Capitolo II
Era una mattina come le altre e Taiyo stava andando a scuola.
Per tutte le lezioni è stata a fissare quel ciondolo, pensando dove avrebbe potuto incontrare la ragazzina del giorno scorso.
Dopo un tempo che le sembrò interminabile la campanella finalmente suonò.
Tutti i ragazzi uscirono dalle aule per tornare a casa, tutti tranne Taiyo, che era rimasta seduta a pensare ancora a quel ciondolo.
"Hey! Che stai facendo!" disse una compagna di classe di Taiyo.
"Lasciami stare"
Taiyo si alzò e si diresse verso l'uscita della classe, ma quella ragazza la prese per la spalla e le strappò il ciondolo.
"E questo cos'è? Hmpf... è proprio fuori moda" fece una risata.
"Ridammelo" disse Taiyo innervosita
"E perché? Te l'ha dato la mammina?"
In quel momento Taiyo non riusciva più a mantenere la calma, riprese il ciondolo con forza e diede un pugno in faccia a la ragazza.
"Chi ride ora?" fece Taiyo uscendo dalla classe.
Mentre tornava a casa sapeva in che guaio si era cacciata. Aveva appena picchiato la ragazza più popolare della scuola, nessuno l'avrebbe mai perdonata. In quel momento sperava in una sospensione, così da poter rimanere a casa e stare lontano dai compagni di scuola per un po'.
Tornò a casa solo per posta lo zaino e prendere Lucky.
Si diresse verso il posto dove l'altro giorno aveva incontrato quella bambina.
"Allora Lucky!" disse Taiyo inginocchiandosi davanti al cane e accarezzandogli la testa "oggi dobbiamo ritrovare la bambina di ieri! Intesi?"
Il cane rispose con una leccata sulla faccia.
Dopo un'oretta non c'era ancora segno della ragazza.
"Yawn... " Taiyo era stanca e si addormentò su una panchina.
Mentre dormiva si sentì tirare la mano, era Lucky, che abbaiava e tirava.
"Che c'è? Mi hai svegliata... "
Il cane puntava una bambina seduta su una panchina poco distante da loro.
"Ma è la bambina del ciondolo! Bravo cagnolone!"
Taiyo accarezzò il cane e poi si diresse verso la bambina.
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