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Capitolo 38 - seconda parte

<< A cosa pensi, bimba? >> la sua voce e la mano calda che mi afferra possessivamente il ginocchio mi riscuotono dai miei pensieri.

Osservo tutti i suoi movimenti: la sua mano sinistra sul volante, la destra che oscilla tra il mio ginocchio e il cambio manuale, il suo sguardo fisso sulla strada.

Trasuda sicurezza da tutti i pori ed è sexy anche mentre guida.

Stringo le gambe non appena sento il solito calore propagarsi nel bassoventre e la sensazione di bagnato nelle mutandine.

Oh, cielo...

Il suo pollice che mi accarezza innocente la coscia, non mi aiuta per niente. Lo guardo di sottecchi e noto con rammarico che sorride soddisfatto.

Lo fa apposta allora... altro che innocente!

Sbuffo sonoramente e lui, in risposta, scoppia a ridere. Lo detesto in questo momento!

<< Dai Sarah, che male c'è? >>

<< In che senso, scusa? >> chiedo perplessa e aggrotto leggermente la fronte perché, in effetti, non so a cosa si riferisca.

<< Ad avere voglia di me.. >> sussurra lascivo ed io per poco muoio, <<non c'è nulla di male, tesoro. >>

<< Non ho voglia di te! Ch sciocchezze dici?! >> ribatto con le guance infuocate e lui scoppia a ridere.. allora alzo gli occhi al cielo per mascherare il mio imbarazzo, ma ho il sentore che lui abbia già capito tutto.

PERFIDO.

<< Non c'è bisogno che tu me lo dica, bimba, il tuo corpo parla per te. Lo conosco meglio di quanto non lo conosca tu.. >>, si blocca per un grosso sospiro e poi termina: << e non ti ho ancora vista nuda. >>. Stringe forte il volante tra le mani ed io arrossisco violentemente.

La voglia di lui sale.

<< Sono stata davvero benissimo oggi, grazie. >> mi schiarisco la voce come meglio posso e cerco di cambiare discorso perché sto male all'idea di ciò che faremo sul suo divano.. o sul suo letto.

Sono pronta? Lo guardo, il desiderio mi annoda lo stomaco e allora decido che si, sono pronta. Più che pronta.

Forse non a diventare completamente sua, ma per muovere un altro passo nella direzione giusta.. decisamente si.

<< Sono contento che tu sia stata bene almeno quanto lo sono stato io, ma Angelo... ti ricordo che la giornata non è ancora finita.>> prende la mano che ho suo grembo, se la porta alle labbra e poi: << anzi, il bello deve ancora venire.>> la sua bocca si posa sulle mie nocche e lì lascia tanti bacini umidi, che mi fanno completamente impazzire!

Giro la testa di scatto, non ho il coraggio di rispondere a questa sua ultima affermazione. Guardo fuori dal finestrino e mi accorgo che ormai siamo in un parcheggio e che l'auto del mio ragazzo ormai è ferma.

Ansia! Ansia! Ansia! La mia vocina interiore grida e quasi si strappa i capelli per l'attesa.

<< Su, scendi>> Damian mi sollecita, sganciandomi la cintura e, nel frattempo, mi bacia teneramente sulle labbra.

Esco dall'auto e il mio Adone subito mi raggiunge; percorriamo insieme il parcheggio e poi saliamo delle scale che ci portano dritti all'ascensore.

Mentre saliamo gli scalini stretti, mano nella mano, mi viene in mente una cosa e subito la Sarah curiosona torna in superficie. << Questo palazzo è tuo, vero? >>

<< Di mio padre, ma comunque si. È mio.>>

<< E questo cosa vorrebbe dire?>>

<< Che l'ho comprato, piccola.>> Perché avrebbe dovuto comprare un palazzo che era già di suo padre?

Sono piuttosto sorpresa, allora chiedo: << Perché? >>

<< Per dimostrargli che potevo anche da solo. >> afferma e noto che il suo sguardo si vela leggermente di rammarico.

Cosa nasconderà mai?

Le porte dell'ascensore si aprono e si dirige verso un'enorme porta nera, ed ecco che dimentico quello che ha detto e mi concentro su ciò che tra qui a poco accadrà.

<< Benvenuta, piccola. >> Estrae una chiave dalla tasca, apre la porta e mi lascia entrare, sollecitandomi con un movimento della mano sulla mia schiena.

Appena metto piede in casa sua, ne rimango affascinata, completamente ammaliata perché la sua casa è a dir poco spettacolare!

Mi giro un po' intorno e noto che il suo salone è tre volte più grande del mio, molto moderno, con le pareti di un beige chiarissimo e con un enorme televisore sullo sfondo.

Il divano, in pelle nera, è gigantesco! Ha una forma quasi ad U e può ospitare benissimo più di dieci persone.

Caspita, quanto lusso! Ma non c'è da meravigliarsene.. Damian è molto ricco e me l'ha dimostrato con la sua catena di bar e ristoranti.

Noto teneramente che ci sono fotografie ovunque di lui, Trenton e sua sorella: si amano e sono molto uniti, proprio come me, Trev e Jocelyn.

<< Suoni?>> chiedo nel momento in cui il mio sguardo si sofferma sulla chitarra nell'angolo, di fianco alla TV gigante.

<< Me la cavicchio.>> si stringe nelle spalle e so che sta mentendo. O non sa suonare affatto o se la cava benissimo.

Poi ci penso...

Damian che suona... Damian senza maglia che suona. Damian COMPLETAMENTE NUDO che suona.

Oh no... sempre peggio.

Scuoto la testa freneticamente per scacciare i pensieri perversi, ma per fortuna è girato di spalle e non mi vede.

<< Dopo suoni qualcosa per me? >> gli chiedo e non vedo l'ora di ascoltarlo cantare.. ho talmente voglia di sentirlo che, per convincerlo, gli faccio gli occhi dolci.

<< Certo, adesso però mangiamo qualcosa, sto morendo di fame!>> sorride ed effettivamente sto morendo di fame anch'io.

Mi prende per mano e ci dirigiamo in quella che è la cucina. Più piccola del salone, ma comunque molto, molto grande.

Anche i mobili della cucina sono neri e in finitura lucida, con, però, il bancone e gli sgabelli bianchi. Davvero molto elegante.

Sui fornelli noto poi delle pentole e subito capisco che qualcuno è stato qui e ha cucinato per noi.

<< Chi ha cucinato? >> chiedo curiosa di sapere se ha anche una donna delle pulizie. La risposta credo sia scontata, ma voglio saperla comunque.

<< Mia sorella e Trent. Sapevano che forse saresti venuta e hanno preparato le lasagne. Alana mi ha detto che ti piacciono.. >> spiega e il mio cuore manca un battito di fronte a tanta premura.

<< Certo che si! >> esclamo colma di gioia e cominciamo a mangiare tutti e due, abbastanza tranquilli.

Parliamo un po' della nostra infanzia - il tutto mentre mangiamo - e dinanzi agli occhi mi si para l'immagine di un piccolo Damian è una piccola Sarah alle prese con la scuola ed i primi passi verso l'adolescenza.

Sorrido e sorseggio un po' di Coca-Cola, mentre lui finisce la sua birra e poi si alza.

Rimane per qualche secondo fermo e con le mani sui fianchi cesellati. Mi guarda con i suoi occhioni e poi sorride. << Vieni, ti canto qualcosa. >>

Torniamo in salotto e mi metto comoda; mi fa addirittura togliere le scarpe, cosicché possa appollaiarmi per bene sul divano.

<< Allora.. non accetto richieste>> fa per aggiustarsi la chitarra sul grembo, sorride sbilenco e poi continua: << ho già in mente una canzone che fa per noi.>>

Sbatto le mani un paio di volte e lo incito, euforica al massimo e ansiosa di scoprire se è tremendamente sexy e tenebroso anche quando canta.

Abbasso la testa per aggiustarmi meglio, ma la rialzo di scatto non appena sento quale canzone fa per noi. Sono scioccata e subito riconosco il suo sguardo intenso e le note della canzone che tra poco canterà.

Mi guarda dritto negli occhi ed è impossibile sfuggirgli. Sono intrappolata e non posso né voglio distogliere lo sguardo.

Le sue dita pizzicano le corde della chitarra e la sua voce fa completamente innamorare, così come il resto di lui.

       << Kiss me like you wanna be loved
             You wanna be loved
             You wanna be loved
             This feels like falling in love
             Falling in love
             We're falling in love.. >>.

I miei occhi si riempiono di lacrime, mentre ancora fissano i suoi. Sono completamente perduta e le parole di Kiss me sono come linfa vitale. Scacciano via i cattivi.

Ma se la voce di Ed Sheeran è dolce e melliflua, la sua è potente e rauca. Ho la pelle d'oca dappertutto e sì, proprio come dicono lui e la canzone, voglio essere baciata come se volessi essere amata e voglio baciarlo come se lui volesse essere amato.

Con coraggiosa convinzione mi alzo piano dal divano e lui smette di cantare, gli prendo la chitarra e l'appoggio a terra.

Intreccio le dita delle nostre mani e lo trascino sul divano insieme a me.

<< Baciami come se volessi essere amato, Damian. >> ripeto le parole della canzone e lui esegue subito e alla perfezione.

Si abbassa talmente piano su di me che ho tutto il tempo di abbeverarmi del suo respiro e del suo profumo. Poi le nostre lingue, però, si intrecciano con passione e quando le sue dita si infilano sotto la maglietta... qualcosa di oscuro e proveniente dal passato scatta dentro di me ed ecco che sento un gemito malato rimbombarmi nelle orecchie e degli occhi vuoti e glaciali riempirmi la testa.

Colton. Colton . COLTON.

Il mostro è tornato.

E con lui gli schiaffi, i morsi, le grida e le lacrime.

Poi di nuovo. Rivivo di nuovo tutto daccapo con la stessa dannata agonia, impotenza e voglia di morire piuttosto che di scappare.

<< Apparterrai sempre a me.>>

<< Non sarai mai di nessun altro.>>

<< Nessuno può guardarti o toccarti, il tuo corpo mi appartieni.>>

<< Tu non sei niente. Senza di me, tu non esisti! >>

<< Sei una stronza ingrata! >>

<< NON SARAI MAI ABBASTANZA! >>

Le scene si susseguono all'infinito perché Colton è dentro di me e mi mangia dall'interno, nonostante gli anni di terapia.

Non mi lascerà andare, perché non ha pietà, mai ne ha avuta.

<< Non smetterà mai di farmi male.. Non smetterà mai di farmi male.. >> con gli occhi spalancati, mormoro piano per paura che mi senta e mi reclami come ha sempre fatto. Ad ogni mia preghiera seguiva sempre una sua aggressione. Mai amore, mai condivisione.

Questa è la verità.. Colton vincerà sempre, anche ora che se n'è andato, anche ora che so non tornerà.

Sto per arrendermi, come sempre, alla triste realtà, ma poi sento la sua voce e le sue mani. La sua forza.

Damian.

<< Non ti lascerò andare. Tu sei fatta per me e non ti lascerò andare. >> ripete all'infinito e i miei singhiozzi pian piano si placano anche se non smetto di piangere.

Io sono Sarah, la unica padrona della mia anima.

Sono qui con l'uomo della mia vita e so che non avrò bisogno di chiudere gli occhi e immaginare il mare d'estate, perché quando entrerà dentro di me sarà perché lo voglio. Lo anelo. Lo desidero.

<< Io sono Sarah, la unica padrona della mia anima.>> sussurro ora più convinta e Damian mi prende la testa tra le mani.

<< Si, piccolina. Tu sei Sarah ed io..>>, si ferma e fa pressione con le sue labbra sulla mia guancia, tanto da costringermi a girarmi verso di lui con il viso.

Lo guardo. Mi guarda. Lo guardo ancora e finalmente si decide a parlare...

<< Ed io.. ti amo. Maledettamente tanto. >> dichiara fissandomi negli occhi con una tale intensità da mozzarmi il fiato. Non respiro più... letteralmente. Non respiro più perché ormai sento le sue parole sotto pelle, come un marchio.

MI AMA.

È innamorato di me proprio come io lo sono di lui, anche se non lo sa ancora.

Il battito del mio cuore si ferma, poi ritorna a tuonare forte.. quelle parole mi rimbombano ancora nel cervello.

Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.

Sento di non essere più una statua di ghiaccio, priva di vita e decisa solo a non patire mai più per nessuno.

Non c'è più la paura del frastuono di un altro pezzo di cuore che va in mille pezzi.

<< Quanto è bello potertelo dire, finalmente. Mi sono innamorato non appena ho incontrato i tuoi occhioni grandi. Così belli, così azzurri e così spenti. Sono innamorato pazzo di te, Sarah. >>, un mattone di dolore e paura cade. Uno dopo l'altro.. e il battito galoppante e allegro del mio cuore mi fa capire che il mostro se ne sta andando.

<< Ti amo. >> ripete e tutto si sbriciola dentro di me, venendo irradiata dalla sensazione di pienezza che mi ha sempre accompagnata da quando l'ho incontrato.

<< Damian.. >> lo guardo, senza parole, con la bocca inaridita e poi gli getto le braccia al collo e lo tiro a me, lasciando irrompere un pianto ancor più irrefrenabile. Liberatorio.

Piango per tantissimo tempo, piango per tutte le prime volte che ho perso, per tutto ciò che vorrei fosse sempre stato suo e perché non riesco a dirgli che lo amo anch'io, non ce la faccio.

<< Su, bambolina.. Smettila di piangere.>> sussurra con voce tormentata e mi bacia sugli occhi.

Così dolce.

<< Non servono parole. So tutto ciò che devo sapere, me lo dicono i tuoi occhi.. quando sarai pronta, me lo dirai. >> lui conosce già i miei sentimenti, semplicemente perché conosce me ed è consapevole che devo per forza amarlo con tutta me stessa per avere il coraggio di donarmi a lui.

<< Baciami ancora, Damian..>> i miei occhi ancora lucidi gli stanno dicendo che lo amo e la mia bocca che si avvicina alla sua gli sta confidando che adesso si.. che adesso che so che mi ama, può prendermi.

È questo l'amore? Dare e avere? Correre il rischio come ha fatto adesso il mio sexy adone?

Nonostante sappia che forse non riuscirò mai a pronunciare quella parole, lui si è messo a nudo, confessandomi ciò che prova per me da tempo. Anzi, da sempre.

È così diverso da lui.. così coraggioso e privo di paure da trasmettermi la stessa forza e la stessa energia.

La mia paura si placa e dunque il mostro si allontana perché non ha più nulla con cui nutrirsi.

Sospiro, mentre il mio cuore si illumina di consapevolezza e gli tocco le guance con le mie mani calde.

<< Toccami... toccami piano. >> sussurro ancora intimidita, ma Damian non se lo fa ripetere due volte.

<< Sei bellissima... la mia bellissima>> mi sussurra dolcemente e la sua lingua passa piatta sulla linea del mio collo.

I brividi mi provocano la pelle d'oca, le mie orecchie fischiano e il mio corpo reagisce a lui.

Voglio che stia cosa abbracciato a me, ho bisogno di sentirlo così vicino.. perché mi fa capire che lui sa, conosce lo stato d'ansia in cui sono, l'incubo di avere di nuovo dolore, rancore e tutte le cose che con lui ho vissuto per anni e nel peggiore dei modi.

<< Va tutto bene, piccolina. Ci sono io con te, solo io. Il tuo Damian.>> continua a parlarmi, ma non so se per paura che scompaia o solo per dimostrarmi che lui c'è e, d'ora in avanti, ci sarà sempre.

Il mio Damian.

Le sue labbra riprendono ad accarezzare la mia pelle e finalmente riesco ad abbandonarmi a lui e alla sensazione di calore che costantemente mi dona.

Le sue braccia sono così invitanti.. il suo abbraccio è caldo, possessivo, sembra volermi proteggere come ha sempre fatto.

Si arrampica con i denti sulla mia pelle e mi tremano le gambe, rischio di cadere, ma so che lui mi tiene.

Un tepore che non ho mai sentito mi invade il corpo, riesce ad arrivare dove si è tutto assopito da anni. Stringo le cosce per resistergli, ma la voglia di lui non si attenua. Anzi.

<< Sai di buono, piccola.>> continua ad assaggiare la mia pelle e la sua lingua calda mi fa arcuate la schiena.

Il piacere è immenso e, senza che riesca a controllarle, le mie unghie graffiano la pelle del suo petto completamente liscio. Gli lascio i segni, ma sembra non importargli.

Anzi, si toglie del tutto la maglietta ed io con un dito posso accarezzare il suo dorso in tutta la sua magnificenza. Il suo corpo è davvero ben allenato, pieno di tatuaggi di cui scoprirò presto i significati e di dossi, solchi e linee.

Un Adone sceso in terra.

Sento le sue mani che mi toccano e adesso ne sono solo inebriata. Mi modellano con passione, ma senza prepotenza; prendono possesso di quello che è sempre e solo stato suo. Mai di nessun altro.

Damian mi sta salvando con le sue dita delicata come petali di un fiore, con i suoi polpastrello che lasciano un marchio indelebile ed incandescente sulla mia pelle sensibile.

<<Damian>> sussurro il suo nome, quasi gemo per il piacere che sto provando.

<<Hai ancora paura?>> mi domanda mentre il suo respiro caldo mi solletica la guancia.

<< No.>> scuoto la testa e bisbiglio piano, come un soffio.

<<Sicura? >> i suoi occhi mi bruciano dentro.

<< Si, Damian. Amami e guariscimi.>>

La sua lingua riaffonda dentro la mia bocca, le sue labbra sono sul mio collo, lo succhiano, lo mordono con dolcezza e i brividi percuotono ogni parte di me.

<< Mio Dio... ti amo. >> continua a ripetermelo tra un bacio e l'altro mentre la sua mano si ferma sui miei seni.

Non riesce a smettere di dirlo e appena mi slaccia il reggiseno butto la testa contro i cuscini in preda al piacere.

Un'estasi pura, perché sa di Damian, il quale, come se non bastasse, chiude la mano a coppa e il suo pollice mi accarezza il capezzolo ormai turgidissimo.

<<Oh Damian.. è così bello con te. >> gli graffio la schiena e i suoi muscoli prima si tendono, poi rabbrividiscono. Ha la pelle d'oca e questo dimostra quanto sia emozionato, quanto lui ci tenga a me.

<< Ti farò venire così tante volte, Sarah.. >> mi ansima nell'orecchio, per poi mordicchiarne il lobo. Lo lecca, lo succhia e poi lo morde ed io sussulto in preda ad un piacere devastante.

<< Ho trovato una zona erogena, vero, piccolina? >> con il dito percorre il mio collo e poi scende giù, fino alla valle dei seni.

<< Ti va se lo togliamo? >> mi chiede premuroso, riferendosi al mio reggiseno, ma sa già che il mio è un enorme sì.

Faccio un segno affermativo con la testa, ma lui si abbassa e mi mordicchia il seno ancora coperto.

<< Parlami, bimba. Voglio sentirti gridare e dire cosa ti piace. Con me non devi trattenerti.>> i suoi occhi sono serissimi è noto quanto stia cercando di mantenere il controllo.

<< Toglimi il reggiseno e... leccami q-qui>> balbetto un po' indicando i miei capezzoli, ma, arrossendo leggermente, sono felice di esserci riuscita.

<< Con piacere, amore.. >> mi sorride ed ecco che piano piano il reggiseno scivola via da me.

<< Oh, così pieni.. fatti per essere venerati da me>> quasi ruggisce, mentre fissa i capezzoli che, sotto il suo sguardo, si induriscono.. pronti ad essere succhiati e adorati. Amati per la prima volta.

Lo stringe piano con le sue grandi mani e poi eccola lì: la sua lingua vortica dolcemente attorno ad un capezzolo ed io ho la sensazione di stare andando in paradiso.

<< Oh...>> mi esce in un rantolo tra un gemito e l'altro.

La sua bocca sui miei seni è inarrestabile... lecca, succhia, mentre la mano ormai libera affonda nel mio fianco tenendomi ferma ad ogni implacabile affondo della sua lingua infuocata.

<<Oh, ti prego.. >> mi contorco sotto di lui e lascio, una volta per tutte, che la mia mente si coalizzi con il desiderio, per il prossimo passo.

<<Toccami.. venerami.>> miagolo piano e faccio scendere la sua mano sulla mia pancia, in modo che possa sbottonarmi i jeans e farmi sua con le dita.

<< Lo senti, Angelo?>> mi guarda fisso negli occhi e piano mi abbassa la cerniera... le sue dita sono a diretto contatto con le mie cosce ed io mi sento morire.

<< Non senti come il mio cuore è unito al tuo ormai? Non senti come si fondono fino a diventare uno solo, quando ci guardiamo? >> continua a chiedermi e parlarmi, tanto che non mi rendo conto di avere, ormai, solo le mutandine.

Sono quasi nuda dinanzi a lui e, appena realizzo pienamente la cosa, ho paura di non piacergli più.. Istintivamente con un braccio tento di coprirmi il seno e con l'altro le gambe, ma lui piano me li scosta e li metta ai lati del mio corpo un tempo martoriato.

<< No, non coprirti amore. Sei bellissima.>> mi sussurra dolcemente, lasciando dei bacini lungo tutto il collo.

E può anche essere vero quello che dice. Dopotutto le cicatrici sono dentro di me; non costellano il mio corpo, bensì la mia anima.

Ma nom c'è più bisogno che glielo dica.

Damian mi ha vista.

Damian mi ha capita.

Damian mi ama.

<< Non vergognarti, Angelo.. Ricorda: stesso ritmo, stesso battito.>>

Gli metto una mano sul petto, all'altezza del cuore e lo sento come tamburella allo stesso ritmo del mio, procreando una musica magica. Perfetta. La musica di Damian e Sarah.

Gli sorrido timida e faccio scivolare piano la mano sulla patta dei sui pantaloni.

Lo guardo negli occhi e, con un coraggio ed una voglia che non ho avuto mai, stringo quasi impercettibilmente la sua erezione.

<< Oh Cristo, piccola... >> geme sommessamente e quel suono si riverbera dentro di me, scatenando migliaia di piccole scintille.

<< È troppo, cazzo.. >> dice frustrato e quando affonda la testa accanto al mio collo ed emette un lungo sospiro, sono quasi sul punto di implorarlo perché ho un disperato bisogno di lui.

Ho bisogno che mi liberi dalla voglia inesorabile che si è annidata nel mio bassoventre.

Senza dire una parola, sistema la mano sul cavallo dei suoi pantaloni e, lentamente, si strofina nel mio palmo, assicurandolo con la propria mano.

Su, giù, su, giù. E ancora, ancora, ancora.

<< È così bello con te>> ansimo ormai fuori controllo e con il corpo che si tende per l'attesa.

<< Solo tu, Angelo. Solo tu. >> sbuffa espirando e pasticcia coi pantaloni per riuscire ad aprirli. Li scalcia via con impazienza e io lo stringo, accarezzandolo timidamente appena lo sento vivo e nudo nel mio palmo.

<< oh.. >> guardo il suo membro affascinata.. è potente, grande è virile proprio come lui.

<< È tutto tuo, Sarah >> dichiara con tono sensuale ed io arrossisco violentemente.. ma ciononostante non smetto di accarezzarlo.

È così bello, con vene lunghe e spesse, e mi fa sentire viva. Ancorata a questa vita. Mi fa sentire REALE, non più l'ombra di quell'uomo.

Acquisto sicurezza e lo accarezzo più energicamente e nel frattempo i suoi ansiti mi eccitano in un modo che credevo impensabile.

<< Ti amo, ti amo.. >> sussurra innamorato - occhi dentro gli occhi - e con la parte dura del palmo preme contro il mio clitoride pulsante, strappandomi un gemito sonoro prima che possa rendermene conto.

La mia bocca si spalanca e rovescio gli occhi all'indietro, talmente devastante è il piacere che provo e, come se non bastasse, con l'altra mano sale fino al seno e mi titilla un capezzolo.

<< Damian, Damian.>> gli sussurro, sostenendo il suo sguardo e continuando a muovere la mano sul suo sesso.

Ogni movimento delle nostre mani cancella via un brutto ricordo per fare spazio ad altri più belli, unici, stupendi, meravigliosamente indimenticabili. Eterni.

<< Ssst, va tutto bene, Angelo. >> cerca di rassicurarmi, ma non ho paura, non più. Sono solo nervosa per la troppa eccitazione, per la troppa voglia di lui.

Sento qualcosa dentro che cresce ad ogni movimento della sua mano.. E allora lo bacio prima piano, poi sempre più affamata.

Le nostre lingue si cercano, si leccano, si succhiano ed io ho bisogno di essere liberata. Ora.

Ci baciamo fino a stordirci ed ecco che sento le sue mani che mi tolgono le mutandine, senza forzarle, senza strapparle. Solo con gentilezza, con cura, con premura.

<< Ti amo. >>

<< Non smettere mai di dirlo>> mormoro emozionata e sento lacrime calde bagnarmi le guance e scacciare via il passato.

<< Ti amo, ti amo, ti amo. >> ripete dolcemente all'infinito e, quando il suo dito mi accarezza dove sono tutta bagnata, sento il cuore scoppiare di felicità e pace.

Tutto il mio corpo si contrae in uno spasmo incontrollabile e con il dito mi entra lentamente dentro.

I miei muscoli interiori si tendono e si infiammano per un dolore piacevole, assai diverso da quello provato quando ero sua prigioniera.

Erano anni.. Anzi, non sono mai stata toccata in questo modo. Non ho mai sentito di appartenere così tanto a qualcuno come in questo momento.

<< Così stretta, amore.. così mia. >> il suo respiro mozzato contro il mio collo e la sua voce non fanno altro che eccitarmi di più, tanto che vorrei prendergli la mano e spingere più forte il dito dentro di me.

È bello. Troppo bello. Tanto bello che non l'avrei pensato mai.

<< Damian.. ti prego.>> sussurro con voce rotta dal pianto e dal piacere e lui in cambio mi lascia un dolce bacio sul mento.

Mio. Solo mio.

<< Sei mio, Damian. Mio. >> esclamo sicura di quello che dico e riprendo a massaggiare il suo membro sempre più duro.

<< Oh, si.. Sarah.>>

Le nostre mani cominciamo a muoversi all'unisono, così come le nostre bocche e i nostri corpi. Solo adesso, mentre godiamo e gemiamo estasiati, capisco che da sempre siamo due anime che si appartengono, due pezzi dello stesso puzzle, due persone che si sono trovate e si sono innamorate. Perdutamente.

<< Sei favolosa... non posso più resistere>> sussurra disperato quanto me, muovendo il dito dentro di me sempre più velocemente.

<< Oh, ti prego, ti prego, ti prego.. Damian! >> grido, lo bacio, lo graffio senza prendermi tempo per respirare e con l'altra mano lo massaggio sempre più vigorosamente.

<< Fammi venire, amore, fammi venire! >> il mio Adone sussulta fuori di sé e si muove nella mia mano.

<< Dio, Sarah! È così bello! >> butta la testa all'indietro gridando e viene sulla mia mano mentre freme e trema violentemente.

Credo che l'esplosione del suo orgasmo e il suo respiro caldo scatenino di conseguenza il mio perché... non appena comincia a succhiarmi un capezzolo, oltre che a muovere inesorabile il dito dentro di me, esplodo, rabbrividendo, sommersa dalle continue ondate di piacere che si riversano in me senza sosta.

<< Damian>> non riesco a sopprimere un singhiozzo mentre invoco il suo nome e mi sembra di essere scoppiata in altri piccolissimi pezzi o mille giganteschi orgasmi.

Flutto nell'aria, senza fiato e mi sento potente. Me stessa. E soprattutto mi sento sua... legata a lui in modo indissolubile. Per sempre.

Le mie lacrime scorrono e le catene si allentano, ma ,per la prima volta, queste sono lacrime di gioia, d'amore.

LO AMO. LO AMO. Maledettamente tanto.

<< Ehi, amore.. Non piangere. >>

<< Piango perché mi hai appena reso felice.>> sussurro soddisfatta e con un piccolo sorriso, ma nel momento in cui i suoi occhi si fanno dolci e mi regala un sorriso più immenso del tramonto, gli sorrido raggiante anch'io.

Ed ecco che, mentre ci fissiamo negli occhi, ci innamoriamo di nuovo. Per altre mille volte. Per sempre.

<< Grazie>> gli dico, lasciandogli un bacio dolce sulla guancia, tutta nuda e sudaticcia, ma senza più paura perché adesso so.

Lui in cambio mi sorride di nuovo, mi lascia un piccolo bacio sulla fronte e poi mi abbraccia. Mi abbraccia forte, spazzando via tutto il male.

Chiudo gli occhi esausta, ma estasiata allo stesso tempo e con il corpo che ancora scalpita e vibra per lui. Ci teniamo abbracciati stretti, io per metà sul corpo, rilassata e con la testa sul suo petto solido.

Così, per la prima volta ci addormentiamo vicini, insieme. Io che non riuscivo più a dormire nemmeno con mio fratello per paura che si trasformasse nell'uomo nero durante la notte; io che ero senza più speranze, mi addormento tra le braccia di quest'uomo incredibile e, prima che le palpebre si abbassino del tutto, con un piccolo sorriso di pace, capisco che..

Damian ha guarito le mie ferite, la mia malattia.
Non sono più l'ombra di Colton.
Adesso sono di nuovo io.
Sono di nuovo Sarah.

Sarah Singh.

Eccomi qua con un nuovo mega-capitolo! Scusate la lunghezza, ma questa parte della storia meritava di essere trattata con cura. Scusatemi il doppio nel caso incontriate errori di battitura. Spero che vi piaccia. Vi voglio bene e buona lettura!❤️

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