51
HUNTER
5 anni dopo...
Un breve pianto, è questo che si sente dal baby monitor. Mi sollevo immediatamente e al buio corro nella stanza adiacente dove si trova la piccola Kyra.
Accendo la luce e la trovo sveglia, gli occhi grandi e chiari leggermente arrossati e spalancati, la tuta bianca piena di cactus stampati ad avvolgere il suo piccolissimo corpo e le manine a muoversi insieme alle gambe mentre dalle labbra a cuore le esce della saliva a forma di palloncino.
«Ehi», la saluto.
Sorrido sempre più innamorato di lei. Poso una coperta sulla spalla e sollevandola la sistemo su questa facendole lente carezze sulla schiena per permetterle di riaddormentarsi.
«Sei proprio come la mamma, una vera Bestiolina combina guai», le accarezzo la testa e sbadiglia aggrappandosi alla mia spalla emettendo un lieve verso.
«Lo sai che ore sono? Sei davvero come Iris. Neanche lei dorme mai. Non si riposa perché ha sempre tante cose da fare e dice che un giorno avrà tempo per riposarsi e dormire. Però è intelligente, bella da mozzare il fiato, spiritosa e molto protettiva. Un giorno anche tu sarai così, forse avrai qualche lato del mio brutto carattere come la testardaggine ma potrai lavorarci sopra per essere migliore.»
Mi siedo sulla sedia a dondolo e la cullo ancora cantandole la canzoncina che Iris mi ha insegnato per calmare la piccola quando ha qualche colica e non riesce a riposare.
La stendo a pancia in giù sul braccio facendole dei massaggi sulla schiena. Lei si allunga emettendo un verso stridulo poi si assopisce sbavandomi sul braccio.
Sorrido raggiante. Non ne avrò mai abbastanza.
È vero che un bambino ti cambia la vita. Non credevo così tanto, ma adesso che lo so penso che avremmo dovuto provarci qualche anno fa anziché avere paura di non essere all'altezza. Ma nessuno lo è veramente. Si impara con i giorni e si fa tesoro di ogni esperienza vissuta; dal primo battito del cuore ascoltato al primo pianto accennato alla nascita, dalla prima poppata alla prima notte passata in bianco.
Quando hai un bambino il mondo cambia ma acquista un valore maggiore e ti senti in dovere di essere migliore, di diventare un giorno l'orgoglio della creatura che hai generato insieme all'amore della tua vita.
Abbiamo aspettato tanto, fatto molti progetti quasi tutti realizzati come il negozio di fiori, la gestione di una nuova fabbrica, costruito la nostra casa e poi ancora viaggiato e vissuto esperienze nuove prima della notizia del tutto inaspettata dell'arrivo di Kyra. È stato un dono dal cielo ricevere questa bellissima creatura sana e forte.
Sono tutti impazziti quando Iris ha dato l'annuncio tutta tremante ed emozionata, soprattutto sorpresa e adesso, la prima nipotina in casa Harrison ha degli zii iperprotettivi che se la contendono quando vengono a trovarci mentre dai Ford ha delle bisnonne che non smetteranno mai di viziarla comprandole qualsiasi cosa, nonostante mia madre tenti invano di fermarle. Anche se e nel frattempo quest'ultima provvede lei stessa a portare tanti di quei regali che un giorno non avremo più spazio dove metterli.
«Mi sento fortunato», la porto di nuovo verso il petto dandole un bacio sulla fronte. Ha un profumo così buono.
«Chi lo avrebbe mai detto che Hunter Ford sarebbe diventato padre?», dico ad alta voce accennando un sorriso.
«Ti va se ti racconto la storia di come ho conosciuto la mamma? So già che ti piace ed io non smetterò mai di difendere il nostro amore, quello che abbiamo fatto e superato per essere qui. Così un giorno potrai raccontarla anche tu a qualcuno.»
Passo la mano sulla sua schiena continuando a cullarla. Sbadiglia agitandosi ma solo di tanto in tanto. Adesso è più calma.
«Non sai quanto vi amo. Farò di tutto per voi. Siete ciò che ho di più vero e bello nella vita. So di non meritarlo ma so anche che non posso assolutamente lasciarmela scappare via questa occasione.»
Guardo fuori dalla finestra. È notte fonda e tutto sembra fermo, immobile e silenzioso. Tranne il mio cuore mentre tengo tra le braccia mia figlia, la mia bellissima bambina.
Ho avuto così paura quando Iris mi ha fatto trovare quel test sul comodino con un post-it attaccato sopra dove c'era scritto: "sorpresa!". Ho avuto il terrore quando abbiamo iniziato le visite di controllo e abbiamo visto e sentito Kyra per la prima volta. Ho provato una forte emozione, un forte senso di completezza quando è venuta al mondo prima del previsto. Adesso che è qui con noi, che sta bene e cresce, non riesco a fare altro che prendermi cura di loro, che essere presente in ogni momento.
Non è stato facile, essendo alle prime armi. Ma abbiamo entrambi imparato immediatamente come si fa. Per essere genitori non c'è un libretto di istruzioni, viene tutto spontaneo, tutto naturale.
Ci sono momenti in cui la paura di perdere tutto torna, ma la combatto pensando a tutte le cose belle che faremo insieme oggi, domani e nei giorni a mia disposizione.
Provo a sistemarla dentro la culla ma spalanca di nuovo gli occhi, mi fissa come se mi stesse rimproverando, con le pupille sottili e quelle iridi color ghiaccio in grado di ammazzarmi, togliermi il fiato e farmi barcollare ogni volta che mi guarda. Forse ha paura che io possa abbandonarla. Infatti, sentendo la mancanza delle mie braccia, del mio profumo e calore, scoppia a piangere diventando tutta rossa.
«No. Ehi, sono qui», sussurro. «Sssh, sono qui. Facciamo un patto, tu smetti di piangere ed io ti permetto di dormire insieme a me e alla mamma. Anche se lei non vuole perché poi ci distraiamo.»
La piccola piange e continuo a cullarla poi però capisco il perché della sua agitazione e la porto verso il fasciatoio per cambiarle il pannolino.
Adesso riesco a cambiarlo senza spaventarmi o senza sbagliare verso. Ho seguito persino dei tutorial fatti con delle bambole e letto molti libri durante la gravidanza di Iris per non essere impreparato.
«Dio, che cosa hai fatto, puzzona!»
Kyra ha smesso di piangere e adesso sorride senza denti. «Dio, come faccio a stare lontano da voi due, eh?»
Mi abbasso facendole il solletico, giocando un po' con lei che adora tantissimo il suo coniglio di peluche fatto all'uncinetto, un regalo da parte di Myrtle, poi la porto in camera.
Iris accende la luce e si alza subito assonnata. Ha i capelli leggermente arruffati che lega dopo averli sistemati con le dita e sorride in modo dolce. «Piangeva?», chiede assonnata e la guarda. «Piagnucolona, che cosa hai combinato? Papà ti ha raccontato di nuovo la nostra storia preferita?»
Non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Sorrido come uno stupido e lei accorgendosene mi spinge. «Le hai cambiato anche il pannolino?»
«Ha smesso di piangere dopo avere cagato broccoli», replico arricciando il naso. «Lo fa apposta!»
Iris prende la bambina in braccio come se non avesse fatto altro in tutta la sua vita e Kyra riconoscendo il suo profumo si attacca subito al suo seno con le mani agitandosi, muovendo le labbra che si incurvano in un sorriso.
«Hai sentito papà? Che cosa hai espulso via?»
La piccola emette una risata nuova e noi ci imbamboliamo per tutto il tempo prima di vederla tornare seria, riflessiva.
«Ha proprio il tuo carattere lunatico», la prendo in giro.
Lei scuote la testa alzando gli occhi al cielo. «Sarà fortunata se non avrà il tuo brutto carattere.»
Arriccio il naso mettendomi comodo sul letto. «Non è poi così brutto visto che a te piace e anche tanto», mi volto e lei mi sorride furba. Mi sporgo e mi dà subito un bacio sulle labbra che prolungo sfiorandole il collo. «Comunque questa scimmietta è davvero dispettosa. Prima la stavo sistemando dentro la culla ma ha ricominciato a piangere. Mi ha guardato in quel modo...»
«La stai già viziando», mi rimprovera sistemandola tra di noi, sopra una delle sue belle copertine con i personaggi della Disney. «Lei piange e tu corri a salvarla. Che cosa farai quando capirà il meccanismo e ti metterà alla prova?»
Si stende su un fianco e fissa nostra figlia con occhi lucidi, pieni di amore, facendole delle piccole carezze sulle guance. Lo faccio anch'io giocando con un peluche con la bambina che sorride e protende le braccia agitandole.
«Correrò il rischio di addormentarmi su una sedia a dondolo e con del vomito addosso per tutto il tempo che servirà.»
Ride abbassandosi sulla bambina che singhiozza muovendosi ancora divertita.
«Hai sentito il papà?», le sussurra riempiendola di baci.
Solleva gli occhi ed io rimango spiazzato. Scattando in avanti mi ruba un bacio. «Devi sapere che è anche un po' geloso e furbo anche lui.»
Continua a guardarmi con un enorme sorriso. «Abbiamo creato un bel fiore raro, lo sai?»
Guardo la piccola che inizia ad assopirsi.
«So che spero che lei non cresca così in fretta, perché sarò costretto a segregarla in casa. Anche a te. Ho notato come ti guardano i ragazzi e gli uomini quando passeggi con lei al parco o scendi in spiaggia. Qualcuno si ferma persino a parlarvi.»
Ride accarezzandomi la guancia. «Ho notato anch'io come mi guardi tu e come ci raggiungi sbarazzandoti di chiunque con uno sguardo. Devi sapere che mi piace e mi fa impazzire, gelosone.»
Ci avviciniamo e baciamo la testa della nostra bambina prima di scambiarci un tenero segno d'amore sfiorandoci le labbra poi premendole con forza maggiore.
«Sono felice», ammetto. «Ho tutto per esserlo. Una moglie, una figlia... sono a casa.»
«Anch'io lo sono con la mia famiglia.»
Non so chi si addormenta per primo, ma quando mi sveglio noto che è tutto come sempre: in ordine. Kyra dorme dentro la culla che Iris deve avere spostato in camera mentre dormivo. Ha cambiato la bambina e quasi sicuramente avranno anche fatto il bagno insieme, infatti profuma tantissimo di detergente per neonati, la parte del letto accanto a me è in ordine, fredda.
Mi alzo senza fare rumore per non svegliare la piccola che sembra a suo agio e dopo avere fatto la doccia mi sposto in cucina tenendo dietro il baby monitor.
Qui, sul ripiano trovo un piatto con i pancake con una faccia felice disegnata sopra con la glassa al cioccolato. Sorrido bevendo un sorso di caffè e appoggiato al ripiano della cucina di questa bellissima villa, mordo il pezzo di pancake più che soddisfatto.
Nel frattempo, controllo le e-mail di lavoro, rispondo ai messaggi vocali di Issac mandandogli le nuove foto della piccola e lui mi chiama immediatamente.
«Amico, non oso immaginare la tua gelosia. La mia figlioccia è un angelo.»
Sorrido. «Quando verrai a trovarci?»
«Quando Max smetterà di invadere la nostra nuova casa di addobbi e campioni per il matrimonio.»
Rido. «Ti ha proprio fritto il cervello. Vi aspettiamo a pranzo.»
«Parli proprio tu che hai perso la testa prima per Iris e adesso per la tua bambina?»
Massaggio la nuca finendo il caffè. «Sono la cosa più bella e importante che ho.»
Fruga dentro qualcosa. «E te lo meriti, davvero. Adesso devo andare o Max mi farà fuori. Devo scegliere la carta per gli inviti.»
«Ci vediamo dopo.»
Dopo la chiamata vado a prepararmi per uscire con lei. Prima però attendiamo Nelson che arriva portando pannolini e nuove tutine gentilmente inviate da mia madre. Mentre mio padre le ha regalato un nuovo cappellino.
«Come sta oggi questa principessa?», chiede prendendola in braccio, facendola sorridere. «Ciao!»
Nelson è come un nonno per la nostra bambina. Inoltre abbiamo voluto che insieme ad Issac fosse anche lui il padrino di Kyra.
Indosso il marsupio, sistemo la bambina dentro, le infilo un cappellino per proteggerla dal sole ed esco di casa insieme a Nelson.
«È tutto pronto per la sorpresa ad Iris di questa sera?»
«Tutto programmato. La serra le piacerà tantissimo, signore.»
Soddisfatto cammino lungo la strada. «Dove porterai Myrtle in vacanza?»
«Pensavamo di visitare le zone vulcaniche», dice indossando gli occhiali da sole.
«Sai che puoi partire quando vuoi. Io qui me la cavo benissimo da solo.»
«Oh non ne dubito, signore. È un bravo papà. Ha fatto tanto per la sua famiglia dopo quel giorno. Si goda ogni attimo con il sorriso.»
Nelson ci saluta e torna alla villa. Io e Kyra invece raggiungiamo la spiaggia dove è appena iniziato il festival.
Cerchiamo tra i vari stand il nostro e lei è lì, impegnata a sistemare le sue creazioni che, stanno già andando a ruba. Offre persino una bevanda rinfrescante all'aloe e prodotti biologici creati nella nostra fabbrica.
Non appena mi vede sorride raggiante.
I suoi capelli di nuovo corti sono legati in una crocchia, il suo profumo lascia una scia invisibile al gusto cocco e crema solare quando ci raggiunge con il suo passo sicuro, deciso rispetto a quando esitava e camminava in punta di piedi come se dovesse mantenere l'equilibrio su un mondo instabile. Il viso radioso, quella bocca incurvata all'insù e lo sguardo attento rivolto a noi come se fossimo la cosa più bella del mondo mi riscalda dentro, mi fa sentire amato.
Tutti quelli che ci circondano continuano a guardarla, ad ammirarla. Ma i suoi occhi bruciano di vita, di gioia e sono rivolti dove batte forte il mio cuore, su di me, sulla creatura che abbiamo creato insieme.
In lei c'è qualcosa di nuovo, forte, che mi fa sentire l'uomo più fortunato del mondo. E capisco che si diventa completi quando ci si salva in due.
Si ferma un momento a metà strada, proprio come me e mette le mani sui fianchi guardandomi come la prima volta mentre io la sfido, ricambiando.
«Ciao arrogante!», solleva il mento prima di protendere le braccia.
Prende Kyra che nel frattempo si è svegliata, riempiendola di baci. «Ciao mia bellissima principessa!»
Poi mi guarda.
«Ciao Bestiolina!»
Mi abbasso baciandole la testa e lei prende dallo stand qualcosa prima di porgermi un pacchetto colorato. «Un piccolo primo regalo per il nostro anniversario. Auguri amore!»
Sorrido raggiante. Non potrei essere più felice di cosi. «Mi hai già fatto tanti regali, non dovevi. Ma grazie, piccola.»
Mi sposto a riva e seduto accanto a lei, che gioca con Kyra, scarto il mio regalo. Una pianta grassa come la prima che avevo acquistato sei anni fa ma a tre palline spinose, come la nostra famiglia, un bracciale al centro del vaso a forma di cuore con la scritta "la mia casa, il mio amore".
Mi sento come un bambino quando dentro la scatola trovo anche un quadro con la nostra prima foto, tutti e tre insieme. La porto al petto più che emozionato prima di stropicciarmi l'occhio.
«Non c'è niente che abbia lo stesso valore di voi due», premo le labbra sulla sua tempia. «Io vi amo alla follia. Ecco perché devi leggere questa», dico porgendole una busta bianca. «Buon anniversario anche a te mia piccola bestia di satana. Ti amo.»
Iris indugia poi tira fuori il foglio, morde il labbro e tenendo la bambina in grembo inizia a leggere.
"Cara Bestiolina,
Sono sempre stato un ragazzo con la risposta pronta per tutto, ma con te sin dal primo istante ho avuto difficoltà. La tua lingua lunga, i tuoi incredibili occhi a disarmarmi e poi ancora la tua assurda testardaggine mi hanno fatto bloccare.
C'è stato qualcosa tra di noi la prima volta. Non l'ho mai detto apertamente ma ho percepito una forte scossa, un formicolio mai sentito prima dentro per nessuno. Non so spiegare con precisione ma da allora c'è sempre stato, è rimasto lì, alimentato dai brividi, dalle fitte nel cuore, dalla vita. Fatto sta che l'ho capito subito che mi avresti stravolto la vita, che saresti stata tu a cambiare ogni mio piano, che avresti scritto il mio "fino alla fine". Il nostro non è stato di certo un incontro casuale, è stato qualcosa di più. Sei stata mandata mentre la mia vita proseguiva monotona e lenta verso quel baratro buio. Tu hai riportato la luce, l'allegria e tutti quei sentimenti che non ho mai provato e che mi hanno regalato tanto, forse troppo anche quando non l'ho meritato. Ti ho dato il permesso di capovolgere tutto.
Sei riuscita a togliermi il fiato, a farmi tremare la terra sotto i piedi. Sei riuscita a sottomettere lo sbruffone di cui tutti si tenevano a distanza. Sei riuscita a tormentare questo cuore che non ha mai avuto il coraggio di battere per qualcuno. Sei riuscita a regalarmi sorrisi, battiti, emozioni forti, in grado di zittire tutto quanto. Ti sei insinuata a fondo, lasciando una grande impronta e ti sei seduta al tuo posto prima che io potessi darti il permesso di colmare quel vuoto che ho sempre avuto e provato per anni senza mai capire realmente a cosa fosse dovuto.
Io stavo bene da solo, eppure da quando ci siamo incontrati il mio mondo è cambiato. Infatti, hai iniziato a tormentarmi. Di giorno, di notte, ad ogni ora, ad ogni secondo vissuto.
In questi anni ho imparato tanto da te. Sono cresciuto. Mi sono evoluto nella versione migliore tralasciando quella peggiore, quella che tanto ho odiato. Mi sono divertito, arrabbiato, spaventato e poi ancora innamorato. Ho perso la testa per te così tante volte da non sapere più dove l'ho lasciata. Forse è rimasta a quel giorno. Forse l'ho lasciata a quei momenti carichi di tensione, di curiosità. Mi sono innamorato di te, di ogni singola parte che nascondi, che cerchi di proteggere dagli altri. Perché la vita ti ha regalato più lacrime che sorrisi ed io spero di averti regalato attimi felici, nuovi ricordi da tenere dentro senza mai volerli cancellare. Adesso so cosa tieni dentro, so cosa nascondi nei tuoi occhi, nei tuoi silenzi quando ti chiudi in quel bozzolo fatto di cemento armato. Ti conosco quel tanto che basta da sapere quando stai per incazzarti, quando stai per sorridere o quando stai per avvicinarti e abbracciarmi.
Mi sono innamorato di te e di ogni tua fragilità. Ma sei così forte da farti amare lo stesso, soprattutto per quei difetti che ai miei occhi sono sempre stati incantevoli pregi. Come quando metti il broncio e non parli o decidi di stare sola. Ma io lo so che ti basta un attimo di tenerezza, un gesto spontaneo per ritrovare il sole, per ritrovarti.
Forse queste mie parole non significheranno niente perché sai bene che a me piacciono di più i gesti, quelli veri, quelli spontanei. Forse passeremo momenti bui come quelli già vissuti, ma riusciremo a superarli perché noi due siamo resistenti, siamo forti, siamo legati da un filo indistruttibile che mai nessuno oserà tagliare. Forse ti deluderò ma troverò il modo di chiederti scusa, di ringraziarti per quello che mi hai mostrato e dimostrato in questi anni. Forse sarò opprimente ma ti amo così tanto da non volere perdere un istante di ogni nostro attimo insieme, per custodirlo dentro, in quei ricordi che solo tu mi hai regalato. Forse non sarò all'altezza, sbaglierò, ma sappi che tutto quello che farò sarà solo perché quello che provo è più forte di quei sentimenti negativi che tenteranno di inabissarmi. Quindi ti chiedo scusa adesso e ti ringrazio per tutto quello che fai, perché ti prendi cura di me, perché non ti stanchi mai, perché sei paziente, perché mi ami nonostante i miei difetti.
Dicono che le cose succedono per un motivo ben preciso. Nella vita conosci tante persone ma non ci pensi che prima o poi una di queste ti cambierà la vita. A me è successo, mi sono innamorato e me ne sono accorto. Mi sono accorto di due occhi diffidenti che nascondevano una bellezza interiore unica. Mi sono accorto di un odore che con il tempo ha iniziato ad essere il mio preferito e nei momenti in cui non c'è stato si è fermato tutto e mi sono sentito perso.
A me è successo sai? Lentamente o d'un colpo nella mente, nel cuore ti si incastra quella persona. E potresti vivere persino al buio ma riconosceresti tra le tante quelle sfumature, quella voce, persino quel respiro. E allora capisci che sei fottuto, che non è una semplice sbandata ma è uno schianto contro un mondo nuovo.
All'inizio fa paura ma tutto si dissolve quando capisci che niente al mondo ti ha mai reso così tanto felice e vivo.
Dicono che le cose succedono per una ragione. Un giorno succede. Succede che due occhi, un profumo, un odore non è identico a tutti gli altri e allora ti butti, non ti lasci scappare l'amore, quello vero e forte, quello che resiste a tutto. E rischi. Di perderti. Di incasinarti la vita. Di vivere. Io sto vivendo e non più sopravvivendo. Questo grazie a te mia bellissima stella.
Sei il mio asso di cuori, Iris. La mia unica carta vincente. La mia certezza. Grazie per la famiglia che abbiamo creato insieme. Grazie perché esisti. Grazie per questa vita.
Con amore,
Hunter."
♥️
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