I Libri di Foyles e Sand Creek - Intervista
I Libri di Foyles e Sand Creek di bertelli13
Intervista a cura di the_dreamers_27
Eccoci con una nuova e oserei dire esilarante intervista! Siete pronti? Si salpa!
Cosa ti ha spinto per la prima volta ad approcciarti alla scrittura?
Ma diciamoci la verità. Tutto è iniziato a causa di Tolkien e dei film tratti dai suoi libri. Mi fecero due Co...comeri che per portarli dietro ci dovevo pagare l'IMU. Da lì nacque il mio primo racconto, il Diario di bordo, che non è altro che una perculata del fantasy in generale.
Poi, chissà per quale oscuro motivo, sarà il karma... ho iniziato a scrivere cose serie🙄.
Da dove nasce l'idea per il tuo racconto?
I libri di Foyles. Un'idea, che mi è balenata dal nulla. Ma anche a me da piccolo piaceva leggere. Se la magia esiste, l'unica cosa che la rappresenta è un libro. Perché tramite esso, le parole scritte, ognuno di noi apre la mente e si immagina le cose, i volti, i luoghi descritti. Tutto diventa ideale e reale, come nella mente di un bambino. Per questo ogni volta che guardiamo un film tratto da un libro, ne rimaniamo delusi, no?
Silenzio... non la sentite anche voi una musica? Io si, e ogni volta che la sento, la seguo). Per questo, questa one shot, diventerà un racconto.
Sand Creek. Mi minacciano i fantasy ma non riesco a scrivere le classiche trame. Non riesco a scrivere di draghi, elfi e mostri vari. Ho sempre cercato qualcosa di diverso, per questo è nato "NEMESI" e per questo é nata questa one shot.
La storia non ha memoria. Siamo sopraffatti dalle mode e ci dimentichiamo così in fretta del male che ha seminato l'umanità durante la sua presenza sulla terra che non mi sorprenderei che un giorno, ne pagheremo pesantemente dazio.
Sand Creek è una one shot solo in parte fantasy perché parte da un fatto realmente accaduto molti anni fa. Anche io da bambino pensavo che gli "indiani" fossero i cattivi. Ma gli indiani erano i nativi d'America. Loro non erano i cattivi.
Questo è un fatto realmente accaduto, quasi totalmente dimenticato e che ogni giorno, in molte parti del mondo, purtroppo, si ripete.
Qual è stata la parte più difficile da scrivere? E quale invece la più divertente?
La parte più difficile è che faccio un lavoro che amo, il chimico, e mi devo ritagliare tempo e spazio per scrivere. Ma quando si vuol fare una cosa veramente... non c'è ostacolo che ti impedisca almeno di provarci, no?
La più divertente è che scrivendo si impara un sacco di cose. Cosa sono le D eufoniche, le caporali, i vocativi... ma soprattutto ci si deve documentare su ciò che si scrive ed è una fonte di insegnamento infinita.
Poi è divertente perché mascherandoci dietro i protagonisti possiamo essere anche totalmente sinceri. Ironici, irrispettosi, stronzi, ma anche scrivere che cosa si pensa realmente dell'amore e del rispetto di tutto ciò che ci circonda. Difficilmente un libro mente).
In che modo sono nati i tuoi personaggi?
Nei libri di Foyles dalla mia infanzia ma anche ispirati dai libri di King che molte volte racontano di ragazzini.
In Sand Creek da un fatto realmente accaduto.
Vuoi anticipare qualcosa ai tuoi lettori sugli sviluppi futuri?
C'è il proseguo di Nemesi già in scrittura. Ma forse Ted e la libreria Foyles pretenderanno attenzione e avranno la priorità.
In che modo ti è stata utile la recensione?
Amo le recensioni perché ognuna di essa mi può dare spunti per migliorarmi, auto criticarmi e sviluppare nuove idee. Poi molto dipende da chi le fa ovviamente è come. Quindi nel vostro caso, a maggior ragione mi è stata utile.
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