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Capitolo 3

Sono ancora su di giri quando l'Adone si perde tra le ombre.


È stato.. intenso. 

Non ho mai incontrato un uomo come lui, mai.
Poco fa sembrava dominare tutta la sala e le persone intorno a noi. Non ho mai conosciuto qualcuno con il suo carisma, e dire che Colton, dominante quanto lui, mi aveva quasi distrutta. Lo sconosciuto, però, a differenza di quell'essere, non ha uno sguardo vuoto che ti fa venire voglia di raggomitolarti nell'angolo più buio della stanza o di scappare a gambe levate. I suoi occhi non sono cattivi come lo erano quelli di Colton, anzi. Nelle profondità di quelle pozze nere, quando si è avvicinato, ho intravisto umanità e nel suo lieve tocco ho percepito calore. 

Devo ammetterlo, questo incontro inaspettato mi ha eccitato alquanto.
Mi ha fatto sentire viva. Mi sento viva e per la prima volta, dopo anni, desidero quasi che torni, mi tocchi, mi sbatta contro il muro e mi baci.

Dio,si ..

Sorpresa dai miei pensieri sconci sull'adone, scrollo il capo e prendo da bere per me e per i miei amici. 

Non avrai mai un lieto fine, ricordatelo.

Una volta arrivata al tavolino sento le urla divertite dei miei amici ..
<< Andiamo a ballare,su! >>  sento dire da Delilah.
<< Dai, cosa ti costa!? >> esclama Kate con enfasi. Chissà cosa avrà architettato ora.
<< Cosa succede? >> Chiedo incuriosita dal loro siparietto.
<< Nulla, sai come è fatta Kate. Vuole che Delilah vada da quel tizio seduto sul divanetto e lo inviti a ballare. >> spiega Alana.


Dirigo il mio sguardo verso lo sconosciuto e mi accorgo che è in compagnia di altri due uomini.
<< Se hai il coraggio, vai in pista e balla davanti a lui. Provocalo e verrà lui da te, senza che lo inviti! È facile! >> consiglia spocchiosamente Mike. 
Alziamo tutte le sopracciglia fin quasi all'attaccatura dei capelli in segno di sfida. Delilah alza gli occhi al cielo, sbuffa e noi capiamo che ha appena ceduto alla sfida lanciata da Kate.

Battiamo il cinque divertite e prima che Delilah vada in pista brindiamo al mio compleanno.
<< A Sarah e ai suoi inutili 23 anni! >> scherza Mike e noi tutte ridiamo fin quasi a scoppiare e poi urliamo: << Alla nostra amicizia che non finirà mai! >>.

<<Su, bella, il tempo per rimuginare è finito. Ora alza le chiappe e fatti valere! >> urlo io, resa audace dall'alcool che comincia a scorrermi nelle vene.
Delilah, allora, con i suoi lunghi capelli biondi e il vestitino corto e rosso, si alza e con finta noncuranza si dirige davanti al poverino preso di mira e comincia a ballare. Il tizio non si vede molto bene da lontano, ma dalla stazza direi che è ben messo.

Delilah muove i fianchi con fare sensuale e quando si volta verso di noi, notiamo che sorride vittoriosamente e allora capiamo che il poverino ha abboccato.
Cominciamo a stramazzare dalle risate e il suo allora diviene un ghigno enorme, ma ci strozziamo quasi quando ci accorgiamo che il tizio si sta alzando e dirigendo verso la nostra amica. 

Delilah non si è ancora accorta di nulla perché è di spalle al ragazzo, ma noi si! E stiamo morendo dalla voglia di vedere come si evolverà la situazione.

<< Oh mio dio! Le ha appena messo una mano sullo stomaco.. Dalla stazza sembra essere un figo da paura, donne! >> grida eccitato Mike.
<< Avviciniamoci, dai! >> grido emozionata io.
Ci alziamo e ci avviciniamo alla pista. Faccio attenzione a chi ho attorno a me e mi divincolo ogni volta che qualcuno tenta di toccarmi. 

Man mano che ci avviciniamo notiamo la bellezza del ragazzo.. Alto, molto alto, biondo e direi, dalla sua camicia che aderisce perfettamente a quel torace strepitoso, anche muscoloso.
<< Cazzo, ma da quale pianeta vengono questi? Li hai visti quei due sul divanetto, Alana?! >> chiede Kate in preda ad un insana eccitazione.
<< Mio dio, certo che li ho visti! Andiamo a ballare anche noi. >>

Nel frattempo Delilah ha cominciato a strusciarsi contro il tizio e noto con stupore che la cosa le piace.. le piace parecchio!
<< Caspita, quanto si dà da fare Deli quando ci si mette eh?! >> rido io.
Mike mi prende per mano e mi porta in pista, ma io mi blocco e guardo allarmata Alana, in cerca di aiuto.
Lei capisce al volo e viene a consolarmi: << Dai, Sarah, fai uno sforzo. Cerca di superare la paura.>> mi esorta lei.
<< Non ci riesco, è più forte di me. >> le dico ormai sommersa dal terrore.
<< TI BUTTI TU, MI BUTTO IO, ricordi? Ci sono qua io e non solo. Ci sono Kate e Mike a guardarti le spalle, oltre a me. Fidati amica mia. >> mi incoraggia e mi esorta a fare almeno un tentativo, ma è difficile. Troppo.

Sono indecisa, vorrei buttarmi e ballare spensierata.. come una volta. 

Come due anni fa, quando la mia vita poteva ancora essere chiamata vita. Quando mi sentivo libera. Quando lo ero veramente e accoglievo e ricambiavo con piacere anche un semplice abbraccio. 

Sento salire le solite lacrime di frustrazione, ma sbatto velocemente le palpebre per scacciarle. Chiudo gli occhi con forza e vado alla ricerca della Sarah che amavo un tempo. Quella sempre sorridente e con lo sguardo ammiccante. Provo a farla riemergere e, con una strana ma sana convinzione, mi rivolgo ad Alana: << ok, proviamoci. >>

Mi immergo nella folla e appena trovo uno spazio più libero di altri, comincio a ballare.
Chiudo gli occhi e sento l'ansia abbandonarmi, comincio ad alzare le braccia sopra la testa e rido.
RIDO DAVVERO.
Muovo i fianchi e scaccio la paura, la delusione, il dolore, i pugni e i calci.
Per un piccolo attimo mi sento di nuovo io.
Sento di essere tornata e allora il mio sorriso si allarga.
Mi abbandono totalmente a quel senso di libertà che tanto ho sognato da due anni a questa parte, e divento più audace, più sensuale. Prendo coraggio e apro gli occhi, mi volto e vedo che Alana è emozionata, quasi più di me, perché ha capito.. ha le lacrime agli occhi e mi sento di amarla ancor più di prima. 

La ammiro, perché conosce il peggio di me e non se n'è mai andata.
Le sorrido, orgogliosa di me stessa, ma vedo che ha sgranato quei suoi grandi occhioni verdi e che sta guardando ammirata qualcosa dietro di me.
E poi lo sento.. Quel calore che prima mi ha avvolto. Quel calore che ha sprigionato scintille nel bassoventre e nel mio cuore che ricomincia a vivere, a battere.. e continuo a ballare, più audace di prima. Voglio cercare di essere sexy per lui. Voglio essere donna, voglio che lui si senta attratto da me, voglio che mi sogni di notte, voglio che mi desideri.
Voglio lui, anche se so che non posso averlo.

Eccolo... è tornato.

Rialzo le mani e aspetto..
È dietro di me, odora di pulito e di qualcos'altro che appartiene solo a lui, ma che non riesco a percepire a causa del fumo e dell'alcool che riempiono la sala. 

Inspiro ed espiro un paio di volte, mi concedo un ultimo respiro profondo e mi volto...
Non ho parole.
Le farfalle nello stomaco sono tornate, le scariche elettriche al bassoventre pure.

È bellissimo.

I suoi capelli sono neri come la pece, sicuramente morbidi al tatto. Vorrei passare le dita tra quei fili di seta e attirarlo a me. Il labbro superiore ha una piega supersexy: lo succhierei fino a sfinirlo, se solo potessi. Se solo ne avessi il coraggio.

 Il suo sorrisino consapevole è straordinario e non mi interessa che sappia quanto io lo trovi attraente.
E il resto.. beh, è semplicemente e straordinariamente incommentabile.
È elegante nel suo completo con tanto di camicia di una bella tonalità di grigio. Gli aderisce completamente, quasi come una seconda pelle. Ha delle braccia enormi e gli addominali si intravedono dalla camicia stretta. È ben messo il mio Adone; sicuramente frequenta assiduamente la palestra e io ne sono più che felice.

Si avvicina.. oh, diamine se si avvicina. Mi blocco in mezzo alla pista, non muovo un muscolo e lui si avvicina fino a sfiorare con le labbra il mio collo prima e il mio orecchio poi. Ed ecco che la sua voce roca sussurra: << Vedo che sei contenta di rivedermi, angelo.>> e mi fa venire la pelle d'oca dappertutto.
I mie capezzoli si inturgidiscono e lui se ne accorge. Il suo sguardo cade proprio sul mio seno sodo e quando i suoi occhi rincontrano i miei sono infuocati dal desiderio. 

Mio dio, che cosa cavolo mi succede? si chiede la Sarah sconfitta dal diavolo e dal dolore. 

Mio dio, prendimi! dice invece quel piccolo pezzo di anima che non credevo più di avere. 

Salvami.

Non gli rispondo e, presa da un alquanto inconsueta dose di coraggio, mi volto e riprendo a ballare.
Lui, quasi sapesse che non mi piace essere toccata, mi sfiora soltanto, di nuovo.. con dolcezza. Il suo tocco non è aggressivo, ma determinato e, decisamente, ad alto tasso erotico.
E mentre mi lascio inondare da tutti questi pensieri, lui con le sue mani calde ed enormi mi prende dolcemente per i capelli, mi tira a sè e ...
<< Ti voglio troppo, Angelo.>>

Dio si, ti voglio anch'io. 

Prendimi.

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