Epilogo
P.O.V. HOPE
Sono in ansia. Axel è uscito con Lili perché le ho chiesto di trovare la scusa del regalo da comprare per allontanarlo da casa mia in modo da riuscire ad organizzare la sua festa a sorpresa. È uscito da venti minuti e tutti quanti dovrebbero già essere qui, invece, ancora non è arrivato nessuno.
Ho spostato le bibite che avevo comprato segretamente dallo sgabuzzino al frigo, la torta arriverà nel giro di mezzora con il rider dalla pasticceria, agli snacks ha pensato Olly e la pizza lho già prenotata.
Il regalo? Quello è la parte che mi preoccupa di più.
Da quando l'ho comprato vivo le mie giornate con la tachicardia e oggi, lansia che si è aggiunta al mix esplosivo, mi sta facendo anche tremare le mani, sono quasi certa che, da qui a quando glielo consegnerò, mi verrà un attacco di cuore.
Mentre sono immersa nei miei pensieri di morte certa, il suono del campanello mi fa sobbalzare.
Neanche fossi unagente della CIA guardo dallo spioncino cercando di fare meno rumore possibile e, quando mi accorgo che sono i nostri amici al completo, tiro un sospiro di sollievo e spalanco la porta.
"Oh mio dio, sembri una che ha appena visto un fantasma e sta per avere un attacco di panico!" Urla Olly non appena mi vede mentre Bryan cerca di farsi strada all'interno con due buste stracolme di roba e, contemporaneamente, Jason, con la presa salda sulle sue stampelle, si gode la scena con il suo solito sorrisetto stampato in viso.
"La prima cosa che hai detto è una cazzata, la seconda è una predizione che potrebbe avverarsi. Bryan puoi appoggiare tutto in cucina." Puntualizzo tragicamente.
"Grazie, sono un pochino pesanti ma quando si tratta di fare spese, di qualsiasi tipologia si tratti, Olly non riesce mai a contenersi." Si lamenta Bryan mentre si trascina, ancora carico, verso la cucina.
"Ciao Jason, come va?" Domando stampandogli un bacio sulla guancia.
"Molto meglio." Afferma sincero aprendosi in un sorriso smagliante.
"Sono molto contenta per te." Gli dico facendogli locchiolino.
Mi sembra molto più sereno in questo periodo, non so a cosa sia dovuta tutta questa contentezza, anche se un sospetto ce l'ho, ma mi fa davvero piacere vederlo così.
"Allora, di grazia, ci spieghi come mai hai organizzato tu la festa di mio cugino? Ero rimasta ancora a quando non riuscivate a stare tutti e due insieme, nella stessa stanza, senza saltavi alla giugulare." Domanda Olly, andando subito al sodo.
"Sedetevi sul divano, per favore, devo dirvi una cosa." Dico con un filo di voce.
"Adesso arrivano i guai!" Esclama Jason sghignazzando.
"Cosa avete combinato?" Domanda invece Bryan.
Li guardo tutti per assicurarmi che si siano accomodati e che siano pronti ad ascoltare, poi li rassicuro, parlando velocemente:
"Non abbiamo fatto nulla di male ma ci sono delle cose che devo spiegarvi. Da dopo lincidente di Jason, io ed Axel, ci siamo riavvicinati ma questo ho il sospetto che lo avevate già immaginato comunque, per farvela breve, ci siamo rimessi insieme."
"Qual è la novità?" Domanda Bryan e poi aggiunge: Lo avevamo già intuito.
"Lo sapevo! Io l'ho sempre detto, a questi due zucconi, che era così e sono stata la prima ad accorgermene ma non capisco una cosa perché non ci avete detto nulla e, soprattutto, perché non hai voluto che lui tornasse per dircelo?" Parte a raffica Olly.
"Non vi abbiamo detto nulla perché allinizio non ci credevamo neanche noi, poi abbiamo dovuto ristabilire il nostro equilibrio e, infine, perché penso che, inconsciamente, volevamo valutare se funzionassimo ancora come prima. Per rispondere alla tua seconda domanda, invece, devo spiegarvi il senso di questa festa a sorpresa e tutto quello a cui ho pensato."
Spiego il piano che ho in testa in maniera dettagliata e, alla fine, li vedo spalancare gli occhi.
"Cazzo, sapevo che eri pazza e che lui ti ha scelto per questo, ma non immaginavo potessi spingerti tanto oltre!" Sputa fuori Jason tutto dun fiato.
"È una cosa grossa." Esala Bryan.
"Sei sicura?" Mi domanda Olly ancora incredula e con le lacrime agli occhi per lemozione.
"Ragazzi, posso solo immaginare i vostri pensieri in questo momento ma so quello che sto facendo quindi per favore calmatevi e seguite le mie istruzioni. Sono in ansia anche io e non ho la minima idea di come andrà ma sono assolutamente sicura."
"Okay, io ci sto!" Urla Olly.
Bryan e Jason si guardano negli occhi per poi dire in coro: "Facciamolo!"
Dopo aver spiegato tutto e aver ricevuto la loro approvazione, è come se mi fossi tolta finalmente un peso di dosso e con esso anche un po' della mi ansia.
P.O.V. AXEL
Mia zia mi ha sfiancato con il suo pomeriggio di shopping sfrenato ma il problema più grave è che ha comprato solo cose per me, come giustificazione ha utilizzato la scusa che oggi è il mio compleanno.
Siamo sulla strada di ritorno verso casa sua ma dun tratto la vedo deviare.
"Zia, non ti è ancora bastato?" Domando scocciato.
"Sì, ma devo passare a prendere una cosa di Aurora che Hope ha portato via per sbaglio, quindi dobbiamo andare a casa sua." Dice tranquillamente.
Al solo sentire il nome della mia meravigliosa ragazza mi si scioglie il cuore, avevo già intenzione di tornare a casa sua stanotte per dormire insieme a lei ma quale occasione migliore per farle un salutino?
Prima che possa rendermene conto, distratto dai pensieri su Hope, siamo già arrivati nel vialetto di casa sua.
"Tesoro, mi faresti un favore?" Azzarda mia zia con la vocina che sfodera solo quando ha intenzione di costringerti a fare qualcosa, qualunque cosa accada.
"Dimmi zietta." Esalo alzando gli occhi al cielo.
"Dopo tutto lo sforzo che ho fatto in mattinata, ho un terribile mal di piedi. Scenderesti tu a prendere il pupazzetto di tua cugina?"
Ecco, era proprio quello che intendevo e sono a conoscenza del fatto che, nonostante la sua sia una richiesta che sembra dolce ed innocua, se anche le dicessi di no, lei mi costringerebbe lo stesso a fare quello che mi sta domandando. Fortunatamente, questa volta, non è una cosa che mi dispiace fare, almeno potrò salutare per bene Hope.
"Okay." Rispondo semplicemente, sganciando la cintura con una mano e aprendo la portiera della macchina con laltra.
Percorro la strada che mi separa dalla porta e poi suono il campanello due volte di fila cosa che, per noi, è diventato un codice per farci riconoscere.
Lei non apre subito e mi ritrovo ad attendere per qualche secondo, fino a che la porta si spalanca ma non cè nessuno dietro di essa, anzi, la casa è completamente al buio.
Preoccupato che possa essere successo qualcosa o che Hope sia uscita e dentro ci sia un ladro, mi fiondo allinterno.
All'improvviso si accendono le luci e le mie orecchie vengono travolte da un sovrapporsi di voci che urlano:
"SORPRESA!"
Davanti a me ci sono tutte le persone a cui tengo di più ma lunica che riesco a vedere per prima è solo una: Hope. Mi dirigo verso di lei, la prendo per i fianchi, la faccio roteare in aria e le stampo con veemenza un bacio sulle labbra, per ringraziarla di tutto lo sforzo che ha fatto nell'organizzarmi il compleanno perfetto. Di sottofondo gli applausi dei nostri amici schioccano forti mentre la mia ragazza ride contenta.
"Quindi eravate tutti daccordo?" Chiedo per prima cosa.
In questo istante non mi interessa del fatto che ancora non avevamo rivelato ai nostri amici di esserci rimessi insieme, se avrò modo e voglia spiegherò tutto quello che desiderano sapere più tardi, adesso, ho solo voglia di godermi questo momento.
"Beh, ci siamo organizzati meglio che potevamo." Risponde una Hope sorridente.
"Grazie a tutti ragazzi, davvero." Dico sinceramente stupito e grato.
"Ottimo, che la festa abbia inizio!" Esclama Bryan, impaziente.
Passiamo la serata a parlare, ascoltare musica e a raccontare i risvolti della mia storia con Hope, fino a quando la mia ragazza mi viene vicino e mi dice con tono emozionato:
"Amore, dobbiamo uscire nel giardino sul retro."
"Cos'hai combinato?" Domando curioso, afferrandole la mano tremolante.
"Niente." Esala, trascinandomi verso luscita.
"Allora perché ti tremano le mani?" Le sussurro.
"Te ne sei accorto?"
"Io mi accorgo di tutto ciò che ti riguarda." Le dico stringendole più forte la mano.
Non appena esco dalla porta vedo un percorso segnato da alcune candeline accese. Hope rinsalda la presa sulla mia mano e inizia a camminarci accanto, fino ad arrivare alla siepe più grande presente nel suo giardino, la bypassiamo e, nascosto dietro di questa, cè un filo di lampadine disposto in modo da formare un cuore con al centro due scatoline.
Prima che possa raggiungerle, Hope mi ferma e dice, con la voce rotta dallemozione:
"Ne abbiamo passate tante, non ho idea di cosa ci riservi il destino ma so che ti vedo nel mio futuro. Per prima devi aprire la scatolina più grande."
Ho la bocca arida e, adesso, anche io sono visibilmente emozionato. Non le rispondo, comincio semplicemente a camminare verso le scatoline per poi afferrare la prima.
La apro e le lacrime, che erano rimaste incastrata tra le ciglia fino ad ora, iniziano a scendere senza che io possa avere il tempo di rendermene conto.
Allinterno della scatola ci sono due anelli in oro bianco. Tiro fuori il più grande, il mio, e leggo lincisione: L'amore trionfa...H. Lo indosso e poi sfilo anche laltro dal suo alloggio, controllando che ci sia anche in questo lincisione: L'amore trionfa... A. Prendo con dolcezza la mano della mia principessa e glielo faccio scivolare sul dito per poi gracchiare, con la voce impastata dall'emozione: "Noi ne siamo l'esempio."
"Adesso devi aprire l'altra." Dice velocemente per poi stamparmi un bacio a fior di labbra.
Prendo l'altra scatola e dentro ci trovo un bigliettino: Spero che tu sia pronto a passare le tue giornate con me, questa volta per davvero.
Sotto al bigliettino cè un portachiavi a forma di casetta con le nostre iniziali incise sopra e poi un altro foglietto: Vuoi venire a vivere con me?
Mi giro verso Hope, la afferro per i fianchi e la sollevo, mentre lei, che combacia perfettamente con me, incrocia le gambe dietro la mia schiena come se fosse una scimmietta e iniziamo a baciarci con passione.
Trovatevi una camera! Esclama Jason mentre Bryan comincia a fischiare.
"Solo voi potevate riuscire a rovinare un momento del genere." Li canzona Olly, facendoci ridere tutti quanti.
Lascio che Hope scenda mentre continuo a rimanere incastrato nei suoi occhi.
"Quindi è un sì?" Domanda titubante.
'Pensavo che la mia reazione avesse risposto al posto mio ma cazzo se è un sì!" Rispondo con veemenza, tornando a baciarla sotto gli occhi dei nostri amici che continuano a fare commenti cretini e a prenderci in giro.
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Siamo giunti alla fine di un'altra storia, ancora non mi sembra vero. Spero che il finale sia di vostro gradimento.
Buon pomeriggio 😘
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