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"LOVE SHOULDN'T HURT"

Quella di ieri è stata una delle serate più emozionanti della mia vita.
Sono innamorata di Mattia, gliel'ho detto e mi sono sentita così bene in quel momemto che glielo direi altre mille volte, fino a perdere la voce.
Poi il suo ultimo messaggio mi ha completamente sciolta.

Dopo cena andrò da Lorenzo a casa sua, ha detto che vuole chiarire e che gli dispiace di come ha reagito ieri sera, ma io delle sue scuse non me ne faccio nulla. Voglio mollarlo, mi sento in catene e odio questa sensazione.
Devo solo trovare il coraggio per farlo, ho paura della sua reazione...

Mi faccio una bella doccia, e poi inizio a prepararmi. Indosso dei pantaloncini e una camicetta velata che lascia intravedere tutte le forme.

A cena mio fratello ha invitato anche la sua ragazza, che io trovo carinissima. Ci perdiamo in chiacchiere e non mi accorgo che sono passate le 22:00.
≪Io devo scappare!≫ dico alzandomi da tavola.
≪Dove vai?≫ chiede mia madre seria.
≪Dal tuo amato Lorenzo, mamma!≫ rispondo sarcastica.
≪Ah, bene bene, salutacelo!≫

Non sopporto il fatto che si fidi più di lui che di me, è una cosa che mi manda in bestia.
Prendo la borsa, chiavi della macchina e sono pronta per andare.
Forza Micole, ce la puoi fare.
Mi do forza da sola.
Mando un messaggio a Rebby prima di accendere il motore della mia Lancia Y:
『Ohi, sto andando a parlare con Lorenzo. Mi sto cagando in mano, ma ce la devo fare! Dimmi "buona fortuna!"』

Parto, accendendo la radio, e ci sono i miei amati Coldplay.
Canticchio qualcosa, e senza rendermene conto sono già arrivata da Lorenzo.
Scendo dalla macchina e prima di salire a casa sua leggo la risposta di Rebby:
『Buona fortuna tesò! Dajeee 』

Suono al campanello e con un'ansia assurda entro.
Inizia a baciarmi con foga imbarazzante, tanto che sono costretta a spingerlo via.
≪I tuoi non ci sono?≫ chiedo dirigendomi verso camera sua.
≪No, sono fuori a cena!≫

Inizia a farmi un discorso per farsi perdonare con la stessa espressione di un cane bastonato.
Io mantengo le distanze e gli rispondo piuttosto fredda.

Squilla il suo telefono, e io ne approfitto per andare in bagno.

Riuscendo lo trovo seduto sul suo letto e mi indica di andare vicino a lui.

≪Facciamo pace?≫ bisbiglia malizioso.
Non faccio in tempo a rispondere che comincia a toccarmi ovunque, a baciarmi violentemente lasciando lividi sul collo e a cercare di togliermi i vestiti. Lo spingo via da me quasi slogandomi un polso, ma lui è più forte e continua.
Inizio ad urlare di lasciarmi stare fino a quando non mi catapulta in faccia al muro facendomici sbattere.
≪Lorenzo, sei impazzito? Smettila!≫ strillo come non mai e lui non fa da meno.
≪Perchè non vuoi farlo? Non ti piaccio più forse?≫ mi blocca le spalle. ≪Oppure perchè ti senti con qualcun altro? Che ne so, tipo con un certo Matti?!!≫
≪Ma...≫ rimango pietrificata.
≪Zitta! Devi stare solo zitta! Ho letto i messaggi! Chi credevi di prendere in giro?≫ diventa feroce.
≪Primo, chi cazzo ti ha dato il permesso di mettere le mani tra le mie cose!? Secondo, ero appunto venuta per dirti che tra noi è finita!≫
≪E certo! Tutto per Mattia eh? Spero di non beccarlo mai in giro, perchè sennò...≫
≪Sennò cosa? Che fai? Mattia mi ha solo aiutata ad uscire da questa storia che mi stava opprimendo. Non ce la faccio più Lorenzo! Non ti voglio! Non ti ho mai amato! Non capisci che siamo stati insieme solo per i nostri genitori? BASTA!≫ urlo sforzando la voce.

Improvissamente sento un bruciore allucinante sulla guancia. Mi ha appena tirato una sberla colpendo poi la scrivania con un calcio e facendo rompere in mille pezzi un vaso di vetro, schizzato sulla mia gamba provocando la fuoriuscita di sangue.

Decido di scappare via dalla sua forte presa che continua ad avere sulle mie braccia e dopo vari tentativi ci riesco.

Prendo la borsa di fretta facendo cadere tutto, raccolgo le cose e poi corro in macchina. Singhiozzando poggio braccia e testa sul volante rimanendo così per qualche istante.

Inizio a vagare senza meta. A casa non voglio andare, da Rebecca neanche, non posso farmi vedere così dai genitori.
Grazie a Dio ricordo la via di Mattia e istintivamente vado da lui.
È mezzanotte e mezza passata, e io sono qui sotto il suo palazzo, con il rimmel mischiato a lacrime amare che continua a colare sugli zigomi, con una guancia che pulsa ancora dal dolore e con una coscia sanguinante nonostante ci abbia passato ripetutamente un fazzoletto.

Eccomi qui, sono Micole, 1 metro e 70 di sogni e felicità da poco assaporata, ricoperta di lividi per aver finalmente aperto la gabbia nella quale mi trovavo. Qualcuno direbbe che a questo punto sarebbe meglio rimanere "protetti" nella bolla, ma nonostante i miei singhiozzi, i miei sossulti, le mie lacrime e la mia rabbia, in questo momento credo di iniziare a sentire finalmente L'ECO DELLA LIBERTÀ.

Trovo il portone aperto, mi fermo ad ogni piano per leggere i nomi dei campanelli. Arrivo finalmente davanti alla sua porta e con le lacrime bloccate negli occhi, comincio a suonare ripetutamente e a bussare con forza.

La porta si apre lentamente e io mi ritrovo Mattia davanti, scalzo in pantaloncini e T-Shirt, che si strofina gli occhi. Rimango immobile.
≪Santo cielo Micole, ch'hai fatto?≫
Mi prende e mi stringe a sè così forte da ricambiarmi l'anima, e inizio lentamente a sentirmi meglio.
Mi guarda da capo a piedi chiedendomi di ogni singolo segno sul mio corpo.
Gli racconto tutto fingendo di stare bene per non farlo allarmare, ma le lacrime che continuano ad uscire non mi sono d'aiuto.
≪Io lo ammazzo, lo ammazzo Micole! Non te doveva toccà manco co mezzo dito, questo fa na brutta fine!≫ si morde i pugni.
≪Mattia no ti prego, non ti ci mettere anche te! Io odio la violenza, e per stasera ne ho abbastanza! Ho bisogno solo di te ora!≫
Mi fissa, e capisco che se potesse spaccherebbe tutto, ma non lo fa per me.
Mi abbraccia nuovamente lasciandomi dei baci in testa e poi mi accompagna in bagno per medicarmi e riprendermi un pò.
Mi siedo sul bordo della vasca e lui arriva con dell'acqua ossigenata e dei cerotti per la gamba.
≪Brucerà un pò...≫ mi dice accarezzandomi con due dita anche la guancia rossa.
Lo fisso e non riesco a bloccare l'ennesima lacrima.
≪Con me non soffrirai più,in tutti i sensi! Te lo prometto! L'amore non dovrebbe far male. ≫ dice sospirando. Passo la mia mano tra i suoi capelli spettinati, non rispondo, semplicemente mi avvicino per donargli un bacio, che seppur misto di lacrime e tristezza, è la cosa più toccante che abbia mai provato.
In fondo, ora sto bene.

Spazio autrice Finalmente è finita con Lorenzo!
Cosa ne pensate? Addirittura Micole davanti a tutta questa sofferenza, vede in Mattia la felicità!
Ps: colgo l'occasione per dire quanto io tenga all'argomento della violenza, in particolare sulle donne.
Ragazze, facciamoci sempre rispettare, rispettiamo gli altri e cosa più importante RISPETTIAMO NOI STESSE perchè è l'unica arma per essere felici.
La violenza parte dalle cose più banali, va riconosciuta però e non ci deve spaventare il fatto di dirlo a qualcuno che possa aiutarci. Apriamo gli occhi!!!

NOTTE !!!

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