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"PORTAMI VIA"

Mattia's POV

Finalmente sono tornatato.
Stare lontani non è facile per niente; ti senti un buco dentro lo stomaco ogni volta che viene sera e vorresti stare insieme a lei a dormire, ogni volta che ti succede una cosa bella e vorresti raccontargliela guardandola negli occhi, ogni volta che tutto sembra andare per il verso sbagliato e vorresti solo un suo abbraccio.
Non posso neppure chiederle di seguirmi perché anche lei giustamente deve pensare al suo futuro e a realizzarsi.
Quello che faccio richiede molti sacrifici, ogni giorno volo da una parte all'altra e sento lo stress accumularsi; devo badare da solo a me stesso senza l'appoggio della famiglia e, cosa più dura, non posso vedere il viso della mia Micole. Nonostante questo però devo ringraziare Dio per quello che ho, per quello che sto vivendo. Trovarmi di fronte a tutta quella gente che è lì in fila da ore solo per me mi riempie il cuore di gioia ogni santissima volta.
≪Oggi me riposo un po', poi domani se riprende e andrò ar centro commerciale de Rieti.≫ rispondo a mamma mentre porto un pezzo di pane alla bocca.
≪Beh a Rieti veniamo anche noi, no Micole?≫ chiede mia sorella versandosi dell'acqua.
≪Si si, penso proprio che si possa fare!≫ risponde lei con un grande sorriso.
Sono contento che vengano, almeno posso passare un po' più di tempo con loro.

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≪Amore preparati almeno poi arriviamo a casa mia e mi cambio anche io per andare da Sara!≫
Esortato da Micole vado a lavarmi: entro in bagno,apro l'acqua e la lascio scorrere mentre mi spoglio. Tolgo pantalone mutande e calzini insieme lasciandoli poi attorcigliati gli uni con gli altri, poi sfilo la felpa e metto tutto nel cesto dei panni sporchi. Entro finalmente in doccia e, cantando, mi insapono per bene.
≪Matti hai fatto?≫ grida Micole da fuori la porta.
≪Si amò, me asciugo i capelli≫ rispondo accendendo il phono.
La vedo entrare nel bagno e avvicinarsi dolcemente a me. Le sue braccia mi avvolgono da dietro e dopo poco inizia a giocare con i miei capelli e a toccarmi ripetutamente il petto facendo scivolare le sue unghia fin sotto l'ombelico.
Distratto dalle sue moine, per poco non mi brucio la testa con il calore del phono; lo spengo e lo metto via dedicandomi poi alla mia pupetta. Poggio una mano sul suo collo e con il pollice le tocco le labbra che sembrano apparire più carnose del solito.
≪Mentre non c'ero te sei rifatta le labbra?≫ le chiedo prendendola in giro.
≪Stupido!≫ risponde lei facendo una smorfia. Noto uno sguardo strano, come se si stesse vergognando di me.
Non curante di questo prendo a baciarla stringendola a me e facendole inarcare la schiena contro il lavandino. Il laccio dell'accappatoio sembra sfilarsi e con le cosce riesco a sentire meglio il contatto con Micole mentre lei continua a solleticarmi i fianchi nudi. Poi mi guarda in viso e successivamente sposta gli occhi più in giù; dopo un sorriso timido, ma nello stesso tempo malizioso, decide di ricoprirmi e mi manda a vestirmi con tono da maresciallo. Io non posso far altro che obbedire alle sue parole, sorridendole.
Indosso un pantalone nero strappato sulle ginocchia e una felpa grigia, una tra le sue preferite. Sto per mettermi le scarpe blu e il cappellino mio solito ma sono costretto a cambiare i miei piani perché Rebecca mi suggerisce di mettere le converse nere e Micole mi ruba il berretto.
≪Ho due donne contro, non ho speranze!≫ affermo divertito verso Micole spostandole la visiera del cappello verso dietro, proprio come piace indossarlo a me.
Si sta facendo tardi, per cui decidiamo di andare verso casa sua almeno può cambiarsi anche lei. In macchina inizia a specchiarsi ripetutamente per controllare le sopracciglia, a guardare fuori dal finestrino come fanno i bambini e a cambiare canzone prima che finisca. Non le dico nulla perché mi piace osservarla, sorrido pensando al fatto che da quando l'ho conosciuta alcuni suoi atteggiamenti proprio non sono cambiati.
Per fortuna non ci mette troppo tempo a prepararsi, indossa un vestito a pantaloncino grigio che le sta benissimo e sotto delle parigine che le arrivano al ginoccchio.

Micole' POV
Arrivati da Sara noto con piacere che Mattia viene accolto calorosamente, purtroppo vedo che non è mancato solo a me, la sua assenza la percepiscono anche gli altri.
Saluto la mia amica Rebecca con un forte abbraccio e lei mi fissa negli occhi cercando di capire il mio stato d'animo.
Sono felice perché ho Lui, ma nello stesso tempo la paura mi si sta mangiando; spero almeno per questa sera di non pensarci.
≪Hai le labbra gonfissime tesò!≫ Ecco, probabilmente non riuscirò nel mio intento, Rebecca senza accorgersene colpisce dritta al centro.
≪Rebby non farti sentire da Mattia per favore perché già prima l'ha notato anche lui. Sarà dovuto alla gravidanza, sono entrata nel secondo mese e mi sto gonfiando bene bene, a partire dal seno per finire con queste benedette labbra!≫ affermo preoccupata.
≪Te l'avevamo detto che non avresti potuto nascondere il tutto per troppo tempo, tra qualche mese sarà palese.≫
≪Basta Reb!≫ la zittisco. ≪Ora non mi ci far pensare, ti prego. Voglio godermi questa serata in tranquillità.≫
≪Ragazze non venite?≫ ci urla Davide dalla taverna dove sono riuniti tutti.
Raggiungiamo gli altri e insieme iniziamo a mangiare e a scherzare. Mattia con una birra in mano racconta come gli vanno le cose e tutti sono intenti a fargli domande e ad ascoltarlo.
Decidono poi di andare fuori a fumare una sigaretta e con la scusa usciamo tutti per prendere un po' d'aria.
≪Amore...≫ Mattia mi prende in disparte mentre una nuvola di fumo gli riempie la faccia. Io tossisco infastidita e cerco di non farglielo notare.
≪Te ricordi quel posto?≫ mi indica con un dito il gazebo dietro la casa.
≪E chi lo dimentica! Non mi scorderò mai del nostro primo bacio Mattia...≫ lo guardo fisso negli occhi mentre le sue labbra reggono la sigaretta.
≪Quanto ero incazzato quella sera con te...≫ sorride leggermente.  ≪Non ci vedevamo da molto tempo e te eri venuta alla festa con Lorenzo!≫ scandisce l'ultima parola quasi a rinfacciarmelo ancora a distanza di più di un anno. ≪ Ricordo che arrivasti bella più che mai, con un vestito nero e i capelli raccolti a un lato. Iniziasti a ballare a bordo piscina con Chiara, Stefania e Rebecca e io te osservavo da lontano incredulo che tutto quello che avevamo costruito non esistesse più.≫ spegne la cicca nel posacenere dirigendosi verso il Gazebo.
≪Quando te vidi avvicinarti al bancone dove ero io, per prendere da bere, in mente continuavo a ripetermi di mantenere la calma.≫
≪Chi? Tu? La calma? Dove? Quando? ≫ lo prendo in giro ripetutamente tanto da meritarmi una piccola sberla sul braccio da parte sua.  ≪Non mi salutasti neanche Mattia!≫ ancora adesso lo ricordo come fosse ieri per quanto ci rimasi male.
≪Non fu facile per me, ma ero troppo orgoglioso, non riuscivo neppure a guardatte in faccia dopo che anche in ospedale da Davide era andata come era andata insomma, non serve che te ripeta i particolari.≫ infila le mani nelle tasche proprio come aveva fatto quella sera, lo fa sempre quando si sente a disagio o al contrario, quando vuole mostrarsi forte.
≪Diciamo che poi è finita bene però dai!≫ con la testa gli indico il punto esatto dove ci baciammo.
≪Beh, dopo la tua dichiarazione d'amore come potevo nun limonare con te!≫ scoppia in una grossa risata pizzicandomi le guance; io arrabbiatissima per aver rovinato un momento dolce, inizio a menarlo e a scacciarlo.
≪Eddai Micole, sto a scherzà!≫ mi blocca le mani in una forte presa e,come fu quella volta, mi zittisce in uno dei modi più belli con cui una persona può essere zittita. Inizia a baciarmi con molto trasporto misto a tremore, quasi fosse davvero la prima volta.
≪Ti amo pupè.≫ afferma deciso mentre mi sfiora il naso.
≪Ti amo anche io, tanto!≫ lo guardo teneramente. Sento che questo potrebbe essere il momento per raccontargli tutta la verità; sto per farlo quando...
≪Devo dirti una cosa Micole...≫ mi blocco e ritiro quello che io stavo per dirgli.
≪Dimmi!≫
≪So che è chiederti tanto, ma... stavo pensando che forse se ti va potresti venire con me ora che devo ripartire. In fin dei conti si tratta solo di un mese, perché poi da Dicembre i miei spostamenti saranno molti di meno rispetto ad adesso. Potresti convincere i tuoi e seguirmi in questi ultimi instore che devo fare. Così, per stare insieme e per farti entrare ancora di più nel mio mondo. So che sarebbe complicato, ma pensi si possa fare? Io non riesco più a stare senza di te...≫ mi accarezza insicuro i capelli.
Mi lascia senza parole.

Certo che verrei con te amore mio, partirei anche subito pur di passare dei giorni insieme. Ma non posso, non potrei affrontare lo stress di andare in giro dalla mattina alla sera, non potrei stare in mezzo alla troppa confusione, fare tardi la sera, venire a fare serata con te e i tuoi amici, ballare e cantare ai tuoi instore in mezzo a una marea di persone. Non potrei svegliarmi alle 5:00 del mattino per prendere un aereo, o addormentarmi alle 3:00 di notte.
Non posso, aspetto un bambino e, seppur a malincuore, devo dirti di no, perché ora come ora devo pensare prima di tutto a lui e di conseguenza anche a me stessa.

Sarebbe bello potergli dire tutto quello che sto pensando, ma mi limito a rispondergli con poche parole.
Amore mi piacerebbe, ma non posso lo sai. Devo lavorare con mamma e...≫ il discorso si conclude così senza troppe parole da parte mia.

Lui fa finta di niente e non mi fa pesare la mia decisione, ma noto dispiaciuta che la cosa lo ha fatto rimanere un po' male.

Spazio autrice:
Ragazze ci siete? Cosa ne pensate ? Fatevi sentire nei commenti almeno potete dirmi il vostro parere ☺️

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