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Il ragazzo spericolato

È appena successa una scena che di solito viene rappresentata nei film, un ragazzo che opponendosi è stato sedato.

Ci potrebbero essere persone a cui verrebbe da preoccuparsi, ma a me viene solo da ridere, nonostante tutto, nonostante il virus, mi viene da ridere e ho riso, a crepapelle.

Vedersi svenire un ragazzo davanti agli occhi non è da tutti i giorni del resto, e potrebbe essere cattivo ridere, ma probabilmente se non sapessi il motivo di tale azione non avrei riso.

Mentre due omoni-armadio poggiano su un lettino il ragazzo, Ermia comincia ad incamminarsi verso di me.

<Celia tutto ok? Ti vedo un po' bianca, forse dovresti davvero tornare a letto, ti porto qualcosa da mangiare, tu riposati.>

Accorgendomi che in effetti Ermia ha ragione, mi avvicino stanca al mio letto, qualche stanza più in là rispetto a quella del ragazzo.

Dopo qualche minuto, Ermia arriva con una zuppa per niente invitante.

<tieni Celia, questa dovrebbe farti stare leggermente meglio, alle 10 spegneremo la luce, quindi tra circa 2 ore, ah e fammi una lista delle cose che vuoi avere qui, almeno le vado a prendere e non ti annoi.>

La guardo con un sorriso smagliante, almeno con qualcosa mi posso divertire.

<bene! Grazie tantissimo, mi serviranno solo poche cose>

Ricambia il sorriso con uno sguardo simile a quello di una madre.

Quando si incammina per andare da qualche altro paziente, rivolgo lo sguardo alla zuppa, gia dall'odore non sembra molto buona, ma come si dice sempre: mai giudicare un libro dalla copertina.

Facendomi forza, prendo il cucchiaio e lo immergo in quella miscela di odori abbastanza schifosi, chiudo gli occhi e assaggio, non è malissimo alla fine, pensavo peggio, è molto acquosa non ha molto sapore, ma meglio di niente.

Dopo dieci minuti riesco a finire la mia minestra, quando ho fame mangio di tutto, mi annoio mortalmente, infondo che posso fare? Dormire a quest'ora non ce la faccio proprio, guardare la televisione non se ne parla, ho troppa paura di fare casino.

Decido allora di farmi una girata per il piano, tanto ormai siamo tutti infetti, non ci si può più attaccare questo virus.

Mentre giro per i corridoi, penso a Desdemona, ai miei genitori, ai miei compagni di classe, se si chiederanno mai dove sono finita.

Mi fermo nel mezzo del corridoio per tossire pesantemente, sono stanca di questa tosse, mi sembra di essere una super malata, il che è vero, ma sapere di esserlo realmente destabilizza tutto.

Ricomincio lentamente a camminare, dopo qualche corridoio mi ritrovo davanti alle macchinette dove decido di comprarmi della frutta secca, la adoro, soprattutto i mirtilli.

Dopo aver inserito i soldi, aspetto con poca pazienza la mia frutta secca, ma dopo pochi minuti ancora non si muove, facendomi pensare che probabilmente si è fermata.

No, no, no, eddai! Una delle poche volte che voglio prendermi qualcosa, si blocca, frustata sbuffo rumorosamente e inizio a dare calci alla macchinetta per vedere se funziona.

All'improvviso do un calcio così forte da farmi male da sola, si, lo so, sono scema ok?

Una mano si materializza nel mio campo visivo, dando una botta e facendo scivolare la mia frutta secca nel contenitore, cautamente la prendo e contenta alzo lo sguardo per ringraziare la persona che mi ha aiutato, ma quando i miei occhi incontrano degli smeraldi, il sorriso mi si spegne sulle labbra.

<ciao biondina> disse ammiccando

Stranita gli domando: <ma non ti avevano sedato?>

Prima di rispondere fa un occhilino: <sai non è molto facile mettermi ko >

Lo guardo male, non mi piacciono i troppo sicuri di sé, sono troppo sicuri di tutto.

<ah si? E allora perché appena ti hanno fatto la puntura sei crollato come un bambino?>

<mh, acida la biondina eh? Mi piace>

Stranamente non mi fa arrabbiare questa frase, anzi mi diverte, sembrava una specie di gioco, sorrido divertita.

<comunque mi chiamo Celia, puoi pure evitare di chiamarmi biondina>

<mhhh, preferisco biondina, ma piacere Celia, mi chiamo Yorick>

Lentamente si abbassa alla mia altezza, e pian piano si avvicina alla mia bocca.

Che vuole baciarmi? Eh no caro, non sono così facile, quando chiude gli occhi pronto a un contatto, che avrà sicuro, ma non quello in cui spera, gli metto la mano sopra le labbra carnose e morbidi, così belle...

No, Celia? Che vai a pensare dai?

<carissimo... come ti chiami? Ah sì Yorick, non sono così facile, ci siamo appena conosciuti, ti ringrazio per la macchinetta, ma questo non vuol dire che avrai il tuo bacio di ringraziamento>

Lo guardo con sicurezza, non vorrei pensasse che mi possa mettere i piedi in testa.

<mh, se lo dici tu, ci vediamo>

Strano, molto strano, un minuto prima strafottente un minuto dopo offeso, mah certa gente proprio non la capisco.

Apro la bustina e scopro che e mezza vuota, ma che cosa? Lascio perdere e mangiando la mia frutta secca, mi dirigo in camera.

<oh, sei tornata Celia>

<hey Ermia, mi cercavi?>

<a dire la verità si, il ragazzo nuovo Yorick mi ha chiesto di darti questo bigliettino, stai attenta Celia, quel ragazzo è troppo pieno di sé>

<l'ho notato, ma posso chiederti come mai c'era la polizia quando è arrivato>

La donna di fronte a me è decisamente in imbarazzo, ma dopo poco si siede accanto a me sul letto e inizia a spiegarmi la situazione.

<vedi Celia, non tutte le persone credono in questo virus, lui è una di queste, pensa ancora che sia una semplice influenza...>

<si, ma come mai era con la polizia, Ermia ti giuro, sono una tomba>

Volta lo sguardo sul mio viso e mi rivolge un espressione dolce.

<ok, va bene, ha organizzato una festa per il suo compleanno, abbiamo scoperto che lui è l'unico che presenta i sintomi, gli altri sono molti asintomatici oppure non lo hanno ancora preso, ci dovrebbe essere anche suo fratello da qualche parte>

<mh, grazie Ermia>

Dopo qualche altra chiacchiera, lascia la mia stanza dicendo che tra poco dovrebbero spegnere le luci, così guardo attentamente il biglietto lasciato da quel ragazzo prima di prenderlo e arrabbiarmi per quello che c'è scritto.

Non ho ottenuto il bacio di ringraziamento, ma almeno ho preso un po della tua buonissima frutta secca, ci si vede biondina.

Il tuo Yorick

Devo ammettere che mi aveva fatta ridere, ma anche arrabbiare, insomma, me lo poteva anche chiedere no? Infondo che gli costava, ma probabilmente gli avrei detto di no, e così mi addormento pensando a quel bigliettino strano e a come vendicarmi.

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