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12 - L'ora delle streghe, Parte II

«Luciano Guicciardini ha avuto un figlio prima di Giovanni?!»

La notizia che Antonio ha riferito alla madre e alla moglie le ha lasciate esterrefatte: un figlio fuori dal rituale di accoppiamento sarebbe stata una vergogna per l'Alpha regnante. Avrebbe messo a repentaglio la sua posizione di leader e infangato il cognome dei lupi mannari più potenti di Firenze.

«Sì, è così» risponde l'uomo con calma.
«Ero lì con la mia ex fidanzata e ho visto partire un limone davanti al bancone. Poi, per fortuna, si sono levati e hanno fornicato da un'altra parte. Un giorno, dopo essere usciti di scuola, li ho visti di sfuggita e sono riuscito ad ascoltare parte di quella conversazione molto accesa: Luciano ha ripudiato quel bambino ancora prima che nascesse, per questo nessuno ha mai scoperto la verità su questa faccenda.»

«E tu come hai fatto a trovarlo? Cosa hai usato per l'incantesimo di localizzazione?» domanda Tatiana perplessa: se nessuna persona all'infuori di Luciano sapeva dell'esistenza di un primogenito prima di Giovanni, come ha fatto il marito a trovare il figlio ripudiato?

«È stato difficilissimo, Tatiana: ho passato vent'anni a perfezionare l'incantesimo, ma alla fine ci sono riuscito» spiega mostrando una piccola boccetta con un liquido trasparente all'interno.
«Madre e figlio hanno condiviso tutto nei nove mesi di gravidanza. L'essenza di lui e di lei hanno permesso la nascita del piccolo. Ho usato le lacrime della ragazza per trovare il pargolo e vi assicuro che non è stata una passeggiata.»

Cordelia lo guarda corrucciata, consapevole delle capacità del figlio ma non del tutto convinta delle scelte da lui fatte.
«Toni, Luciano non è l'unico a nascondere segreti e lo sai bene. Ti aiuterò, ma dopo dovrai dire tutta la verità a Francesco.»

«Gli ho già detto tutto, mamma, cos'altro c'è da raccontare?» chiede perplesso.

«Toni, non è possibile eseguire un incantesimo così potente senza l'aiuto di un'altra strega» ribatte Tatiana. «E non dire che hai sfruttato tutti i talismani che abbiamo in casa, perché il loro potere non è sufficiente per aiutarti.»

«Non credo che sia un dettaglio di vitale importanza. Franci sopravviverà anche senza che lo sappia» sbotta Antonio in modo lavativo.

«Vivere nell'ignoranza non è mai un bene.»

Toni sbuffa, stanco della piega che ha preso quella conversazione, per cui decide di concentrarsi ad analizzare la cartina, focalizzandosi sui puntini che appaiono più scuri rispetto agli altri.

«La diversa gradazione di rosso indica quanto è recente la posizione segnata. Quindi, secondo l'incantesimo, in questo momento lui si trova alla Virgin Active di Novoli.»

«Vuoi rapire una persona che si trova in un luogo pubblico?! Ma che botta c'hai?!» domanda Tatiana sconvolta. «Se ci vedessero?!»

«Invisique.» A un tratto, Antonio si rende invisibile con l'incantesimo, poi torna nuovamente visibile.

«Visto? Basta usare l'incantesimo di invisibilità e poi atterrarlo quando se ne sta per conto suo.»

«E poi? Dove hai intenzione di portarlo? Ti ricordo che tra pochi giorni ci sarà anche la luna piena, per cui dobbiamo fare particolare attenzione a un'eventuale trasformazione!» esclama Tatiana.

«Il Cimitero degli Inglesi. Il potere degli Ancestrali ci aiuterà a tenerlo bloccato il tempo necessario per interrogarlo. In più, la cripta dove si trovava il grimorio dell'Antenato è il posto più sicuro che potremmo trovare.»

«Che stiamo aspettando? Andiamo subito prima che se ne vada!» dichiara Cordelia.

_________

«Ehi, Chicco, mi dai una mano?»

Il ragazzo dai capelli scarlatti annuisce e si avvicina alla ragazza, afferrandole i fianchi e aiutandola a fare le trazioni alla sbarra. I bicipiti sono in tensione e mettono in risalto le vene del braccio, lo sforzo gli fa corrucciare la fronte e strizza un attimo gli occhi. Certo, in condizioni normali ci riuscirebbe senza il minimo problema, ma quell'ultima settimana è stata troppo stressante: i clienti che chiamavano per il servizio a domicilio non facevano altro che chiedere ordinazioni particolari e non andavano mai ad aprire subito la porta, per cui Enrico si vedeva sempre costretto ad aspettare davanti alla soglia di casa per un interminabile periodo di tempo.
Ciò che lo preme maggiormente, però, è l'avvicinarsi inesorabile della luna piena. Sì, ha imparato il controllo della propria trasformazione, ma è doloroso riuscire ad avere la meglio sul proprio lato animale quando si arriva al plenilunio.

«Chicco, tutto bene?» chiede la ragazza dandogli un bacio sulla guancia.

«Sì, Mati, sto bene» risponde accarezzandole la schiena, immerso ancora nei propri pensieri.

«Sai che con me puoi parlare...» aggiunge lei, poggiando la testa sulla sua spalla.

«Lo so...» dice lui con tono malinconico. «La verità è che sono molto stressato in quest'ultimo periodo. Tra il lavoro e molti problemi personali, ho paura di non riuscire a farcela.»

Lei sorride leggermente.
«Se c'è una cosa che amo di te è che non ti lasci mai abbattere neanche dalle situazioni più difficili che ti si parano davanti.»

Enrico appoggia la propria fronte contro quella della sua ragazza, facendo increspare le sue labbra all'insù e posando una mano sulla guancia. Quello che non sanno, però, è che qualcuno li osserva di nascosto.

«È lui, il rosso che limona la ragazza» afferma Antonio rivolgendosi alle due donne che sono con lui.

Grazie a un incantesimo di invisibilità, il trio è riuscito a passare inosservato all'interno della palestra e a non farsi notare dalle persone che frequentano il luogo.

«Riconosco lo sguardo fiero che ha suo padre» aggiunge Cordelia.

«Stiamo parlando di un Guicciardini. Sarebbe più strano vedere il contrario» ridacchia Tatiana.

Le due lasciano scappare un risolino divertito, ma a rimproverarle c'è Antonio, che le guarda severamente.

«Concentriamoci. Siamo qui in missione, non per spettegolare sul comportamento dei Guicciardini» ribatte.

«Hai ragione, Toni» concorda la madre. «Cosa dovremmo fare?»

Antonio pensa, grattandosi il mento e pensando a come articolare il piano elaborato in precedenza: non si sarebbe mai aspettato che ci sarebbe stata l'amante del figlio ripudiato in quel posto, per cui decide di apportare qualche modifica necessaria per avere successo nell'impresa.

«Dobbiamo separare i due piccioncini e dobbiamo assicurarci che stiano lontani il tempo necessario per rapire Enrico» spiega in tono autoritario. «Non importa come: se sarà necessario, rompetele una gamba.»

Le due lo guardano incredulo, incapaci di decifrare l'espressione fredda che ha l'uomo davanti a loro: è come se, in quel momento, il "lato oscuro" di Antonio si stesse manifestando davanti.

«Toni!» esclamano entrambe esterrefatte.

«Cosa? Ricordiamoci che è colpa dei Guicciardini se Franci è cieco, per cui il nostro obiettivo è fargliela pagare! Poco importa se ci saranno degli incidenti di percorso» dichiara Antonio incrociando le braccia al petto.

«Capisco che tu voglia fargliela pagare, ma menomare una ragazza in quel modo è un po' esagerato...» balbetta Tatiana cercando di dare un po' di sicurezza nel proprio tono di voce, ma senza successo.

«Tiana ha ragione: non serve usare troppa violenza. E poi, ci sono tanti altri modi per farli separare.» Cordelia fa un sorrisetto soddisfatto, stendendo il braccio e aprendo la mano, cominciando a recitare un incantesimo sottovoce. Via via che procede, Enrico comincia a sentire un leggero mal di testa, che aumenta d'intensità col passare del tempo.

«Chicco, che hai?» chiede Matilde preoccupata.

«N-nulla... sarà solo un giramento di testa...» sussurra il ragazzo portando le mani alle tempie, sperando che il dolore cominci ad alleviarsi.

«Ti accompagno a stenderti?» domanda la ragazza.

«Tranquilla, ce la faccio...» afferma lui poco convinto, cercando di apparire sicuro di sé e avviandosi verso lo spogliatoio.

Appena il loro bersaglio comincia a spostarsi, i tre lo seguono e lo trovano piegato davanti al lavandino, intento a sciacquarsi il viso. La canottiera scura e attillata gli lascia scoperte le spalle – su quella destra c'è un tatuaggio che rappresenta un lupo che ulula alla luna – e mette in risalto i muscoli sviluppati.

«È il momento. Tiana, dammi il sonnifero» ordina Antonio con un filo di voce, stando attento a non farsi sentire dal ragazzo.

La moglie obbedisce, ancora poco convinta dal metodo poco ortodosso che stanno utilizzando, e versa una manciata di polvere bianca nella mano del marito. Cordelia, nel frattempo, disegna a terra un grosso cerchio di sale e pronuncia l'incantesimo "Invisique", occultando così l'area circondata.

Antonio continua ad avvicinarsi di soppiatto, camminando in punta di piedi e trattenendo il fiato. È ormai a pochi passi dal raggiungere Enrico, ma il rosso si gira e tira un pugno in direzione del viso dell'adulto, facendolo cadere a terra e annullando l'incantesimo di invisibilità.

«Ma che...?! E tu chi sei e da dove vieni?» domanda incredulo, sollevando da terra l'aggressore e spingendolo contro il muro.

Spaventato, Enrico prova a fuggire, ma la sua fuga viene interrotta appena si scontra con una barriera invisibile. Comincia a battere i pugni, ma non riesce a liberarsi.

«Un incantesimo del genere non può essere spezzato a pugni» ridacchiano Cordelia e Tatiana, rivelandosi davanti al ragazzo.

«Lasciatemi andare o farete una brutta fine!» minaccia Enrico stringendo i pugni, mostrando loro gli occhi, divenuti dorati.

«Non te l'hanno insegnato? Non bisogna mai mancare di rispetto chi è più potente di te.» Tatiana chiude il pugno e comincia a fargli venire un'emicrania magica, aiutata da Cordelia.

Il rosso comincia a lamentarsi per il dolore troppo intenso, piegandosi in ginocchio e portando le mani alla testa: il dolore che sta provando in quel momento è indescrivibile, non ne ha mai provato uno simile e non riesce a capire come facciano le due donne a fare una cosa del genere.

«Toni, sbrigati!» esclama la moglie preoccupata.

Antonio si tiene la testa, sentendo il sangue colargli da una ferita alla tempia. Il taglio frizza e il suo volto si contrae in un'espressione sofferente. Anche la spalla gli duole molto, probabilmente se l'è lussata con la caduta, ma non ha tempo per pensarci e decide di raccogliere le forze alzandosi ed emettendo un leggero gemito.

Anche Enrico, però, decide di ignorare il suo malessere e, con un grandissimo sforzo, comincia a ululare, iniziando così la propria trasformazione: le ossa cominciano a rompersi una a una, i vestiti si strappano e il corpo modifica la propria forma. In una manciata di secondi, il rosso è diventato un lupo dal pelo marrone e lo sguardo assassino, con la bava alla bocca e le zanne acuminate.

«Fuori dal cerchio, subito!» ordina Antonio allarmato, facendo un salto e oltrepassando il confine di sale, seguito poi dalle due donne.

Una volta attraversato il confine, però, i tre Marchiati tornano nuovamente visibili e, con grande sorpresa, tutti gli uomini presenti nello spogliatoio restano basiti, confabulando tra loro e chiedendosi cosa sia appena successo.

«Ehm... Piano B.» Antonio lancia in aria la polvere soporifera, alzando entrambe le mani e dirigendo le particelle in direzione dei nasi dei presenti. In poco tempo, gli spettatori cadono a terra completamente addormentati.

«Avremmo dovuto usare la polvere sul lupo mannaro, non su questi energumeni senza cervello!» esclama Cordelia.

«Cosa avrei dovuto fare, spezzare a tutti il collo?!» ribatte il figlio scandalizzato.

Mentre i due battibeccano, la porta scricchiola leggermente e Tatiana, spaventata che qualcuno li scopra, blocca telecineticamente l'ingresso.

«Ehi, Enrico, tutto bene?» chiede Matilde preoccupata. «Potresti aprire la porta?»

Allarmati, sia Antonio che Cordelia si girano verso la porta.

«E adesso cosa cazzo ci inventiamo?» chiede la madre scocciata.

«Tiana, tieni la porta bloccata ancora per un po'. Ci pensiamo io e la manma al lupo» afferma il marito deciso, ricevendo come risposta un cenno col capo.

«Ora o mai più!» I due entrano nuovamente nel cerchio e, una volta oltrepassato, si ritrovano davanti un Enrico molto arrabbiato e pronto ad azzannarli alla gola.

«Mamma, dammi la mano e ripeti dopo di me!» Cordelia esegue subito, sperando che suo figlio abbia la soluzione al loro problema.
«Créer le feu!»

Incanalando il potere della bionda, Antonio riesce a evocare un cerchio di fuoco che si frappone tra i due e il lupo, guadagnando così una posizione di vantaggio.

Più Enrico si avvicina, maggiore diventa l'intensità delle fiamme. Soddisfatto, Toni raccoglie l'ultima polvere rimasta e gliela soffia nel muso, riuscendo ad addormentarlo e ad annullare la trasformazione.

«Pirocinesi?! Seriamente?! E meno male che Franci crede che tu sia uno stregone debole!» lo rimprovera Cordelia.

«Non importa ora, mamma» risponde il figlio ansimando per il dolore e la fatica. «Adesso portiamolo al Cimitero.»

Con un ultimo sforzo, i tre Marchiati rendono invisibili loro stessi ed Enrico, ricorrendo poi alla bambola trovata prima: basta una goccia di sangue e dello spago per assicurarsi che il loro bersaglio non possa muoversi, per cui si allontanano inosservati, dirigendosi verso l'unico luogo sicuro in cui rinchiudere Enrico: il Cimitero degli Inglesi.

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