"COLTELLATE AL CUORE"
"Dicembre Roma
Le botte ed i tagli su noi
La notte dei falsi eroi"
Dicembre è il mese dei mesi; quello in cui ripensi all'anno passato, quello del freddo, della neve, delle coperte, della cioccolata calda, dei cinepanettoni, delle luci che riempiono la città; è il mese del Natale, della Famiglia e delle feste, è il mese della tombola, delle partite a carte, degli spicci da dieci centesimi nel portafoglio...ed è anche il mese in cui è nata la mia amica Rebecca.
Stasera festeggeremo tutti insieme il suo compleanno a casa sua e io, da ore, sto cercando qualcosa da indossare.
«No, questo vestito proprio no!» urlo a Tata Maya mentre mi levo di dosso l'ennesimo indumento provato. «Ma non vedi che se nota tale e quale la pancia?»
«Beh Micole, ma che t'aspetti scusa? È il 15 Dicembre, ormai sei all'undicesima settimana! È normale che si noti! Io non ti capisco proprio, vorrei tirarti due sberle!»
«Ma è colpa mia se è sempre impegnato Mattia e non trovo mai l'occasione per parlargli?»
«Si che è colpa tua se ancora gli parli!» mi interrompe bruscamente alzando il tono della voce. «Micole, le occasioni si creano, non cadono dal cielo! Ti credevo più matura, ma evidentemente mi sbagliavo.»
Esce dalla cameretta sbattendo la porta e lasciandomi in preda a una crisi di nervi.
Alla fine opto per un vestito di maglina piuttosto largo e degli stivaletti; leggero trucco sugli occhi e sono pronta per andare.
Prima però mi fermo in cucina dove Tata Maya è intenta a preparare la cena.
«Scusami...» le sorrido dolcemente proponendole la "pace".
«Eh, Micole mia... che devo fare con te!»
«Mì, dove vai?» mi chiede sua figlia Ginevra con voce tenera.
«Tesoro, è il compleanno di Reby, vado a festeggiare con lei!» la prendo in braccio per coccolarla un po'.
«Te non giochi più con me!» afferma iniziando la sua lagna che però comprendo dal momento che ha perfettamente ragione.
«Amore mio, domani te prometto che sono tutta tua!»
Mattia intanto è arrivato e mi aspetta in macchina con il suo incredibile fascino, con la sua camicia bianca preferita e dei pantaloni neri più sportivi.
«Ehi Briga al Mic!» lo saluto con un bacio.
«Amore, ciao!»
«E questa canzone?» domando ascoltando uno dei suoi brani più vecchi.
"...Adesso è il mio momento
dammi un posto nel firmamento perché
Io sarò sempre quello delle coltellate al cuore, quello che prima fuma e poi gli prende il coccolone, dammi il tuo amore per riempire le mie notti insonni mentre mi guardi diventare campione di sogni..."
«A distanza di anni sei ancora il Campione di Sogni!» continuo ripercorrendo i tempi passati.
«Già, certe cose nun cambiano! Sarò sempre Briga al Mic se non ti vergogni!» risponde felice canticchiando il resto della canzone.
«Ne hai fatta di strada Matti...»
«Nun avrei mai pensato di poter vivere der sogno mio!»
«Eppure ci sei riuscito!»
«Ho la musica, te... che artro vojo da 'a vita?»
Abbasso il viso guardandomi la pancia per poi rivolgere lo sguardo verso di lui. I miei pensieri viaggiano nella testa da una parte all'altra come tanti pesciolini impazziti.
Arrivati da Rebecca sembrano calmarsi per lasciare spazio ad altre mille sensazioni. Notiamo subito, sia io che Mattia, come la festeggiata abbia sistemato al meglio la sua taverna, nei minimi dettagli.
«Auguri tesoro mio!» L'abbraccio fortissimo quasi a toglierle il respiro.
«Buon compleanno alla più bona!» anche Mattia si avvicina a darle un bacio.
«Tieni il regalo Reby!» le porgo il nostro pensiero con insieme una mia piccola lettera, una sorta di "usanza" ormai, che si ripete ad entrambi i nostri compleanni da quando avevamo più o meno 5/6 anni.
"Alla mia amica; alla mia dolce, squinternata, impulsiva e intelligente amica. Che tu possa sempre godere della felicità delle piccole cose: dal profumo della pizza della tua nonna, alla soddisfazione per aver comprato tre paia di scarpe in un giorno solo. Ti auguro di realizzare ogni tuo sogno e di poter prendere in mano, con molta forza, la tua vita.
Ps: spero che nei tuoi programmi futuri, io possa comunque avere sempre un posticino.
Pps: ricordi quella bellissima matita per le labbra della Mac che mi avevi prestato? Beh, ecco, ne è rimasto solo il ricordo, appunto. (Scusa!)
Ti voglio un bene dell'anima amica mia, grazie per TUTTO quello che fai per me e scusami se a volte non ne sono all'altezza.
Buon compleanno Rè...
...tua Puzzacchera."
«Mì, ma perché me devi fa piagne mo?» fa una smorfia e mi riabbraccia commossa. «Te voglio troppo bene, grazie!»
«Quante smancerie! L'avemo capito che siete le amichette del cuore, mo basta!» interviene Federico scherzando e separandoci per rimpossessarsi della ragazza.
Io mi tuffo poi nel Buffet, avrei voglia di mangiare ogni singola cosa, ma cerco di contenermi.
«Oh Mì, guarda che te stai a ingrassà! Vacce piano!» Davide mi si avvicina prendendomi in giro; io però rimango spiazzata e anche un po' a disagio.
«Daje oh tranquilla, se scherza!» mi avvolge un braccio intorno al collo lasciandomi un bacio affettuoso.
Inutile che io me la prenda, in fondo ha ragione; inizia davvero a notarsi che sto prendendo qualche chilo in più e sicuramente potrò nasconderlo ancora per poco.
La serata procede al meglio, ci divertiamo tutti moltissimo tra canti, balli e risate. Come sempre ad aprire le danze sono io con i miei, fantastici e immancabili, balli di gruppo!
D'un tratto però, proprio nel bel mezzo della "mitica" Colita, sento parte del cibo risalirmi in gola e un bruciore percorrermi l'esofago; sono costretta a scappare in bagno, provo a non farmi notare da nessuno, ma Mattia capisce che c'è qualcosa che non va e mi segue.
«Come la prima sera che ce semo conosciuti!» esclama sorridendo mentre mi aiuta a pulire la bocca; io, intanto, non faccio altro che scusarmi per quello a cui è costretto ad assistere. La cosa si ripete più volte tanto che inizio a sentirmi particolarmente debole.
«Come mai stai male?» mi chiede poi tornando in mezzo agli altri e "misurandomi" la febbre con un bacio sulla fronte.
Vorrei rispondergli, ma è come se non ne avessi la forza. Improvvisamente inizio a vedere tutto sfocato; Mattia diventa due, tre, quattro persone; la musica diviene ovattata e con essa anche le voci di chi prova a dirmi qualcosa. Sembra di avere un mattone dentro la testa. Gli occhi si chiudono e le gambe non mi reggono più.
Buio più totale.
Mattia's POV
Cerco in tutti i modi di chiamare Micole, ma lei sembra non sentirmi. Di colpo la vedo perdere i sensi e cadere a terra a peso morto.
«Micole!!!!» urliamo in coro.
Intanto spengono la musica e si preoccupano tutti di vedere come sta.
«Oddio mio, Micole! Svegliate!» Rebecca si accascia a terra iniziando a piangere e a urlare.
«Rebè tranquilla però, nun te agità così tanto!» le rispondo tranquillizandola.
In realtà non fa altro che agitare anche me.
«Fate quarcosa, ve prego!! Chiamate un'ambulanza!» continua ad imprecare contro tutti.
«Regà alzatele le gambe!»
«No la testa!»
«Ma che cazzo state a dì?!»
Tra il vario caos creatosi dagli amici che si improvvisano medici in prima linea, provo con le mie capacità a tentare di svegliarla, ma con scarsi risultati. Rebecca continua a piangere ed io davanti a questa situazione mi sento del tutto impotente.
«L'avete chiamata l'ambulanza? Veloci cazzo!»
«Rebecca te devi da sta calma però, perché così nun facciamo altro che peggiorare la situazione! Ha vomitato, sarà semplicemente un calo di zuccheri. Ora vedrai che si risveglia!» le rispondo a tono e con sangue freddo.
«Mattia te non capisci, potrebbe essere pericoloso!» mi guarda con occhi gonfi e preoccupati.
«Dai Reby sta arrivando l'ambulanza, andrà tutto bene!»
«Mattì, porca puttana! Micole aspetta un bambino!» urla quasi come se pronunciare queste parole fosse per lei una liberazione.
Io non capisco più niente.
«Che...ch'hai detto?» balbetto impietrito mentre il suono della sirena dell'ambulanza si fa sempre più deciso.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro