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Capitolo 11 - Ibiza

l'uomo colpito da cupido non ha tempo per guardare altre donne,                                                  perché è troppo occupato a cercare nuovi modi di desiderare la sua.


Durante la notte successiva al loro terzo incontro (mercoledì 23 giugno), Marco pensò di continuo al contatto ravvicinato avuto con Tiziana.  Gli piaceva dargli ordini mentre la montava con forza e anche sottometterla completamente durante l'atto sessuale. E lei ubbidiva immediatamente a tutto ciò che lui ordinava.  Avrebbero potuto divertirsi molto insieme. Inoltre, più l'avrebbe fatta godere, più grande sarebbe stata la sua soddisfazione di maschio Alfa e il suo potere di ferirla in caso di ribellione.

Per ora l'aveva conquistata, ma non gli bastava, voleva farla innamorare follemente di lui. Quindi in mattinata l'avrebbe chiamata e poi si sarebbero rivisti prima di partire per Ibiza.  Sarebbe andato a trovarla a Puntala e le avrebbe detto tante frasi romantiche. E l'avrebbe fatta sanguinare di nuovo e anche godere fino allo sfinimento.

Per Marco la donna ideale doveva essere carina, ma non troppo appariscente: nella coppia era lui quello che doveva spiccare, l'elemento dominante. Come il leone e la leonessa: il maschio ha una criniera maestosa e regale, la femmina è solo un grosso felino bigio che si mimetizza nella savana.

Desiderava avere il controllo totale della sua dolce metà, nella gioia e nel dolore e nessun altro doveva intromettersi fra loro, genitori compresi. Con la nascita dei gemelli, senza poter contare sull'aiuto dei genitori, la sua consorte era stata sottoposta ad uno stress eccessivo, che aveva inciso negativamente sul loro rapporto, nonostante la presenza costante della governante e della babysitter.

Con Tiziana non avrebbe avuto figli e pertanto questo problema non ci sarebbe stato. La relazione sarebbe stata morbosamente segreta, soprattutto a livello sessuale. Se quest'ultimo punto aveva voglia di sperimentare qualcosa di nuovo e di esclusivo.

Tutta questa foga, purtroppo, fu smontata da Anna che durante la settimana ebbe problemi di pressione alta e lo obbligò a passare un'intera serata al pronto soccorso, per poi sentirsi dire dai medici che non era niente di grave, ma che comunque consigliavano di richiedere una serie di esami da farsi prescrivere prima possibile dal medico curante.

Quindi anche la prossima settimana sarebbe trascorsa in giro per gli ospedali. Sua moglie era considerata persona fragile e pertanto era seguita periodicamente della ASL di riferimento. Marco però non voleva che gli paesani di Castelnuovo lo sapessero. Pertanto, si faceva sempre carico di accompagnarla in ospedale e voleva terminare tutti gli esami prima di partire per Ibiza.

Il pensiero di Tiziana, tuttavia, rimase persistente ed ossessivo per tutta la settimana e quando si rese conto che non l'avrebbe potuta rivedere prima di agosto fu preso dalla disperazione: la loro storia non poteva finire così, a causa dei problemi di salute della ex moglie.

Decise allora che si sarebbero visti nella residenza estiva dei suoi genitori sull'Argentario e per questo motivo li avvertì in anticipo per evitare incontri sgraditi e imprevisti da parte loro. Ovviamente, a loro disse che voleva organizzare un cenone fra amici al rientro da Ibiza.

Poi fece la proposta a Tiziana, che nonostante un po' di stizza iniziale, accettò l'invito. Il fatto che fosse paziente di fronte a tutte le sue richieste ed anche ai continui cambi di programma in parte lo lusingava: doveva piacergli proprio tanto per sopportarlo. Ma in parte lo preoccupava: sospettava che fosse una donna superficiale come quelle che incontrava nei locali notturni e che non gli lasciavano mai niente per spingerlo a rivederle.

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A metà luglio si ritrovò a partire controvoglia per Ibiza con i suoi due migliori amici.

"Quanto sei pensieroso Marco, la tua ex ti sta veramente facendo preoccupare. Dovresti sforzarti di ignorarla, anche perché tutti questi problemi sono più immaginari che reali, ma soprattutto, dopo la separazione non spetta più a te l'onere di assisterla." Disse Simone appena l'aereo decollò.

"I problemi psicologici sono molto più reali di quelli fisici. Non voglio che i bambini subiscano la sua influenza negativa e non voglio neppure che si sappia in giro che prende il metadone per disintossicarsi dal farmaco per il mal di testa a base di cocaina. Se non ci penso io a lei, queste informazioni, che devono rimanere riservatissime, finiranno in giro per tutta Castelnuovo."

"Ho appena chiamato una mia ex spagnola" lì interruppe Pietro, seduto dietro di loro, facendo capolino fra i sedili "e stasera la incontrerò durante una festa organizzata su uno yatch a noleggio. E voi due verrete con me che ne dite?"

"Io vengo di sicuro con te!" Rispose Simone.

"Verrò anche io è ovvio, mica mi vorrete lasciare in albergo!" Disse stizzito Marco.

"Tu devi essere dei nostri, sono i tuoi problemi che devono rimanere in albergo. Intesi?" Replicò Simone.

"Intesi, stasera ci divertiremo!" 

Appena scesero dall'aereo si diressero con la navetta verso l'albergo, che si trovava vicinissimo al porto di Ibiza. Tutti e tre si fecero una doccia rinfrescante e poi si fecero belli per la sera.

Marco verificò di essersi rasato perfettamente il viso e i pettorali e si tolse alcuni peli troppo lunghi  con la pinzetta.  Simone si ritoccò la barba ritenendo di averla troppo ispida e si spruzzò di profumo e deodorante.

Pietro si provò tutte le camicie che aveva in borsa per optare infine per una rosa maculata da abbinare ad un cappellino nero necessario per nascondere la calvizie. Simone scelse invece una camicia chiara di lino e un cappello bianco, mentre Marco indossò una semplice maglietta nera in cotone.  Tutti e tre infilarono pantaloni neri lunghi fino al ginocchio, infradito e occhiali da sole per proteggersi dal violento sole del tardo pomeriggio spagnolo. 

Poi raggiunsero il porto, dove li attendeva un superbo yatch già allestito per offrire uno stuzzicante apericena a un nutrito gruppo di spagnoli e di stranieri che già si stavano servendo.

L'alcol fu abbondante a partire dalla sangria, fatta con diverse varianti di vino e di frutta, da sorseggiare accompagnata dalle classiche tapas, pinchos, montaditos e bocadillos, di mare e di terra, e dal gustoso Jamon serrano, fino allo champagne ed agli alcolici serviti durante tutta la serata e anche nella pista da ballo.

Quando iniziò a rombare la musica da discoteca, i tre ragazzi si scatenarono in balli sfrenati con tutte le ragazze che sembravano disponibili ed infine si appartarono, ognuno con una ragazza, nei posti più nascosti che trovarono.

Pietro, che aveva già un appuntamento fissato, fu il primo a sparire, seguito a ruota da Simone, che si scelse una bionda vestita in sintonia con lui con camicia in lino bianca legata in vita e cappello in testa, ed infine da Marco, che era il più corteggiato, e che infine si scelse una spagnola bruna di media altezza.

Non gli erano mai piaciute le donne più alte di lui: andavano bene solo per essere esibite come trofei. E adesso aveva solo voglia di una moretta da strapazzare e da sottomettere e che obbedisse soltanto a lui. 

Tuttavia, la maggior parte delle donne che erano in quella barca non erano affatto escort, e la ragazza da lui scelta non aveva la minima intenzione di farsi sottomettere da uno sconosciuto, benché molto carino d'aspetto, ma oltretutto piuttosto tirchio, dato che non le aveva ancora offerto da bere.

Per questo motivo, quando provò a baciarla, lo scansò risoluta, e data l'impossibilità di averci un minimo di dialogo si apprestò subito ad alzarsi dalla poltroncina dove erano seduti. Marco era abituato ai locali in provincia di Siena, dove le facce erano più o meno sempre le stesse e le "ruote di scorta" per sfogarsi non mancavano mai.

Si trattava quasi sempre di donne separate con figli, che non riuscivano a trovare il vero amore e che pertanto finivano per cadere nelle sue braccia, meglio che niente, pur consapevoli di non essere amate, ma pur sempre mantenendo la minima speranza che, essendo anche lui separato, alla fine cedesse con qualcuna di loro per provare una storia un minimo più seria.

Rimasto solo, fu subito raggiunto da Simone, abbracciato con la bionda col cappello.

"Com'è che sei qui da solo?"

"Con la spagnola non è andata."

"Come si chiama?"

"E che ne so!"

"Di dov'è?"

"So soltanto che parla spagnolo."

"Ma che vi siete detti?"

"Non ci siamo detti quasi nulla"

"Fammi capire Marco. Hai provato a baciarla senza sapere nulla di lei?"

"Più o meno"

"Ma non si fa così, prima ci si deve conoscere. Poi dipende da cosa scatta. Solo raramente si va al sodo."

"Stasera è andato al sodo solo Pietro con la sua camicetta maculata! Domani gli chiedo se me la presta!" Rise Marco poco sobrio.

"Ah ah! Con quella cadranno tutte ai tuoi piedi. Vieni, che ti offro un altro drink!" lo invitò Simone al bar insieme con l'altra ragazza che era divertita dalla loro conversazione.

Dopo l'ennesima bevuta, Marco uscì fuori per cercare un po' di fresco ed infine si sedette su un divanetto e si addormentò pensando a Tiziana che, al contrario della spagnola, si sarebbe fatta strapazzare senza ribellarsi. In quel momento voleva solo lei.

Quando lo svegliarono stava spuntando l'alba. Uscirono per fare colazione con cioccolato e churros, e poi andarono in albergo a dormire.

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