Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

48


IRIS

Profumo di fiori, tulle bianco ovunque e mani che continuano a prendersi un pezzo di me per rendermi una sposa. Questo momento non è solo emozionante, è una parte della mia vita che non dimenticherò mai, che terrò probabilmente per sempre, per il resto dei miei giorni dentro. Un ricordo dolce dal retrogusto amaro, vista la situazione.
Non avevo mai pensato che mi sarei sposata un giorno. Nemmeno che avrei trovato e avuto accanto a me un uomo in grado di rendermi migliore, piena di vita, felice.
Sono agitata. Sento un certo formicolio dentro e vorrei mettermi ad urlare, a saltare come una pazza per scaricare un po' di questa tensione che rischia di farmi scoppiare il cuore e la testa.
È così che ci si sente in uno dei giorni più importanti della propria vita?
«Tesoro, sei bellissima», esclama mia madre con le lacrime agli occhi non appena mi vede, interrompendo quei pensieri che continuano ad accumularsi in fondo al cuore facendolo battere in maniera diversa.
Nasconde bene le lacrime contenendo a stento l'emozione con quel suo naturale autocontrollo di sempre. Per una volta mi piacerebbe vederla debole, in grado di mostrare affetto.
L'abbraccio dopo avere lasciato il mazzo di girasoli tra le mani di Max, avvolto nel suo abito scuro, elegante, damascato e da pinguino che lo rende davvero un bell'uomo. «Grazie, mamma.»
Mi accarezza il viso continuando ad ammirarmi con occhi lucidi. Penso che oggi si realizzerà uno dei suoi sogni nascosti: vedere la propria bambina sposata. «Io e tuo padre siamo molto orgogliosi di te, della donna che sei diventata e siamo felici anche dell'uomo che hai scelto di avere al tuo fianco. Non potevamo chiedere di meglio per te.»
Lo so. In cuor mio l'ho sempre saputo. Ma tra poco si ricrederanno quando tutto verrà rovinato da una pazza che spunterà dal nullo mettendo, ancora una volta, la mia vita sottosopra. I miei non vedevano di buon occhio Ellen. Più volte mi dicevano di lasciarla andare, di non lasciarmi abbindolare da lei, specie quando mi chiedeva in maniera sfrontata dei soldi per i suoi progetti. Ma io non li ho mai ascoltati. Adesso che rifletto, volevano solo il mio bene mentre Ellen... be' lei in realtà, a quanto abbiamo scoperto, accumulava i miei soldi in un conto. Grazie ad Issac li abbiamo recuperati in un tempo alquanto breve e adesso lei non ha niente. È costretta ad agire.
Da una parte sto facendo quello che tutti in questa storia vorrebbero per noi, dall'altra sto facendo qualcosa per noi, per liberarci finalmente dal passato che continua ad asfissiarci, ad interromperci.
Voglio la verità più di prima. Sono anni che aspetto questo momento e adesso ho il timore che tutto vada a rotoli.
«Bene, adesso non mi tocca che infilarmi dentro quel bel vestito costoso e raggiungere il giardino senza rompermi l'osso del collo a causa dei tacchi alti che sarò costretta a portare.»
Abbiamo cambiato location per non rendere facile l'accesso alla persona che negli ultimi anni non ha fatto altro che agire alle mie spalle. I presenti non sono stati informati di tenere gli occhi ovunque per non creare un allarmismo inutile ma ci saranno guardie ad ogni angolo e presto le cose, quasi sicuramente, degenereranno. Ma tutto deve essere naturale. In cuor mio spero solo che nessuno si faccia male. Non dimentico che Ellen ha avuto la capacità di condizionare Nolan. Non dimentico la mia villa distrutta e non posso abbassare la guardia.
In realtà non sto neanche pensando poi più di tanto a lei perché mi tremano le gambe per quello che sto per fare. Mi sposerò con Hunter e non di nascosto come due fuggiaschi ma alla luce di un tramonto come pochi, visto che oggi è del colore dello zucchero filato.
«Sono agitata», ammetto ad alta voce.
Max caccia via mamma prima che lei possa piangere e rovinarmi con il trucco il vestito gentilmente offerto dalle nonne di Hunter che, hanno insistito affinché scegliessi il migliore o il più bello tra quelli proposti dal salone a mia disposizione. L'ho provato una sola volta qui alla villa e me ne sono innamorata. I miei occhi si sono puntati su un modello di Lazaro, bianco abbastanza semplice con le spalline e il davanti a cuore pieno di fiori ricamati e la gonna di tulle con una cintura piena di lustrini sotto l'addome. È semplice e mi fa sentire a mio agio. Non volevo niente di troppo ampolloso. Quando hanno visto il prezzo hanno persino riso di me dicendomi che non so approfittarmi neanche di due vecchiette e che per questo merito proprio tutto il bene del mondo.
«Sei già al tuo secondo matrimonio e sei agitata? L'abito che hai scelto è stupendo. Per fortuna non hai il gusto di quella vecchia dell'atelier che voleva farti prendere quell'abito troppo accollato.»
Max ha mantenuto il segreto e come aveva promesso mi è stato accanto in ogni momento, soprattutto mi ha aiutato con i dettagli del matrimonio. È stato davvero bravo, così tanto che adesso nel tempo libero vorrebbe diventare un wedding planner.
«Lo sono perché questo è un matrimonio a tutti gli effetti. Ho persino un abito, un mazzo di fiori, la band e l'orchestra...»
Sorride. «Stenderai chiunque perché sei da mozzare il fiato. Farò costruire delle buche in giardino per gettarci dentro i cadaveri. Il concime in fondo serve», mi stuzzica strappandomi un sorriso.
Abbraccio mio fratello con tanto affetto e lui fa attenzione a non sgualcirmi l'abito. «Grazie. Tieni i nostri fratelli lontani dal buffet, ti prego.»
«Non dirmi che...»
«Cibo da strada per iniziare come buffet all'aperto e loro ne sono ghiotti.»
«Vedrò quello che posso fare. Ma tu mi farai avere un appuntamento con Issac?»
Incurvo le labbra in un mezzo sorriso. Lo sapevo che prima o poi me lo avrebbe chiesto. Ho notato certi sguardi di nascosto. «Non sappiamo ancora se Issac sia etero», replico.
Mi guarda scettico. «Pensi che io abbia qualche difetto nel mio radar? Iris, ci vedo bene e quello lì...», immagina qualcosa e aspira aria sventolandosi. «Oh che calor!»
Gli chiudo la bocca e fermo le sue mani in movimento. «Vedrò quello che posso fare. Ma non ti assicuro niente. L'ho visto con delle donne...»
«È uno che si apre a più esperienze. Ma sarà solo mio! Vedo già le copertine e i nostri genitori svenuti a terra o in una clinica per riprendersi dallo shock.»
Adoro la sua tenacia, ancora di più la sua convinzione. «Dov'è finito il tuo amante?», indago nel tentativo di non pensare ai nostri genitori internati per un esaurimento.
Fa un gesto come per chiedermi di non parlarne più. «Per favore», arriccia il naso. «Ho certe esigenze anch'io e non voglio un rapporto che si spenga nel corso di una settimana diventando monotonia. Mi serve brivido, follia, sensualità, pepe. In poche e semplici parole: mi serve una storia peggiore della tua.»
Gli mollo un colpo e lui si lamenta proprio mentre la porta si apre ed entra Nelson ad interromperci. Si blocca poi lisciandosi la giacca del vestito elegante mi sorride con dolcezza. «Signora, se posso permettermi è bellissima. Sono passato per vedere se potevamo già iniziare ad avviare la musica per raggruppare persone e giornalisti in giardino.»
Dalla porta sbuca anche Crystal che si avvicina a braccia aperte. Indossa un lungo abito acquamarina intrecciato sul collo da un medaglione pieno di strass. È pazzesca e glielo faccio presente mentre lei mi ammira come se fossi una bambola.
«Sei una principessa», scoppia in lacrime. «Ma guardati quanto sei bella.»
La tengo stretta dandole piccole pacche sulla schiena. «Hunter c'è?», chiedo a Nelson.
«Sono qui proprio perché mi ha inviato a controllare che lei non sia scappata da qualche parte o abbia cambiato idea.»
Sorrido. Non cambierà mai. «Arriviamo subito», dico prendendo il mazzo di fiori. «E digli di non farsela nelle mutande prima di avere detto di sì.»
Nelson si conceda trattenendo una risata, trascinando con sé Crystal e dopo qualche istante in cui trattengo il fiato, si sente la musica di inizio cerimonia.
«Sai, puoi accompagnarmi anche tu all'altare», dico a mio fratello che continua a guardare di sotto dalla finestra. Io ancora non ho osato farlo per non rovinarmi la sorpresa.
Infilo i tacchi e muovo un po' le dita dei piedi dentro le scarpe per valutarne la comodità. A fine serata sarò già scalza.
Gli occhi di Max si arrossano e dopo un breve abbraccio, ricomponendosi mi aiuta a scendere di sotto. «Pronta a diventare ricca da fare schifo?»
«Non lo sto sposando per quello.»
«Lo stai sposando per amore. La più grande ricchezza che si possa avere.»
Ci fermiamo in soggiorno un momento prima di uscire dalla porta spalancata che conduce fuori, percorrere il sentiero pieno di petali e arrivare da mio padre che ci aspetta ansioso, nervoso e accaldato.
La cerimonia è stata allestita nel nuovo giardino ed è tutto come lo avevo organizzato in breve tempo. Un tappeto di petali ed erba a fare da passerella tra le file di sedie disposte in due quadrati; la navata creata sotto un albero dalla quale pende una lanterna accesa. Bouquet di girasoli ovunque e profumo di fiori nell'aria.
«La mia bambina», mi sussurra con una carezza mio padre. «Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato questo giorno. Sei cresciuta ed è arrivato il momento di lasciarti andare. Non dimenticare però che sarò sempre il tuo papà e se avrai bisogno io ci sarò.»
Sento le guance avvamparmi. Mio padre non è mai stato un uomo di tante parole. Ma apprezzo che per una volta sia uscito dalla sua comfort zone. «Grazie per quello che hai fatto per me. Mi servirà per la mia nuova avventura.»
La marcia nuziale che parte quando mettiamo piede in giardino, fa sollevare tutti i presenti dalle loro sedie comode abbordate di tulle e seta. Max e mio padre mi portano all'altare dove mi attende Hunter, oggi bello come una carezza sul cuore, come un brivido sulla pelle.
Freme e si agita sul posto aggiustandosi i polsini per non avanzare e trascinarmi subito accanto a sé. È sempre così impaziente!
I suoi occhi seppur per un attimo si fanno lucidi ed io mi emoziono come non ho mai fatto. I pensieri si allontanano e tutto si muove lentamente intorno a me. I miei sensi però catturano solo Hunter, il centro del mio bellissimo universo.
Mio padre mi solleva il velo dandomi un bacio sulla fronte. «Prenditi cura di lei», dice ad Hunter con sguardo duro.
«Lo farò, signore.»
Max mi abbraccia poi porge la mia mano ad Hunter che, dopo averci posato un delicato bacio, mi avvicina premendo le labbra su entrambe le mie guance con un sorriso furbo, da bambino dispettoso. «Non vedo l'ora di averti tutta per me», mi sussurra così piano all'orecchio che credo di averlo immaginato.
Ma le gambe che tremano e il cuore che balza come una pallina antistress, lo sento eccome.
Gonfio il petto mentre ci posizioniamo davanti a Nelson che ci sposerà per la seconda volta ma in maniera ufficiale.
«Buongiorno, oggi siamo qui riuniti per celebrare il sacro vincolo del matrimonio tra questi due ragazzi. Mi permetto di spendere solo due parole prima di procedere e quindi di iniziare con la cerimonia», si schiarisce la voce e ci guarda con affetto. «Hunter, ti ho visto nascere, ti ho visto crescere e diventare in fretta un uomo. Forse sanno tutti che non è facile tenerti a bada.»
Provoca una risata generale. Persino Hunter sta sorridendo in imbarazzo. I suoi genitori lo confermano con una breve risposta mentre suo fratello fa una smorfia e sua sorella, arrivata in fretta e furia con il fidanzato storico da Parigi, si sventola continuando a sorridere con aria sognante. Hunter mi stringe la mano e capisco che ha bisogno di me per non commentare.
«Come quella volta in cui volevi camminare sull'acqua in piscina. Ho cercato di dissuaderti visto che era pieno inverno ed era pericoloso ma tu hai costruito lo stesso dei piccoli gommoni per le scarpe e ti sei lanciato nel tuo esperimento. Il risultato? Ovviamente disastroso, ma dopo qualche tentativo, ce l'hai fatta. Sapete perché sto raccontando proprio questo aneddoto? Perché Hunter Ford non è mai stato un ragazzo cattivo, snob o insensibile come tutti credono solo per degli articoli scritti o delle serate passate come una persona normale, in compagnia di amici. Hunter è sempre stato un ragazzo dai sani principi, una persona tenace, forte e coraggiosa. Una persona che ha sempre cercato di essere migliore e non per gli altri, per se stesso. Concludo questo discorso su di lui dicendo che auguro al mio ragazzo tanta felicità e che questo matrimonio possa regalarti nuove esperienze e nuovi motivi per sorridere. Ti serviva una boccata d'aria e l'hai ricevuta. Adesso non sprecarla e passa avanti.»
Tutti applaudono e Hunter lo ringrazia stropicciandosi un occhio.
Nelson guarda me. «Parlare invece di Iris Harrison credo sia alquanto difficile. Questa bellissima ragazza non si è mai arresa. Da quando la conosco non mi ha mai trattato con sufficienza ma come un suo pari. Mi ha persino preparato il pranzo e non è cosa di poco conto. Di lei posso dire che è una ragazza forte, sensibile e fragile allo stesso tempo ma una campionessa nel sapere gestire Hunter», questo suscita un'altra risata, i miei fratelli urlano un "vai così, sorellina!".
«Già, Iris è l'unica a sapere tenere sotto controllo il caratteraccio di Hunter. Non ho mai visto qualcuno riuscirci con così tanta facilità ed è per questo che auguro a questa ragazza di trovare il suo posto sicuro tra le braccia del suo unico amore. Figliola, hai accanto a te la tua parte mancante, spero non rinuncerai mai ad essa perché l'amore vero, capita solo una volta nella vita. Quindi concludo augurandoti il meglio e dico ad entrambi di andare avanti, di non avere paura, di darvi forza per superare qualsiasi ostacolo perché insieme siete una forza inarrestabile. Grazie per l'affetto che avete dimostrato nei miei confronti. Vi voglio bene», si emoziona.
Tutti emettono versi di approvazione, di emozione poi parte di nuovo l'applauso.
Io mi avvicino a Nelson per un breve abbraccio. «Grazie», gli sussurro tornando da Hunter che mi stringe di nuovo la mano.
Nelson asciuga le lacrime. «Bene, scusate ma non mi aspettavo di avere l'onore di sposare queste due bellissime anime che meritano di vivere insieme.»
Inumidisce le labbra poi ci chiede di avvicinarci. «Credo di avere parlato troppo, adesso lascio a voi un attimo per scambiarvi due parole se volete.»
Hunter si posiziona subito davanti a me, stringe entrambe le mie mani giocando sulla mia pelle che accarezza con i polpastrelli.
«Parlarti davanti a tutti, strano ma vero, mi fa sentire un po' in soggezione oggi. Sono sempre stato di tante parole, a volte di poche ma oggi mi è difficile non agitarmi, perché sto parlando con te e per farlo devo aprire il mio cuore il più possibile, mostrarlo a tutti.»
Gli accarezzo la guancia e lui preme la fronte sulla mia. «Sono sicura che ce la puoi fare.»
Torniamo alla posizione iniziale. «Ti ho conosciuta per caso mentre vivevo avvolto dal caos. In mezzo al frastuono ti sei fatta strada con una certa facilità allontanando tutto quel rumore, facendomi sentire sin dal primo istante parte di qualcosa che non sono riuscito a comprendere subito ma che ho capito quando ho scoperto con terrore di essermi innamorato perso di te», inumidisce le labbra ed io gli sorrido sentendo il mio cuore battere già all'impazzata.
«Sono sempre stato uno stronzo egoista e non mi scuso di questo. Con te, all'inizio, mi sono comportato da bastardo. Ti ho deluso tante di quelle volte da perdere il conto, ma tu sei rimasta. Sei sempre stata una costante in mezzo al caos. Sei rimasta e hai scacciato dentro di me quei demoni che continuavano a fare festa, a confondermi a farmi sentire in bilico. Sei stata il perno del mio equilibrio, accanto a te non ho mai vacillato e mi sono sentito forte, mi sento forte, così tanto da superare molte insicurezze che ho sempre nascosto agli altri. La verità è che sono sempre stato uno sfigato ma accanto a te mi sono sentito un valoroso eroe, il tuo.»
Trattengo le lacrime e noto che anche lui lo sta facendo, ricacciando giù il nodo che continua a spezzargli la voce.
«Non mi vergogno a dirlo, io mi sono innamorato di te», dice stringendo la presa sulle mie mani. Mi guarda dritto poi socchiude gli occhi e prende fiato. «Sono sempre stato il tipo che nega a se stesso un po' di affetto, per non dovere provare dolore. Non mi sono mai affezionato così tanto ad una persona e ho vissuto per anni facendo molta attenzione, allontanandomi da tutti per paura di poterli ferire con il mio carattere, con i miei modi bruschi. Forse anche per il fatto che avevo paura che nessuno fosse in grado di accettarmi e di non usarmi. Poi però sei arrivata e mi hai mostrato che in fondo le cose belle arrivano e che bisogna saperle afferrare e tenere strette il più possibile prima che se ne vadano via. Molte volte ho rischiato di perderti e ammetto che ci sono stati momenti in cui avrei preferito mandare tutto al diavolo e restare da solo. Ma senza di te si crea un enorme vuoto e le giornate si fanno pesanti. Senza di te non ci sono più colori, profumi e cibo, quel cibo che ci ha accompagnati. Non ci sono neanche piante o fiori, quelli che curi tanto. Non ci sono film e non c'è musica. Senza di te non c'è niente di tutto questo. Non c'è umiltà, dolcezza, amore. Tu, hai portato nella mia vita molte di quelle cose che non c'erano e non posso elencarle perché non finirei mai di parlare», fa un cenno ad Issac nel suo completo grigio antracite e fa portare "Bestiolina" agghindata a festa, con due fedi legate nel fiocco al centro del vaso che lui prende.
Tappo la bocca per trattenere un singhiozzo. «Tu sei pazzo!»
«Dovete sapere che questa pianta grassa è il simbolo del nostro amore e spero sarà anche il simbolo del nostro inizio», si rivolge agli invitati.
Issac porge "Bestiolina" a Myrtle che la mette subito al sicuro.
Hunter mi accarezza una guancia, tenendo in mano le fedi. «L'amore è una discesa negli inferi, una salita ripida in paradiso. È una corsa contro il tempo. E so che le cose non andranno come vogliamo ma io ti amo, Iris. Ti amo e non voglio rinunciare a noi. Non lo farò. Sarò egoista fino alla fine e spero mi amerai anche per questo, per volerti con così tanto ardore da sentirmi bruciare il cuore.»
Porta la mia mano sul suo cuore facendo scivolare lungo il dito l'anello.
In questo momento mi sento come se fossi al centro dell'universo costellato da stelle, pianeti che ruotano e desideri che si accendono. Mi sento in pace e sto provando un'intimità così profonda, un amore così forte da farmi male il cuore. Solo chi non ha mai vissuto attimi intensi e sereni capisce quanto sia raro un secondo di pura tenerezza. E il cielo, le stelle e i pianeti, quasi si allontanano di fronte a tanta bellezza, a tanta emozione.
«È il momento di alleggerire il cuore dai pesi che non servono. È il momento di uscire dal buio, tornare sotto la luce. È il momento di smettere di vivere nel fondo delle proprie paure, darsi una spinta, risalire in superficie e respirare. È il momento di andare avanti, insieme.»
Si inginocchia e tutti si fanno sempre più attenti. «Iris Harrison, luce nei miei giorni bui, dammi la possibilità di renderti felice e di essere migliore. Diventa mia moglie, la mia casa. Realizza uno dei miei sogni, mia piccola e unica stella luminosa.»
Sorrido mentre si alza baciandomi il dorso delle mani. «E promettimi che sarà sempre così, perfetto, unico, indelebile.»
Parte un applauso ma i suoi occhi sono incastrati nei miei, non si allontanano un attimo.
«L'anello dovevi mettermelo ora, non prima», puntualizzo per stuzzicarlo. Notando che non replica ma attende mi agito. «Adesso è il mio turno?»
Hunter annuisce cercando di non muoversi, attendendo con impazienza la mia risposta. Tengo l'anello dentro il palmo.
«Non pensavo che nella vita avrei vissuto un momento tanto intenso. Spesso mi è stato detto che non cambierò mai perché non sono una persona tranquilla dentro. Mi spiego meglio: sono silenziosa all'esterno pur avendo un gran frastuono interiore in grado di farmi essere scostante, diffidente. Questo lo sa solo chi cerca di conoscermi a fondo, chi non si sofferma mai sull'apparenza, chi non mi etichetta in fretta. Sono sempre stata buona ma non ingenua, eppure mi sono lasciata fregare da te. Ti è bastato guardarmi, vedermi per quella che sono, per rubare una parte importante di me e non sto parlando solo del cuore ma anche dell'anima. Da quando ci sei tu nella mia vita il cuore va sempre troppo forte che non so mai dove mi porterà, forse all'ospedale per un infarto o forse verso la morte.»
Ridono e pure lui. Vederlo con quell'emozione negli occhi, con quella sfumatura così naturale e maledettamente sensuale mi fa sentire strana dentro. Non pensavo si potesse amare qualcuno così intensamente. Così forte da non avere fiato, calore in corpo.
«Tu mi hai detto molte volte e in modi assurdi che mi ami. Io non l'ho mai fatto e non perché non provo lo stesso sentimento ma perché quando provi per la prima volta qualcosa di forte, non riesci a descriverlo, a contenerlo e ne hai quasi paura. Paura che possa causare seri danni in giro.»
Stringo la sua mano contro il mio petto facendogli sentire il caos che mi ha generato. «Vorrei tanto essere una persona meno solitaria, meno paranoica o negativa. Ma sono fatta così, avrò sempre paura di perdere la felicità che in fondo mi sono guadagnata dopo tanti sacrifici, dopo tante lacrime, dopo tanto dolore. Però sono e sarò sempre me stessa. E so che tu mi accetti e mi accetterai per quella che sono, sopportando persino il peso della mia anima. Ti risparmio adesso tutte le cose che odio di te perché sei davvero un gran rompiscatole quando vuoi e sai anche di esserlo proprio perché ti piace stuzzicarmi, portarmi al limite. Ma sai anche come farti amare. Dici di non essere romantico ma quello che fai per me ha un grosso valore. Mi hai fatto ricredere sul tuo conto, Hunter Ford.»
Deglutisco e lui raccoglie una lacrima appena uscita dall'occhio destro. «Ho fatto molti sbagli. In realtà non sono la ragazza perfetta che tutti credono che io sia. Ma da ognuno di questi sbagli ho imparato tante cose e ho capito che il presente sarà sempre una conseguenza del passato. Pertanto anch'io voglio essere egoista. Io voglio e vorrò sempre te. Non mi importa dove andrai, dove scapperai o dove ti perderai. Vorrò te anche senza denti, con la memoria corta o il carattere di tuo nonno, che pace all'anima sua era un gran bastardo. Vorrò sempre te perché mi hai lasciato dentro il tuo profumo e quando per poco non mi sei quasi morto davanti io non sono riuscita a sentirlo e mi è sembrato di morire dentro. Io ti voglio qui, adesso, con la tua maledetta precisione, con la tua spavalderia, con i tuoi abiti costosi, i tuoi modi accattivanti, le tue battute e la tua testardaggine. Ti voglio perché non c'è persona migliore per questo cuore che prima di incontrarti non sapeva neanche per che cosa stesse battendo.»
Mordo il labbro sollevando gli occhi. «Non tutti hanno la fortuna o la sfortuna di incontrare e provare l'amore. Ci sono volte in cui si vive un amore a senso unico, privo di felicità. Ma il vero amore è quello che ti travolge. Il vero amore è quello che dura un istante, giusto il tempo di uno sguardo, di un sorriso, di un respiro. Il mio sei tu, Hunter Ford. Sei il mio primo vero e unico amore e voglio sposarti e farti arrabbiare. Voglio prepararti la colazione perché so che in fondo ti piace quando qualcuno si prende cura di te. Voglio farti trovare i vestiti ripiegati sulla sedia e le mie cose tra le tue, così quando le vedrai saprai con certezza che non ti libererai tanto facilmente di me. Perché se adesso dico si, non sarà per un giorno. Sei sicuro di volere me?»
Parte un applauso e lui dopo essersi fatto infilare l'anello al dito, prova a baciarmi ma Nelson lo ferma. «Forse avrei dovuto dire prima queste parole. Mi dispiace, sono emozionato. Ma possiamo rimediare. Se qualcuno tra i presenti conosce un motivo, per cui questo matrimonio non debba essere celebrato, parli ora o taccia per sempre.»
Il mio cuore si gonfia di tensione. E quando mi aspetto che da un momento all'altro Ellen sbuchi urlandomi addosso qualcosa di cattivo, facendo svenire qualcuno dei presenti tra i miei parenti che conoscono la sua storia, nessuno si muove o dice niente.
Tutto sembra tranquillo. Le guardie controllano il perimetro, altre tra gli invitati. Ma nessuno fa o dice niente.
Il mio cuore sta facendo uno sforzo enorme per resistere a tutta quanta questa tensione che potrebbe disintegrarmi in un lampo. Forse perché mi aspetto sempre il peggio nella mia vita. Ecco perché non riesco a godermi neanche questo momento, questa prima vittoria.
Nelson allora procede. «Avete già scambiato gli anelli ma ve lo chiedo lo stesso. Hunter Ford, vuoi prendere Iris Harrison come tua legittima sposa?»
«Si.»
Hunter non ha esitazione alcuna e i suoi genitori saltellano quasi vittoriosi.
«Iris Harrison, vuoi prendere Hunter Ford come tuo legittimo sposo?»
«Si.»
Anche i miei lo fanno, esultano.
«Bene. Non mi resta altro da dire se non... che nessuno osi dividere ciò che Dio ha unito. E... per il potere conferitemi dallo stato, vi dichiaro marito e moglie. Adesso puoi baciare la sposa.»
Hunter non attende e mi bacia mentre gli invitati e i giornalisti iniziano a bisbigliare come matti puntandoci addosso i loro sorrisi e i riflettori.
«Io ti amo», sussurra a fior di labbra.
«Ti amo», premo le labbra sulle sue chiudendo le palpebre, stringendo le braccia intorno al suo collo e lasciandomi trasportare dalla magia di questo meraviglioso momento che, non è stato interrotto.
«E per la cronaca sei davvero bella», mi dà un bacio sulla fronte. «Ma toglimi un dubbio... mi hai detto di sì solo perché Bestiolina è ancora viva?»
Rido. «Anche per quello.»
Mi solleva per i fianchi e lo abbraccio. «Grazie.»
Non capisce. Gli si forma una piccola linea sotto l'occhio che bacerei fino a consumarmi le labbra. «Mi hai regalato un altro momento indelebile.»
«Non sfidare ancora la sorte. Aspettiamo la sorpresa finale per vedere se sarà davvero indelebile», dice guardandosi intorno, circondando possessivamente la mia vita.
«Perché non è ancora uscita fuori. Che cosa diavolo sta aspettando?», rispondo stringendo i denti.
I miei genitori si fanno avanti con le loro congratulazioni. A seguire i miei fratelli ed Issac che si mettono in posa quando un giornalista ci chiede uno scatto con tutta la famiglia al completo, incluse le nonne che continuano a tempestarmi di complimenti e congratulazioni. Mi danno persino delle dritte. E poi ancora persone che non conosco mi abbracciano, si congratulano mi chiedono qualcosa.
Non riesco però a godermi pienamente questo momento di realizzazione perché comincio a sentirmi in ansia.
Poso la mano sul petto di Hunter quando restiamo un po' da soli. «Che facciamo?»
Legge nel mio sguardo la preoccupazione. «Adesso c'è il ricevimento. Dobbiamo apparire naturali e non guardinghi. Così facendo capirà che è una trappola.»
Annuisco seppur insicura. «E poi? C'è troppa gente.»
Mi stringe a sé. «Iris, devi calmarti. Il peggio è passato», sfoggia il suo più bello dei sorrisi.
Provo a spingerlo ma non si allontana da me, mi tiene ancora più stretta. «Riusciremo a prenderla.»
«Inventerà qualcosa», replico con una smorfia. «Le crederanno tutti ed io passerò per la pazza o peggio: per la ruba mariti.»
Mi guarda stanco. A volte dimentico che siamo in due ad affrontare questa storia. «Nessuno crederà mai ad una pazza che si è finta rapita o peggio morta per un motivo sconosciuto.»
Sospiro. «Promettimi che quando e se questo sarà tutto finito, mi porterai così lontano da qui che per tornarci ci toccherà prendere un aereo.»
Sorride e mi rilasso. Mi calma con poco. Non riesco ancora a credere che sia mio marito.
«Non odiavi le promesse e le sorprese?»
Lo abbraccio. «Adesso posso anche fare uno strappo alla regola», dico timida.
Si avvicina al mio viso. «Se tutto va bene, io e te, tra qualche ora ce ne andremo da Miami.»
«Destinazione?»
«Lontano.»
«Me la farò bastare come risposta», bacio l'angolo della sua bocca facendolo tremare impercettibilmente. «E comunque sei bello anche tu», detto ciò mi allontano dirigendomi verso il tavolo con il rinfresco dove i miei fratelli, com'era prevedibile, si stanno rimpinzando di panini, tramezzini e tanto altro. Ma anche gli altri invitati apparentemente snob sorridono concedendosi del cibo da strada.
Un cameriere mi versa dello champagne. Max invece mi passa un panino. «Ti serviranno le forze per andare a letto con quello...»
«Non dirlo, ti prego», biascico, intuendo quello che sta per dire.
Sorride. «Cosa? Stallone?»
Rido e per poco non mi va di traverso quello che sto mangiando. «Non l'hai detto davvero», scuoto la testa.
«Detto cosa?»
Hunter mi attira subito a sé. Lo vedo preoccupato. Lo imbocco, proprio come abbiamo fatto sin dall'inizio. Certe cose non cambiano e se cambiano si evolvono spesso in qualcosa di meraviglioso, di unico.
«Che sei davvero bello», dice Max e sollevando il calice punta Issac. «Adesso scusatemi, ho una preda da azzannare.»
Hunter lo ferma. Gli cambia il drink. «Così ti farai notare di più da lui. Non è il tipo da champagne o prosecco anche se non sembra.»
Max picchia il palmo sulla sua spalla. «Acquisti punti, cognatino», strizzandomi l'occhio raggiunge Issac.
Guardo Hunter, tiene d'occhio mio fratello poi l'amico. «Quindi Issac...»
«È aperto a nuove esperienze. Dice che per il corpo c'è bisogno di entrambe le parti.»
Pulisco le dita proprio prima che venga annunciato il nostro primo ballo al centro del giardino, su una piattaforma quadrata in parquet chiaro, sotto un tendone pieno di lanterne.
Hunter mi guida verso il centro della pista dove ci muoviamo piano, oscilliamo e ci stringiamo. «Non abbiamo neanche provato il nostro ballo.»
«Stiamo andando bene», rispondo per rassicurarlo. Guardo tra i presenti tra una giravolta e un abbraccio.
Strofina la punta del naso sul mio. «Ti stanno guardando tutti e mi stanno invidiando. Nonostante ciò sono geloso lo stesso.»
Rido circondando il suo collo con le braccia. Sentiamo una raffica di flash ma non ce ne curiamo. «Stanno guardando te che sei felice. Anch'io lo sto facendo.»
«Lo sono. Tu non immagini quanto.»
Sentiamo una voce schiarirsi poi mio padre mi prende per ballare mentre Hunter viene raggiunto da Issac e Max che lo trascinano fuori dalla pista piena di persone.
Ballo per un paio di minuti parlando con mio padre e quando avverto un po' di stanchezza mi sposto in bagno. Sciacquo i polsi, il collo e mi appoggio un momento al lavandino inspirando ed espirando.
«Andrà tutto bene», sussurro. «Puoi farcela.»
Esco dal bagno e cammino lungo il corridoio della villa apparentemente silenziosa. Mi fermo percependo qualcosa. Mi si rizzano i peli sulla nuca e mi circondo il busto con le braccia strofinando la pelle. Mi volto e non c'è nessuno. Rido istericamente e scuotendo la testa proseguo per raggiungere mio marito.
È solo un attimo. Il tempo di sentire una folata di vento e di profumo alla fragola abbastanza forte di nuovo alle mie spalle poi sulla bocca mi viene tappato un fazzoletto con qualcosa di forte, penso sia cloroformio. Mi agito, lotto, cerco di scappare ma le forze mi vengono meno e in pochi istanti il buio si fa fitto.

♥️

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro