Capitolo 28
'Sei mia, lo sai vero?' la sua mano grande mi tiene imprigionata.. mente e cuore.
Cosa diavolo succede? Perché si comporta in questo modo?
'Colton, ti prego.. che ti succede?' la mia voce è strozzata dalle lacrime che premono per uscire e dalla sua mano grande che non mi permette di respirare.
Ho paura... ma lui è il mio primo amore.. mi ama. E non mi farà del male, giusto?
Giusto...?
I suoi occhi.. questo Colton non è lo stesso di cui sono innamorata.
Nei suoi occhi non c'è più una traccia di calore, solo ghiaccio.
'Ho detto che sei mia! Nessuno deve toccarti, mi hai capito? Solo io.' mi grida in faccia e le lacrime cominciano a sgorgare..
Non è possibile..
'S-si sono t-tua, Colton..' singhiozzo convulsamente in preda ad una paura strisciante.
Si abbassa e mi bacia violentemente, senza amore né passione.
Solo orrore.
Non mi aveva mai baciato così.. mai. Prima, con i suoi baci mi amava.. non mi puniva.
'Dillo a quello stronzo di Dan, allora! Ti sta sempre attorno perché glielo permetti!' il dolore che si propaga dietro la testa quando mi sbatte contro il muro, mi fa capire che ha perso del tutto il controllo e soprattutto che.. questo non è amore.
Cosa ho fatto?.. A chi ho donato il mio corpo e la mia anima?
'Sai che è colpa tua se ti sei fatta male, vero? Non avresti dovuto mancarmi di rispetto.' la sua voce è glaciale, cattiva e mi fa tremare le gambe.. tanto che scivolo contro il muro fino a incontrare il pavimento.
Mi rannicchio su me stessa per proteggermi da lui e piango fino all'ultima lacrima che mi è rimasta in corpo.
'Sarah! Sarah!' una voce continua a chiamarmi, ma io non riesco a smettere di piangere.
Lui è ovunque.. su di me, sotto di me, dietro di me, dentro di me.
È impossibile scacciarlo via.. è il mio veleno.
'Sarah, dannazione!'
Apro gli occhi di scatto e comincio ad urlare. Lui è tornato.. è tornato perché Damian gliel'ha permesso.
'Trev, aiutami..' non riesco a respirare. 'aiutami.' Sono stremata dall'ennesimo incubo.
'É tutto finito, piccolina, tutto finito.' mio fratello mi abbraccia forte ed io mi sento subito meglio.
È la mia casa, il mio rifugio..
'Dov'è finito, Trev? Dove?' continuo a piangere come un'ossessa e non riesco a spiegarmi perché Damian sia sparito nel nulla e non si sia più fatto sentire.
Sono passati ormai quattro giorni dall'ultima volta che ci siamo sentiti e oggi saremmo dovuti andare a fare il picnic e sulla ruota... ma capisco che non accadrà nulla di tutto questo perché è finita.
È finita ed io sono caduta nel solito schema.
Alzarsi al mattino senza alcuna voglia, andare avanti senza motivazioni e soprattutto.. vivere il mio peggior incubo di notte.
Non ce la faccio più.. pensavo che Damian fosse diverso, che quello che c'era tra noi fosse speciale. Unico.
'O è capitato qualcosa di brutto o lo ammazzo, Sarah.' mi sussurra mio fratello, lasciandomi piccoli baci sulla fronte.
'Vorrei solo capire perché non gli importa più di me, Trev. Solo questo.' sussurro frustrata e dilaniata dal dolore.
'Sono tornata a vivere da quando è arrivato lui.. non capisco cosa sia successo!' sbraito in preda alla tristezza e alla rabbia per quello che sta accedendo.
'Andrà tutto bene, sorellina. Te lo prometto.' la sua voce vellutata è il mio unico conforto da quando il buio è tornato a primeggiare nella mia vita.
'Ho bisogno di uscire a prendere una boccata d'aria, Trev.' mormoro, decisa a dimenticarlo.
'Bene, sorellina, ti va un gelato?'
'Si!' un sorriso vero lampeggia sul mio viso, dopo tanto tempo, e scendo dal letto per andare a fare una doccia.
Metto dei jeans aderenti e un maglioncino, anche se leggero. Siamo quasi a novembre, e comincia a fare freddo.
Mi pettino i capelli che stanno crescendo a dismisura e sono pronta.
Mio fratello, bellissimo come sempre con le sue spalle e braccia enormi, mi avvolge in un abbraccio caldo e insieme usciamo di casa.
Lungo il vialetto mi accorgo di quanto siano ingiallite le foglie sugli alberi e di quanto tante altre stiano cadendo.
In questo momento, mi sento come questi alberi.. impoverita del mio bene più prezioso e vinta dal freddo e il vuoto.
Per quanto sia stato bastardo, mi manca. Tanto. Ho bisogno di vederlo anche solo per gridargli il mio rancore.
'Ehi, siamo arrivati sorellina.' non mi accorgo di essere già arrivati, fin quando non alzo il capo e leggo l'insegna: Malibu.
'Ciao Sarah!' mi saluta John, sempre gentile e pronto a prepararmi un mega gelato!
Lo saluto anch'io e con un sorriso timido scelgo i miei gusti preferiti: stracciatella e nocciola.
John mi porge il secchiello pieno di gelato e il cucchiaino e io gli do i soldi.
'Come fa a non piacerti il cono, Sarah?' mi chiede mio fratello sbuffando e leccando il suo gelato a nocciola e vaniglia.
'Non so, fammi provare un po' di vaniglia!' dico mentre cerco di infilzare il suo gelato con il mio cucchiaino.
'No! No, signorina! Nemmeno per sogno!' Mio fratello scoppia a ridere e si scansa più volte per impedirmi di assaggiare il suo gelato.
'Ma perché?' chiedo in preda alle risate che mi fanno quasi piegare sulla pancia.
'Perché è evidente che quel John abbia una cotta stratosferica per te.' sogghigna e mi guarda beffardo.
'Ma non è vero!'
'Certo che si, ti ha preparato un gelato enorme, Sarah! Solo a te! Ed è una tattica, anch'io la usavo da ragazzino.' a queste sue parole buttiamo la testa all'indietro e scoppiamo a ridere.
'Sei uno scemo, fratellone!' esclamo e mi tuffo nel mio gelato, buono quasi quanto la Nutella.
'Quando riparti?' gli chiedo, sperando che la sua risposta sia il più tardi possibile.
'Non so, credo dopo Natale. Starò via per un mese, poi ho intenzione di tornare.. per restare. Credo che sposterò la società di papà qui a Londra.' oh mio dio! mi sento di svenire!
'È fantastico Trev! Fantastico!' urlo in preda alla gioia e gli salto praticamente addosso.
Lui mi prende felice per poi farmi scendere e saltare sulle sue spalle di quercia.
La mia quercia.
Ridiamo come matti e ad un certo punto si mette a correre, proprio come facevamo da bambini.
ODDIO, che bello!
Butto la testa nell'incavo del suo collo e respiro il suo odore di fresco e pulito.. di mamma.
'Sei il migliore, Trev' gli sussurro e per farlo ridere di più gli tiro i capelli sulla nuca.
Sta quasi per scoppiare in una fragorosa risata, quando si ferma e si irrigidisce.
'Cosa c'è?' chiedo apprensiva e mi accorgo che sta guardando verso casa.
Seguo il suo sguardo e rimango paralizzata. Per un momento credo di cadere a terra, ma mio fratello mi tiene stretta a lui.
.. mio dio. Lui è lì. È tornato.
È seduto sugli scalini e ha la testa rivolta verso l'alto, come per guardare il cielo.
'Giuro che lo ammazzo' sussurra mio fratello e a passo spedito si dirige verso il mio palazzo e, quindi, verso di lui.
'Ti prego, Trev.. non farlo.' gli scongiuro e cerco di scendere e di divincolarmi dalle sue braccia, ma lui tiene salde le mani dietro le mie ginocchia, come per difendermi..
Lo guardò con amore e capisco come si sente. Non vuole più 'sbagliare'.. vuole che io sia felice e che questa volta sia diverso.
Appena sente le sue scarpe che scricchiolano sull'asfalto, Damian abbassa il capo e si alza di tutta fretta.
È ansioso e i suoi occhi neri sono velati di preoccupazione.
Certo, doveva preoccuparsi prima di lasciarmi in balìa dei dubbi e delle incertezze, penso.
'Cosa ci fai qui, bastardo? Vai via, subito.' la voce di mio fratello tuona lungo il vialetto e ho il timore che l'abbia sentito tutto il vicinato.
'Sono qui per Sarah.' esclama lui rivolto a mio fratello, ma guardando me. Sempre me.
C'è qualcosa che non va.
'Cosa vuoi da lei? Non ti basta averla fatta soffrire per quattro giorni? Stronzo!' mio fratello mi fa scendere e nel momento in cui sta per scagliarsi contro Damian, mi aggrappo a lui da dietro per fermarlo.. ma ormai è fuori controllo.
Succede sempre così.. qualcuno mi fa del male e lui esce fuori di testa. Completamente.
'Ti prego, Trev. Fermati!' grido ma lui continua a guardare Damian in cagnesco e a stringere forte i pugni.
Mio dio, è una belva..
Damian lo guarda risoluto è noto che non vi è nemmeno una punta di paura nei suoi occhi. Nemmeno un po'.
È vero, sono della stessa altezza, ma se Damian ha il fisico di un modello, mio fratello è grosso quanto un quarterback.
È enorme e non ce la farò mai a trattenerlo.
'Damian, và via.. ti chiamo io.' questo è l'unico modo. Seppure voglia gridargli contro in questo momento, non posso rischiare. Li amo entrambi.
'Non me ne vado. Scordatelo, cazzo. Può anche prendermi a pugni, se vuole. Ma devo parlarti e nessuno me lo impedirà, è chiaro?' si rivolge a mio fratello, guardandolo fisso negli occhi e sono sempre più convinta che tra un po' scoppierà la terza guerra mondiale.
Trev si scrolla le mie esili braccia di dosso e si avvicina pericolosamente al mio Adone. Sono petto contro petto e mi accorgo che Damian è di qualche centimetro più alto, ma Trevor... Trevor è ovunque, lo surclasserebbe.
'Se hai intenzione di comportarti con mia sorella in questo modo spesso, allora posso dirti con fermezza che non servi ad un cazzo. Ha sofferto abbastanza e non voglio vederla mai più piangere, è chiaro?' la sua voce è glaciale, mi fa paura.. e sta guardando Damian con gli stessi occhi vitrei con cui Colton guardava me.
So che dopo le sue parole, arriverà un pugno e poi un altro. Lo so.. quegli occhi cattivi li conosco bene.
'Lo colpirai adesso, vero? Vero?!' comincio a piangere convulsamente e so di stare per perdere il controllo. 'Lo so, Colton faceva lo stesso con me! Lo colpirai, Trev?! Lo colpirai!' urlo e comincio a calpestare il suolo in preda al dolore.
Basta. Basta!
Sto per accasciarmi sul pavimento, ma Damian spinge via mio fratello con una spallata e mi prende in tempo.
Ma il mio cuore è già caduto e si è frantumato in mille pezzi, di nuovo.
Questa volta per Trev.. perché so di avergli fatto troppo male, per non essermi confidata con lui che mia ha fatto da madre, per non aver cercato aiuto prima, per essermi ridotta in questo stato.
Lo sto distruggendo e mi sento male.
'Calmati, respira bimba. Respira.' mi sussurra Damian con calma e premura, quella di cui avrei avuto bisogno in questi giorni.
'Sta soffrendo per colpa mia, Damian. Per colpa mia..' ansimo disperata.
'Non è così, Sarah' geme frustrato mio fratello, ma non riesco a vederlo perché il petto di Damian riempie tutto il mio campo visivo.
'Cosa succede qui?' sento le voci di Kate e Alana. Cosa ci fanno qui?
'Nulla, stava per cadere e l'ho presa.' Esclama il mio Adone sollevandomi, ma io sono ancora arrabbiata con lui.
'È colpa tua!' mi divincolo come una pazza e lo guardo male. È colpa sua se ci troviamo in questa situazione, cavolo.
'Tutta colpa tua! Dove diamine eri finito? Dove?!' comincio a prendere a pugni il suo petto e lui non mi ferma.
'Ho perso il cellulare all'aeroporto, prima di partire e me ne sono accorto solo una volta arrivato.' sussurra e mi spinge contro il suo petto in modo che io possa abbracciarlo.
Il suo profumo muschiato mi riempie le narici e sento che la mia vita torna di nuovo sul suo asse. Che il mondo gira di nuovo attorno a lui.
'Come hai fatto?! Potevi avvisarmi, cavoli.' esclamo sgomenta e completamente priva di forze.
'Come potevo? All'inizio non me ne sono preoccupato perché pensavo che Trent avesse il numero di Alana, ma non è così. Volevo tornare indietro, ma non ho potuto.' la mia testa si muove a ritmo dei sui respiri profondi.
'Perché?'
'Non gli resta molto, Sarah.. e ho preso a pugni Thomas perché è uno stronzo ingrato.' dice con una punta di rabbia.
'Chi è Thomas?' chiedo curiosa ma mi sono già fatta un'idea.
'Il mio fratellastro.'
Buongiorno tesori miei! Scusatemi se questa settimana non ho aggiornato per niente. Ma sono immersa di compiti, cercherò di aggiornare di più questa settimana! Un bacio a tutte. Vi adoro!❣❣
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro