Il risveglio di Donn'Anna - Intervista
Il risveglio di Donn'Anna di MartinaIacopino
Intervista a cura di the_dreamers_27
Ed eccoci con una nuova intervista, siete curiosi di scoprire i retroscena di una nuova storia? Passiamo subito alle domande!
Cosa ti ha spinto per la prima volta ad approcciarti alla scrittura?
Da che ho memoria, sono stata sempre propensa a esprimermi tramite la scrittura. Non sono mai stata brava a comunicare a voce ciò che avevo dentro, anzi la mia vera voce o fuoriesce dagli occhi o cade sulla mano. Quello però che mi ha spinto a inventare storie, quindi scegliere la scrittura come parte integrante della mia vita, è stato il cosiddetto "blocco del lettore". Non riuscivo a trovare un racconto che mi appassionasse e allora... ho preso a scriverlo io! È stato l'inizio di un circolo vizioso.
Da dove nasce l'idea per il tuo racconto?
Premetto che l'ho ideato per un contest, ma forse da tempo desideravo tirare fuori dalla testa qualcosa di simile. Dovevo scrivere una storia a tema Halloween e volevo che fosse ambientata in Italia, così sono andata a curiosare sul web su case infestate che dovevano essere il luogo principale dei miei intrecci. Ho trovato "I fantasmi di Palazzo Donn'Anna" e mi sono innamorata perdutamente della storia della struttura, avvolta tra realtà e leggenda. Questo Palazzo Donn'Anna è un edificio barocco rimasto incompiuto, splendido e inquietante allo stesso tempo, che si dice sia abitato da fantasmi di uomini assassinati e dalla viceregina Donn'Anna Carafa. La villa su cui è stato costruito, poi, aveva un nome che mi ha folgorata: "La Sirena". Essendo io patita di mitologia sulle sirene non ho resistito a metterci anche quelle insieme ai fantasmi. Oggi è una struttura privata scissa in appartamenti, cioè non è visitabile, e questo fatto ha suscitato in me un senso di disgusto, da amante dell'arte quale sono. È dal mio disprezzo, in pratica, che si è scatenato il movente della trama. Ho abbandonato l'idea di una casa infestata preferendola a qualcosa di più originale: un museo infestato.
Qual è stata la parte più difficile da scrivere? E quale invece la più divertente?
Nessuna di queste parti è stata particolarmente difficile da scrivere, forse perché lo sono state tutte nel loro insieme. Ho cambiato il registro linguistico continuamente e questo mi ha creato non poche complicanze: a Donn'Anna ho dato un lessico aulico, ai coniugi Thomas e Annabeth Hall uno che riprendesse terminologie economiche, ai ragazzi qualcosa di molto più semplice ma non privo di connotati. Con Partenope, poi, mi sono sbizzarrita con la poesia. Diciamo che mi hanno fatto impazzire un po' tutti. La parte più divertente è stata senza dubbio il capitolo 5, dove parla solo Charlie. Qui è evidente come, nonostante sia forse il personaggio più volgare, sia allo stesso tempo il più forbito. Ogni cosa che dice e fa suscita risate, mi sono divertita tantissimo con lui.
In che modo sono nati i tuoi personaggi?
Donn'Anna e Partenope le ho riprese dalla storia e dal mito di Napoli. I membri della famiglia Hall, invece, sono nati dal bisogno di arricchire e di equilibrare gli eventi. Gli imprenditori Tom e Beth sono scaturiti dal mio senso di repulsione per il degrado culturale in cui è precipitato il Palazzo Donn'Anna nel corso del tempo. Charlie e Claire sono nati come due poli opposti: il primo allegro, che ama l'Italia e ne vede tutti i pregi, la seconda invece che la odia e ne evidenzia tutti i difetti. Courtney e Christie, le gemelle, sono nate come due facce della stessa medaglia: entrambe diverse dal clima famigliare strampalato e, insieme, riescono a rendere più naturale la cornice che si rifà alla realtà.
Vuoi anticipare qualcosa ai tuoi lettori sugli sviluppi futuri?
C'è una festa che è molto importante per la tradizione napoletana: il Natale. Se la prima parte è incentrata su Halloween la seconda lo è su quest'altra celebrazione, e di certo sarà molto più ricca di eventi paranormali. Ci sarà un nuovo personaggio che complicherà ancora di più i rapporti; un personaggio maschile, un fantasma, che sono sicura susciterà reazioni contrastanti ai lettori.
In che modo ti è stata utile la recensione?
Mi è stata certamente utile a correggere alcuni errori e ad avere un quadro più chiaro su come risultano i diversi personaggi. Mi incoraggia a continuare a scrivere storie così. Grazie ancora!
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