Capitolo 2
'' Le persone originali danno sempre fastidio alla società. Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse. ''
Osho
Erano ormai passate due settimane da quando si era trasferita in Inghilterra presso sua zia ed aveva iniziato ad ingranare ormai la marcia. Ogni giorno era scandito dalla solita routine: sveglia alle sei, colazione, corsa in negozio, pranzo, negozio, casa. Fine. Per la maggioranza delle persone la cosa potrebbe risultare quasi di una noia mortale, ma per Holly che si sentiva a suo agio solo tra le piante era la cosa più bella della sua vita. '' Le piante sanno parlare se sai ascoltarle '' questo pensava sempre quando riusciva a recuperare piante che molti pensavano ormai morte, non per lei però perché avendo studiato orticoltura capiva immediatamente se una pianta poteva essere salvata oppure no. Era l'eroina della vegetazione!
Aveva conosciuto diversi clienti abitudinari del negozio, e una volta che quelli avevano compreso quanto ci sapesse fare con i fiori, spesso si fermavano per chiederle informazioni utili tanto che si erano aggiunti nuovi clienti grazie ad un passaparola generale. Sua zia era elettrizzata e spesso si trovava a dover correre ai ripari quando le afferrava le guance e gliele stringeva, Holly non era abituata a tutta quella dimostrazione d'affetto e soprattutto non davanti a gente estranea che ridacchiava spesso di fronte a quella scenetta che ormai si protraeva da giorni.
Quella mattina tuttavia, aveva lo stomaco sottosopra e, visto che non aveva mangiato nulla di strano la sera prima e si era sempre vestita adeguatamente per non prendere freddo, qualcosa non andava. Le faceva male lo stomaco il giorno in cui i suoi erano morti, e anche quando Filippo l'aveva lasciata e questo voleva dire solo una cosa: quella giornata sarebbe andata storta, da ogni punto di vista! Sbuffò ansiosa e mangiucchiò solo qualcosa a colazione per non rischiare di rigettare quel poco che c'era nel suo stomaco; quel giorno aveva deciso di indossare degli stivali in gomma perché era ormai da tre giorni che pioveva ininterrottamente e le normali scarpe non la proteggevano molto dall'acqua. Inoltre erano comodissime e di uno splendido color malva, gliele aveva regalate sua zia che le aveva detto - Ogni fiorista che si rispetti deve avere almeno un paio di questi! Sono bellissimi vero? - e glieli aveva messi tra le braccia tutta soddisfatta; Holly l'aveva ringraziata perché lei non aveva ancora avuto tempo di godersi i negozi di città. I suoi pensieri vennero interrotti dal trillo del campanello sul retro, doveva essere il ragazzo delle consegne che solitamente portava piante da esporre oppure piante dei clienti che avevano bisogno di una controllatina; Holly aveva cominciato a conoscere quel corriere ed era abbastanza gentile e simpatico. Si chiamava Arold ed era un ragazzo di due anni meno di lei, era alto e dinoccolato non troppo muscoloso e dalla pelle olivastra, i capelli erano ricci e arruffati di un color cioccolato scuro e i suoi occhi erano neri come il carbone; indossava spesso jeans sbiaditi, scarpe che avevano visto tempi migliori e la tipica t-shirt bianca con sopra la solita giacca con qualche buco qua e là. Di certo molte persone non avrebbero nemmeno voluto averci a che fare con una presentazione simile, tuttavia gli bastava un sorriso che gli faceva venire le classiche fossette dei bambini e la sua parlata con accento scozzese e ti sentivi subito a tuo agio.
- Ciao Holly! Come stai? - gli chiese lui, una volta raggiunto al furgoncino mentre si scaldava le mani.
- Bene grazie, tu non mi sembri stare benissimo però! Sei freddoloso eppure non vuoi mai indossare i guanti, ed ecco che prendi freddo e tremi come una fogliolina! - sorrise la rossa, scuotendo il campo alla vista di questo ragazzone che spostava il peso da un piede all'altro saltellando per mantenersi al caldo - Cos'hai per me oggi? -
- Oh ma io sono forte! E poi non prenderò mai un raffreddore per un poco di freddo! Dunque.. - parlò guardando sul librino delle consegne che si portava dietro - La signora Miriam mi ha chiesto se puoi controllare la sua pianta, e poi ho quei fiori che tua zia mi aveva chiesto di adatte a prendere al mercato dei fiori.. - disse mentre apriva le ante sul retro del furgone.
Un penetrante odore di gigli aleggiò nell'aria ed Holly spalancò gli occhi, battendo le mani - Oh! Ma questi sono Lillium! Oh meglio Lillium Martagon! E sono splendidi, guarda il candore dei loro petali e il loro profumo? Meraviglioso! Sono per un matrimonio, la sposa voleva a tutti i costi dei gigli al matrimonio perciò li abbiamo fatti ordinare apposta visto che qui non ne avevamo più! Comunque questi non vanno spostati, dobbiamo portarli in chiesa e poi si arrangerà la wedding planer nel sistemarli - poi individuò la pianta in vaso e la scrutò con attenzione - Questa deve essere invece della signora.. E' un Citrus limon meglio noto come limone ed è un albero da frutto; non mi sembra molto felice.. - mugugnò a bassa voce.
- Felice? - chiese Arold, fissandola perplesso.
- Voglio dire che non è in salute.. Le foglie sono raggrinzite e secche, alcune di loro sono gialle e prossime alla caduta. Mmm il vaso mi sembra adeguato alla sua grandezza.. Aiutami a portarla dentro per favore! Così posso controllarla più da vicino.. -
Arold e Holly tirarono giù con cautela la pianta da vaso che era pesante e la trasportarono dentro al caldo: l'arbusto in fondo aveva bisogno di un clima caldo, non tollerava il freddo, tuttavia non sembrava avesse preso troppo gelo.
- Accidenti se pesa questo vaso! - borbottò il ragazzo, sgranchendosi la schiena - Andiamo a portare subito i fiori che dici? Non vorrei che lasciandoli nel furgone appassissero -
Holly annuì e dopo aver afferrato il suo cardigan e salutato sua zia che si stava occupando di una cliente, uscì per andare verso la chiesa indicata dalla cliente. La wedding planner era rimasta entusiasta dei gigli e li ringraziò anche a nome della sposa, dopo averli predisposti in chiesa se ne andarono tornando al negozio. Arold doveva andare da un altra parte perciò la fece scendere accostando sul ciglio della strada e scappò via; stava per entrare nella porta principale quando un Audi A7 Sportback noir arrivò di gran carriera e beccò una delle tante pozzanghere che si erano formate con le piogge, bagnando da capo a piedi la ragazza che rimase impietrita a sputacchiare l'acqua che aveva inghiottito appena. Per poco non imprecò di fronte a tanta maleducazione tanto che esclamò adirata - Maledetto idiota! Ma chi ti ha dato la patente? Fred Flintstone?! Non siamo in un autostrada tedesca, rispetta i limiti! - voltò le spalle ed entrò, non si accorse che quell'auto si era appena fermata poco più avanti parcheggiando.
Entrò nel negozio dove sua zia rimase interdetta di fronte alla scena - Tesoro sta gocciolando sul pavimento.. Ti prendo un asciugamano! Ma non potevi farti il bagno una volta tornate a casa? -
Holly sbuffò irritata e dovette mordersi la lingua per non risponderle male - Uno scimmione mi ha letteralmente buttato il fango in faccia con il suo macchinone costoso! Dio mio, a certa gente dovrebbero ritirare la patente! - soffiò furiosa, mentre sua zia le dava un asciugamano per asciugarsi un poco. Aveva continuato a borbottare ad alta voce sui pazzoidi che guidavano in città, e non sentì quindi il campanellino sulla porta suonare.
- Margareth, assumi personale davvero privo di educazione - parlò una voce calda e profonda, un pò roca forse dovuto al fumo. O almeno questo pensò Holly quando si girò di scatto verso di essa, e per poco non cadde sul pavimento.
Davanti a lei c'era uno degli uomini più affascinanti che avesse mai visto! Indossava scarpe nere lucide Burberry molto costose, pantaloni di squisita fattura seguivano la linea forte delle gambe, una camicia bianca era sormontata da una giacca nera che si adagiava su misura alle spalle e al torace grande e possente, al polso un Rolex argenteo faceva mostra di sé enfatizzando la robustezza dei polsi e delle mani dalle dita lunghe ma dure, la cravatta nera era un poco allentata al collo. Il completo doveva per forza essere Armani! Il viso poi era una visione celestiale: una barba corta ma ben curata incorniciava la mascella squadrata e le labbra sottili tranne per il labbro inferiore che era più gonfio, il naso era dritto e non troppo lungo, i capelli erano folti ed ondulati di uno splendido color castagno con riflessi ramati ma, ciò che fece vacillare Holly furono gli occhi: erano di un caldo caramello con sfumature del Brandy che ora la scrutavano con un cipiglio severo. Giurò quasi d'aver sentito uno spasmo a livello del basso ventre mentre quell'uomo la fissava dall'altro in basso.
- Holly tesoro, vai in ufficio. Me la sbrigo in un attimo con il signore - disse la zia con voce secca e rabbiosa, tanto che stupì la nipote che ora osservava l'una e l'altro con un espressione scettica. Aveva quasi il sentore di non dover abbandonare la scena per paura che quei due s'azzuffassero come leoni. Puntava vincitrice Margareth comunque. Decise però di seguire il consiglio, anche perché la sua maglia era così zuppa d'acqua che era diventata ormai trasparente e quel giorno aveva messo un reggiseno sportivo nero, non proprio il massimo dell'eleganza; si sentì in imbarazzo non solo per l'indumento in sé, ma anche perché sentiva che quell'uomo era una persona importante e decisamente ricca e si sentiva ancor più inferiore a lui, se osservata in quel frangente. L'uomo dovette intuirlo dal modo in cui la fissava gelido e ghignò, Holly arrossì e tentò di nascondere ancora di più il suo aspetto e corse a darsi un minimo di decenza.
'' Accidenti però! E' davvero un bell'uomo.. Certo è ben diverso da Filippo che al suo confronto sembrava uno stecco rachitico; quell'uomo ha la tipica bellezza selvaggia e indomita. Sembrava quasi un orso solitario! Non mi era mai capitato di sentirmi così.. '' pensò sospirando mentre frizionava con forza i capelli, mentre fissava l'enorme felpa che si era portata dietro da casa. Tolse la maglia bagnata e la indossò, si guardò in un piccolo specchio e con sommo orrore vide il suo pochissimo trucco colare sul viso; prese una salvietta e se la passò sul volto togliendo tutto, poi afferrò un elastico e si fece una coda bassa ed uscì. Era davvero curiosa di vedere se quell'uomo era ancora lì. '' Oddio Holly ripigliati! Quell'uomo non ti guarderà mai! '' pensò sconsolata '' Che poi.. Proprio ora voi ormoni dovevate farmi impazzire?! ''.
Uscì dal piccolo ufficio e decise di osservare la pianta di limone, prendendo ad osservare la terra e smuoverla per guardare se le radici fossero rinsecchite e prive di linfa vitale. Si sorprese di vedere le radici della pianta non troppo secche ma nemmeno indenni perciò avrebbe guardato se la terra fosse adatta; aveva in mano un sacco di terra composta da humus quando sentì sua zia alzare la voce e inveire con ferocia. Preoccupata si alzò di corsa ed andò verso i due che erano intenti a guardarsi di sbieco.
- Non ti venderò mai il mio negozio Greystone! Apparteneva a mio marito e che Dio m'assista, tu non ci metterai le tue viscide mani su di esso! Và a costruire da un altra parte il tuo maledetto edificio!! - inveì la donna contro l'altro che la osservava truce, ma con una punta di dispiacere negli occhi.
- Margareth, sono mesi che ti sto dietro; io non sono un tipo indulgente eppure per te ho pazientato. Ma devi capire anche che lo sono stato fin troppo! Sai perfettamente che altri della concorrenza non saranno così buoni! Dannazione.. Vuoi davvero rischiare così tanto?! - tuonò lui, stringendo le mani in due forti pugni, tanto da far sbiancare le nocche.
Holly boccheggiò completamente sconvolta: cosa voleva dire vendere il negozio? Dovette mettere una mano sulla bocca per non urlare, e osservava sua zia sbiancare notevolmente tanto che temette fosse sul punto di svenire. Probabilmente dovette pensarlo anche l'uomo che mosse un piccolo passo verso la donna, ma Holly non ci pensò su e corse verso Margareth che la fissò incredula e con gli occhi lucidi.
- Margareth ascoltami.. Questo negozio è pieno di debiti, il fatto che sia circondato da palazzi non aiuta. Lascia che lo compri, con quei soldi potrai pagare i debiti contratti e costruirti un altro negozio se vorrai - disse Greystone in modo conciliante.
La ragazza deglutì non credendo alle sue orecchie: erano nei guai? Sua zia non le aveva detto nulla, perché? Quando sentì le mani della donna agganciarsi al tessuto della sua felpa però, decise che la salute della donna veniva prima. Perciò con sguardo serio e voce perentoria disse - La prego se ne vada. -
Lui la fissò incredulo, non si aspettava che la ragazza gli avrebbe rivolto la parola e deglutì appena quando si scontrò contro la forza di volontà della donna davanti a lui. Nessuno mai gli aveva fatto quell'effetto fino ad ora! Riprese tuttavia il controllo velocemente e le disse - Signorina, questi non sono affari che la riguardano. -
- Sono affari miei se un uomo senza scrupoli discute alzando la voce a quel modo, senza tener conto dei sentimenti di mia zia - rispose freddamente Holly, reggendo lo sguardo - Se ne vada ora, mia zia ha bisogno di riposarsi se non le dispiace. E la prossima volta se vuole discutere lo farà con me, sono stata abbastanza chiara? -
Greystone socchiuse gli occhi e inspirò, nessuno mai gli aveva risposto così! A denti stretti sibilò - Perfetto. Ma non creda che avrò alcuna gentilezza -
- Non me lo aspetto da lei, signore! Visto che non ne ho visto nemmeno l'ombra finora - ribatté lei, sottolineando ironicamente il signore.
Lo vide scuotere il capo rabbiosamente ma trattenne qualche insulto tra i denti; non voleva rischiare di far saltare tutto per la sua lingua tagliente perciò dopo aver guardato la donna più anziana con una punta di rimorso, girò i tacchi ed uscì sbattendo la porta dietro di sé.
Holly vacillò appena, ma poi prese ad accarezzare la schiena della zia che ora stava singhiozzando e le disse - Andiamo a bere un pò di tè caldo.. E dovrai dirmi tutto, per filo e per segno, senza tralasciare niente! -
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