Parte 3 Il bosco
Il bosco incuteva un certo timore. Tutte le paure venivano trasformate in qualche oggetto, che al buio prendevano delle sembianze mostruose, che fosse un albero o rami secchi o vecchi tronchi marci. Tutto si trasfigurava nel bosco.
Ma per ora della farfalla nessun segno.
Davide sentiva una certa inquietudine, così si mise a parlare con qualcuno di loro. Erano simpatici e alla mano e Davide riuscì a scambiarci qualche battuta ed entrarci in confidenza. In particolare una ragazza Linda, con la quale iniziò una conversazione prettamente psicologica. La ragazza non era per niente sicura di sé, a causa di delusioni sentimentali, che gli erano successe. Pensava di essere deludente e che nessuno si interessasse a lei, tanto che questo stato divenne una vera e propria paranoia, che la portò a non voler più frequentare nessuno. La colpa era stata di una biondina tutto pepe, che le aveva soffiato il ragazzo, una gattamorta nel vero senso della parola, una di quelle che se la tirano, per sembrare interessanti e poi zac, fanno cadere l'uomo ai loro piedi. Spiritosa al punto giusto, tanto che i ragazzi le sbavavano dietro. E lei con tutti quei ragazzi attorno, proprio sul suo ragazzo doveva posare lo sguardo? Le avrebbe volentieri cavato gli occhi a quella gattamorta sgualdrina. Ma il suo ragazzo era cascato in pieno nelle sue grinfie. Ad amplificare ulteriormente l'umiliazione sua c'era anche l'eco sui social network. La sgualdrina l'aveva adescato su Facebook, prima gli aveva chiesto l'amicizia e poi aveva iniziato a pubblicare foto sue senza veli, con il costume e pose provocanti, su cui quello stupido del suo ragazzo metteva quel dannatissimo mi piace. Glielo avrebbe fatto ritirare quel mi piace a colpi di martellate sul dito. Poi i due disgraziati si erano messi insieme. Propositi vendicativi le invadevano la mente e con la loro messa in atto si sarebbe sentita meglio e più libera. Avrebbe proprio voluto sputare in faccia a tutti e due, anzi si meritavano ben di peggio. Una furia cieca l'aveva posseduta per settimane e se li avesse incontrati insieme l'avrebbe fatti fuori, seduta stante.
Lei cosa aveva che non andava? Non era abbastanza carina e interessante? Si certo che lo era, ma mai come quella maledetta gattamorta. Uccidere, uccidere, uccidere, le rimbombava nella mente insieme alle parole V di Vendetta.
Davide cercò di calmarla. Era così disperata che aveva partecipato alla spedizione con l'intento di vedere la farfalla dorata ed esaudire il suo desiderio di vendetta.
Davide le spiegò che avrebbe fatto meglio ad aprire il suo cuore ad un altro ragazzo, convincendola che lei sarebbe stata speciale per qualcuno e che presto avrebbe trovato un nuovo ragazzo, molto meglio di lui. La ragazza scuoteva la testa, perché pensava che qualsiasi altra persona sarebbe stata preferita, da un ipotetico ragazzo a lei, perché in lei c'era la convinzione di non valere nulla. Questo delirio lucido paranoide non se ne voleva andare.
"Ma proprio una con problemi psichiatrici gli doveva capitare", pensò Davide.
Certo ce n'era di gente strana.
La coppia di fidanzati, anche loro ne avevano di problemi. Lui era un violento e lei era succube dei suoi maltrattamenti.
Poi c'erano i ragazzetti schiamazzanti che non mostravano rispetto per niente e per nessuno. Venne a sapere che erano dei teppisti, che si vantavano delle loro bravate, cose anche gravi, sui social network, pur di avere popolarità. Al diavolo la popolarità. Lui odiava Facebook. Quanta superficialità, quanta ipocrisia e quegli odiosi mi piace cosa stavano a significare? Non era meglio un contatto dal vivo, che un pollice in su?
Un diverbio acceso attrasse la sua attenzione. Ecco un'altra coppia, marito e moglie che avevano iniziato a litigare.
«Guarda», diceva lui. «È mai possibile che sei distratta pure qua, ma dove hai la testa?» La stava accusando di aver perso la torcia, che in realtà poi aveva lui. L'aveva messa un attimo dentro lo zaino ed ora incolpava la moglie. Lei scappò via piangendo. Disse a Davide che non ce la faceva più. Suo marito era prepotente e non le dava mai un attimo di pace. Era uno che sapeva fare tutto lui, mentre gli altri erano stupidi e dovevano sottomettersi, perché l'unico in grado di capire tutto era lui. Che si trattasse di qualsiasi cosa, anche la più banale, lui aveva sempre ragione e lei, la moglie, secondo lui, se la prendeva troppo. Un essere prepotente, che non sarebbe mai cambiato in nessun modo. Avrebbe voluto separarsi, ma non era semplice. Cosa sarebbe successo poi?
Ce l'avrebbe fatta senza un lavoro? Così però non poteva andare avanti. Suo marito era insopportabile e non avrebbe più vissuto un singolo momento di felicità con lui. Avrebbe voluto rifarsi una vita. Ma poi i ragazzi, i loro figli, cosa avrebbero fatto. È vero che erano già grandi, ma non voleva creare danni a nessuno. Del resto erano anni che se ne stava in quella situazione, solo per il bene della famiglia. Quella spedizione poteva significare tanto per lei. Voleva vedere la farfalla e voleva esaudire il suo desiderio più grande: quello di rifarsi una vita ed essere felice.
Davide pensò che non sarebbe stato facile quella notte.
Continuò ad osservare i partecipanti. Un tizio con gli occhiali con la montatura tonda, a quanto dicevano era un dottore chirurgo. Certo dava una certa sicurezza sapere che c'era un medico nel gruppo, così non avrebbero avuto problemi se qualcuno si fosse sentito o fatto male. Era consolante sapere questo. Il dottore era abbastanza giovane, sarà stato sulla trentina. Era magro, quasi allampanato e altissimo. Faceva quasi impressione. Occhi marroni e capelli castani, era abbastanza taciturno, ogni tanto lanciava un'occhiata di sfuggita, per poi riabbassare lo sguardo e aveva chiesto a Davide informazioni sull'escursione.
Lo sguardo di Davide fu attratto da una signora rossa molto avvenente. Era una modella, come seppe poi e insieme ad un'amica aveva voluto partecipare a questa gita. Si chiamava Rita, un nome proprio adatto a lei, pensò Davide, il cui richiamo alla diva di Hollywood Rita Hayworth era evidente. Chissà se anche lei era appassionata di cinema. Quasi quasi ci avrebbe fatto un pensierino, se non fosse stato che era fidanzato. Ma la fidanzata, vista la loro litigata gli avrebbe messo il muso per chissà quanto tempo. Meglio approfittarne nel frattempo, no? NO, decisamente no non poteva. Lui era una persona leale. Quindi accantonò questa idea.
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