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"RITORNO DA TE"

"Prova ad avere un mondo nel cuore,
e non riuscire ad esprimerlo con le parole."

Roma, Ottobre

Quasi tre settimane senza Mattia e mi sembra come se un pezzo del mio cuore si fosse staccato e fosse uscito dal mio petto per seguire lui, andato in Toscana per la produzione del suo nuovo album.
Stasera per fortuna però tornerà a casa; sono stra-contenta che stiano uscendo dei pezzi forti e che sia lui che i suoi compagni di avventura, tra cui il produttore Boosta, si stiano dedicando al massimo a questo nuovo progetto, ma a me manca troppo il mio uomo e a Riccardo il suo papà.
Non mi basta più il messaggio del buongiorno o la chiamata prima di andare a letto, sono stanca di dirgli che va tutto bene quando invece suo figlio non fa altro che piangere disperato ogni sera perchè abituato ad addormentarsi sul suo petto; provo in tutti i modi a non fargli pesare questa cosa perché so benissimo che quello che sta facendo è fondamentale per la sua carriera, per la sua felicità che è anche la mia e per quella dei suoi sostenitori, ma è stato inevitabile, dopo già una settimana, dirgli che mi...ci mancava da morire.

Per non sentirmi completamente sola, ho deciso di andare, per questi giorni, a casa dai miei.
È stato bello tornare alle origini e alle mie vecchie abitudini, dormire nel mio letto dove fino a pochi mesi fa erano riposte tutte le mie paure e i miei segreti, entrare nel mio bagno sempre un po' disordinato e passare del tempo con la mia sorellina acquisita Ginevra che si è divertita a giocare con Riccardo, avendo molta cura nel non fargli del male essendo lui ancora piccolino; ogni tanto mandavo qualche foto a Mattia per mostrargli quanto fossero carini insieme e lui rispondeva dispiaciuto che avrebbe tanto voluto stare con noi.
Le stesse foto le ho inviate continuamente anche a mia cugina Serena e continuo ad inviargliene per non farla sentire mai sola. Purtroppo con Emir non è andata come tutti ci aspettavamo, come in primis lei stessa credeva che potesse andare. Ricordo ancora come fosse ieri la sua chiamata, in quel caldo martedì sera di inizio settembre. Non l'avevo mai sentita così svuotata, così straziata, così impotente. È stata la sua amica Emma a raccontarmi di come la storia con Emir fosse stata definitivamente chiusa, Serena non aveva neppure la forza di parlarne. È stata dura per me trattenere le lacrime, non riuscivo a credere che davvero fosse finita, non riuscivo a credere che quei due ragazzi che poche settimane prima avevo visto amarsi tanto, fossero stati vinti da qualcosa di più grande di loro.
Però mia cugina è stata forte, forse per una volta nella sua vita ha pensato a se stessa, ha scelto di salvaguardarsi per non finire succube della depressione di Emir, nonostante l'amore che prova per lui.
Ormai è passato più di un mese e la situazione sembra non cambiare, lei ha ripreso con la sua vecchia vita, si nasconde dietro a tristi sorrisi e riempie le sue giornate per non pensare al vuoto che si porta dietro giorno dopo giorno. Provo con tutta me stessa a starle accanto, ma sento che non è abbastanza. Sta davvero tanto male, me ne accorgo dai suoi occhi spenti e dalla sua voce spezzata.
Vorrei fare molto di più per lei perché non se lo merita, non merita questa sofferenza. Avrei voglia di chiamare Emir e di fargli un bel lavaggio del cervello; anche Mattia aveva pensato di parlarci da uomo a uomo, soprattutto dopo le loro ultime confidenze, ma alla fine entrambi siamo stati frenati. La vita è la loro, la storia è la loro; solo Emir può sapere cosa gli passa per la testa, noi non possiamo intrometterci, rischieremmo di diventare invadenti.
Spero solo che tutto si risolva per il meglio. Io in loro ho visto il vero Amore, non voglio credere di essermi sbagliata.

Una delle cose che più mi mancava dello stare a casa mia è il parlare dalla mattina alla sera con Tata Maya.
«Non posso pensare a quanto tu sia cresciuta!» Mi tornano in mente le sue parole, pronunciate in un tardo pomeriggio di settembre mentre io allattavo mio figlio.
«A volte mi guardo allo specchio e mi sorprendo anche io di come siano cambiate così tante cose, di come sia cambiata io!»
«Eri la mia piccola Mì un po' viziatella, ogni giorno in preda a una crisi di nervi per una brutta litigata con i tuoi genitori, per un vestito, un ragazzo o un'amica e invece ora, eccoti quì, con in braccio una creatura meravigliosa e sulle spalle tante responsabilità.»
«Non avrei mai pensato di vivere questa vita meravigliosa, non mi sarei mai aspettata che fosse così bello avere una famiglia con Mattia.»
«Quel ragazzo t'ha salvata!» Poche parole che da giorni rimbombano nella mia testa. Tata Maya mi conosce da quando sono nata, mi ha cresciuta, sa quante ne ho dovute affrontare soprattutto da dopo la morte di mio cugino: le discussioni con i miei, la relazione malata con Lorenzo, tutti i miei pianti, i problemi con l'università, i problemi con me stessa e la grave depressione in cui ero caduta. Sa anche molto bene che l'entrata di Mattia nella mia esistenza è stata per me la salvezza e questo non fa altro che ripetermelo, soprattutto per avere la soddisfazione nel dire che aveva ragione quando mi spingeva a provarci con lui e soprattutto quando, una volta rimasta incinta, mi spronava in tutti i modi a parlarne con il mio uomo. Sicuramente, se l'avessi ascoltata, mi sarei risparmiata tanta sofferenza e quel periodo di lontananza dall'amore della mia vita, ma forse doveva andare così, forse quel periodo è servito ad entrambi per capire che l'uno non sopravviverebbe senza l'altro.

La chiacchierata non c'è stata solo con Tata Maya, con molta sorpresa anche mia madre ha aperto il suo cuore a me dopo troppo tempo che non riusciva a farlo.
«Sono fiera di te, amore mio.» Mi ha detto con le lacrime agli occhi una mattina, abbracciandomi forte, dopo aver portato avanti un discorso di scuse per il comportamento avuto negli ultimi anni e per non essere stata presente nella mia vita come avrebbe voluto.
«Sei diventata una donna, una mamma, senza che io me ne accorgessi, hai trovato la tua strada nonostante il fatto che io e tuo padre più volte ti avessimo messo i bastoni tra le ruote. Perdonaci! Sei la nostra gioia più grande, la nostra bambina!»
Neanche io sono riuscita a trattenere le lacrime, soprattutto dopo che anche mio padre si è avvicinato per donarmi un tenero abbraccio pronunciando due parole in croce che per me valgono più di ogni altra cosa.
«Sei il nostro orgoglio. Te, Mattia e Riccardo ci avete donato una nuova felicità. Amore de papà, te voglio bene!»

Credo che non ringrazierò mai abbastanza Mattia per avermi cambiata e per avermi fatto leggere gli atteggiamenti dei miei genitori da un'altra prospettiva: è stato il primo a non arrendersi quando non veniva accolto da loro come avremmo voluto; mi ripeteva continuamente che ci sarebbe voluto solo del tempo prima che potessero capirlo a fondo. E infatti così è stato: ora lo trattano come un figlio, gli riconoscono il fatto che mi abbia aiutata, che mi abbia fatto diventare una persona migliore, ma soprattutto che mi abbia fatto diventare una persona Felice.

Cambio il pannolino a Riccardo per poi mettergli il pigiamino; la tutina morbida blu che indossa mette in risalto i suoi occhioni cielo che mutano colore ogni giorno, proprio come quelli del suo papà.
Lo cullo un po' girovagando per casa, ma proprio non ne vuole sapere di dormire.
Inoltre non mi aiuta la suoneria del telefono che di colpo inizia ad infondere note ad alto volume.
«Pronto!» Esclamo, leggendo sullo schermo il nome della mia amica Rebecca.
«Mì, tesoro, te disturbo?» Ribatte lei con voce squillante.
«No, sto cercando de fa' addormenta' il pupo, ma è più arzillo de me! Sta con gli occhi sbarrati ad osservare tutto, appoggiato sulla mia spalla. Aiutooooo!» Le dico disperata avvicinandomi alla cucina per preparare un biberon di camomilla.
«Ma c'ha ragione poretto! So' solo le dieci e mezza, è presto per dormire!» Ride lei prendendomi in giro.
«Presto?» Controbatto infuriata. «Reby io so' stremata!»
«Sto scherzando, amica! Vedrai che tra un po' crollerà anche lui.» Afferma per consolarmi. «Comunque te rubo solo qualche minuto.» Continua poi per espormi il motivo della sua chiamata. «I miei genitori avrebbero urgentemente bisogno de tua madre per una causa da portare avanti contro non ho capito chi, affari de lavoro comunque. Dici che domani mattina potrebbe avere un po' de tempo per loro?»
«Guarda ora la chiamo subito e te faccio sapere!» Esclamo disponibile; i genitori di Reby hanno sempre fatto tanto per me, un piacere non si nega a nessuno.
«Grazie Mì, davvero!»
«E de che! Ce sentiamo tra poco.»

La saluto e subito chiamo mia madre che, dopo aver controllato la sua agenda, mi dice di avvisare Rebecca che potrà ricevere i suoi genitori domani mattina verso le undici. Finisco di risolvere la questione e poi torno a dedicarmi al mio bambino.

Gli massaggio il pancino, gli canticchio una ninna nanna e provo a coccolarlo sul lettone, ma nulla, sembra che qui l'unica che ha tanto sonno, sono solo io.
Finalmente, dopo avergli fatto ascoltare almeno tre canzoni di Mattia, riesce ad addormentarsi e, dopo aver sistemato dei cuscini al suo fianco come protezione, senza rendermene conto cado anche io in un sonno profondo. Mattia mi aveva avvisato che avrebbe fatto molto tardi e nonostante il fatto che io abbia una voglia immensa di rivederlo, non riesco a tenere più gli occhi aperti.

Mattia's POV
Infilo la chiave nella serratura per poi girarla delicatamente; sono quasi le 3:00 del mattino e non vorrei svegliare la mia patatina che sicuramente starà dormendo a sette cuscini. Poso le valigie e tutto il resto in salotto, domani metterò in ordine; ora sono molto stanco anche io, non vedo l'ora di mettermi a letto. Salgo le scale che mi separano dalla camera e, senza fare rumore, entro nella stanza accendendo l'abat-jour sul comodino. La mia donna è coperta fin sopra le spalle da una trapunta bianca e poggia la guancia sinistra sul cuscino che ormai ha preso la forma della sua testa; accanto a lei, con le braccia aperte e il pancino all'insù, dorme beato il mio ranocchietto. Mi avvicino poggiando un ginocchio ed entrambe le mani sul letto per donare un tenero bacio sulla testa della mia Micole: avrà sicuramente lavato oggi i suoi capelli, sono impregnati di un profumo inebriante. Lo respiro a pieni polmoni, mi era mancata questa sensazione, mi era mancata la mia famiglia. Mi sposto poi dall'altro lato per prendere Riccardo e adagiarlo nella sua culla, avendo cura nel non farlo svegliare; sono sicuro che Micole si sia impazzita per farlo addormentare, ultimamente sta diventando sempre più difficile causa le prime colichette, ma anche purtroppo, mi tocca dirlo a malincuore, la lontananza da me che lo sta un po' destabilizzando. La mia donna prova in tutti i modi a non farmelo pesare, ma mi rendo benissimo conto che non sia facile per lei e che soprattutto, lo stesso Riccardo ne risenta molto.

Velocemente mi spoglio e infilo un pigiama arrangiato con una t-shirt vecchia e un pantalone; mi metto a letto stremato, muovendo le mani sotto e sopra sul viso.
«Amore mio, sei tornato!» Una voce soave si fa sempre più vicina; la mia piccola, con gli occhi ancora chiusi, mi si avventa per donarmi un bel bacio che da tempo entrambi sognavamo.
«Scusa se t'ho svegliata tesò!» Le sossurro abbracciandola forte. «Me sei mancata da morì!» Continuo poi, notando da parte sua una voglia irrefrenabile di starmi appiccicata.
«Me sei mancato troppo anche tu...» Afferma a bassa voce coricandosi sul mio petto. «Com'è andato il viaggio?» Mi chiede poi.
«Abbastanza bene, anche se abbiamo trovato un po' di traffico a metà strada.» Continuo a parlare  per qualche minuto chiedendole poi come sia andata la sua giornata; è qui che, non ricevendo una risposta, mi rendo conto che si sia riaddormentata da un po' è che io sia stato a parlare da solo. Al pensiero mi scappa un sorriso.
Dopo poco anche i miei occhi si chiudono in un dolce sonno; la serenità che mi infondono queste quattro mura da quando sono abitate anche da Micole e Riccardo, non riesco a ritrovarla da nessun'altra parte.

Sono contento di essere tornato a casa, sono contento di essere tornato da loro.



Spazio autrice:
Ragazzeeeee, eccomi finalmente con un nuovo capitolo!
Cosa ne pensate? Spero vi piaccia!
Fatemelo sapere con i vostri meravigliosi commenti 💚

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