Pov's Harry

Dopo la liberazione del campo, passai un po' di tempo in ospedale. I medici mi aiutarono a riprendermi e ce la fecero, anche grazie alla mia buona volontà. Ma c'era una cosa che nessun essere umano, potrebbe togliermi dalla testa.
Ovvero le immagini delle persone morte davanti ai miei occhi, gente morta dalla fame, dal troppo lavoro, gente fucilata o impiccata. Un'altra cosa che non avrei mai scordato? L'odore orribile del crematorio, mi dissero che bruciavano i cadaveri dei prigionieri, una volta uccisi nella camera a gas. Purtroppo quelle scene mi resteranno impresse a vita, esattamente come il numero che avevo sul braccio.

Quando mi fui ripreso del tutto, aspettai il processo che avrebbe avuto Louis e, quando arrivò il momento, mi salì molta ansia, avevo paura di non rivederlo più.
Dentro al tribunale c'erano alcuni tedeschi, tra cui il mio fidanzato, mentre vicino a me, c'erano altri ex prigionieri che erano venuti a testimoniare.
Quando arrivò il turno del mio amore, chiamarono anche me, nel banco dei testimoni.
-Lei è il signor Harry Styles giusto?- domandò il giudice.
-Sì, sono io-
-Lei ha raccontato a dei soldati dell'armata rossa, che il tedesco qui presente Louis Tomlinson, è il suo fidanzato-
-Esatto signor giudice, Louis è il mio fidanzato. Durante la prigionia mi ha aiutato molto, una volta un kapò mi stava picchiando a sangue freddo e lui è intervenuto, se non lo avesse fatto sarei morto dalle botte. Poi mi portava sempre da mangiare in più, altrimenti anche qua sarei morto dalla fame. Le giuro che mi ha sempre trattato bene, cambiò anche atteggiamento verso gli altri prigionieri-
-Va bene signor Styles, può ritornare al suo posto-
Mi alzai ed aspettai che anche gli altri parlassero. Con mio sorpresa, c'erano degli ex prigionieri, che testimoniarono a favore di Louis, dicendo al giudice che anche a loro, quando poteva, gli portava da mangiare.

Dopo due ore e mezza, il giudice ci lesse la sua decisione, verso tutti i tedeschi. Molti furono condannati all'ergastolo o a morte, mentre quando lesse il nome di Louis, il mio cuore perse un battito.
-Il qui presente Louis William Tomlinson, ha aiutato alcuni ebrei nel campo di sterminio di Auschwitz e per questo la sua pena verrà scontata. Tuttavia ha comunque commesso crimini contro l'umanità, uccidendo degli innocenti. Lei rimmarà in carcere per due anni. La sentenza finisce qui-
Il giudice battè il piccolo martello che aveva di lato e infine, se ne andò.

Andai da Louis e lo abbracciai stretto.
-Amore mi sei mancato tanto, perdonami pensavo che testimoniando, ti avrebbero liberato-
-Anche tu mi sei mancato. Comunque non ti devi scusare, me lo aspettavo che non mi avrebbero lasciato libero. Ora ti prego dammi un bacio-
Non me lo feci ripetere due volte, presi il suo volto lo baciai in modo passionale, fregandomene che ci trovassimo in tribunale.
-Scusate ragazzi, ma dobbiamo portare tutti i tedeschi in carcere- ci disse un guardia.

Lasciai Louis di malavoglia, ero triste perchè non l'avrei potuto vedere per due anni. Certo c'erano le visite, ma non era la stessa cosa, anche perchè ci sarebbero state le guardie a tenerci d'occhio, quindi non avremmo avuto privacy.
Ma io lo avrei aspettato, avrei sopportato questa cosa per due anni. Infondo ero sopravissuto al campo di sterminio di Auschwitz, questo era il nulla, al confronto di quello che avevo passato.

Nota autrice
Domani pubblicherò l'ultimo capitolo.

Nei campi di sterminio rimasi sola, e non rividi più mio padre. Chi è stato ad Auschwitz ha sentito per anni l’odore di carne bruciata: non te lo togli più di dosso. E poi rimani sempre quel numero.

Liliana Segre