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Capitolo 18

Guardo la stanza vuota dilaniata dal peso che mi appesantisce il petto.

Ho rovinato l'unica cosa bella.

Sento mio fratello sfiorarmi il braccio, ma i miei occhi non smettono di vagare per lo spazio vuoto attorno a me. 'Se n'è andato.' mormoro sconsolata.

C'è ancora la musica che rimbomba in sottofondo, ma, per fortuna, nessuno si è accorto della mia scenata perché siamo in un salottino privato.

'Non so, è probabile che sia andato via visto che gli ho quasi spezzato un dente.' cerca di farmi ridere, ma sono sull'orlo di una crisi di pianto fenomenale a causa della repulsione per me stessa che mi attanaglia le viscere.

'Voglio andare a casa, ti prego.' stringo forte le braccia attorno a me, ma questo non riscalderà il gelo che è tornato ad impossessarsi di me.

'Certo, sorellina. Adesso ti porto a casa e ci beviamo una bella cioccolata calda, va bene?' mi propone speranzoso, ma niente potrà farmi sbocciare un sorriso.

Solo lui, ma adesso non c'è più.

'Va bene.' le mie gambe si muovono automaticamente e se non fosse per mio fratello che mi tiene stretta a sé, sarei già caduta come un sacco di patate.

Mentre usciamo dal locale tutto laccato di rosso, vedo le mie amiche sul ciglio della strada.
Alana corre verso di me, ma quando mi è abbastanza vicina si ferma, perché sa che non sopporto essere abbracciata.

'Ehi, amica mia. Cosa ti è successo?..' i suoi occhi sono ansiosi così come, mi accorgo solo adesso, lo sono quelli di tutte le altre. 'Sto meglio, ma non ne voglio parlare adesso, scusa.'

'Certo, non preoccuparti, hai solo bisogno di riposare adesso.' mi accarezza la bruna che ha fatto girare la testa a mio fratello.

'Dov'è?' non c'è bisogno che faccia il suo nome, tutti sanno quanto lui mi abbia fatto bene in questi giorni.
Non avevo gli occhi luccicanti di strana felicità da tempo ormai, anzi.. preferivo abbattermi e appassire. Ho dato un bacio a un ragazzo che non è Colton, e per un momento mi sono sentita tremendamente giusta. Giusta per un mondo di cui mi sono sempre sentita un' estranea.

Damian mi ha fatto credere che anche per me ci fosse una speranza, ma poi il mostro che vive nei miei sogni e nei miei ricordi è tornato. E ha rovinato tutto, quasi sapesse che stavo per spiccare il volo insieme a l'Adone che tanto mi fa venire voglia di sorridere.

'Trenton l'ha portato via, Sarah' mi guarda compassionevole. 'Era fuori di sé e ha preferito andare via.'

'Capisco.' abbasso gli occhi per evitare che si accorgano dei miei occhi colmi di lacrime.

'È arrivato il taxi, sorellina. Andiamo.' salutiamo tutti e, dopo che mio fratello ha lanciato un ultimo sguardo a Kate, andiamo via.

Appoggio la mia fronte sulla sua spalla come quando ero bambina e la mia testa non era martoriata da brutti ricordi.

'Andrà tutto bene, Sarah, te lo prometto.' mi rassicura ed io rilasso le mani che non sapevo di tenere strette alla sua camicia.

Chiudo gli occhi per trovare un po' di sollievo dal cerchio che mi stritola la testa, ma quando li riapro mi rendo conto di essermi appisolata perché siamo arrivati fuori casa mia.

Scendiamo, paghiamo l'autista e ci dirigiamo verso casa, con le mie braccia ancora sorrette dalla dolce e rassicurante potenza di Trevor.

Il suo tocco non fa paura, lo posso sopportare, amare perché è dolce quanto la torta di mele che papà mi preparava quando ero bambina, quando la mia unica preoccupazione era quella di allacciare bene le scarpe o scegliere cosa mettermi al mattino.

Bei tempi.. sussurra la mia, ormai, amica più fidata.

Mio fratello sospira sonoramente e prende le chiavi dalla mia borsetta, apre la porta ed entriamo mano nella mano.

'Sistemati qui, io vado a preparare la cioccolata che ti piace tanto.' mi fa sedere sul divano e mi accarezza il volto con quelle sue mani calde e premurose.

Lo guardo allontanarsi e poi mi stendo: sono così stanca! Questa è stata decisamente peggio della prima crisi avuta in presenza di Damian.

Questo è stato un vero e proprio incubo ad occhi aperti! urla disperata la vocina dentro di me ed io acconsento con il capo per farle capire che sono d'accordo.

'Ecco a te, bimba' mio fratello torna con un'enorme e fumante tazza di cioccolata calda.

Finalmente un po' di sollievo!

Un piccolo sorriso è riaffiorato sulle mie labbra stanche e con voce flebile lo ringrazio.

'E allora? Cosa diamine è successo, Sarah? Un minuto prima ero fuori a cercare di parlare con Kate e quello subito dopo ho dovuto prendere a pugni il tuo amico.' cerca di trovare una spiegazione a quello che è successo, ma da me non troverà le riposte perché non ne ho la più pallida idea.

'Non lo so, Trev. Andava tutto così bene, forse troppo.' abbasso gli occhi e scuoto la testa sconsolata.

Lui, però, si avvicina e prende tra le mani la collana che Damian mi ha regalato.
'Woow, e questa? È opera sua?' domanda con una punta di affettuosa gelosia.

Mio fratello è sempre stato un po' geloso, anche prima che conoscessi Colton, e quando ha scoperto quello che è successo, è andato letteralmente fuori di testa e ha cominciato a piangere come non l'avevo mai visto fare.

Si è sempre comportato come un padre con me e Jocelyn, soprattutto quando papà era troppo addolorato per preoccuparsi di noi.
E poi, ancora oggi è quello che più va a trovare la mamma al cimitero, e ho la sensazione che il suo essere così protettivo abbia a che fare proprio con lei.
A volte sembra che voglia renderla orgogliosa anche se non è più qui tra noi e questo me lo fa amare un po' di più, e invidiare anche, perché anch'io avrei voluto tanto conoscerla e abbracciarla.

'Ehi .. sei ancora qui con me?' mi prende una mano tra le sue e me la bacia piano.

'Oh, certo. Stavo solo pensando alla mamma e a quanto avrei voluto conoscerla.'

Lui, stranamente, si irrigidisce, 'era una donna fantastica, Sarah.' sorride malinconico ancora addolorato per la perdita.

Distoglie lo sguardo dal mio e lo punta su qualcosa fuori la finestra. 'Se adesso fosse qui, mi ammazzerebbe..'

'Perché mai?!' è impossibile.

'Perché non ti ho protetta. Non abbastanza almeno.'

Allontano subito le mie mani dalle sue, tutto a un tratto mi sembrano cocenti, e lo guardo scettica, quasi a dirgli che è impazzito... lo è senza ombra di dubbio se pensa questo.

'Trev ..' respiro profondamente e poi continuo. 'Se mamma fosse qui, non potrebbe fare altro che essere fiera di te. Hai dovuto prendere il suo posto, quando eri ancora un bambino anche tu, e ci sei riuscito benissimo. Talmente tanto che sei l'unico a cui permetto di toccarmi come fai tu. Grazie, Trev.'

Sorrido calorosa e noto i suoi occhi farsi lucidi, ma è un momento perché lui si ridesta e mi abbraccia.

'Che bello, il mio orsacchiotto personale!' borbotto tre la sue braccia mentre respiro il suo profumo che è rasserenante, caloroso quanto i raggi di sole sulla pelle in un giorno d'estate.

'Un orso, vorrai dire!' scoppiamo entrambi a ridere e sento che dentro di me tutto torna alla normalità.

Ci stacchiamo e cominciamo a bere la nostra cioccolata ormai fredda e il discorso si sposta di nuovo su Damian.

'Quindi come mi spieghi la collana?'

'È un regalo di compleanno.' mi stringo nelle spalle e abbasso gli occhi sulla tazza.

'Un regalo? Beh, secondo me ha voluto dirti qualcosa.'

'Tipo?' chiedo ansiosa di sapere la risposta.

'È semplice, sorellina. Vuole che il tuo cuore sia suo, e se ti ha fatto un regalo del genere, pieno di significato e dopo un sola settimana, vuol dire che qualcosa di te ha visto.' il mio cuore si gonfia di speranza, perché se è mio fratello a dire che il mio adone mi apprezza almeno un po', gli credo.. senza ombra di dubbio.

'Dovresti permettergli di conoscerti, anche se solo come amici. Durante la crisi non hai potuto vedere la sua faccia, ma io sì.' afferma e abbassa i suoi occhi sui miei.

'Come ti è sembrato? Avrà pensato che sono pazza' la mia risata è nervosa e vuoto, proprio come mi sento adesso all'idea di non rivederlo più.

'Mi è sembrato triste, sorellina. Per te, quasi sapesse cosa si prova. Non so, ovviamente non mi fido tanto da spingerti tra le sue braccia, ma se vuoi un consiglio ti dico che merita almeno di essere tuo amico.' fa un grosso respiro, perché gli costa ammetterlo, e si alza.

Il furbetto vuole andare a dormire ma adesso tocca a me: 'vai a letto senza spiegarmi cosa è successo tra te e Kate?'

Alle mie parole inciampa vistosamente e mi viene da ridere di fronte alla sua reazione; si gira imbarazzato e un po' colpevole. Sa che mi sento offesa dal suo silenzio e dal fatto che abbia voluto tenermelo nascosto di proposito.

Per punzecchiarlo un po' mi alzo anch'io e dico: 'beh, se non è successo niente, sarai felice di sapere che l'ho vista con un tipo l'altra sera.. e tu sai quanto può essere focosa la nostra Kate.' ho un sorrisetto diabolico stampato in faccia che lui non può vedere perché sto raccogliendo le nostre tazze vuote.

'Cazzo, Sarah! Non dire queste cose o esco fuori testa!' mugugna esasperato il mio fratello gelosone.

'Che vuoi, è la verità. Seppure è successo qualcosa tra voi, non preoccuparti, ti ha dimenticato.' gli faccio un occhiolino e mi dirigo in cucina a sciacquare le tazze.

Scoppio a ridere quando lo sento imprecare e allora comincio a canticchiare con un sorrisone beffardo stampato in faccia: 'Trev è innamorato, Trev è innamorato!'

'Zitta, ti prego!' mi implora mio fratello ed io rido ancora di più.

Alza gli occhi al cielo e mi stampa un sonoro bacio in fronte. 'Vado a letto, bimba. Ti racconto qualcosina domani e.. sei una grandissima stronza!' se ne va verso la stanza affianco alla mia con un gigantesco dito medio alzato nella mia direzione.

'Ti voglio bene anch'io, fratellone' ridacchio un altro po' e mi dirigo nella mia stanza.

Tolgo i vestiti e la collana, mi faccio una doccia e quando ho finito, mi metto il pigiama e vado a letto. Prendo il telefono che poco prima ho appoggiato sul comodino e digito il suo numero.. starà dormendo?

Vorrei scusarmi ma non so proprio come e cosa dirgli, cavolo!
Decido di mandargli una semplice buona notte e poso il telefono, ma questo, dopo circa cinque minuti, vibra ed io insieme a lui.

Damian: Buonanotte, mia bellissima.

Sono senza fiato e mi rendo conto solo adesso del mio sorriso patetico sulle labbra e del mio dito che non smette di accarezzare quelle parole.

Sei patetica, fai qualcosa! mi esorta esasperata la mia vocina e so che questa volta ha ragione.

Se non mi do una mossa, verrà qualcun'altra e lo porterà via da me.. solo l'idea delle mani di un'altra donna sul suo corpo, mi fa diventare verde.

E poi prendevi in giro, Trev. Eccoti resa la pariglia! mi sgrida petulante la vocina e ho la sensazione che mi stia facendo la linguaccia.

Sbuffo e mi imbroncio come una bambina e decido di andare a casa sua domattina, prima di andare a lavoro. Devo spiegargli che non sono pazza, ma solo profondamente devastata dalla paura che la storia possa ripetersi.

Cerco di chiudere gli occhi, sforzandomi di non pensare a lui, e quando mi addormento mi abbandono ad un sogno fatto di mani calde ed occhi profondi.

                          〰〰〰

La sveglia assordante e il buon profumo di caffè riescono a svegliarmi.

La porta della mia camera si spalanca ed entra mio fratello con i suoi capelli neri arruffati e i pantaloncini a vita bassa.

'Buongiorno, principessa. Come ti senti stamattina?' mi dà un dolce bacio sul nasino e tira via le coperte.

Farabutto!

Gli lancio un'occhiataccia micidiale ma poi ricordo che devo andare da Damian per scusarmi e schizzo fuori dal letto.

'Ehi, che ti prende adesso?' si fa indietro Trev per non cadere.

'Devo sbrigarmi, devo andare al lavoro!' ometto la visitina che farò al mio adone.

'Di già? Sono solo le sette e mezzo, Sarah!' mi urla dietro ma io sto già divorando la mia colazione.

'Si, lo so. Devo incontrarmi con Alana' chiarisco e mi butto sotto la doccia.
Mi lavo velocemente, metto un paio di jeans stretti e una felpa perché comincia a fare freddo e mi asciugo in fretta e furia i lunghissimi capelli neri.

'Esco! Ti voglio bene, Trev' lo abbraccio, gli do un sonoro bacio sulla guancia e scappo.

Sono emozionata e ansiosa allo stesso tempo.
Spero con tutto il cuore che lui mi capisca e che mi aspetto ..
Non ne posso più di questi pensieri e allora cammino più velocemente per arrivare prima da lui.

Una volta intravisto l'edificio, faccio un respiro profondo e cerco in tutti i modi di farmi coraggio ed entrare.
Col capo abbassato avanzo sul marciapiede, ma qualcosa mi fa formicolare tutta.
Alzo la testa e lo vedo.

Damian.

Non è solo.

Mi irrigidisco tutta e sento un grande vuoto nel petto, perché se prima Colton l'aveva indurito .. adesso Damian è riuscito a romperlo in milioni di pezzi.

È lì, nella sua magnifica bellezza, che avanza verso la sua auto. Ma non è solo.
Non è solo.

C'è una ragazza con lui, bellissima da mozzare il fiato ed accoccolata tra le sue braccia.

Si guardano negli occhi, la sua mano sulla spalla di lei, e ridono complici.
Quella risata.. che pensavo fosse riservata solo a me e invece no, la sento rimbombare forte e chiaro nelle mie orecchie. Rimbomba nel mio cervello, per le strade, nel mio petto vuoto, come a dimostrarmi che non sarò mai l'unica per nessuno.

I miei occhi si riempiono di lacrime, perché so che è tutto inutile.
Per quanto mi sforzi, non ci sarà mai nessuno in grado di amarmi.

Spalanco gli occhi quando lui alza il capo e mi vede.. smette di ridere all'istante e mi guarda sorpreso e senza nessun segno di colpevolezza. Che faccia tosta!

Quando sento la prima lacrima bagnarmi il viso e il baratro farsi spazio sotto i miei piedi, indietreggio per non cadere e comincio a correre calpestando i frammenti del mio cuore.

Seeera! La storia sta cominciando a prendere il suo corso.
Votate e commentate! Buonanotte❤️

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