La lupa
Quel momento di vulnerabilità
squarcia la mia tranquillità
la mia sicurezza
Mi chiudo in me stessa
molto più protetta
che da alte mura in pietra
Detesto sentirmi debole
detesto sentirmi impotente
e incapace di reagire
Una lupa, questo sono,
con la coda tra le zampe
e la costante paura
di essere sottomessa
I passi
nei pressi della tana
mi fanno alzare il labbro
infastidita
Un fiato familiare
batte sull'entrata
ma non appare
Ringhio
mostrando le zanne
al buio della notte
Bramo di sentire
la mia voce
Bramo di sentire
il mio coraggio
Il mio branco
mi ha allontanata
mi ha lacerato la pelliccia
con abbai di disprezzo
La presenza all'esterno
fugge via
ma sono sicura
che rimarranno le impronte
e se non nella terra
nel mio ricordo
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