"
"Lunga storia, e noiosa" troncò il discorso Antheo, vedendo il suo migliore amico piegarsi facendo una smorfia stile nausea. Lasciò il gruppo entrare in infermeria, cercando di sorridere a Béatrice che entrò velocemente. Adreo lo incalzò: "No! Non provo niente per lei! Antheo si vede lontano un chilometro che hai perso la testa per lei!"
"Finiscila non è vero! Mi fa solo... tenerezza" disse Antheo cercando di essere convincente.
Tornati alla sala comune di Serpeverde, i due Lestrange vennero bloccati da Remilia Crow e le sue due amiche. Antheo sbuffò: "Ma oggi le seccature non finiscono mai"
Remilia di tutta risposta rise: "E te ne stupisci anche? Dovresti saperlo ormai di essere una calamita per i guai. Comunque" disse poi diventando seria "Devo chiederti una cosa importante: ho perso qualcosa nello sgabuzzino del secondo piano la settimana scorsa, una... Ricordella. Vuoi aiutarmi?"
"Cosa te ne fai di una Ricordella? Sei così stordita?" Rise Adreo.
"Non ti ho chiesto di intervenire!" Lo interruppe lei con tono scorbutico, e aspettò una risposta dal Mangiamorte. Antheo la fissò per un po': conoscendo il loro rapporto, perché avrebbe dovuto chiedere proprio a lui un aiuto? In fondo non lo poteva vedere. Decise di saperne un po' di più: "E perché lo vieni a chiedere proprio a me? Ci sono tanti altri Serpeverde con cui vai più d'accordo"
"È vero; ma si dà il caso che nessuno sia bravo con la bacchetta quanto te, questo purtroppo lo devo tristemente ammettere, esclusa me ovvio. Ora che sai la motivazione vuoi aiutarmi?"I due Lestrange si guardarono per un attimo, non si fidavano di Remilia, ma non era da escludere che potesse dire la verità. Accettarono ma non fecero in tempo a finire la frase che vennero trascinati per tutta la scuola fino al secondo piano.
Arrivati davanti alla porta dello sgabuzzino, Remilia invitò Antheo e Adreo ad entrare. Il Mangiamorte rimase immobile per un attimo ad ascoltare: sentiva degli strani fruscii, e una brutta sensazione. Fermò il cugino che stava per muoversi: "Cosa c'è qui dentro?"
"Cose da sgabuzzino, perché?"
"Perché le cose da sgabuzzino non strisciano"
"Andiamo! Ti ho chiesto aiuto e mi liquidi così?!" Disse Remilia mostrandosi offesa. Antheo allora roteò gli occhi fece qualche passo, non prima di aver ordinato ad Adreo di rimanere lì fermo. Prese la maniglia della porta e la aprì piano. Ma mentre stava per entrare velocemente, si girò di scatto e afferrò la tunica della Crow trascinandola dentro con lui. Poi la porta si chiuse.
I due Serpeverde erano ora dentro uno sgabuzzino buio e odorante di chiuso e muffa; Antheo guardava la ragazza con uno sguardo tra il furioso e l'interrogatorio, se davvero aveva perso qualcosa, allora doveva cercarla lei.
"Perché lo hai fatto?!" Chiese arrabbiata e allarmata la ragazza.
"Non cercherò al posto tuo qualcosa che hai perso TU! Visto che hai perso la tua Ricordella, riuscirai a trovarla ed io ti farò luce, ma voglio assicurarmi che questo non sai una trappola!" Ma quando Antheo disse quest'ultima parola, entrambi sentirono il pavimento muoversi e persero l'equilibrio, facendo un bel tuffo in un mucchio di piante rampicanti. Ma quella pianta non era una pianta qualsiasi, era ben sì un...
"Un Tranello del Diavolo?! Ma non mi dire!" Disse Antheo con tutta la seccatura che la sua voce potesse avere. Remilia era alquanto inquieta, era caduta nella sua stessa trappola.
"Chissà perché non mi stupisce per niente, eh Remilia?!"
"Oh, falla finita! Visto e considerato che i professori e il preside stesso non vogliono prendere nessun provvedimento su di te, dopo tutto quello che hai fatto, ho pensato che avrei dovuto pensarci io stessa!"
"Oh sì: e un Tranello del Diavolo in una comunissima stanza della scuola, dove tutti possono entrarci e finirci, è un'ottima soluzione!"
"Be' il piano non prevedeva che tu mi ci portassi dentro!"
Mentre i due erano impegnati in un'animata discussione, la pianta iniziò improvvisamente a muoversi bloccandoli dalla vita in giù. Adesso Remilia era veramente spaventata: il bersaglio doveva essere solo il Mangiamorte, non anche lei! Iniziò a divincolarsi come una disperata, mentre Antheo cercava solo di liberare braccia e gambe, mentre le liane e le radici gli stavano lentamente rovinando la mantella e le fasce del braccio.
Adreo e le altre due, non vedendo tornare i ragazzi, aprirono la porta per controllare e videro una voragine piena zeppa di liane e radici. Adreo urlò dalla sorpresa: "Ma che diavolo è?!" Poi si guardò intorno: "Antheo! Dove siete!"
"Guarda sotto e ci trovi!"
Adreo guardò giù: "Ma come ci siete finiti là?!"
"Perché non lo chiedi alle due ragazze che sono lì con te?" fece Antheo sarcastico, come se non avesse delle liane a bloccarlo.
"Fateci uscire da qui! Subito!"
Antheo disse al cugino di chiamare aiuto. Quest'ultimo fece dei movimenti bruschi, tra il guardarsi intorno, cercare qualcosa e insultare le altre Serpeverde; poi queste, per farlo smettere, lo spinsero ma finirono tutti e tre nella pianta.
"Ma davvero!?" Sbraitò Antheo "Vi ho chiesto di chiamare aiuto, non di suicidarvi!"
Ora tutti e cinque stavano disperatamente cercando di liberarsi, pur sapendo che era tutto inutile, dato che ottenevano l'effetto contrario. Ah Remilia, non perdevano occasione di dire tutti, questa volta l'avevi proprio studiata, ma non avevi proprio pensato ad un piano B in caso di problemi quali questo?!
Le fasce di Antheo si levarono del tutto e le liane iniziarono a tirargli il braccio. Quando Antheo si sentì tirare, urlando riuscì a liberarsi e poggiò la mano su un'altra radice. Ma quando lo fece, questa bruciò all'improvviso. Ma com'era possibile?! Non poteva essere opera del Marchio, non era questo il suo effetto!
"Ma come ci sei riuscito?!" Chiese Adreo sorpreso.
"Io ho solo toccato la pianta, così!" Disse Antheo rifacendo lo stesso gesto, e di nuovo la sua mano sinistra divenne incandescente e bruciò un'altra radice. In qualche modo aveva trovato un metodo per liberarsi: cominciò a strisciare la sua mano su tutte le liane che lo tenevano e una volta libero fece in modo di non farsi bloccare di nuovo: "Ok! Chi si ricorda cosa NON PIACE al Tranello del Diavolo? Erbologia ragazzi!"
"Ehm..." balbettarono le ragazze per un po', poi una si accese: "La luce! Questa pianta odia la luce!"
"Bene!" Disse Antheo estraendo la bacchetta e la puntò verso il basso, sulla pianta "Lumos Solem!!"
Il bagliore divenne accecante, tanto che la pianta si ritrasse improvvisamente facendo cadere giù i ragazzi per uno scivolo finendo in una stanza buia dei sotterranei. Quello sgabuzzino nascondeva un passaggio segreto che portava al pian terreno, e tutti i Serpeverde sbattono la faccia sul freddo pavimento di roccia. Quando si alzarono sentirono miagolare dietro di loro.
La gatta del custode li stava fissando. Ottimo.
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