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Capitolo 4


'' Il diavolo non viene da noi con la sua faccia rossa e le corna. Lui viene da noi travestito da tutto quello che hai sempre desiderato. ''

American Horror Story



- Cristo.. Si rivesta, si rimetta l'asciugamano, faccia qualcosa invece che rimanersene lì con quella faccia da pesce lesso! - sibilò Edward, dandole le spalle. '' Cristo! Di tutte le persone.. '' pensò frustrato mentre di passava una mano sul volto tirato dalla stanchezza e dal nervosismo. Non avrebbe mai, e poi MAI, immaginato che l'esperto che il professore aveva raccomandato fosse proprio quel piccolo uragano di sfortune qual era Holly Thyme. Certo, solo ora poteva anche immaginare il motivo di quella scelta: il professore e la fioraia erano amici da anni! '' Ti sei fatto fregare come un bambino '' pensò infastidito, gettando un'occhiata alle sue spalle.

Pessima decisione.

Pessima davvero perché proprio in quel momento, la ragazza si era appena piegata per indossare le mutandine, o meglio: le mutandone in cotone della nonna a giudicare da quel obbrobrio che stava per indossare. Eppure era dannatamente erotico ugualmente. '' Le mutandone in flanella dove le ha lasciate? '' pensò sarcasticamente '' Però ha una bella carrozzeria, chissà se è sodo al tatto! Tondeggiante e in carne, come sarebbe se lo afferrassi con forza? Durante una sessione di sesso lo farei diventare rosso a suon di sculacciate! '' pensò per poi inorridire. '' Cazzo ma cosa stai pensando?! E' una ragazzina, in carne, e per di più con una differenza d'età enorme. E per di più, siamo completamente diversi; no, tu sei troppo al di sopra per lei, e lei è troppo al di sotto dei miei standard! Saremo solo datore e dipendente, stop. ''

- Può passarmi per favore quel maglione alla sua sinistra? Quello che sta sulla sedia.. - pigolò una voce sottile e vergognosa, facendolo trasalire e ripiombare alla realtà quanto uno schiaffo in pieno viso.

Ci sarebbe mancato pure che lo cogliesse di sorpresa a fissarla come un maniaco. Sbuffò pesantemente e prese l'indumento notando una certa somiglianza.

- Aspetta ma.. Questo è mio! - disse mentre attonito fissava uno dei suoi pregiati maglioni in lana d'angora e rabbrividì al pensiero di cosa sarebbe successo, se la ragazza in questione lo avesse indossato. Poteva sporcarlo di chissà che diavolo! Se non addirittura romperlo.

- Ehm, non saprei.. La signora Jane non aveva niente che potesse andarmi bene perciò mi ha portato alcuni abiti da lei smessi.. Ha detto che sono abiti vecchi e che.. - balbettò di vergogna. '' Cielo ma come posso farmi prendere sul serio, se ogni volta che gli rivolgo la parola balbetto come una demente? '' pensò mentre continuava a fissare l'uomo che le dava le spalle.

- Jane mi sentirà! E poi perché dovrebbe mettersi dei miei vestiti? Dove sono i suoi? - chiese spazientito. Dannazione era così carina quando si imbarazzava! E lui non doveva cedere a quel faccino da cucciolo in cerca d'affetto.

- Certo posso capire che gli abiti di Jane le stiano stretti, in fin dei conti lei è troppo in carne per indossare abiti di taglia femminile - obiettò incurante di averla appena offesa dandole della grassona.

Holly spalancò la bocca sbigottita - Come prego? Guardi che non sono obesa! Ho solo qualche chilo in più - farneticò furibonda - Oltretutto forse è cieco, ma fuori sta diluviando ecco perché sono ancora qui! Perché mentre davo una prima occhiata alla sua dannata tenuta, mi sono fatta cogliere dalla pioggia! Ecco perché la signora Jane mi ha fatto rimanere e fare un bagno caldo! I miei abiti sono completamente zuppi razza di zoticone arrogante! Ma a questo punto preferisco prendere una broncopolmonite con i miei vestiti fradici piuttosto che indossare le sue cose - e detto ciò iniziò a sbottonarsi i pantaloni della tuta, cercando di levarseli con movimenti stizzosi e frenetici.

'' Arrogante zoticone? '' pensò stralunato '' Però ne ha di carattere.. e lo tira fuori nei momenti meno opportuni aggiungerei ''.

- Stia ferma per l'amor del cielo! - disse con voce leggermente incrinata. '' Questa donna è pazza! Si sta spogliando di fronte a me, che sono praticamente uno sconosciuto per lei! ''

Holly lo fissò imbufalita con i pantaloni accasciati a metà coscia - Che c'è ora? Tanto di donne mezze nude ne ha già viste no? E la informo anche che non perderà la vista di fronte al mio corpo grasso! -

La guardò con le sopracciglia alzate di sorpresa, poi scosse la testa e inspirò - Sono un uomo. -

- Non me ne ero resa conto - rispose sarcastica mentre incrociava le braccia al petto, mostrando in tutta la sua gloria il suo seno prosperoso.

'' Dio mio, vuole davvero giocare a botta e risposta? Ma non si rende conto.. Cazzo quelle si che erano un bel paio di.. '' pensò fissandola ebete.

Si schiarì la gola - Quello che intendo.. E' che per quanto lei non sia chiaramente il mio tipo, gli uomini si eccitano.. - disse leggermente imbarazzato, non volendo finire la frase.

Lei lo fissò corrugando la fronte - Che diavolo significa.. Oh bontà divina! Lei.. Si giri, razza di pervertito! - urlò riprendendo ad indossare i pantaloni.

Edward sospirò frustrato tornando a darle le spalle, ma questa volta allungò un braccio verso la sua direzione per darle il suo maglione. La sua pelle avrebbe odorato del suo profumo, oppure i suoi abiti avrebbero profumato di vaniglia? Questo si chiese mentre la sentiva borbottare e sbuffare come una locomotiva; avrebbe potuto ridere della situazione se non fosse sul limite dell'assurdo.

- Sono vestita ora, sperando non si.. non.. si ecci.. - mugugnò mangiandosi le parole.

Lo vide annuire e ghignò malizioso - Eccitare ragazzina, eccitare. Quando un uomo vede qualcosa che gli fa impennare il.. - ma non terminò la frase, perché la sentì squittire scandalizzata.

- Ho capito! - biascicò arrossendo.

'' Sembra una vergine pia. Non riesce nemmeno dire cose tanto semplici, è proprio una bambina '' pensò ridacchiando, incamminandosi verso la porta e aprendola subito dopo - Vogliamo andare? La cena attende solo noi immagino - disse sarcastico, abbozzando un inchino.

Holly socchiuse gli occhi gettandogli uno sguardo diffidente e storse il naso - Uscirò dopo di lei se non le spiace, non vorrei che qualcuno mi colpisse alle spalle! - ribatté battendo ritmicamente un piede sul pavimento.

Edward per poco non perse la mandibola lungo il pavimento: sbaglio o era una battuta a doppio senso? No perché il doppio senso c'era eccome!

- Ha fatto una battuta a doppio senso lo sa vero? E comunque nessuno le farà del male, non di certo questo qualcuno che non ha mai fatto male ad anima viva - sorrise grattandosi il mento.

Lo guardò come se davanti a lei ci fosse un alieno in tutù. Ma di che diavolo stava parlando..? Spalancò gli occhi quando tornò indietro con la mente, e collegò tutto.

- Ma lei è davvero un porco! Non stavo parlando di Greystone Junior! Oh Gesù benedetto.. Mi faccia uscire da qui altrimenti non ne verremo più fuori a causa della sua mente smaliziata! - ringhiò rossa in viso, precedendolo lungo il corridoio.

'' Greystone Junior? '' pensò sbalordito da quel cambio repentino di comportamento, poi capì ed esplose in una fragorosa risata mentre la vedeva camminare a passo di marcia verso la sala da pranzo.

- E comunque, la sala è dall'altra parte! - rise ulteriormente, vedendola arrestarsi di botto e cambiare direzione. Quella ragazzina lo stava facendo divertire molto, di certo l'avrebbe tormentata ancora se metteva su un simile siparietto ogni volta!

Arrivarono finalmente alla tanto agognata sala dove li attendeva la cena, e Holly poté tirare un sospiro di sollievo e meritato riposo; le sembrava di aver fatto la maratona di New York, a forza di camminare velocemente lungo tutti quei corridoi infiniti! Tuttavia dovette sbattere gli occhi e rendersi conto che quella non era una banale saletta, bensì una sala da ricevimento o almeno, questo era quello che pensava di fronte a quell'immensa stanza. Era un luogo ampio e ben illuminato dalle grandi vetrate durante i giorni soleggiati, coperte da pesanti tende in broccato di seta color malva; le pareti erano di un color panna dove erano ben piantati diversi quadri moderni raffiguranti vari ortaggi e alcuni frutti, e al centro della sala un grande tavolo in mogano scuro dove al centro vi era un vaso con un trionfo di fiori ed circondato da una dozzina di sedie eleganti con lo schienale e la seduta imbottite e ricoperte di velluto bianco. Il tavolo era stato preparato per due persone soltanto, vi erano due piatti piani e due fondi di candida porcellana dipinta con fiori color oro, diverse posate messe in fila affianco ai piatti ed infine i bicchieri, uno per l'acqua e l'altro per il vino.

'' Sfarzoso. E una dimostrazione di lusso abominevole! Dai.. Far preparare la sala da pranzo per due persone? Quanto è arrogante quest'uomo! E' davvero assurdo! '' pensò guardandolo sedersi a capotavola tranquillamente, mentre prendeva il bianco tovagliolo e metterselo con cura sulle gambe.

- Preferisce mangiare in piedi? Avanti si sieda, non sarà lei la mia cena stia tranquilla - disse candidamente.

- Che spiritoso - borbottò ironicamente andando a sedersi vicina a lui - Non si poteva mangiare tranquillamente in cucina? E la signora Jane non mangia con noi? -

Lui la guardò con biasimo - Primo: io non mangio in cucina, mai. Secondo: Jane ha già mangiato un'ora prima di noi, in modo che possa far servire la cena. - disse sostenuto, suonando una piccola campanella.

La ragazza lo guardò inorridita - Lei sa che la schiavitù è stata abolita secoli fa vero? Inoltre Jane è un essere umano come noi, quindi non capisco perché non si possa mangiare tutti insieme; inoltre se si mangiasse in cucina, la cena arriverebbe in mezzo secondo a tavola e, ritorno al punto precedente, potremmo mangiare tutti in compagnia come i comuni mortali - sibilò acidamente.

La loro iniziale discussione venne interrotta dall'arrivo della governante che spingeva un carrello con sopra diverse cloche e le caraffe con acqua fresca e una bottiglia di vino rosso; in rigoroso silenzio, Jane mise in tavola tutto e poi con un cenno si dileguò, non prima di aver riservato un sorriso gentile entrambi.

- Signorina Thyme, non sono tenuto a spiegarle come gestisco i miei dipendenti, ma per sapere se può occuparsi o meno della ristrutturazione del giardino. Il professor Flitz mi ha assicurato che lei è brava con le piante e tutto il resto, nonostante non possegga nessuna referenza. Se non si considerano ovviamente le normali referenze delle persone del luogo - disse con una piccola smorfia.

- Non ho referenze è vero, ma sono uscita con il massimo dei voti dall'università e ci so fare; non ci sono molti diplomati disposti a prendersi a carico un simile impegno, io invece posso farcela. - disse risoluta, guardandolo aprire la cloche e rivelando una zuppiera color terracotta da cui si innalzava il vapore della pietanza all'interno e un profumo niente male.

La guardò e sorrise appena - Una arringa a suo favore eh? D'accordo, mi piacerebbe che il giardino fosse completamente rimesso a nuovo e cambiando la disposizione delle piante -, prese il mestolo e versò il contenuto nel suo piatto rivelando un delizioso risotto ai funghi porcini e tartufo, denso e cremoso.

'' Anche il cibo è raffinato.. Ma quanto ama la ricchezza quest'uomo? I tartufi hanno prezzi da capogiro, per essere un tubero con della muffa! '' pensò Holly, prendendo anch'essa un po' di risotto. Mugolò di piacere non appena ne inghiottì una cucchiaiata, facendole arricciare la punta delle dita dei piedi; il sapore era paradisiaco, i funghi erano stati tagliati sottilmente e alcuni ben triturati con delle erbe, si sentiva il sapore deciso del tartufo nero e la leggerezza pungente del pepe nero.

- Devo fare i complimenti al cuoco, questo risotto è squisito! - sorrise candidamente.

- Riferirò, Benjamin è un cuoco eccezionale - rispose lui senza scomporsi molto, mangiando in silenzio.

Holly rimase leggermente delusa, non era un uomo che amava le chiacchiere inutili ed era anche una persona che nonostante il suo essere taciturno, quando apriva la bocca lo faceva per versarti addosso il più delle volte cattiverie, senza peli sulla lingua. Sospirò e decise di intavolare il discorso sul progetto.

- Riprendendo il discorso sul lavoro.. Io non voglio sconvolgere il disegno della tenuta, io opterei per sistemare il tutto mantenendo però le piante e il resto dove sono. Direi di sanare le piante malate, sistemare quello che c'è da sistemare, e rimettere a nuovo piante e fiori che hanno bisogno solo di una semplice potatura magari - disse bevendo un sorso d'acqua.

Edward posò la forchetta e la fissò arcuando il sopracciglio - Il cliente sono io, io perciò decido ragazzina -

Holly sospirò - Senta, senza offesa ma lei è un uomo d'affari e sarà anche il più bravo nel suo campo, ma se lei ha chiamato la sottoscritta è perché non sa quasi niente di piante. Io mi sono laureata in questo campo, e sono la migliore che ha sulla piazza al momento ergo: si fidi di me e facciamo a modo mio - e riprese a mangiare.

La guardò allampanato, poi scoppiò a ridere lasciando interdetta la donna che probabilmente lo credeva pazzo - Siete la prima donna che osa rivolgersi a me in questo modo e con un simile tono. Dunque dovrei fidarmi di voi eh? Di una donna che mi ha letteralmente versato addosso il suo tè e mi ha risposto in malo modo.. - disse posando la forchetta nel piatto ormai vuoto, pulendosi la bocca con l'angolo del tovagliolo.

Lei arrossì lievemente - Mi spiace molto per il tè, non mi aspettavo di trovare qualcuno di non autorizzato nell'ufficio del negozio.. E poi non le ho risposto male, mi sono adeguata al suo tono e alle sue parole! Per farsi rispettare non serve alzare la voce e umiliare qualcuno.

Non tornarono più sull'argomento e presero a parlare del più e del meno per il resto della cena, dove venne servito dell'agnello con una salsa ristretta alla menta e vino rosso ed aglio, con contorno di patate novelle al rosmarino e carote cucinate nel burro e sale. Quando le chiese se desiderava altro, Holly rifiutò e andò a coricarsi in camera sua; quando si chiuse la porta alle spalle sospirò e posò una mano sul cuore, che batteva leggermente all'impazzata. Dovette ammettere che nonostante a volte fosse brutale a parole, fosse un uomo avvenente con un intelligenza a acuta e un senso dell'umorismo spiccato, anche se era un pervertito in alcune affermazioni.

Il temporale si era ingrossato notevolmente e i vetri tremavano sotto le scosse dei tuoni che si schiantavano al suolo con ferocia inaudita; Holly amava la pioggia, l'aiutava a riflettere sulle cose che le affollavano la mente da tempo ma, quella notte, la pioggia non le serviva a rilassarsi. Si morse il labbro inferiore quando un idea balzana le balenò in testa, tuttavia aveva paura di perdersi in quei lunghi labirintici corridoio; una tazza di latte l'avrebbe aiutata però a tranquillizzarsi perciò armata di coraggio indossò il maglione di Edward e uscì dalla camera senza indossare alcuna calzatura ai piedi e si avviò. Brividi di paura e gelo le accapponarono la pelle mentre camminava in quel tetro silenzio rotto solo dai tuoni, e i fulmini, che illuminavano di tanto in tanto le pareti di luce; era inquietante tutto ciò e si chiedeva come potessero viverci lì dentro, come poteva Edward viverci lì dentro da solo. Forse era semplicemente abitudine? Lei di certo non si sarebbe mai abituata!

Un forte tuono rabbioso la fece sobbalzare dallo spavento e andò a rifugiarsi nella prima stanza alla sua destra, nella speranza che fosse un luogo più allegro.. Sospirò di sollievo ritrovando una bella stanza illuminata dal camino acceso, la lue vermiglia del fuoco riscaldava le pareti incastonate da legno scuro; di fronte al camino in pietra era posata una lunga biblioteca piena zeppa di libri dalle rigide copertine, c'era una scrivania intarsiata su cui erano posati dei fogli e penne e una calcolatrice. La sua attenzione però venne catturata da un grande dipinto sul camino: raffigurava una donna dalla bellezza classica, e dove sedeva su una poltrona di un cupo blu; dei lunghi capelli biondo grano le cadevano sulle spalle in onde morbide e lucenti, incorniciavano un viso rotondo e dalla pelle bianca come la porcellana, due labbra carnose e di un tenue rosa sorridevano appena, come se possedessero un segreto dolcissimo da custodire con cura. Il naso era piccolo e pieno di piccole efelidi scure, due occhi che sembravano zaffiri erano sormontati da folte ciglia scure e due guance paffute e rosse come mele concludevano la squisita descrizione della donna. '' Sembra molto giovane con quel vestito di cotone color carta da zucchero.. Chi sarà mai? '' pensò guardandola rapita, e non si accorse di due occhi brucianti fissarla.

- Cosa fate voi qui? - sibilò Edward, quella donna stava diventando davvero una palla al piede!

La vide fare un piccolo salto, portandosi una mano sul cuore e stringere il maglione con forza sotto la presa delle sue dita, urlando dallo spavento.

- Io.. Oh cielo che spavento! Io non riuscivo a prendere sonno e.. - balbettò impaurita sotto quello sguardo gelido.

- E avete pensato bene di uscire dalla vostra stanza per ficcare il naso in cose che non la riguardano! - ringhiò.

Holly rimase turbata da quel tono di voce, dov'era l'uomo con cui aveva cenato poche ore prima? Prendendo un bel respiro tentò di mantenere salda la voce - Non volevo mancarvi di rispetto, volevo andare in cucina e prendere un bicchiere di latte ma ho sentito un rumore e mi sono rifugiata in questa stanza. Tutto qui.. - concluse con voce incrinata.

- Se ne torni in camera sua. ORA. Devo già tollerare la sua presenza in casa mia, non voglio doverla sopportare più del necessario! - strepitò lui, avvicinandosi velocemente a lei e afferrandola per un polso, la trascinò verso la porta.

Holly trattenne un singulto - La prego, mi sta facendo male.. Edward! Lasciami per favore! - pigolò con voce stridula, sentendo gli occhi bruciarle.

- Greystone. Non le ho dato il permesso di farmi chiamare con il mio nome. Torni in camera e non esca fino a domani mattina, quando io me ne sarò andato! La sua sola vista mi nausea - urlò incattivito, ma quando vide gli occhi lucidi della ragazza qualcosa si incrinò in lui nonostante mantenne la faccia impassibile. Sapeva che era stato crudele, ma vederla lì, davanti a quel dipinto..

A mala pena la vide annuire e scappare nell'oscurità, non lasciandogli il tempo di dire un'altra sola parola e si ritrovò a imprecare di rabbia: maledizione a quella donna così timida che aveva smosso sentimenti strani in lui, e maledizione a lui e al dolore che lo assaliva quando guardava quel quadro..

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