Capitolo 8
Ed era arrivato il giorno che nessuno voleva. Quello della partenza di Jay. Il tempo era davvero volato via. Jay non aveva chiuso occhio. Aveva passato tutta la notte a fissare Erin ed il suo pancione. Ormai era diventato abbastanza grandicello. Si alzò e scese in cucina per prepararsi il caffè. Poi bussarono alla porta. Jay l'apri' e si trovò davanti Will :
-Ciao fratellino. Ti accompagno io, così dopo riporto Erin a casa.
-Erin è ancora a letto. Vado a chiamarla.

Jay salì di sopra e la svegliò nel modo più dolce possibile : una colazione a letto ed un tenero bacio.
-Mi mancheranno questi momenti.

Jay le accarezzo' il pancione e disse :
-Ne avremo molti altri noi tre. Vado a prepararmi adesso.

Nel giro di venti minuti, Jay era già pronto ed indossava la divisa. Erin disse dolcemente :
-Ti dona davvero moltissimo. Questa settimana devo chiedere a Natalie di venire con me a comprare qualche vestito premam. Ormai non mi entra più nulla e sto approfittando delle tue felpe.

Jay sorrise e disse :
-Così mi sentirai sempre vicino a te.

Arrivato all'aeroporto, Jay fu sorpreso di trovare tutta l'unità. Abbracciò Mouse e disse :
-Non dovevate venire fino a qui. Grazie ragazzi.
-Stai attento amico mio. Avrò un occhio su Erin e il piccolo.

Dopo Mouse, fu il turno di Antonio salutarlo :
-Sono felice dell'uomo che sei diventato. Ci vediamo presto.

Anche Kevin e Adam lo salutarono. Gli promisero una birra al suo ritorno. Hank disse :
-Sei diventato un ottimo poliziotto ed un ragazzo altruista. Grazie per il lavoro che fai per noi. E stai tranquillo, il tuo posto è qui e ti aspetta.
-Grazie sergente.

Will si avvicinò e disse con voce rotta dall'emozione :
-Il destino ci separa ancora Jay. Badero' io ad Erin e al bambino. Tu torna sano e salvo.
-Lo farò. E tu non fare più sciocchezze con Nat. Adesso siete una bellissima famiglia. Ci vediamo presto.

Dopo il toccante abbraccio fraterno, Jay si avvicino' ad Erin e le strinse le mani :
-Amore mio, non sarà facile, ma ti prometto che farò di tutto per sentirti ogni giorno. Quando tornerò ti sposerò e saremo una vera famiglia. Mi dispiace non esserci quando darai alla luce Hevan. Vi amo. Siete la mia vita. Mi mancherete tantissimo.
-Jay, non è una tua scelta. Noi staremo qui ad aspettarti. Torna il prima possibile.

Jay la strinse tra le braccia e la baciò dolcemente. Dopo si piegò a baciare il pancione :
-Hevan, non fare stancare la mamma. Ci vediamo presto amori miei.

Andò via con il cuore a pezzi. Erin era ormai in lacrime. Will aveva una mano sulla sua spalla e disse :
-Stai tranquilla. Lui sa badare a se stesso. Andiamo a casa, ti preparo qualcosa da mangiare.
-Grazie Will.
-Erin, fai parte della famiglia.

Una volta arrivati a casa, Will preparò il pranzo. Mentre mangiavano disse :
-Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi.

Erin annuì. Will si accorse che fissava il cellulare in continuazione :
-Erin, sarà ancora in volo. Vedrai che ti scriverà non appena sarà arrivato.

Mentre Will riordinava la cucina, Erin sentì bussare alla porta e andò ad aprire. Era Mouse con dei pasticcini. Erin sorrise e lo invitò in casa. Mentre bevevano del the caldo, Mouse disse :
-Allora, resterò qui con te e ti aiuterò in tutto e per tutto fin quando non torna Jay. Ho tutte le mie cose in auto. Non puoi dire di no.

Erin, effettivamente, non poté dire di no. Ma preciso' :
-Ci sono delle regole, non devi starmi addosso.

Mouse annuì. Will lo aiutò a sistemare i bagagli nella camera degli ospiti e dopo andò al MED. Mentre Erin vedeva la tv, sentì il computer suonare. Andò di corsa nella stanza e notò che era una video chiamata di Jay. Sorrise dolcemente :
-Ehi amore, ho pochi minuti. Se mi vedono è un casino. Come state?. Io sono arrivato due ore fa e già mi mancate tantissimo.
-Noi stiamo bene. Mouse si è trasferito qui in attesa del tuo ritorno. È nella stanza degli ospiti.
-Ottimo. Mi sento più tranquillo. Cerca di riposare amore. Ci sentiamo domani. Vi amo.
-Anche noi ti amiamo.

La chiamata terminò. Erin notò Mouse che dormiva sul divano e gli mise una coperta. Dopo si preparò per andare a letto.