Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 14

Vincent si risvegliò legato con delle alghe su uno scoglio che si trovava dentro a una grande grotta sotromarina.

Ricordava a malapena e in maniera confusa cosa fosse successo prima di essersi addormentato.

Con gli occhi della mente riusciva a vedere una folla di persone, anzi di sirene; poi rivedeva la Regina Kaesis che, nel vano angusto di una vecchia nave, si accomodava di fianco a lui e gli sorrideva. Successivamente, ricordava di trovarsi in un posto parzialmente buio insieme a Ly-Cee e a Uranis e, all'improvviso, compariva anche Isdra che, scontrosa, gli tirava i capelli, mentre a lui batteva fortissimo il cuore. Dopodiché, l'unica cosa che ricordava prima del buio totale era Isdra che lo guardava mettendosi in posizione di parata (come se volesse combattere), un terremoto sottomarino e un violento dolore a un braccio e ai piedi che erano stati trasformati in pinne.

Come se non bastasse, la luce abbagliante prodotta dagli strani invertebrati lucenti di mare presenti in quel luogo era proiettata praticamente tutta sopra la sua faccia e lo stordiva ancora di più di quanto già non lo fosse.

«Oh, finalmente sei tornato tra noi viventi» disse una voce femminile sconosciuta alla sua sinistra.

Il ragazzo si voltò verso quella direzione e vide una strana sirena rivolgerle un sorriso.

La creatura aveva un aspetto troppo mediterraneo rispetto a quello delle altre sirene: teneva attaccati in una morbida treccia dei lunghissimi capelli castani che dalla frangia e da alcune ciocche sembravano essere abbastanza ondulati; questi sormontavano dei grandi ed espressivi occhi color nocciola. Inoltre, aveva dei zigomi alti e ben pronunciati che risaltavano bene il luminoso sorriso sulle sue carnose labbra.

Ma quello che Vincent trovò più strano è che, nonostante le sirene avessero una pelle molto squamosa tanto quanto coda e pinne di pesce, questa davanti a lui sembrava avere una carnagione pelosa quasi quanto la sua.

«Ben tornato tra i viventi e benvenuto al Diana's Ocean Hospital. Io sono la dottoressa e infermiera Diana e sono qui per controllare che tu stia meglio» lo distolse dai suoi pensieri lei, facendogli un occhiolino.

Ed è anche più gentile e sciolta di tutte quelle della sua specie che ho conosciuto fin'ora... Notò con piacere Vincent.

Si accolse solo in quel momento, però, che era nuovamente legato come un dannato salame. Aveva un deja-vu...

Provò nervoso a muovere il braccio destro per spostare anche di poco l'alga da sé e riuscire a divincolarsi, ma si accorse che non riusciva muovere l'arto. Guardò meglio quest'ultimo e vide che parte del braccio - dal gomito alle dita della mano - gli erano stati amputati.

Iniziò ad attraversarlo il panico.

«Cosa mi avete fatto? Perché sono conciato così? Basta, non ce la faccio più: voglio tornare a casa! Voglio tornare a casa!» iniziò a piangere e a gridare in maniera sempre più isterica e strillava a macchinetta la frase "Voglio tornare a casa" fino a quando non gli mancò la voce.

Neanche la dottoressa che era stata tanto amichevole riusciva a calmarlo con frasi di rassicurazione.

Alla fine egli si addormentò grazie a un tranquillante solido che gli aveva dato Diana e quest'ultima decise di uscire dalla stanza per raggiungere Ly-Cee e Uranis che aspettavano notizie all'angolo della grotta.

Diana non avrebbe mai pensato che un individuo che aveva scoperto da poco essere un umano, potesse suscitare tanto interesse.

Sperò che quello fosse il segno che nel regno di Draembyss stesse cambiando il pensiero comune degli abitanti, dopo tanti secoli di mentalità retrograda accumulata.

Una volta che lei si avvicinò del tutto alle due soldatesse, fu la biondina a parlarle per prima, anche se si vedeva benissimo che era lì solo per fare compagnia alla collega che per altro «Allora, ci dica signora metà-scimmia, come sta quello sciocco?»

Come non detto... Pensò, delusa da quelle parole.

Diana decise di ignorarla bellamente: odiava le sirene ipocrite, maleducate e razziste come quella smorfiosa.

Anche se era una cosa a cui ormai era abituata, data la sua natura da metà-scimmia solitamente discriminata per i pregiudizi più assurdi, ci teneva comunque a essere rispettata come dottoressa e come essere vivente.

Ed era un privilegio che non aveva tanto spesso, né in mare, né sulla terraferma dove lavorava come insegnante privata, tenendo nascosto costantemente quel mondo negli abissi.

Diana guardò la principessa delle sirene che la fissava con le lacrime e l'ansia negli occhi.

Lei e Isdra erano state le uniche davvero presenti nei paraggi per sapere delle condizioni del loro nuovo compagno d'armi, in quei quindici giorni in cui il ragazzo era risultato in coma.

Ogni tanto c'era anche Lady Kaesis con loro, ma solo per brevi momenti perché dal giorno dell'incidente si era dovuta occupare di un mistero nel confine sorto poco dopo l'avvenimento, oltre che delle nuove minacce di Worbyss.

I tritoni, infatti, credevano che la rete del confine non fosse caduta per caso (come invece era successo) e il re del regno di Worbyss aveva inviato una sua truppa: prima per fare un'attenta indagine, successivamente per mandare avvisi di minacce imminenti perché le prove nel confine non convincevano loro e la loro corona a dovere.

C'era stata anche qualche strenua lotta nel mentre da cui solo Ly-Cee - in quanto troppo inesperta - e Vincent erano sollevati dal parteciparvi.

E invece che godersi la vacanza al sicuro nel suo castello, Ly-Cee aveva deciso di assecondare la sua sensibilità sullo stato d'animo delle persone in difficoltà e andare a chiedere sulla sorte del Vice almeno due volte al giorno, saltando quasi gli allenamenti.

Isdra, invece, impegnata nella battaglia, arrivava sempre una volta finito lo scontro e, con la scusa di medicare eventuali graffi e ferite, si avvicinava spesso verso lo scoglio dove stava incosciente quell'odioso, ma interessante umano; oppure chiedeva di lui alla dottoressa o all'infermiera Aletheia e alle varie assistenti.

La leader aveva anche confessato di sentirsi in colpa per quello che era capitato al nuovo Vice.

Lei e il capo dell'esercito sì che sono veramente preoccupate per quel ragazzo. Mi chiedo se fossero le uniche a Draembyss... Rifletté tra sé Diana.

«Salve, signore. Principessa...» fece un educato inchino rivolto a Ly-Cee.

«Sono felice di comunicarvi che il Vice ha ripreso conoscenza ed è, quindi, completamente fuori pericolo di vita. Tuttavia, ho dovuto sedarlo: come ricorderete, abbiamo dovuto amputargli parte del braccio destro ee pinne mentre era in coma e, appena ha visto che il primo non l'aveva più, ha dato di matto. Mi dispiace, ma capite che è un umano cresciuto sulla terra... Lì non c'è la guerra da anni in alcune parti del mondo e soprattutto da dove viene lui. Probabilmente, è la prima volta che vede una cosa del genere davanti ai suoi occhi e dal vivo. Sarà sotto shock e non è detto che gli passi subito» riferì schietta.

«Voglio ben sperare che sia vero che presto gli ricresceranno braccio, mano e pinne» disse sprezzante Uranis.

«Sì, ovviamente succederà, ma in ogni caso non dichiarerò mai che sia idoneo a combattere, se prima non starà meglio mentalmente. Mi dispiace, ma per come l'ho visto prima se non guarisce presto potrebbe diventare un caso da clinica per persone con disturbi mentali. E, francamente, da metà umana non posso permetterlo» chiarì con fermezza lei.

Uranis stava quasi aprendo bocca per ribattere, ma la principessa cacciò via le proprie lacrime e le diede una gomitata, prendendo voce «Sono molto d'accordo con lei, signora. Se posso permettermi... Non so se lo sa, ma ho poteri che permettono di monitorare così come modificare a mio piacimento la psiche delle sirene, dei tritoni, degli animali e degli esseri umani. Perciò, volevo dirle che se ci fosse qualcosa che potessi fare per aiutare, ne sarei felice. Mi dica solo cosa e lo farò»

«Vostra grazia, voi siete davvero molto gentile e, in questo caso, anche molto dolce ad offrirvi di fare qualcosa, davvero» la elogiò Diana in maniera sincera «Eppure, mi sento in dovere di sconsigliare di mettere in atto tale idea, in questa circostanza. Vede, tentare di modificare la psiche di quel giovanotto rischierebbe solo di complicarla ancora di più. Inoltre, anche se al caldo coglierei a volo la proposta di monitorarla soltanto per come ha detto di essere in grado di fare, mi rendo conto che per lui potrebbe essere abbastanza imbarazzante e fastidioso. Prima ha detto di non farcela più: questo significa che è già troppo su di stress, non carichiamolo di più» concluse, con sguardo triste.

In quel momento, al giovane medico venne un'idea che pensò fosse brillante per risolvere i guai del paziente.

«Prima il Vice ripeteva con insistenza di voler tornare a "casa". Pensate si riferisse al mondo degli umani?» se ne uscì lei.

«Figuriamoci...» rise sarcastica Uranis «Se non ricordo male, quando lo abbiamo catturato, ha farfugliato qualcosa riguardo al fatto che fosse scappato. Vero, principessa?» chiese Uranis rivolta a quest'ultima.

«Anche se fosse, credo abbia bisogno di cambiare aria nuovamente» si intromise Diana «Suggerisco una bella vacanza su un'isola da vacanza umana, qui vicino. Se volete potete farlo accompagnare da qualche sirena, ma dovete fare in modo che si diverta, ma soprattutto che si distragga e si rilassi. Ditemi dove lo porterete, così lo raggiungerò ogni tanto e gli darò uno sguardo senza turbarlo troppo» spiegò, infine.

«Per me e per la Corona non ci saranno problemi» dichiarò Lady Ly-Cee, ignorando lo sguardo fulmineo di Uranis su di sé, e chiese «Quando sarà possibile partire, secondo lei? E quanto tempo dovrà stare via lord Vincent?»

«Credo che per godersi il riposo al meglio e ristabilirsi abbia bisogno di non meno di due settimane e già così mi sembrano poche, ma mi rendo conto che sarebbe troppo chiedervi di farlo assentare per almeno un mese, con una guerra che ormai ha bisogno della sua presenza. In ogni caso, per favore, dategli due settimane di tempo e, se potete anche quattro giorni in più di bonus...
Per quanto riguarda la data di partenza penso si possa fare tra due giorni. Date il tempo ad Aletheia e qualche assistente per fargli rinascere i vari arti persi in questo paio di giorni, poi potremmo passare allo step successivo della vacanza, vedrete» rispose Diana.

*

La Regina Kaesis era appena rientrata nel suo castello, quando si sedette sul suo trono.

Quel periodo era diventato più frustante e inquietante del solito, soprattutto da quando Vincent era rimasto ferito al confine.

I tritoni non riuscivano a capacitarsi del perché la sacra rete di confine fosse caduta tanto semplicemente per un terremoto.

«Era lì da quasi un secolo» ripetevano indignati.

Non volevano proprio sentirne delle testimonianze veritiere di sua sorella che si era ritrovata sul luogo ed era ancora completamente sconvolta. Né tantomeno di ciò che riferivano Isdra e Uranis.

E le prove naturali che era successo tutto improvvisamente sembravano non contare nulla.

Lady Kaesis si chiese se non fossero stati corrotti da Zenzem, il re di Worbyss che pareva cercare ogni pretesto per accentuare la Warsysib.

E alla fine era riuscito a organizzare degli assalti al regno di Draembyss negli ultimi giorni, ma per fortuna erano state affrontate con destrezza dal regno delle sirene, nonostante la perdita di quattro di tale popolo.

E poi c'era stato quello strano ruggito sentito in entrambi i regni che pareva uguale a quello descritto nelle leggende sulla mitica Pietra di Ananke...

Se le sue ipotesi fossero state vere, allora Vincent non era più un semplice umano molto utile.

Venne risvegliata dai suoi pensieri dall'arrivo di Ly-Cee che le raccontò delle condizioni del Vice e di aver accettato la proposta della dottoressa Diana di portare l'umano in vacanza.

Nonostante il dovere di farsi vedere arrabbiata di fronte a tale scelta, non poté fare a meno di capire i problemi di Vincent.

Credo che anche io e alcune di voi abbiamo bisogno di qualcosa del genere... Si disse tra sé.

Alla fine, fece uno sguardo serio e annunciò, guardando una sua ancella «Prepariamo le valigie. Io e mia sorella andremo entrambe in vacanza tra due giorni. In nostra assenza, in qualità di membro della elité, Lady Uranis si occuperà di dirigere la guerra in caso di battaglia, dato che anche Lady Isdra verrà con noi. Andatelo a riferire a tutte e due e fate in modo che l'informazione sia confidenziale».

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro